Il Paese dei Demoni: Guerra

Ignorando i commenti del comandante Tora, Hohenheim si limitò a rispondere al Mizukage. Ed io Hohenheim Kakita, onorevole Mizukage. Non si fece troppi troppi scrupoli a dire il suo nome per intero, nonostante si trovassi davanti al più alto esponente militare del paese che aveva abbandonato. Erano passati quasi dieci anni da quando un Hohenheim ancora più giovane aveva lasciato il villaggio segreto di Kiri per dedicarsi a ritrovare la sua famiglia biologica. E, in quel lasso di tempo, era diventato uno dei campioni del villaggio di Suna, nonchè braccio destro di Hoshikuzo Chikuma, il quale era, se non nel titolo sicuramente nei fatti, l'effettivo Kazekage. Sì le informazioni in vostro possesso sono corrette. Insieme a due genin abbiamo investigato su alcune sparizioni sospette, fino a scoprire che i responsabili erano le bestie che ci troviamo ad affrontare ora. Il livello della missione non era adatto più al mio team, e quindi ho ordinato la ritirata ed ho richiesto l'intervento immediato di un nuovo team. Pensare che avessero scomodato il Mizukage in persona, davvero la situazione era nera.

Raggiunta Tora nella stanza del meeting, Hohenheim trovò due figure a lui ben note. Con la sua stazza imponente ed il suo vestiario particolare, Ryuu troneggiava sul tavolo dove erano sparse alcune specifiche delle operazioni in corso. All'antipodo, una ragazza minuta e dai capelli rosa si trovava giusto di fianco a quella montana in miniatura. ..Kaia, è un sollievo vederti in buona salute... avrebbe detto con tono pacato ma sollevato alla ragazza, quando questa gli si fosse avvicinato per salutarlo. Tuttavia, una nota di tristezza non potò non velare gli occhi del jonin, quando si rese conto che, sebbene in perfetta forma fisica, la ragazza aveva perso quella freschezza del loro primo incontro. Non ci voleva un genio per capire che il tempo che aveva passato in quella guerra l'aveva cambiata. Così come era successo a tutti coloro che, per vivere o sopravvivere, sono costretti a mettere in gioco la propria vita contro quella altrui. ..la situazione è così brutta, vero..? Le avrebbe detto in tono retorico. I volti sulle facce dei presenti già gli davano la risposta. Per fortuna per la giovane, una briciola di infantilità le era ancora rimasta: davvero non ci poteva credere che un ragazzo giovane come Itai fosse il ninja più forte di Kiri. Hohenheim cercò anche lui di trattenersi dal sorridere, riuscendoci molto meno rispetto al kiriano. Ma non ebbe il tempo di spiegare alla giovane Kariudo che le apparenze avessero davvero poca importanza nel loro mondo, come lui stesso poteva comprovare, che il comandante Tora prese la parola, iniziando a spiegare la situazione. A loro si unì anche un altra persona, il generale dei Kariudo. Solo guardandolo, il jonin poteva dire che l'uomo aveva l'autorità di un capo, e doveva essere un combattente eccezionale.

Dal briefing uscirono fuori più domande che risposte. Il comportamento degli insetti era diventato ambiguo. Da una parte, gli esploratori riportavano un ammassamento dei soldati migliori dell'esercito avversario nei pressi della regina. Cosa che poteva voler dire che la regina aveva smesso di cercare nutrimento per partorire un re ed il proprio successore. Dall'altra, un esercito di Shishihebiari si era radunato nella parte orientale del paese, e stavano minacciando un avamposto di importanza strategia per i Kariudo. ...si sono evolute così tanto, in così poco tempo....sembra di dover affrontare un nemico completamente diverso da quello dell'ultima volta.... Sì perchè prima si parlava di bestie, ma ora i comportamenti di questi esseri erano sempre più complessi, calcolati...in qualche modo umani. Tanto da far avanzare l'idea che le Shishihebiari avessero addirittura sviluppato dei sentimenti di onore e lealtà. ....se così è ci ritroviamo ad affrontare un nemico decisamente più forte di quello che ricordavo. Ma mi faccia capire bene, comandante Tora, questo significa che, anche se dovessimo abbattere la regina in futuro, le Shishihebiari sarebbero comunque in grado di organizzarsi da sole e continuare la guerra?...non sarebbe un'ipotesi da scartare, ma per adesso credo sia abbastanza remota. Questi esseri prendono solo il meglio dalle specie che assorbono, e se hanno sviluppato i sentimenti questi verranno canalizzati e messi al servizio del bene della loro specie. Non dovete dimenticare che questi insetti agiscono come un'unica identità. l'individualismo, che è alla base di tutti i problemi dell'umanità, è qualcosa che per loro dovrebbe essere inconcepibile. I ragionamenti sulla regina e sul comportamento di queste particolari formiche erano preoccupati, ma al momento puramente speculativi. Come il generale aveva fatto subito notare, i loro problemi erano molto più concreti e pressanti.

L'esercito di Shishihebiari stava per infrangersi contro l'avamposto sul fiume Oyaji. Guardando la mappa che era stata messa a loro disposizione, il jonin si potè fare un'idea del futuro campo di scontro. A quante unità ammonta l'esercito avversario?I nostri esploratori riportano diverse centinaia di insetti...il loro numero dovrebbe superare il migliaio.Rispose immediatamente Ryuu....e su quante unità possiamo contare noi?In questo caso la risposta non arrivò immediatamente. Ryuu sembrava interdetto, e scambiò uno sguardo con il generale. Fu lui a prendere la parola: Le mie truppe sono sparse per tutto il territorio del Paese dei Demoni. Considerando che abbiamo un lasso di tempo ridotto prima che le Shishihebiari arrivino al loro obiettivo, posso radunare cento dei miei uomini, metà arcieri e metà fanti. Il tono dell'uomo era fermo e calmo, nonostante i numeri parlassero chiaro. Avrebbero dovuto respingere un'orda di mostri con una manciata di uomini ed uno steccato di legno. Ora capiva perchè avessero mandato un Kage. Ma lui sarebbe stato all'altezza?

Chiaramente, il jonin avrebbe aspettato che fosse Itai a formulare una strategia di difesa, ma se gli avesse chiesto la sua opinione, il bombarolo avrebbe detto: Nonostante i numeri ci siano sfavorevoli, la nostra posizione di difesa è sicuramente un punto di forza. Se riusciamo a incanalare i nemici sul ponte, lo spazio ristretto renderà la loro superiorità numerica irrilevante. Noi dovremmo solo cercare di resistere. Le miei abilità di combattimento sono inutili in uno scontro dove alleati e avversari sono mischiati. Finirei per colpire gli uni e gli altri in maniera indiscriminata. Quello che posso fare è compire il nemico lontano dalla linea di scontro, che dovrebbe essere sul ponte, in maniera tale da poter sfoltire il loro numero, e canalizzarli verso il centro. La difesa del ponte spetterà ai Kariudo accompagnati dal Mizukage.Mentre parlava indicava sulla mappa le varie zone del campo di scontro, con il posizionamento delle varie linee difensive.La rimanente parte dei Kariudo, quelli con gli archi, potrà disporsi in maniera omogenea all'interno della barricata, e bersagliare i nemici che tentano di attraversa a nuoto il fiume, e che sono sfuggiti ai miei jutsu, e quelli volanti. la mia preoccupazione principale è di venir soverchiati da attacchi aerei e suoi fianchi. Se l'intensità dei miei attacchi ai lati dell'esercito non sarà abbastanza intenso, i nostri avversari potrebbero semplicemente aggirare le mura. In quel caso saremmo presi su due fronti ed il nostro vantaggio tattico verrebbe meno. Si sarebbe quindi voltato verso il Mizukage per vedere se la sua analisi era in linea con le idee dello shinobi di Kiri. A quest'ultimo comunque, sarebbe spettato il verdetto finale sui dettagli di quell'operazione.