Il Paese dei Demoni: Guerra

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Il Paese dei Demoni: Guerra
    II



    Ascoltai il piano del Kakita con attenzione, ignorando bellamente il suo cognome. Sarebbe ipocrita visto che ero il primo Mizukage della storia con origini palesemente di Konoha. Quando ebbe terminato di parlare presi parola io.
    Però tu non hai idea di cosa io possa fare. Nel senso, non mi hai chiesto se sono un combattente dalla lunga distanza o da corpo a corpo. Mi hai posizionato a difesa del ponte senza avere la certezza che fosse l'opzione migliore Piccolo appunto, ma con parole gentili. Essere jonin non significava essere ancora perfetti, specie se si era diventati jonin da davvero poco come quel ragazzo.
    Per essere precisi, io sono un combattente da breve distanza con qualche capacità sulla media. Tuttavia le mie evocazioni possono funzionare anche dalla lunga distanza. Posso volare e trasformarmi nel mio bijuu se serve molta potenza di fuoco. Anche le mie evocazioni più potenti, il Re dei Tengu e Yogan, un drago, possono volare. Loro due con te in aria potranno fare da sbarramento aereo e bombardare dall'alto i nemici. Io rimarrò sul ponte come hai detto, cercando di tranciarli. Generale, quanto è percorribile a nuoto tale fiume?
    Non troppo. Ma il problema è che le due sponde non sono basse, anzi, c'è uno strapiombo di circa sei metri. Possono nuotare ma dovranno arrampicarsi sulla parete opposta.
    Questo è buono.
    Tutto quel tratto di fiume è così, quel ponte è una delle vene di collegamento della parte orientale con quella occidentale.
    Se necessario però non esiterò a sacrificarlo Specificai È vero che il ponte ci fornisce una via di canalizzazione, ma se esiste è perché c'è una barriera naturale da superare. Tagliandolo costringiamo i nemici a scontrarsi con tale barriera, cosa che potrebbero fare comunque che il ponte esista o meno.
    Non importa Mizukage-sama disse Ryuu Lo ricostruiremo rapidamente. Un ponte è solo un ponte. La vita degli abitanti è prioritaria.
    Perfetto. Allora non perdiamoci in ulteriori chiacchiere. Il piano elaborato dal Hohenheim è ottimo e lo seguiremo.

    Detto ciò la riunione fu sciolta ed io uscii dalla stanza facendo cenno al Kakita di seguirmi.
    Sei uno degli utilizzatori dell'argilla? Per i Kami quanto vi ho odiati Commentai, appena divertito. Avevo ricordi alquanto spiacevoli di uno scontro contro un genin utilizzatore di tale arte. Per un combattente a breve distanza come me qualcosa che puntava a tenerti lontano con efficacia era un incubo. Nel mentre giungemmo all'esterno ed una volta lì morsi un dito evocando, una dopo l'altro sia Yogan che Sojobo. Yogan in particolare fu evocata nella sua forma originaria per cui all'improvviso nell'ampio cortile dei Kariudo ci fu un enorme, minaccioso e maestoso drago dalle scaglie rosse, lungo quasi quaranta metri e dall'aspetto quantomai minaccioso. Persino il regale Sojobo era minuscolo a suo confronto, eppure si ergeva al mio fianco fiero e forte, con una mano sulla katana.
    Oh, perché hai dovuto rimandarmi indietro prima? Domandò la dragonessa.
    Quelle due maschere all'ingresso stavano diventando fastidiose. Non hanno gradito l'ingresso dall'alto. Ma evidentemente non sono programmate per le evocazioni. Dissi con leggerezza.
    Uhm, se sia io che Yogan-chan siamo qui immagino che la cosa non sia semplice.
    Le occasioni in cui evocavo entrambi loro erano rare e quasi sempre mortalmente pericolose.
    Esatto Sojobo-sama. Lui è Hohenheim Kakita, in missione con me. Dobbiamo fermare un esercito impedendogli di conquistare una fortificazione. Temo che una ritirata potrebbe non essere sufficiente, non sono umani.
    E così spiegai tutto alle due evocazioni. Yogan sbuffò una fiammella, forse irritata.
    Non avranno modo di prendere qualcosa di me.
    Sarebbe meglio. Ci manca solo che predano anche le caratteristiche di un drago... il pensiero faceva francamente rabbrividire.
    Bene, adesso che siamo tutti qui, vorrei procedere ad una certa preparazione. Devo effettuarla prima. Avrò bisogno del tuo aiuto. In un istante rilasciai il pieno dei miei poteri. Sebbene il richiamo del chakra di Chomei non avesse effetti realmente visibili sul mio corpo, lo Jishin no Jutsu mi circondò di un alone di chakra azzurro turbolente. Fatto ciò sfiorai la spalla del ragazzo con la punta delle dita, riversandogli una quantità non indifferente di chakra che si sommò alla sua [Dono di Chakra: 10 Bassi] dopodiché richiamai a me parte di quel chakra [Dono di Potenza Inverso] riuscendo ad aumentare ancora più il potenziamento che offrii alla mia successiva tecnica [Simbolo della Psiche][+3 in Concentrazione][Guru] che tracciai sul mio braccio destro. Ripetetti l'operazione una seconda volta, tracciandolo sul braccio sinistro e poi lo tracciai sia a Sojobo che a Yogan.
    Ne posso creare un altro ancora, aumenterà la potenza di una tua tecnica in maniera... considerevole, diciamo così.
    Se avesse accettato avrei creato anche l'ultimo simbolo della psiche necessario. Dunque rilasciai tutto il mio potere, la spesa di chakra era stata considerevole ma grazie all'importante riserva garantitami da Chomei aveva intaccato solo parte della mia riserva totale.
    Yogan, andiamo. Gli altri ci metteranno più tempo ad arrivare di noi, ma possiamo fare un sopralluogo della zona prima che i Kariudo e l'esercito nemico arrivi.
    Dunque saltammo sul dorso di Yogan che, seguita da Sojobo in volo, sfrecciò nel cielo diretta verso la fortificazione.

    Il fiume, come descritto dal Generale, era grosso e nel tempo aveva scavato la roccia calcarea della distesa con veemenza. Nei millenni probabilmente avrebbe scavato ancora più a fondo, modificando radicalmente la struttura di quel luogo. Le due sponde erano distanti circa trenta metri, una lunghezza considerevole il che significava maggior tempo richiesto ai nemici per attraversare il ponte. Inoltre le pareti rocciose, ripide, delle sponde del fiume costringevano a cercare assolutamente di non cadere all'interno. Il ponte era davvero l'unica via semplice per attraversare quel fiume.
    Il fatto di giungere in volo ci diede un certo vantaggio rispetto agli altri Kariudo. Il panorama era stupendo. Sebbene le coste del Paese dei Demoni avessero un aspetto tropicale, dominato da una flora tanto colorata quanto mortale, quella regione interna era una distesa di brulle colline calcaree, dove l'erba cresceva bassa ed ispida e rocce biancastre sbucavano qui e lì dal terreno denudato dal vento. In lontananza c'erano grandi foreste, ma era quasi tutto campo aperto: il nemico non aveva dove nascondersi in quel momento.
    Ascolta Dissi al Kakita, atterrando sul ponte. Yogan assunse la sua forma umana Puoi piazzare delle cariche sotto questo ponte? Se necessario voglio che possa esplodere a comando. Assicurati che salti in aria.
    Il ponte non era però non era stato costruito per essere abbattuto con facilità: era una via di comunicazione troppo importante tra la parte orientale ed occidentale del paese. [Potenza 25, Durezza 4]
    Yogan, Sojobo, voi andate in volo ed avvisateci se si avvicina qualcuno. Yogan, per ora non trasformarti.
    Aye rispose la dragonessa, in forma umana, sollevandosi in volo a diversi metri da suolo.
    Nel mentre i restanti Kariudo giunsero, posizionandosi dove indicato. I Kariudo armati con archi si misero in alto, mentre gli altri armati di spade mi raggiunsero sul ponte. [12 Competenze Gregario momentanee]





    Preparativi :ghu: Iniziamo con le bombe qui e lì.

    Le conoscenze che ho usato alzano la potenza del simbolo da psiche a 95.

    Mappa: https://goo.gl/p38D5m
     
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