Prede e Predatori

Prede e Predatori
Prologo

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Anche chi dedica la maggior parte del suo tempo allo studio - che sia esso meramente teorico o il più faticoso dei pratici - ogni tanto necessita di momenti di distacco dagli impegni. Io non faccio eccezione. Il fatto che Febh Yakushi mi volesse con lui ad Ame - più come carne da macello che come reale aiuto - mi spronava a migliorarmi. Non potevo, tuttavia, farlo esausto fisicamente e psicologicamente come ero. La mancanza di Saruhyondo era il dolore più grande e non si sarebbe sanato finché non avessi nuovamente fronteggiato il Flagello Immortale; seguivano però le stanchezze dovute alla mente in eterna ricerca, alla ferrea volontà di raccogliere quelle radici del clan perse nel tempo: capire perché avessi trovato dei Kenkichi a Kotetsu Bara, comprendere se davvero Zabuza Momochi e la Tagliateste - arma di cui non si avevano notizie da lunghissimo tempo - si potessero definire Lame Insanguinate. In questo caso, chissà se, alla morte del Demone della Nebbia, la Tagliateste non avesse accolto al suo interno l'anima di quest'ultimo.
Decisi quindi, passando prima dall'Armeria accademica a Kiri, di ritirarmi qualche giorno in meditazione nel Paese delle Sorgenti Termali. Passai prima dall'Armeria perché, essendo quel piccolo villaggio relativamente vicino a Konoha, non volevo incontrare nessuno che conoscessi. Ero dunque munito di equipaggiamento che non ero solito possedere: sprovvisto delle bende, avevo optato per una serie di protezioni sul corpo, degli occhiali scuri e ben due spade. Non potevo viaggiare disarmato in nessun caso; ero pur sempre un ninja. Nonostante prediligessi le Forme ad una mano, il fatto che non volessi essere disturbato mi portò a brandire due spade per nascondere la mia caratteristica abilità con una sola - Insanguinata, solitamente - lama.

[...]

È proprio quando si ricerca la tranquillità che questa, inevitabilmente, ci sfugge dalle mani. Dopo aver passato un primo giorno piuttosto tranquillo, nonostante avessi perso più di mezza giornata per arrivare al mio alloggio e sistemare le mie poche cose, il secondo giorno partì nel peggiore dei modi. Non sto parlando di aver trovato un ragno nelle lenzuola o di essersi svegliati con un po' di febbriciattola ma di omicidio. Quando, di prima mattina, raggiunsi la sorgente termale presso cui lasciare che le mie membra si rilassassero e la mia testa si svuotasse, mi si palesò davanti uno scenario alquanto lugubre: una giovane, forse la figlia dei proprietari delle terme, giaceva morta, a terra, con gli occhi ancora spalancati ed il corpo caldo. Un colpo secco dietro la nuca, probabilmente con un kunai, le aveva strappato la vita; la medesima fine, questa volta però più truculenta, spettava agli anziani genitori, sgozzati e lasciati colanti in una vasca termale. Non si vedeva anima viva in tutta la struttura. Tre persone erano state brutalmente freddate ed il tempo lì attorno sembrava come cristallizzato. Aguzzai la vistaSeguire le Tracce (Base) [2]
Conoscenza: L'utilizzatore può trovare le tracce lasciate da altre persone presenti entro 3 metri per il valore di Percezione posseduta.
, di modo da osservare ogni minimo particolare sulla scena del crimine: oltre a del laniccio nero rimasto impigliato nello spigolo di un mobile, scorsi una impronta di scarpa cremisi, tinta di sangue, in direzione delle scale accanto alla reception della struttura. Salii di corsa ma il più silenziosamente possibile, tuttavia, non appena raggiuni il secondo piano, due sagome saltarono via, sfondando la finestra, correndo all'impazzata in direzione del bosco sottostante. Se fino a quel momento ero riuscito a mantenere la calma dovevo la cosa al solo fatto di aver dato per scontato che chi avesse commesso quelle atrocità se la fosse già data a gambe. Invece li avevo colti in fragrante. Sentii un tremito dentro di me, quasi come se l'idea dell'Inquisitore di Kiri stesse prendendo il sopravvento. Non avevo le mie tipiche vesti, non ero in suolo patrio, non potevo fare niente. Dovevo, semplicemente, agire per coscienza.
E chi commette tali atrocità deve pagare.
Scattai anch'io, conscio della mia velocità, verso la finestra, mettendomi al passo dei due criminali.
Non ero l'unico tuttavia, sulle tracce di quei due: una kunoichi di Konoha ed il suo lupo stavano seguendo per altre ragioni i miei stessi obiettivi. Giungendo da una posizione trasversale rispetto alla mia, i due erano quasi riusciti a raggiungere gli inseguiti ma questi, con un repentino scatto verso destra, deviarono dalla loro rotta, ponendo altra strada tra noi e loro. Quando la mia corsa raggiunse la loro, osservai un secondo la kunoichi prima di parlare. Il mio nome è ... feci subito una breve pausa. Darle la mia vera identità? Ero lì per non avere beghe e mi trovavo ad inseguire criminali. Keiji. Tu ... sei? Sarebbe stato stupido mentire. Non avevo niente da nascondere. Il coprifronte di Kiri era sempre sotto il collo.
Ciò che avevo potuto notare durante l'inseguimento, prima che la ragazza di Konoha si aggiungesse, era che i due non correvano più veloce del sottoscritto. L'arrivo della Kunoichi mi costrinse a rallentare, almeno fino a quando non avessi scoperto come mai anche lei era sui passi di quei due di cui non ero riuscito neanche a scorgere il viso. Non che mi interessasse, in realtà. Ero deciso a Giudicare quei boia e dovevo solo capire se avevo appena trovato un alleato o se avessi dovuto occuparmi prima di lei.

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