Un Omicidio su Commissione.

Add. Chakra Adesivo per Isuke

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    Il Fiore Lupo

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    ~Post I
    Mandanti.



    Paese delle Sorgenti Calde.
    Mezzogiorno.
    Città marittima di Hababuro, ai confini con il Paese del Gelo…


    Questo tizio… ”Ono-Chi” sta espandendo i suoi confini, in questa città, ben oltre a quanto si potrebbe definire come … Accettabile. -

    Una voce roca ruppe il silenzio di quella fresca mattina. Due persone si trovavano su una sorta di terrazza di un edificio a cinque piani. Davanti a loro si presentava il porto della città, uno dei principali del Paese. Oltre ad esso il golfo del Mare Kaizuko. Uno spettacolo notevole.

    Il tizio che prese la parola gettò la sigaretta ai suoi piedi, spegnendola con il tacco. Era d’apparenza giovane, però caratterizzato da un viso che esprimeva ingegno e furbizia. Osservava con rispetto il secondo uomo lì presente, il quale stava placidamente seduto su una sorda di divanetto.



    - Ame non può restare a guardare. -



    Furono le sue uniche parole, pronunciate come una sentenza.

    - Condivido. Ma non agiremo direttamente. Metteremo alla prova alcuni dei nostri… freschi di promozione. Siamo distanti dall’Accademia ma è meglio evitare polveroni. Se falliranno saranno solo una perdita rimpiazzabile, non riconducibile a nulla. -

    Un accenno dell’uomo più vecchio bastò a dare il via all’operazione.

    Da qualche parte nel continente…
    Piena notte.
    Nei pressi del letto di Isuke…


    La nunkenin si sarebbe destata all’improvviso, risvegliata da un rumore sospetto. E infatti così era. Ai piedi del suo giaciglio una figura ammantata si sarebbe presentata, un rapido gesto della mano che solo Isuke e gli altri membri di Ame l’avrebbe rassicurata. Davanti a lei si presentava un suo “collega”.

    - Per essere ricercata dall’Accademia non sei un po’ troppo ingenua? Dormire così beatamente? Mah, comunque non sono qui per giudicarti… -

    La figura si tolse il cappuccio, rivelandosi. Una donna giovane dai lunghi capelli e dai tratti longilinei si stagliava davanti ad Isuke.

    - … ma per affidarti un compito direttamente da Ame. Viene da un Principe e a conti fatti è molto semplice. Uccidere un tizio. -

    La donna lanciò una busta verso la ragazza.

    - Come puoi vedere ci sono alcune foto per indentificarlo, e lì trovi alcune informazioni sul suo conto. Non ho di certo voglia di riassumerti tutto… quindi quando hai finito di leggere proseguiremo… -

    Nome: Toreiru Chi

    Anni: 29 Altezza: 1.97 metri Peso: 120 kg.

    Occupazione: Criminale a capo di una piccola filiale della Sāmaru Chi presso la città costiera di Hababuro (dieci affiliati?).

    Caratteristiche: Molto forte fisicamente (non sottovalutare), privo di Chakra. Alto carisma. Astuto.

    Debolezze: Drogato, Etilista, Ninfomane, Emofagico (Cannibale ?)

    Luogo: nei documenti sono segnati vari locazioni in una mappa della città. Il punto principale è la sua base nascosta sotto uno dei bordelli principali del porto, “Zanna Dolce”. Il secondo punto è un magazzino del porto, probabilmente sede degli scambi, aperto al pubblico di giorno. Il terzo punto è una casa nel centro, dove sembra che abiti una sua fiamma, una certa Hebiko Yoshimoku.




    - Finito? Ecco, come puoi vedere non è propriamente il massimo come tipo e sta creando qualche problema. Ma sono una tizia di poche parole e andrò al sodo. Siamo al terzo tentativo, già due di Ame sono stati uccisi. Diciamo che erano un po’ incapaci… non che ci sia di meglio in giro… ma sai quale è la cosa strana? Non è stato lui. Almeno da quello che possiamo dedurre. Del resto le sue abitudini non sono cambiate nemmeno di una virgola, ne ha aumentato il livello di allerta. Insomma… il tuo obbiettivo è andare in quella città, agire nell’ombra, evitare come la peste quel tizio che uccide i tizi che devono uccidere il tizio cattivo, uccidere il cattivo e tornare a casa… Domande? -

    Otogakature
    Qualche tempo prima…


    Mi svegliai di soprassalto, qualcuno stava bussando alla mia porta. Con molta fatica mi alzai dal letto e mi avvicinai all’entrata. Quando aprii la porta rimasi sorpreso da chi mi ritrovai davanti: - Jakku? –

    ...

    - Quanto sei certo di queste tue informazioni? -

    Non ho dubbi – così mi rispose un mio vecchio amico. Un ex compagno di Banda, quando ancora appartenevo alla Samaru Chi. Appartenevo in tutti i sensi e le cicatrici sulla mia schiena ne erano la prova, indelebile. Appoggiai la mano sulla spalla di Jakku.

    - Parto subito e avrei mie notizie appena possibile. Ti sono debitore. -

    La città di Hababuro mi stava aspettando.


    Molto bene Kairi, diamo via alle danze! Come puoi vedere la tua pg ha un obbiettivo, ha le informazioni e diverse possibilità di interazione. Non c'è molto da dire Off- gdr se non che dai per scontato l'arrivo incolume alla città e poi hai piena libertà di movimento. Puoi scegliere di entrare in uno dei tre locali indicati dai documenti, fermandoti subito prima, o fare altro. A te la scelta! Buon divertimento a tutti... Kato.... compreso.
     
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    Stava dormendo sogni beati nel suo nuovo e comodissimo letto (in realtà un semplice materasso su una rete metallica che però era per lei paradisiaco considerato ciò a cui era abituata), quando un rumore sospetto la fece sussultare: al massimo della velocità a lei concessa e prima ancora di aprire gli occhi afferrò il kaiken che teneva sotto al cuscino rivolgendosi poi verso la fonte del rumore, trovandosi a fissare una giovane ragazza che con un gesto della mano le fece capire come facessero parte della sua associazione.
    Sbuffando la bionda ritrasse il coltello L'ingenua sei tu se pensi di poter entrare una seconda volta in camera mia in questo modo ed uscirne viva. Si usa bussare, e soprattutto non si sveglia la gente in piena notte. Prossima volta ti troverai con un coltello infilato in gola replicò con sguardo gelido e decisamente girata male. Odiava essere svegliata in quel modo ed ancora di più odiava le smorfiosette.
    Prese la busta al volo cominciando ad aprirla Un principe? Credo sia la prima volta che è proprio uno di loro a darmi un compito, deve essere importante mentre leggeva la lettera il suo voltò muto in una smorfia Drogato, etilista, ninfomane e emofagico? Questo è completamente fuori di testa, tiene testa a quegli squinternati del Culto ne aveva visti di pazzoidi durante la sua vita ma un tipo simile racchiudeva assieme diverse categorie ben poco simpatiche fra loro. Ma allo stesso tempo poteva anche usare la cosa a suo vantaggio.
    Ascoltò poi la fine delle istruzioni da parte della ragazza Se sono stati uccisi evidentemente non erano abbastanza forti o abbastanza furbi per gestire una missione simile. Nessuna domanda, ho capito perfettamente ciò che devo fare. Anche se può non sembrare è stato proprio il mio istinto di sopravvivenza a tenermi in vita fino ad ora e non ho di certo intenzione di morire ad una delle mie prime missioni.
    Se non è stato lui si vede che c'è qualcuno che lo protegge nell'ombra...non avete raccolto nessuna informazione su questo? In ogni caso me la caverò anche da sola, ora vedi di levarti da qui di fretta e lasciami dormire, domani mi attende una giornata impegnativa
    si sarebbe poi alzata dal letto, accompagnando la ragazza verso la porta e facendole capire quanto fosse il caso che se ne andasse. Sarebbe poi tornata nel letto per riposare, riponendo il kaiken nuovamente sotto il cuscino.

    .....................................


    Il giorno successivo si svegliò con calma, si fece un bel bagno e si preparò per la missione: d'altronde non le erano state date particolari tempistiche e quindi poteva prendersela con calma. Si sarebbe munita di un mantelloNon quello dell'equipaggiamento
    di lista ma uno random
    con cappuccio per potersi muovere in maniera più indisturbata e se le cose si fossero fatte troppo complicate avrebbe fatto ricorso anche alla trasformazione o alla tecnica di occultamento. Si sarebbe infine munita anche di un piccolo ricevitoreRicevitore [Vario]
    Ricevitore inserito nell'orecchio che consente di ascoltare in diretta ciò che viene percepito dalle cimici. Il raggio di ricezione è di 250 metri. È possibile, tramite un pulsante, cambiare cimice dalla quale ricevere.
    Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione:
    (Potenza: 1 | Durezza: 1)
    [Da Genin in su]
    che le sarebbe potuto essere molto utile nel caso in cui si fosse trovata ad utilizzare delle cimici per racimolare qualche informazione in più.
    Arrivata nella cittadina di Hababuro si sarebbe diretta per prima cosa al magazzino del porto fingendosi, adeguatamente occultataTecnica dell'Occultamento - Kakureni no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può occultare sé stesso, una persona o un oggetto riproducendo quasi perfettamente l'ambiente occupato, diventando invisibile. Se l’obiettivo compie una manovra offensiva o difensiva, la tecnica termina il proprio effetto. Se disattivata la tecnica entro 6 metri da una fonte di chakra, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina dopo l'eventuale fase difensiva.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 5 / Consumo:Basso - Mantenimento: Basso)
    ed avrebbe piazzato una cimiceCimici [x5] [Vario]
    Queste cimici possono essere applicate su qualsiasi superficie. Registrano tutti i suoni entro 12 metri come se avessero Percezione pari a 15. Per ascoltare le registrazioni sarà necessario recuperare le cimici, che imprimeranno le informazioni su un rotolo.
    Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione:
    (Potenza: 1 | Durezza: 1)
    [Da Genin in su]
    in un angolo dell'edificio, ben nascosta dalla vista da una cassa appoggiata quasi sulla parete stessa e nascosta anche da qualche ragnatela trovata in giro. Tornata visibile in un luogo appartato ed al sicuro da occhi indiscreti si sarebbe poi diretta verso la casa della fiamma dell'uomo, dove appoggiandosi alla parete con fare indifferente leggendo un depliant turistico trovato in zona avrebbe attaccato una seconda cimice proprio sotto la finestra della casa. Avrebbe poi passato il restante pomeriggio nei boschi nei pressi della cittadina lontana da occhi indiscreti per poi tornare dopo 4-5 ore e poco prima della chiusura del magazzino a recuperare, questa volta entrambe le volte occultata, entrambe le cimici nella speranza di ottenere qualche informazione utile.

    Se il tentativo si fosse rivelato un buco nell'acqua completo avrebbe quindi atteso la sera per entrare nel bordello "Zanna Dolce": quel tipo di posti non la spaventava, al contrario poteva utilizzare le sue doti forse proprio al meglio sfruttando le tipiche debolezze maschili. Se invece avesse ottenuto qualche buona informazione dalle cimici avrebbe agito di conseguenza.
     
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    Ahahah non mi hai detto nessuna domanda giusto? Allora perché me la fai? Mi dispiace ma non sono pagata per rispondere alle stronze ma solo consegnare buste! – con questo tono leggero, molto fin troppo provocatorio, la ragazza dai capelli biondi lasciò Isuke al suo compito. Si mosse prima ancora che la neo-nunkenin avesse modo di reagire scattando dietro alla porta. Se Isuke avesse provato ad inseguirla non avrebbe avuto alcun successo. Così come era comparsa altrettanto velocemente quella messaggera era svanita, nel cuore della notte.


    ~.~



    La nunkenin dai capelli argentei non trovò alcun ostacolo o problema di sorta una volta giunta a destinazione, anzi nonostante il suo aspetto particolare passò inosservata in mezzo alla folla che animava le vie principali di quella città. Del resto stavamo parlando di un importante snodo commerciale, infatti la città di Hababuro era un punto di ritrovo e di scambio molto centrale. Al porto infatti Isuke avrebbe notato svariate insegne sulle barche, che indicavano i Paesi e Regni delle Isole nel mare di Kaizoku: Paese del Cielo, del Vortice e anche dalla stessa Kiri. In sostanza a meno di non eseguire qualche gesto avventato nessuno si sarebbe accorto della sua presenza.

    Altrettanto facilmente posizionò le cimici al Magazzino per poi dirigersi verso la casa dell’amante dell’obbiettivo. Tuttavia tale azione non diede i risultati sperati. All’apparenza la casa, disposta su due piani e caratterizzata da un giardino ben curato, sembrava vuota. Solo un evento ruppe la monotonia di quell’appostamento. Dalla casa limitrofa a quella di Hebiko uscì una coppia di persone: un anziano signore con a fianco probabilmente il suo caro nipotino. Fatalità il percorso che avevano preso li portò entrambi davanti ad Isuke.

    Il vecchio guardò incuriosito la ragazza e prima che potesse salutarla il bambino, sui nove-dieci anni di età circa, ruppe l’imbarazzo: - Oneigai-sama guarda che bella ragazza! Non mi dispiacerebbe… - e il nonno diede uno strattone, per evitare che quel ragazzo maleducato concludesse la frase. Tuttavia non rimase in silenzio e si scusò con Isuke: - Mi perdoni signorina, Kankechi-chan è maleducato… Buona giornata! –

    I due proseguirono silenziosi scomparendo dietro alla prima deviazione.

    L’idea di piazzare le cimici per Isuke si rivelò comunque astuta e le permise di raccogliere interessanti informazioni, una volta rientrata in città e ormai in procinto del calar del sole. Per prima cosa dalla casa di Hebiko non ci furono novità, effettivamente in quell’abitazione non c’era nessuno. Probabilmente aveva scelto un orario in cui l’amante si trovava fuori, forse a lavoro o forse dedita ad altre attività. Per quanto riguarda invece il magazzino riascoltando le registrazioni Isuke avrebbe colto un paio di passaggi molti importanti:

    CITAZIONE
    Cazzo è già la seconda volta che perdiamo uno dei vari carichi! – la prima voce squillava forte, un tono acuto e giovanile.

    Già e sai come è il capo. Qualcuno di noi soffrirà per questa cosa. – questa volta il tono era più greve, rauco.

    Porca puttana, che cazzo facciamo ora? Tre dei nostri sono morti, uccisi mentre stavano portando il carico. –

    Il capo agirà di persona. Non possiamo di certo fermarci ora, siamo partiti bene e non possiamo farci spaventare dalle prime difficoltà! -

    Si certo come no, ma nemmeno farci ammazzare come dei ratti. Allora lo scambio dove sarà? E chi lo accompagnerà?

    Esatto, domani notte; alle quattro di mattina per meglio dire. Andranno il capo, due dei nostri e un suo sottoposto, quello che chiamano “Servitore“ alla bettola. E il posto sarà in una calle, vicino al porto.

    Ora Isuke aveva a disposizione un posto, un orario e possibilità per colpire l’obbiettivo. Stava a lei sicuramente sfruttare l’occasione e cercare altre alternative.

    Se Isuke avrebbe deciso di muoversi verso la Zanna Dolce sarebbe potuta entrare non prima delle diciannove, ovvero l’orario di apertura. In quel caso la nunkenin avrebbe compreso che le informazioni erano corrette, era davvero una delle principali bettole della città.

    Infatti un nutrito gruppo di persone già sostava davanti all’entrata, pronti ad entrare e godere dell’attrattive del locale. Indubbiamente se Isuke avrebbe scoperto il viso i buttafuori l’avrebbero fatta passare davanti a quell’insieme puzzolente di marinai frustati, operai fedifraghi e perditempo. All’interno avrebbe realizzato la grandezza del locale. Un colore rosso forte caratterizzava il postribolo, oltre ad odore pungente. Tessuti di vario genere tappezzavano le pareti e il pavimento. Numerosi banchi offrivano agli ospiti vari attrazioni, sia femminili che maschili che ambedue. Una zona VIP riservata era disposta all’estremità del locale, dava inoltre su una scala che saliva verso l’alto.

    Se sarebbe rimasta ad osservare la situazione nel giro di un’ora il locale si sarebbe veramente riempito e in un modo o nell’altro sarebbe stata interrotta dalla comparsa di un tizio, di bassa statura e leggermente gobbo.

    Sei una puttana vero? Guarda che non è qui che devi aspettare, seguimi e ti porto con le altre. Stanno aspettando l’arrivo del Padrone. –

    Se avesse accettato sgusciando tra la calca Isuke avrebbe superato senza problemi la zona VIP e salendo le scale si sarebbe ritrovata in una piccola stanzetta, dove erano disposte numerose porte. L’uomo-topo avrebbe aperto una di esse, ritrovandosi così in una specie di spogliatoio. Una ampia finestra dava sulla via principale. Inoltre davanti a lei si sarebbero presentate numerose donne, formose giovani e vestite succintamente.

    Bagascia… se vuoi avere una possibilità è meglio che ti cambi con qualche vestito decisamente più adatto o verrai sicuramente scartata! E sai… non te lo consiglio. - e poco prima che il tizio chiudesse la porta per un attimo se Isuke avesse mantenuto la concentrazione alta per un attimo avrebbe notato due figure introdursi nella stanza precedente. Un vecchio e un bambino, ma più di così non avrebbe potuto cogliere. Se avesse provato ad interagire con le altre ragazze avrebbe ricevuto risposte molto vaghe e prive di concreta utilità.

    Dopo circa mezz’ora la porta si sarebbe aperta lasciando spazio all’entrata di una figura imponente. Alta quasi due metri, dallo sguardo di ghiaccio. Capelli corti e muscoli d’acciaio. Era lui, il suo obiettivo: Toreiru Chi.



    - Chi vuole essere la prima? -


    Cosa avrebbe fatto Isuke? Avrebbe attirato la sua attenzione oppure avrebbe prima seguito lo scorrere naturale degli eventi?


     
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    Non fece particolarmente caso al ragazzino impiccione assieme al nonno, ed allo stesso tempo la casa della donna non portò buoni risultati. Al contrario però al magazzino riuscì a reperire ottime informazioni, un luogo dove poteva trovare il suo obiettivo senza troppo cercare: tuttavia la situazione non era ideale, dal momento che l'uomo non sarebbe stato solo ma con altre 3 persone, troppe perché Isuke potesse contrastarle da sole.

    Decise quindi di fare un ultimo tentativo al locale Zanna Dolce, sperando in più fortuna, fortuna che effettivamente quando un tizio la scambio per una delle cortigiane del locale. Alle sue parole annuì accennando un sorriso, qualche occasione migliore per infiltrarsi se non quella? Sapeva sfruttare il suo corpo e le sue doti, e se quel tipo era talmente idiota da non sapere neppure riconoscere una delle sue lavoratrici da un'infiltrata era suo preciso dovere sfruttare una simile occasione.
    Superando ogni zona riservata nel locale ed avendo cura al contempo di osservare ogni dettaglio per elaborare al meglio una sua eventuale fuga, arrivò in una stanza piena di ragazze in vestiti succinti, ignorando totalmente la parole del gobbo: per chi l'aveva presa? Quando lo storpio richiuse la porta dietro di sé le sue ottime doti di osservazioneOcchio di Falco [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di scovare facilmente le trappole: la sua Percezione è incrementata dal bonus ai Riflessi o ad una statistica secondaria scelta all'acquisizione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di notare dettagli minori, ottenendo un vantaggio a riconoscere porte occultate, camuffamenti, oggetti e persone nascoste. Non incrementa la Percezione per trovare obiettivi furtivi.
    le permisero di notare un vecchio ed un bambino infilarsi nella stanza precedente a quella, e la cosa non poté che insospettirla. Cosa diamine ci faceva una coppia simile in un bordello? Purtroppo non fece in tempo a capire se si trattasse delle stesse persone che aveva notato qualche ora prima nei pressi della casa della donna.

    Sfruttando il tempo rimanente si cambiò, indossando abiti ben più consoni alla situazione appartandosi in un angolo in maniera tale da non essere notata da nessuna delle oche presenti in quella stanza ed avendo cura di nascondere diversi fukibariFukibari [Distanza]
    Il Fukibari è un ago pericoloso, lungo circa cinque centimetri. Vengono mantenuti in bocca, fino alla loro emissione: ogni fukibari scagliato è considerato un proiettile. La gittata massima è 9 metri. Caricare in bocca richiede slot gratuito Istantaneo, altrimenti richiede slot gratuito Lento.
    Tipo: Da Lancio-Perforazione
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 10
    (Potenza: 5 | Durezza: 2 | Crediti: 5)
    in bocca per poterli utilizzare nel momento più consono ed allo stesso tempo nascondendo anche il kaikenKaiken [Mischia]
    Il Kaiken era un'arma definita tale per le proprie fatture e facilità d'uso. Usata preferibilmente dalle Ninja donna, ovvero dalle Kunoichi, aveva la stessa funzione e dimensioni del Tanto. Poteva essere nascosto tra le vesti, era un'affilata lama da taglio.
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Mediopiccola
    Quantità: 1
    (Potenza: 15 | Durezza: 2 | Crediti: 10)
    nel corsetto che aveva indossato per quell'occasione, premunendosi di avvelenareVeleno Debilitante C1 (5 dosi) [Veleno]
    La somministrazione di 1 dose causa un malus di una statistica primaria scelta di 2 tacche per 2 round. La vittima, se somministrate ulteriori 2 dosi entro 2 round dalla prima somministrazione, sarà Spossata (DnT Leggero).
    Tipo: Supporto-Variabile
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 0)
    la lama e facendo enorme attenzione nel non tagliarsi da sola.
    Rimase poi in attesa cercando di socializzare con le altre donne per ottenere qualche informazioni in più ahimè senza alcun risultato Queste tipe non devono brillare di intelligenza. All'arrivò di Toreiru sgranò gli occhi solo per un istante stupita, tornando però con espressione quasi neutra all'istante: possibile che la fortuna stesse girando dalla sua parte in quel modo? Anche in quel caso decise di cogliere l'occasione al balzo.
    Sfruttando le sue doti di attriceRecitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.
    fece un passo verso l'uomo, avendo cura di mettere in evidenza i seni resi ancora più prosperosi dal corsetto e scuotendo i dorati capelli ora sciolti con movimenti sensuali parlando prima che nessuna delle altre donne avesse modo di farlo ed eventualmente coprendo la voce dell'altra nel caso in cui qualcuna avesse provato ad offrirsi prima di lei, incurante di eventuali occhiataccie Vorrei offrirmi io, mio padrone esclamò facendo un secondo passo con voce melodiosa: confidava nel fatto che l'uomo, vedendo un viso nuovo, decidesse di provare la "novità" della situazione. Una volta che fossero rimasti soli Isuke avrebbe potuto compiere l'assassinio in piena libertà, trovando poi un modo per scappare.
     
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    Una scelta




    La figura imponente di Toreiru si stagliava sulle presenti concubine, compresa Isuke. La sua espressione non mutò di una virgola, nonostante le bellezze che li si paravano davanti. Era un comportamento decisamente strano, pure per una persona inflessibile come lui.

    Rimase in attesa, pensieroso mentre i suoi occhi si spostavano velocemente scandagliando chi tra le presenti sarebbe stata la prima per quella notte. Poi ad un certo punto il suo sguardo si posò su una ragazza, dai lunghi capelli biondi. Di carnagione tenue ma sicuramente di gradevole aspetto, almeno per il bandito. Stava per proferire parola quando alla porta di ingresso bussò qualcuno. Senza aspettare, quasi noncurante del gesto, lo sconosciuto aprì la porta rivelandosi.

    Un bambino si presentò agli occhi di Isuke, seguito da un ombra che lentamente si tramuto in una figura nota. Erano la coppia bambino-vecchio che aveva già visto poche ore prima -Papà papà allora stasera fai giocare anche me?- Toreiru si voltò verso quello che evidentemente era suo figlio, inginocchiandosi. La vista di quel ragazzo sembrò stemperare per un attimo la sua durezza d’animo.

    Nel frattempo il vecchio passò davanti alle ragazze lasciando in mano a ciascuna di esse una pillola, dal colore blu denso. Senza fiatare ciascuna di loro l’assunse. Se Isuke non l’avesse fatto il vecchio si sarebbe fermato invitandola a emulare le sue colleghe - Mandala giù tutta puttana, se la lasci in bocca non funziona... –

    A quel punto Toreiru si alzò di nuovo e finalmente prese a parlare: - Piccolo Kankechi per stasera va bene. Prenditi chiunque, ma lasciami la bionda. Inizierò con te. Forza, spogliati qui. Non abbiamo tempo da perdere. –

    Isuke avrebbe realizzato che il piano che aveva pensato si basava su un presupposto sbagliato. Chi l’aveva assicurata che lei e quel mostro si sarebbero trovati effettivamente da soli? Era un ninfomane, con immensi problemi psichici. L’ultima cosa che gli interessava era il pudore, nemmeno davanti a suo figlio.

    La nunkenin a quel punto si sarebbe trovata davanti poche possibilità. O avrebbe soddisfatto i desideri di quel mostro, inconsapevole delle conseguenze successive, o avrebbe tentato il tutto per tutto, attaccandolo.

    Nel primo caso se Isuke si sarebbe lasciata toccare esattamente un momento prima che Toreiru si spogliasse l’atto sarebbe stato interrotto dal vecchietto - Padrone, controlli la sua bocca. Non sono sicuro che abbia ingerito la droga. – L’uomo a quel punto avrebbe alzato il braccio destro verso Isuke e avrebbe con forza spalancato la bocca della shinobi. Per Isuke la situazione si stava facendo a dir poco complicata!
     
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    3° post



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    La nukenin fu effettivamente scelta, ma la cosa non andò per nulla come aveva previsto: la sua idea di poter appartarsi privatamente con l'obiettivo su completamente annullata dalla perversione dell'uomo. Non solo, questi fece entrare assieme a lui anche un vecchio ed un bambino, a cui promise del divertimento per quella serata: per mantenendo un'aria maliziosa ed in apparenza tranquilla all'esterno grazie alle sue ottime capacità recitative all'interno Isuke aveva ben altri pensieri Cazzo...cazzo...ha mandato a monte tutti i miei piani. E come diavolo è messo questo, pare uscito dal Culto della Morte! Vuole fare divertire un bambino in un bordello ed in gruppo??? Pensavo di aver visto ogni tipo di perversione, ma questa è forse troppo anche per me... per quanto fosse abituata a vedere praticamente di tutto dall'infanzia, mai e poi mai le era capitato di vedere un bambino in situazioni simili e la cosa, per quanto in maniera ben meno marcata rispetto ad una qualsiasi altra persona con una morale più integra, dava un po' fastidio anche a lei.

    Rimase ancora più perplessa quando il vecchio le porse un'inquietante pillola blu, e quando vide tutte le altre donne ingoiarla senza problemi capì come quella fosse la prassi. La mise in bocca senza fare troppe storie, evitando però di ingoiarla: non aveva la minima intenzione di mangiarla ed era ben certa che quella fosse droga.
    Senza troppi problemi poi quando l'uomo la scelse continuò a recitare la sua parte anche davanti a tutti. Era ormai tardi per tirarsi indietro e si sarebbe inventata qualcosa strada facendo: poco prima che Toreiru iniziasse a svestirsi però il maledetto vecchio decise di intervenire nuovamente, invitando il suo padrone a controllare la sua bocca Decrepito impiccione! pensò fra sé e sé la ragazza trovandosi con ben poche possibilità: non aveva la minima intenzione di ingoiare la pillola, ed allo stesso tempo non poteva di certo far scoprire i vari fukibari nascosti. Non appena l'uomo avvicinò la mano alla sua bocca fu lesta nell'agire, sputando uno dei lunghi aghi che teneva nascosta appena questi fu vicina al suo viso, nel chiaro tentativo di colpire un'occhio all'uomo [S.A. I][For: 275, Vel: 200, + 3 tacche For, 1 basso consumo]
    Cercando poi di approfittare dell'effetto sorpresa e sputando al contempo la pillola avrebbe estratto il kaiken avvelenato che aveva nascosto nel corsetto, cercando di colpire con un fendente veloce la giugulare dell'obiettivo, intenzionata ad ucciderlo. [S.A. II][For: 200, Vel: 275, + 3 tacche Vel, 1 basso consumo]. Infine si sarebbe voltata verso il vecchio, cercando di colpire con un'altro fukibari anche il suo occhio sinistro [S.A. III][For: 275, Vel: 200, + 3 tacche For, 1 basso consumo], intenzionata a guadagnare il maggior tempo possibile. Si trovava in evidente inferiorità numerica ma allo stesso tempo dubitava che le donne drogate potessero essere un problema, e se si fosse riuscita a liberare in quel modo di Toreiru avrebbe poi pensato ad il vecchio ed al bambino, trovando infine un modo di scappare. Non aveva di certo intenzione di fare la fine del topo in quel posto!
     
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    Quando il vecchio notò lo strano comportamento di Isuke e destò l’attenzione del gigante… ecco fu in quel preciso momento che ebbe inizio la mattanza. La piccola nunkenin inesperta si ritrovò direttamente nella Tana del Lupo e in certo senso per il governante del figlio di Toireru il suo destino era già segnato. Un po’ diverso dalle altre due che ci avevano provato, certo… ma sempre segnato.
    La sua morte.

    Ma avvenne l’impensabile. Un qualcosa che quel vecchio non aveva ancora visto nella sua carriera. Infatti mentre il bastardo a forma di montagna stava per stritolare il volto della donna quest’ultima agì sorprendendo tutti. Ma non fu quello a risvegliare l’interesse del vecchio. Certo, osservò un magro tentativo di portarsi a casa la preda ma Toireru, per quanto privo di chakra, era un avversario ostico. E la velocità di quella tipa, come la sua forza non potevano surclassarlo… per non parlare della sua cattiveria. Con un rapido movimento di collo spostò lateralmente la testa, sorbendosi quell'attacco a sorpresa ma evitando il danno irreversibile [S.Difesa I][Danno]. Nuovamente la ragazza non considerò la differenza di altezza tra i due e il tentativo di sgozzamento finì semplicemente nel vuoto. Il colpo di kaiken si limitò semplicemente a fendere l’aria in quanto Toireru sfruttando e anticipando l’allungo di Isuke ebbe tutto il tempo per ruotare il busto giusto per evitare il colpo [S. Difesa II]. Infine il terzo colpo sempre rivolto ad un punto del corpo complicato da raggiungere spinse il bandito a reagire brutalmente. Alzando semplicemente il mento, e quindi sorbendosi il freddo metallo sulla mascella sinistra reagii di contraccolpo mentre ancora Isuke si trovava in una posizione decisamente sfavorevole [Danno]. Avrebbe infatti eseguito un montante con il braccio destro. Un pugno possente contro l’addome di Isuke. Un colpo veloce, potente e virtualmente inevitabile [S&M].

    Ma le azioni successive di Toireru sarebbero state interrotte a prescindere. Infatti una sensazione di pesantezza. Una terribile istinto omicida scaturì in quel momento. L’aria in quella piccola stanza si fece densa, carica di un potere sconosciuto. Gli occhi del vecchio caddero sul braccio di Isuke. Sulla sua pelle. Su QUEL tatuaggio… dalle forme esotiche, strano e acceso. Nero, profondo. Oscuro. Toireru per un attimo rimase fermo, colpito anche lui.



    Ma ad Isuke che cosa stava succedendo?

    Solo lei avrebbe sentito una voce. Una voce che avrebbe presto riconosciuto e alla quale sarebbe seguito un flash, una immagine di una donna. Lontana, sfuocata.



    Strappagli la faccia a morsi. Odialo. Odialo. Odialo. Odialo. Odialo…



    La stessa voce nella foresta di Kuraidesu. Quella voce misteriosa che tuttavia non risuonava come un obbligo ma con una sorta di cantilena. Un invito, dolce, al Male.

    Ma Isuke sarebbe stata risvegliata da un urlo, questa volta reale. Il vecchio gridò verso Toireru, il quale stava per sferrare un colpo terribile contro la ragazza, probabilmente scossa.

    - FERMO BASTARDO… O ammazzo tuo figlio. -

    Già il vecchio governante stava tenendo con una mano il collo del ragazzo, alzando allo stesso tempo da terra. Il gigante si fermò, i suoi occhi erano infiammati; mai era stato messo così alle strette.

    Il vecchio si avvicinò ad Isuke e una volta vicino alla ragazza proferì: - Allora maledetta strega… Fidati e esci da questa merda di posto. Lì c’è una finestra… buttati. Io ti raggiungo subito dopo. -

    Di nuovo la voce si sarebbe palesata ad Isuke, nella sua testa:

    Sei forte ora. Sei forte. Puoi uccidere tutti. Senti il potere. Il mio potere. Senti il mio odio. Figlia mia.



    La nunkenin si sarebbe trovata davanti a due possibilità. Seguire l’invito del vecchio o fare di testa sua.


    Se Isuke si getta dalla finestra…


    Il momento stesso in cui il vecchio osservò la donna buttarsi agì. Spezzo il collo del bambino, con un gesto secco e netto. Lasciando la mano, e lasciando quindi cadere a terra privo di vita il figlio di Toireru seguì a ruota Isuke, tra le grida di tutti comprese quelle del padre, e sfruttando il chakra adesivo per cadere senza danni.

    Una volta a terra l’uomo di nuovo agì velocemente, talmente tanto che Isuke non avrebbe avuto nessuna possibilità di schivare il colpo alla tempia. Un pugno mirato a farle perdere i sensi.


    ~.~







    Isuke si sarebbe risvegliata dopo un tempo indefinito. Il dolore alla tempia si era trasformato in un voluminoso bernoccolo e il tatuaggio nel braccio era scomparso. Se si sarebbe guardata attorno avrebbe realizzato di trovarsi in una sorta di cantina, sottoterra e in mezzo ad una umidità soffocante. Una malandata porta di legno impediva la visuale oltre, e solo una fioca luce proveniente da una torcia illuminava la stanza. Si sarebbe trovata legata ad una sedia, impossibilitata a muoversi. Ad un certo punto, dalle sue spalle, una voce avrebbe rotto quella situazione surreale.

    Due domande le sarebbero state poste, alle quali l’interlocutore si aspettava una risposta seria. O meglio dire veritiera.


    - Chi sei o che cosa sei? E.. il tuo braccio… che cosa è? -




    Eccoci al punto di svolta, momento topos. Hai due possibilità, di cui solo una ti è svelata in parte; ovvero scappi dal nemico. Se invece vuoi rimanere a combattere bhé... Sarà tutta una sorpresa.

    Nel secondo caso fai come se ti trovassi in 1 vs 1 in Arena contro un avversario notevolmente più abile, ma senza chakra.
     
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    I suoi attacchi furono nullificati, il suo tentativo di uccidere l'uomo vano. Toireru evitò i colpi senza apparente difficoltà ad esclusione dell'ultimo, ma probabilmente lo fece per sfruttare l'occasione e contrattaccare. La ragazza non poté fare nulla contro il pugno, troppo veloce e troppo ravvicinato perché potesse evitarlo: condensò il chakra nell'addome preparandosi all'impatto, cercando di limitare il più possibile i danni. Tuttavia non fu abbastanza.
    Il montante la prese in pieno, spezzandole il fiato e facendola anche alzare di qualche centimetro da terra per l'impatto. Il dolore fu talmente intenso che la neo-nukenin si trovò in breve tempo sulle ginocchia, entrambe le mani strette attorno allo stomaco nel tentativo di riprendere fiato e fare passare il male che le attanagliava le viscere in quel momento [S.D. I][Res:
    200 + 3 tacche impasto= 275, consumo 1 basso

    Danno: 2,5 leggere


    Fu in quel momento che sentì nuovamente una voce nella sua testa, che riconobbe immediatamente.
    Era la stessa voce che aveva sentito qualche tempo prima a Kuraidesu: solo che questa volta era più decisa, più potente. Un flash percorse la sua mente, una figura lontana nera di capelli e di abiti, che però non riuscì a riconoscere ne a mettere realmente a fuoco.
    Chi...sei...? sussurrò, la voce spezzata dal male persistente all'addome, il mondo attorno a lei completamente scomparso. Si portò una mano sulla fronte, gli occhi chiusi nel tentativo di richiamare l'immagine della sconosciuta, invano. Un'urlo la risvegliò dal suo stato di trance, e quando riaprì gli occhi ed alzò la testa si ritrovò a guardare il vecchio che teneva stretto il collo del bambino, minacciando lo stesso Toireru di ucciderlo.
    Uno svolgimento totalmente inaspettato della situazione, ma che la nukenin avrebbe potuto utilizzare a suo vantaggio. Appoggiò entrambe le braccia a terra per rialzarsi, accorgendosi solo in quel momento del tatuaggio sul suo braccio, che era ricomparso vivido e pulsante come la prima volta che l'aveva visto. Rimase ad osservarlo qualche istante senza capire, mentre la sua attenzione veniva catturata nuovamente dal vecchio.

    Osservò la scena qualche istante, non aveva che pochi secondi per decidere cosa fare: senza l'intervento del vecchio probabilmente non sarebbe riuscita ad uscire viva da quella situazione, ma non poteva di certo fidarsi di uno sconosciuto. E fu proprio mentre era ancora immersa nei suoi pensieri che quella voce parlò di nuovo, cercando di convincerla ad agire diversamente, a mettere in gioco. La tentazione fu estrema, l'idea di poter uccidere quel pezzo di sterco davanti a lei immensa e così la ragazza decise di fare un'ultimo tentativo: con il kaiken ancora saldo tra le mani e sfruttando la distrazione del suo obiettivo cercò di sferrare un singolo fendente all'altezza delle viscere, nel tentativo contemporaneo di avvelenarlo e ferirlo in maniera piuttosto debilitante, se non mortale. [S.A. I][For: 200, Vel: 275, + 3 tacche Vel, 1 basso consumo]
    Sarebbe poi indietreggiata velocementeAzione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.
    , saltando fuori dalla finestra con un balzo e contemporaneamente rispondendo alla donna che le parlava mentalmente La prossima volta...sono disposta ad accettare qualsiasi potere volentieri, ma prima voglio delle risposte, simpaticona. Non metto la mia vita in gioco in questo modo per quanto fosse sicura che pesce grande mangia pesce piccolo,
    non aveva di certo intenzione di rimanere lì a subire un destino che poteva evitare.
    Appena toccato il suolo scattò in avanti nel tentativo di allontanarsi da quel posto il prima possibile,
    ma il vecchio fu più veloce: un colpo secco alla tempia ed il mondo attorno a lei si fece buio.

    Si risvegliò dopo un tempo indefinito, il male alla tempia ed allo stomaco attenuati ma ancora presenti: provò a muoversi ma si accorse ben presto di essere saldamente legata ad una seida Sarebbe poi indietreggiata velocementeAzione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.
    , saltando fuori dalla finestra con un balzo e contemporaneamente rispondendo alla donna che le parlava mentalmente Cazzo... sapeva di non potersi fidare di quello maledetto vecchio! Cercò di liberarsi dalle corde finendo però solo con il farle stringere ancora di più ai polsi, mentre una voce alle sue spalle ruppe il silenzio. La ragazza volse la testa alla ricerca del vecchio.
    Sarebbe educato presentarsi prima di fare domande, non ti hanno insegnato le buone maniere da piccolo? rispose in tono sarcastico e per nulla intenzionata a cedere. Chiunque fosse l'uomo alle sue spalle avrebbe dovuto impegnarsi molto di più per ottenere delle risposte, abituata com'era la ragazza a subire ogni tipo di tortura quella per lei non era che una bazzecola. Inoltre guadagnare tempo le avrebbe permesso di elaborare forse una strategia di fuga migliore.
     
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    ~Post V
    Primo Step.




    L’attacco improvviso di Isuke sorprese tutti, e probabilmente sorprese anche la nukenin stessa. Ignorando bellamente degli ordini impartiti di quel bizzarro vecchietto la giovane donna sferrò un fendente contro Toreiru.

    Ebbene nel momento stesso in cui mosse il braccio il tatuaggio si illuminò ancora di più, anzi prese quasi a bruciare dall'intensità, eppure andando oltre all'atroce dolore Isuke si accorse sicuramente che quel fendente risultò dannatamente più veloce e potente di quanto lei poteva effettivamente esercitare! Il bastardo gigante rimase praticamente immobile, esterrefatto anche lui. All'ultimo istante tuttavia la mano di Isuke subì un decisa deviazione, come se spinta da una forza invisibile, verso la coscia del bandito. Dentro di sé la nunkenin percepì che era la cosa “giusta” da fare, quantomeno per provocare più danno possibile. E così fu. Il Kaiken penetrò nella carne e sprofondò nella coscia. Un spruzzo di sangue sgorgò furiosamente dalla gamba, probabilmente era stata recisa o danneggiata qualche arteria di grosso calibro. Tuttavia per Isuke quella fu l’ultima immagine che ebbe di Toreiru prima di scappare e venire successivamente tramortita dal vecchietto.


    ~.~



    Sorrisi all’udire quelle parole. Ovviamente la ragazza che avevo rapito, anzi prima salvato e poi costretto in quella sorta di cella, non poteva vedere la mia espressione. Probabilmente avrei risposto anche io allo stesso modo e questo mi fece per un attimo dubitare sulla consistenza delle mie domande.

    Sorrisi, perché era evidente. Avevo perso quel tocco magico. Infondo l’ambiente di Oto, per quanto stimolante, non era paragonabile ai sobborghi delle Sorgenti, compresa quella città… Insomma sotto alcuni punti di vista mi ero rammollito.Così mi mossi attorno alla donna per presentarmi, per mostrare il mio volto… ovvero quello di un altro vecchietto.




    Un viso scavato dalle rughe, pallido e decisamente poco attraente. Lentamente avvicinai il braccio verso la bocca della probabile nunkenin, un po’ come aveva fatto Toreiru, ma a differenza di quel bastardo impressi una forza ben maggiore, molto più pericolosa. Un chiaro messaggio, per farle capire chi in quel momento aveva il coltello dalla parte del manico.

    - La buona educazione non impone che si deve portare rispetto per gli anziani? Forza, sputa fuori il tuo nome o altrimenti saranno i tuoi denti a dirmelo. – Avrei atteso qualche istante, per poi iniziare a premere sempre più forte fino logicamente a provocare dolore e danni. In seguito avrei comunque proseguito con il discorso: - Comunque per la seconda domanda mi hai risposto senza volerlo. La tua faccia, da prima donna tutta spaventata, mi ha fatto capire che quella “cosa” che hai sul braccio è pure per te sconosciuta. Ma… -

    Il mio tono di voce si fece greve.

    - … ti ha salvato da morte certa, perché mi ha incuriosito. Considerati fortunata, almeno non hai fatto la stessa fine dei tuoi precedenti due colleghi. – Iniziai a camminare attorno alla ragazza – E devo dirti la verità non ho mai visto una cosa del genere, né tantomeno mai sentito parlare però… non sono così sorpreso alla fine. Qui alle Sorgenti può accadere davvero di tutto. –

    Spostandomi mi avvicinai alla porta e mi fermai proprio di fronte ad essa, dando così le spalle alla donna: - Visto che hai completamente mandato a puttane il piccolo piano che avevo in mente, che aveva come scopo finale l’uccisione di Toreiru… ora avrò bisogno di una mano per farlo fuori. Sicuramente per quanto ferito, è ancora un tizio pericoloso e non solo, e ora si sarà rintanato da qualche parte. Da solo ripescarlo sarà alquanto complicato. Ma in due la cosa è possibile. E’ una proposta, che alla fine conviene anche a te. Ti consiglio di pensarci sopra, anche perché un semplice rifiuto potrebbe… diciamo così, farmi perdere l’interesse su quel tatuaggio. – e con quelle parole mi allontanai, senza aspettare una risposta.

    Sarei ritornato solo alcune ore più tardi. Portandomi vicino alla ragazza avrei pronunciato, mantenendo una voce neutra: - Allora… ti sei decisa? –


    Se la ragazza avesse accettato…

    Molto bene- presi in mano un kunai lo lanciai precisamente sul bordo del suo avambraccio sinistro, tagliando la corda che legava quell’arto – Forza liberati del resto. Io nel frattempo ti aspetto, uscita da questa stanza vai a destra e segui il corridoio e supera il grande portone. Ti aspetterò lì. Ah… sì, magari lo hai già capito ma fuggire equivarrebbe alla tua morte. – così mi mossi verso il punto che avevo indicato alla donna.

    La nunkenin avrebbe presto realizzato, una volta nel corridoio, di ritrovarsi in una sorta di sottosuolo. Una specie di grande sistema fognario, un’architettura disordinata e decisamente ben poco salubre ma tipica non solo del Paese delle Sorgenti ma pure del Riso.

    Seguendo le indicazioni la donna dai cappelli dorati sarebbe giunta probabilmente al centro di un grande scolo. Molto profondo e ampio. Era una sorta di cattedrale sotterranea. In un certo senso poteva essere pure interessante.




    Mi ero appostato in una delle varie sommità che davano sullo scolo, irraggiungibile per la traditrice: - Se vogliamo uccidere quel bastardo prima dovrai imparare una piccola cosa sul Chakra… o sarai utile alla pari di questa melma. – Scesi, avvicinandomi, utilizzando il chakra adesivo per camminare “quasi sospeso” in aria -… dovrai imparare il Chakra Adesivo. Volente o dolente e diciamo che al tuo livello… le cose fondamentali da sapere sono due e la prima è senza dubbio la più difficile: camminare sulle pareti. –

    Mi avvicinai di nuovo alla parete, che si innalzava rispetto al piano in cui eravamo di almeno una decina di metri: - Non c’è un modo veloce, né uno sempre sicuro. Il Chakra è unico, irripetibile per ogni persona e come tale ognuno al suo modo di gestirlo. Quindi esiste solo una strada percorribile… la pratica. Quello che ti serve sapere sono appunto giusto due nozioni. Ricordati che il passaggio fondamentale è sempre lo stesso, per ogni applicazione con il Chakra. Devi prima immaginarti cosa vuoi fare e poi trovare il giusto veicolo per realizzarlo. Volere è potere, in questo caso. Quindi concentrati, rendi il tuo chakra adesivo e prova. –

    Per ogni tentativo fallito, per ogni volta che la ragazza sarebbe caduta, e per diamine sarebbe sì successo, mi sarei avvicinato e avrei sganciato un poderoso schiaffo sulla mani. Forte, dolorosa e dannatamente veloce – Non osare schivare questo colpo. Smetti di usare la mani per salire quella cazzo di parete. – Già, era un incentivo piuttosto convincente e un modo molto diverso da come Shin mi aveva introdotto a quest’arte.

    Ma infondo stavamo sempre parlando di una Nunkenin.



    A te le varie scelte, se accetterai Kato come maestro... bhè buona fortuna!

    Per quanto riguarda invece il controllo del Chakra non credo che ci sia molto da aggiungere, come Player in realtà hai molta più dimestichezza di me!
     
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    Pensato
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    Una fitta atroce1 leggera di danno percorse tutto il suo corpo, mentre i suoi muscoli scattarono più velocemente che mai e senza che lei potesse minimamente controllarli: sembrava quasi che qualcosa o qualcuno le stesse donando dell'energia che lei non possedeva, e chiunque avrebbe potuto notare la sua stessa espressione sorpresa nel vedere il suo braccio scattare ad una velocità che sarebbe per lei stata impossibile in ogni altra situazione.
    Non ebbe però il tempo di capire cosa stesse succedendo, un colpo secco alla nuca e tutto si fece buio,
    mentre lei sveniva per mano del vecchietto.

    ..............................................................



    Quando si risvegliò e vide il volto del vecchio, diverso da quello che aveva visto poco prima, un ghigno divertito si dipinse sul suo volto Cambiato faccia? Mi chiedo se questa volta sia vera, o sia un'altra recita la tua considerata la forza utilizzata dall'uomo e la sua totale trasformazione rispetto a qualche minuto (o forse ora, da quanto tempo era svenuta?) prima non escludeva che si trattasse proprio della tecnica della trasformazione che anche lei stessa sapeva utilizzare. Che si trovasse davanti ad un utilizzatore di arti ninja?
    L'uomo le poggiò una mano alla mascella cominciando a stringere via via sempre di più, ma prima che potesse provocarle dei danni la bionda parlò Per quanto ne so potresti essere anche più piccolo di me, in realtà. Ma se proprio ci tieni...mi chiamo Shinobu rispose tranquilla ed ignorando l'eventuale dolore crescente della stretta abituata a ben di peggio e sfruttando le sue doti recitativeRecitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.
    dicendogli il primo nome che le venne in mente. Difficilmente l'uomo si sarebbe potuto accorgere che quello non era il suo reale nome, non avendo lei addosso documenti e non potendo leggerle nella mente.

    Ascoltò poi le parole dell'uomo alzando un sopracciglio di tanto in tanto ad alcune sue affermazioni e seguendolo con lo sguardo mentre le girava attorno Se volevi uccidere Toreiru condividiamo lo stesso obiettivo allora. Eravamo due contro uno, perché mi hai tramortita e sei scappato? I muscoli non ti mancano di certo esclamò con aria quasi rassegnata. Proprio non capiva, la situazione era perfetta eppure invece di sistemare il suo obiettivo se l'era presa con lei. Una scelta decisamente poco intelligente dal suo punto di vista.

    Correzione: non ho mandato a monte nessun piano, io volevo ucciderlo così come volevi farlo tu. Diciamo semplicemente che non ci siamo capiti rispose la nukenin, stufa delle continue lamentele dell'uomo mentre lo osservava allontanarsi.
    Non che gli avesse dato molte scelte; le minacce la spaventavano fino ad un certo punto, se il simpaticone non l'aveva ancora uccisa evidentemente era perché in qualche modo voleva sfruttare la sua presenza e non di certo per buon cuore: poteva blaterare quanto voleva, ma era chiaro che avesse bisogno di una mano e l'aveva ben dimostrato.
    Inoltre per lei la cosa poteva essere solo vantaggiosa: uccidere il suo obiettivo si era rivelato più complicato del previsto, ed vecchio sembrava sapere il fatto suo. Poteva utilizzare la cosa a suo vantaggio ed era esattamente quello che intendeva fare. Fra tutto quel casino doveva anche trovare il tempo di capire cosa diavolo fosse quel tatuaggio, chi fosse quella donna e cosa stesse succedendo al suo corpo, ma al momento non era la sua massima priorità.


    Quando l'uomo ritorno non impiegò molto a rispondergli Condividiamo lo stesso obiettivo come ho già detto, quindi la cosa più intelligente da fare mi sembra collaborare. Ne otterremo vantaggi entrambi, non credi?
    Prese il kunai lanciato per liberarsi delle ulteriori corde, roteando gli occhi scocciata all'ennesima puntualizzazione sulla sua possibile morteSi, si, ho capito. Sei forte, brutto e cattivo. Il concetto è chiaro, puoi finirla con il celodurismo quanto odiava i presuntuosi boriosi di quel tipo, nel culto ne aveva beccati ormai fin troppi e ne aveva fin sopra i capelli.
    Seguì senza dire molto altro, sgranchendosi i muscoli e le articolazioni doloranti per l'essere rimasta legata così a lungo: a quanto pare erano dentro ad una sottospecie di territorio fognario Ma che bella gita... pensò fra sé e sé la ragazza, continuando a seguire il suo provvisorio "collega".

    Arrivati davanti allo scolo ascoltò l'ennesima spiegazione del ragazzo, osservandolo ancora una volta con un sopracciglio alzato Devo? No cucciolo caro, mi conviene. Non lo faccio di certo per obbedire ai tuoi ordini pensò fra sé e sé osservando sempre più di malumore lo shinobi: i suoi modi di fare le risultavano decisamente insopportabili, ma doveva tenere duro per raggiungere il suo obiettivo. Se poteva imparare qualcosa da quella situazione perché non farlo?
    Aveva imparato fin dalla tenera età ad impastare il chakra e la cosa ormai le risultava facile come bere un bicchier d'acqua, diverso era però riuscire ad utilizzarlo come un collante. Provò a condensarlo nei piedi ed a sollevarli, ma le sembrò che non fosse cambiato assolutamente nulla. Decise quindi di fare un po' di pratica per prima cosa con un traliccio di legno che trovò per terra poco lontano, nel tentativo di mantenerlo attaccato alle mani tramite l'uso del chakra. Fu in quel momento che l'uomo si avvicinò a lei, dandole un poderoso schiaffo1 leggera e mezza di danno sulle mani quasi fosse una bambina. La nukenin alzò gli occhi dorati verso il vecchio, lanciandogli un'occhiata totalmente schifata Facile fare il grosso con ha meno muscoli, vero? Mi chiedo se tu sia così anche con chi possiede la tua stessa forza. Ma fai attenzione, i piccoli crescono prima o poi. Ed io ho buona memoria esclamò, battendosi un'indice sulla tempia mentre prometteva a se stessa che prima o poi l'uomo l'avrebbe pagata con gli interessi per ogni cosa che stava facendo.
    Decise quindi di lasciare perdere il legnetto, provando a concentrarsi unicamente sulla parete: diversi furono i suoi tentativi ed altrettanti i suoi fallimenti, più di una volta ricadde a terra dopo appena un paio di passi e più di una volta si fece decisamente male nella caduta, ma non usò più una sola volta le mani: non perché avesse paura degli schiaffi, quanto per non dare alcuna soddisfazione al suo aguzzino.
    Impiegò quasi un'ora, passo dopo passo e metro dopo metro, ma alla fine riuscì finalmente a trovare la giusta quantità di chakra, modulandola in maniera tale da rimanere attaccata senza scivolare, raggiungendo infine la posizione dello shinobi Bhè, tutto qui? Sembrava molto più difficile ascoltando le tue descrizioni disse con aria di sufficienza, ripulendosi dagli abiti la polvere che le si era attaccata addosso con le varie cadute. L'uomo poteva piegare il suo corpo con le batoste, ma in nessun modo avrebbe piegato ils uo spirito.
     
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    Presi a ridere rumorosamente, vistosamente. Per tutti i Kami nessuno mi aveva mai detto quelle parole fino ad ora. Chi era veramente quella tipa? Shinobu, un nome artificioso. Mi stava recitando? Non potevo assicuramene, almeno non senza giocarmi la sua fiducia completa. Comunque quella bionda, a dire la verità dall'aspetto che non passava di certo inosservato, aveva un modo così sfacciato di rispondere, nonostante la palese differenza di forza. Era un segno evidente di coraggio… e squilibrio. In pratica le due doti che cercavo.

    - Se credi, anche solo per un istante, che sono stato malvagio con te o crudele… ahahah non sai nulla di quello che si cela nell’Oscurità. Io e te ci possiamo definire come una sorta di Borghesia. Dei gentiluomini del Male, che conoscono dei limiti e sanno dove non si può andare oltre. Comunque brava, hai imparato piuttosto in fretta. Ma forse non è merito tuo… forse è merito di quel tatuaggio? –

    Lasciai in sospeso la domanda. Fu un gesto provocatorio il mio ma che allo stesso tempo avrebbe creato un dubbio in quella ragazza, sicuramente già confusa dall’intera situazione di per sé. Salii la parete e una volta di nuovo verticale presi a parlare: - Forza seguimi, usciamo da queste fogne e andiamo a farci un giretto notturno. E’ evidente che ti devo spiegare un paio di cose. -

    Aspettandola prima di incamminarci le fornii un capotto, che avevo messo da parte poco più avanti. Passammo numerosi cunicoli e gallerie prima di vedere il chiarore della luna riflesso sulle parete scivolose e insalubri di quelle fognature. Una volta di nuovo nella civiltà proferii lentamente: - Teniamo un profilo basso, ci muoveremo verso il porto. Voglio vedere una cosa. –

    Mentre camminavamo proferii alcuni discorsi in diverse occasioni interrompendomi solo quando incrociavamo gruppi di marinai o prostitute: - Secondo te… Il ragazzo che ho ucciso era davvero suo figlio? – attesi una sua risposta per poi riprendere: - Era una pecora sacrificale, ignara del suo destino. Probabilmente Ame non ti ha minimamente informata su chi è veramente Toreiru e per CHI lavora. Ebbene Oni Chi è una setta… molto antica. E io ne ho fatto parte. Mi sono macchiato di colpe per le quali non potrò mai espiare e nemmeno, a dire la verità, lo voglio… però le cose che fanno sono semplicemente cattive e vanno fermate. Devi sapere che quel bambino è stato trattato come un animale da sacrificio. Istruito, nutrito, soddisfatto nel migliore dei modi, nella migliore realtà per loro possibile. Ma sarebbe stato ucciso e il suo sangue, pregiato e nobile, sarebbe stato utilizzato per riti di sangue o cose del genere… per quello Toreiru ha gridato, perché ha perso la sua assicurazione e la cosa a lui più preziosa… – aspettai qualche minuto, giusto per far digerire le informazioni a Shinobu – e quindi si spiegano alcune cose… primo: ecco perché mi hai fottuto il piano. Infiltrandomi avevo intenzione di scoprire chi stava sopra a Toreiru. Avrei assistito al sacrificio e quindi avrei visto i diretti interessati. Secondo: io con Oni Chi ho un conto in sospeso. Grossissimo conto in sospeso e prima di portarmi a casa una testa dei loro capi ho tutta intenzione di toglierli tutto. Far soffrire quei bastardi. Quarto: capisci anche tu quando sento parlare di rituale di sangue e poi vedo un tatuaggio come il tuo in quel preciso posto… fatico a credere in una semplice coincidenza. Quarto: eccoci davanti al magazzino. Come vedi è vuoto. Toreiru e la sua banda si è spostata. E so dove, tuttavia per agire dovrai affinare le tue capacità. Forza, torniamo indietro. –

    Così ritornammo a “casa” nelle fognature. Un ambiente a me sempre familiare. Nella città, nei sobborghi quei posti, quei luoghi dimenticati rappresentavano un po’ come la foresta. Un intricato labirinto, dove rovi, spine acuminate e alberi secolari si scambiavano con tubi, miasmi e pareti scivolose.

    Senza aggiungere molto altro ai miei discorsi precedenti richiusi nella sua “stanza” Shinobu e prima di allontanarmi mi limitai a mangiare insieme con lei un po’ di cibo, condividendolo: un pezzo di pollo, leggermente arrostito, un po’ di verdure e una piccola borraccia, piena d’acqua. Così lasciai la ragazza a riposare.

    Il giorno dopo aprii la porta e probabilmente avrei realizzato che il mio piano era andato a buon termine. Già, perché tutto il cibo era stato avvelenato. Certo, niente di letale e permanente ma questo Shinobu non poteva saperlo e allo stesso volevo metterla alla prova. Ero dannatamente curioso di vedere quel tatuaggio di nuovo e chiaramente di insegnarli quella parte del Chakra adesivo che mancava. Shinobu durante la notte si sarebbe sicuramente svegliata, come me del resto. La differenza sarebbe stata quella che io avrei preso l’antidoto mentre per lei a poco a poco una forte emicrania l’avrebbe colpita e una intensa sudorazione avrebbe interrotto sicuramente il suo sonno. Inoltre le mani, come a tratti le gambe, avrebbero iniziato a tremare violentemente e a scattare in modo incontrollato rendendo impossibile movimenti coordinati. In pratica sarebbe stata completamente inoffensiva. Si trattava di un veleno, di bassa qualità, che stava colpendo i suoi punti nervosi.

    Probabilmente quando avrei aperto la porta per Shinobu il massimo che sarebbe stata in grado di fare sarebbe stato quello di strisciare ai miei piedi, oltre a realizzare che avevo di nuovo cambiato aspetto. Avrebbe strisciato per chiedere, forse, aiuto. Mi sarei avvicinato a prescindere, inginocchiandomi. Davanti a lei con la mano avrei appoggiato niente che altro una ventina di bicchieri, di coccio. E gli avrei riempiti apparentemente con diverse bottiglie d’acqua.

    - Ecco Shinobu… questo è un assaggio di quello che chiamo: crudeltà. Capisci anche tu che siamo su due livelli diversi. Ora ascoltami bene. Ci sono venti bicchieri. In cinque di essi ho frazionato l’antidoto per il tuo veleno…. E’ evidente che allo stato attuale non puoi raccogliere in mano quei bicchieri decentemente perché ti cadrebbero e si romperebbero. Però puoi usare il tuo Chakra adesivo per rendere la presa più forte con la mano ed è proprio quello che voglio. Mi hai detto che ieri è stato troppo semplice? Allora, forse, questa situazione ti metterà di più alla prova. Per quanto riguarda la teoria… niente da aggiungere. Come ieri. Ah… ovviamente cerca di fare in fretta. Come vedi… il veleno ha quasi completato il suo effetto. Ma sei stata veloce ieri no? Vediamo se lo sarai anche oggi. O forse mai più.-


     
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    In risposta alla risata dell'uomo, dopo aver sentito le sue parole Shinobu si lasciò andare a sua volta in una risata uscì dall'anima: borghesia del male, era forse una delle più grandi stronzate che avesse mai sentito in vita sua. Dopo la risata si asciugò una lacrima, impiegando diversi secondi prima di recuperare il controllo Ma ti ascolti quando parli? Gentiluomini del male, borghesia dell'oscurità, cosa diavolo stai dicendo? Inoltre sei troppo supponente se pensi realmente di sapere quello che ho vissuto prima di incontrarti. Non credo tu abbia toccato l'oscurità di cui parli nemmeno con un dito, quindi falla finita rispose, ignorando totalmente la sua domanda e non dando a vedere in nessun modo quanto in realtà quella situazione la turbasse: non aveva la più pallida idea di cosa fosse anche se aveva l'impressione che in qualche modo si stesse potenziando, ma non aveva la minima intenzione di fare capire a quel tizio quanto la cosa la innervosisse.

    Indossò il capotto senza dire molto altro, seguendolo in silenzio mentre ascoltava il suo discorso: il suo assurdo e momentaneo socio faceva parte di una setta e questo rendeva il suo passato più simile a quello della ragazza di quanto Isuke volesse ammettere, anche se dal suo discorso le parve chiaro come fosse uno dei pilastri della stessa e non una mera schiava o guardia personale com'era stata lei mesi prima.
    Quando rimase in attesa qualche minuto, quasi stesse aspettando una reazione terrorizzata o schifata da parte sua Isuke si limitò a girarsi guardandolo con l'aria di una persona a cui non veniva detto nulla di che Pensi di scandalizzarmi? Te lo ripeto, non hai idea di quello che ho vissuto in passato né aveva intenzione di dirglielo o scendere in dettaglio. Il vecchio sembrava molto chiaccherone e propenso a raccontare il suo passato, fornendole sempre maggiori informazioni su di lui, ma lei non era della stessa idea. Tuttavia quello che disse non fece che alimentare la sua voglia di schiacciare la testa di quel Toreiru, ed in parte anche quella del suo accompagnatore: se non fosse stato per le sue abilità combattive all'interno del Culto della Morte probabilmente avrebbe fatto una fine molto simile ed ancora ricordava le notti insonni in cui aveva persino pregato quando ero bambina perché i suoi torturatori morissero soffocati dal cibo o dai loro stessi fluidi, qualsiasi essi fossero.
    Ti servono un sacco di motivi per uccidere una persona. Per me sarebbe soddisfacente anche solo spappolargli la testa per quello che ha cercato di farmi nel bordello disse facendo spallucce, senza ancora una volta fare capire come tutte le motivazioni date avessero invece in qualche modo fomentato anche lei Dimmi un po', perché hai deciso di abbandonare questa setta? Non mi sembri il tipo che si fa troppi problemi nell'uccidere e torturare domandò in seguito mentre tornavano nelle fogne, seriamente incuriosita.
    Dopo aver cenato con quel poco di cibo che le venne offerto non appena fu lasciata sola la ragazza cercò di sistemare il suo equipaggiamento, o almeno ciò che le era rimasto, al meglio. Si sistemò poi per riposare, rimanendo appoggiata di fianco alla porta in dormiveglia come più volte aveva fatto in passato quando era stata rinchiusa per anni: non si fidava completamente di quell'uomo e non aveva la minima intenzione di farsi cogliere impreparata nel caso in cui avesse deciso di farle qualche pessimo scherzo.


    ...........................................


    Si risvegliò nel pieno della notte, con un'emicrania che quasi le tagliava a metà il cervello mentre delle gocce di sudore freddo percorrevano tutto il suo corpo, scosso da brividi. Cercò di alzarsi ma sia le braccia che le mani cedettero sotto il suo peso, finendo con il ricadere sulle ginocchia. Tutto il suo corpo era preso da spasmi che le impedivano di muoversi a dovere, e non le servì molto tempo grazie alle sue conoscenze per capire ciò che era successo: quel bastardo l'aveva avvelenata.

    Si gettò a terra nel tentativo di raggiungere il suo equipaggiamento e recuperare l'antidoto che portava sempre con sé, nella speranza che fosse sufficiente, ma proprio in quel momento la porta si aprì e né uscì un vecchio, diverso da quello del giorno prima però. Anche in questo caso impiegò poco tempo per capire che si trattava del suo accompagnatore Che c'è, sono qui a terra avvelenata, sono fisicamente più debole di te ed ancora non hai le palle di mostrarmi il tuo vero aspetto? Patetico rispose, bloccata nella sua posizione mentre l'uomo poggiava una ventina di bicchieri davanti a lei. Se si aspettava una richiesta di aiuto aveva sbagliato i suoi calcoli. Dopo averlo ascoltato un ghigno si dipinse sul suo volto Quanto devono aver abusato di te da bambino per farti diventare così? domandò in maniera retorica, consapevole di come anche lei stessa fosse diventata ciò che era in quel momento solo a causa del suo passato. Si avvicinò quasi strisciando ai bicchieri e con la mano tremante cercò di sollevare il primo, prendendolo a caso solo per capire come fosse la sua presa in quel momento. Come temeva però il bicchiere le cadde ben presto dalle mani, andando a frantumarsi per terra e riversando liquido ovunque. Dovete provare diverse volte, cercando di condensare il chakra nel palmo e sfruttando le conoscenze del chakra adesivo che aveva acquisito il giorno precedente, prima di riuscire anche solo a tenere sollevato il bicchiere da terra: in quel momento si trovavano davanti a lei 16 bicchieri, dunque c'era la remota possibilità che quello potesse essere il suo ultimo tentativo, sempre che l'uomo stesse dicendo il vero.
    In tutti i suoi tentativi cercò di prendere per primi i bicchieri che, per le sue capacitàAbilità utilizzate: Conoscenza del Veleni, Percezione +9 ed Occhio di Falco, le sembravano semplice acqua, lasciando quelli che aveva individuato come possibili antidoti per ultimi.
    Arrivò a 10 bicchieri rotti prima di riuscire a condensare la giusta quantità di chakra nel palmo, permettendole in quel modo di bere la prima sorsata. Fece la stessa cosa con gli altri 4 che pensava fossero giusti, bevendo ognuno di essi e poi rimanendo in attesa, senza neppure degnarsi di guardare negli occhi l'uomo: era stata intrappolata in un gioco sadico ed oltre a non avere la minima intenzione di dargli alcuna soddisfazione, stava mentalmente valutando i modi per ucciderlo una volta arrivata a fine del suo compito. Sempre che fosse uscita viva da quella situazione, cosa di cui non era sicura al 100% in quel momento.
     
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    Rimasi inginocchiato, concentrato a guardare i disperati tentativi di Shinobu. Stavo osservando il suo spirito di sopravvivenza uscire allo scoperto, a portarla al limite e solo in piccola parte, se dovevo essere onesto, nelle sue capacità di manipolare il Chakra.

    Sorrisi, con un volto di un vecchietto. Forse il fatto che la donna era riuscita a scartare alcuni di quelli era dato da un effetto collaterale del veleno stesso; del resto era difficile ragionare correttamente in quei frangenti, soprattutto quando sentivi il fiato gelido della morte sul collo. Sorrisi e mi alzai. Scalciando tutti i bicchieri in un rapido gesto.

    Sorrisi di nuovo e profereii: - Cara Shinobu, te l’ho detto no? La crudeltà dell’uomo non ha limiti e per quanto tu non mi voglia credere te lo dimostrerò subito. – Mi allontanai di un paio di passi e mi inginocchiai di nuovo, tirando fuori dalla tasca una boccetta – Vedi… Shinobu quei bicchieri ecco, contenevano solo acqua. L’antidoto è qui, sulle mie mani e ti giuro che lo è veramente, questa volta. Lo giuro sul mio Chakra. Quello che ti resta da fare è solo una cosa molto semplice… devi venire a prendertelo. – esattamente, era solo quello che doveva fare. Stappai il flaconcino e lo riversai a terra, su quel putrido pavimento. Sorrisi, perché mi stavo divertendo come poche altre volte.

    - Io vedo due possibilità ora. Strisciare ancora e poi leccare il pavimento, ai miei piedi, per recuperare l’antidoto versato, mentre ti accarezzo la testa, da brava schiava oppure… restare lì. Ferma mentre la morte ti accoglierà a braccia aperte. A te la scelta cara Shinobu. – già, ora stavamo parlando di un livello di crudeltà accettabile.

    Nel frattempo per Shinobu il dolore sarebbe aumentato, quasi rendendolo insopportabile. Atroce, pungente, incontenibile. Poteva resistere certo ma non avrebbe avuto molta scelta. Avrebbe infatti sentito una sensazione terrificante dentro di sé, non stavo scherzando; avrebbe veramente pensato che stava per spirare. Ma per essere precisi si trattava l’ultimo effetto del veleno, prima di essere rimosso dal fegato e reni. Dopo sarebbe scomparso tutto, nel giro di pochi minuti; ma questo Shinobu non lo poteva sapere.

    Che avesse preso o meno l’antidoto Shinobu sarebbe svenuta poco dopo, sopraffatta dalla stanchezza. A quel punto mi sarei alzato e l’avrei presa in spalle, accompagnandola nella mia stanza. Per quanto assurdo mi sarei preso cura di lei successivamente.


    ~.~


    Si sarebbe svegliata sicuramente dopo numerose ore, in una stanzetta decisamente più accogliente e su quello che si poteva definire un letto decente. Se si sarebbe guardata attorno avrebbe notato la luce della mattina filtrare da una piccola apertura inclinata verso l’alto. Non solo, avrebbe osservato la presenza di un piccolo armadio e di un frigorifero. Se avesse spostato lo sguardo a destra verso l’uscita questa volta avrebbe la realizzato una presenza diversa. La mia. Il mio volto. Kato Yotsuki.





    Seduto malamente su una sedia, con le braccia incrociate. L’avrei fissata. Occhi intensi. Sguardo diretto.

    - Puoi odiarmi se vuoi, ma non disprezzarmi. Potrai non credere alle mie parole, ma fidati. Potrai sputarmi addosso, ma ascoltami. -

    Mi alzai dalla sedia. Mi sarei avvicinato a Shinobu per cambiarli il panno umido che avevo precedenemente appoggiato sulla sua fronte.

    - Così mi diceva sempre mio padre, quando mi vedeva arrabbiato. E un po’ come un adulto ti ho messo la prova. E cazzo… se hai le palle. Conosco una ragazza. Occhi neri, sguardo profondo… mi sembri l’esatto opposto. Ma quello positivo, in un certo senso. Avrai alcune domande immagino…e credo, ecco, proverò a risponderti. Sono uno Shinobi come te, certo molto più forte. Forse sono anche io un Nunkenin o forse un Ronin. Non lo saprai mai... Ma oltre a condividere un sistema circolatorio del Chakra sono affamato di una cosa: la vendetta. Un po’ come te no? Quando ti ho visto la prima volta, ho visto in te covare un odio profondissimo. Immenso, e per quello ti ho salvato. Poi ti ho messo alla prova per capire fin dove poteva arrivare la tua determinazione. Hai accettato i miei insegnamenti, mi hai risposto a modo e nonostante tutto hai appreso le prime basi del Chakra… insomma credo che se non ti fermerò ora potresti diventare veramente qualcuno un giorno. Davvero. –

    Mi sarei avvicinato verso la direzione della luce.

    - E la cosa mi intriga parecchio. Ti avevo accennato ad una proposta all’inizio, giusto? Uccidiamo quel bastardo di Toireru, e lo farò io perché è un tizio troppo tosto per te. Ma… tu ti prenderai tutti i meriti, se vuoi anche il suo corpo. Devi sapere che Toireru era un mio “fratello di sangue” e da bravo fratello partecipò ad una congiura nei miei confronti, ma ora che gli ho tolto il suo jolly mi va bene anche ucciderlo. E…. Mettiamola così; al termine di tutto questo ognuno andrà per la sua strada ricordandosi di questo giorno e di magari in una prospettiva di una futura e fruttuosa collaborazione… perché no? Nei confronti dei tuoi padroni. Che ne pensi? –

    Mai come in quel momento il mio sguardo si fece serio. Mi ero esposto.

    A dire la verità era la prima volta in assoluto che lo facevo. Davanti ad una Nunkenin. Lontano dal mio Villaggio. Surreale, già.


    ~.~




    Se Shinobu non avesse accettato la proposta l’avrei lasciata andare, senza problemi. Di certo nel futuro non l’avrei persa di vista, ma questo la ragazza non poteva saperla. Quello che mi sarei portato a casa sarebbe stato comunque una grossa esperienza e un incronto alquanto bizzaro. Poco ma sicuro.

    Se invece la ragazza avesse accettato la proposta ora non sarebbe rimasto che agire – Forza, nella tua stanza c’è tutta la tua roba. Prendila che ci muoveremo direttamente contro quel posto di merda e metteremo la parola fine. Si nascondo nel magazzino, quello del porto. C’è un secondo piano nascosto, privo di finestre. Accederemo dal primo io da un lato e tu dall’altro. Poi sfonderò l’ingresso nascosto e andremo a prendere Toieru. Quello che ti chiedo è di coprirmi le spalle. Potremmo trovarci accerchiati e nonostante mi posso definire decisamente sopra alla media degli Shinobi come abilità non posso affrontare tutti contemporaneamente. Domande? –


     
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    Ancora il vecchiardo cercava di farle una paternale su quanto il mondo fosse realmente brutto e cattivo, quasi avesse davanti una bambina di 6 anni a cui doveva insegnare ad affrontare anche le difficoltà della vita. Il che per la bionda era semplicemente ridicolo. Quando l'uomo si allontanò di qualche passo inginocchiandosi la ragazza parlò prima che lui potesse continuare Falla finita con queste paternali. "Il mondo è cattivo, il mondo è crudele, il mondo è brutto buuhh buuuh". Ma con chi cazzo pensi di avere a che fare? rispose osservandolo questa volta con puro odio mentre il suo corpo continuava a scattare per le fitte del dolore ed il suo umore non poteva che essere condizionato da questo. Quando poi il vecchio continuò sul suo viso si dipinse una vera e propria smorfia di disgusto Razza di figlio di #ç@*§§#@! il suo fu quasi un urlo questa volta. Per quanto avesse imparato con il tempo a dare meno soddisfazioni possibili ai suoi torturatori quel dolore totalmente inaspettato l'aveva colta di sorpresa, andando ad intaccare anche le sue abilità di recitazione. Osservò la boccetta riversata a terra qualche istante mentre le fitte si facevano sempre più atroci: la salvezza poteva essere lì a portata di mano, ma ormai non si fidava più del suo torturatore. Le aveva mentito due volte nel giro di poche ore e non escludeva che anche il contenuto di quel piccolo contenitore in vetro non fosse altro che acqua. E piuttosto che leccare il pavimento lurido pur di dare soddisfazione alle sadiche manie del ragazzo avrebbe preferito morire. Alzò lo sguardo verso il ragazzo, un sorrisetto dipinto sul volto lottando in tutti i modi contro gli atroci dolori e la sensazione di morte imminente


    Ti aspetto all'inferno


    Sussurrò infine, prima di perdere conoscenza a causa del dolore ormai insopportabile.

    Si risvegliò dopo diverse ore, la testa ancora totalmente intontita e senza capire dove diavolo fosse. Le servirono diversi secondi per capire di essere stesa su un letto, ancora troppo debole per riuscire ad alzare un braccio più di una decina di secondi. Voltò lo sguardo e mise a fuoco quello che questa volta era una ragazzo, all'incirca della sua età, profondi occhi neri e capelli dello stesso colore, che la osservava intensamente All'inferno siete più carini di quanto pensassi... sussurrò di istinto e senza davvero capire dove fosse, in qualche modo convinta di essere realmente passata all'altro mondo. Solo quando il ragazzo parlò si rese conto di quella che era la realtà, sgranando gli occhi Tu... quello dunque era il suo vero viso. Fece per alzarsi di scattò, decisa questa volta a strozzare definitivamente con le sue mani la persona seduta davanti a lei ma il suo corpo non reagì come sperava, e finì semplicemente con il ricadere sul letto, con una fitta atroce ai muscoli della schiena che la costrinse a tossire un paio di volte prima di riprendere a respirare correttamente.
    Dopo aver ascoltato quello che fu quasi un monologo rise, seppur debolmente viste le sue condizioni, alla sua affermazione su quello che lei stessa sarebbe diventata in futuro Puoi giurarci rispose semplicemente, mentre nella sua testa si faceva strada un secondo pensiero, che però tenne per se in quella occasione E quando succederà tu sarai il primo nella lista che vorrò dissanguare

    Fu la conclusione del discorso del ragazzo a coglierla questa volta totalmente di sorpresa. La stava prendendo in giro? La cosa le sembrava volgere troppo a suo favore perché fosse reale, e considerati gli scherzetti che le aveva giocato solo poche ora prima faticava realmente a fidarsi di una simile proposta.
    Perché? Perché dovrei fidarmi, e perché tu dovresti farlo? Mi hai torturata come se fossi una schiava solo per insegnarmi non so quale lezione inutile, e ti giuro che non lo dimenticherò continuò a sua volta seria, fissandolo con gli occhi dorati, quasi inquietanti visto lo strano colore Vuoi davvero farlo solo per vedere cosa diventerò, anche se sei ben consapevole che una volta che sarò più forte di te potrei decidere di venire a cercarti, e non per fare due chiacchere? O sei incredibilmente stupido, o sei incredibilmente pazzo! rise, questa volta con più forza rispetto a prima: il suo corpo si stava lentamente riprendendo, e ne approfittò per alzarsi a sedere sul letto mentre la benda sulla sua fronte scivolava sulle lenzuola Ma se davvero vuoi farlo, non ti fermerò. Ma voglio la testa di Toireru tutta per me, del corpo puoi fare quello che ti pare le stava venendo servita un'occasione su un piatto di argento, e per quanto non si fidasse assolutamente di quel ragazzo tanto valeva vedere se questa volta stava davvero dicendo il vero: non che avesse molte altre possibilità in realtà, se lo shinobi avesse voluto avrebbe potuto tranquillamente ucciderla mentre dormiva, o in qualsiasi altro momento. Se era così folle da uccidere da solo il suo obiettivo e darle tutti i meriti ne avrebbe approfittato, la cosa le avrebbe indubbiamente permesso di ottenere maggiore rispetto e considerazione all'interno di Ame.

    Dopo che il ragazzo ebbe spiegato il suo piano di azione si alzò in silenzio dal letto, testando il suo equilibrio e verificando come tutto stesse tornando alla normalità Si, ho una domanda. Il tuo nome, qual è? Se ti aspetti una collaborazione come minimo devo saperlo la strategia era abbastanza chiara, e perché non sfruttare ulteriormente l'occasione per ottenere nuove informazioni? Anche se era piuttosto certa che, se lo shinobi fosse stato furbo, le avrebbe dato un nome sbagliato come aveva fatto lei.
     
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    ~Post VIII
    Entrata in scena.



    Certo, non dimenticare mai le torture che ti ho inflitto e nemmeno te l’ho chiesto. Se diventerai più forte di me chissà… sarai tu a mettermi alla prova. Ma non credo che mi ucciderai, siamo… troppo simili e semplicemente… io ho messo alla tua prova la tua volontà. L’ho sfidata e non hai ceduto di un passo nemmeno davanti ad una morte… concreta. Devo complimentarmi, davvero. Hai il mio rispetto e quindi la mia fiducia. – la fissai intensamente negli occhi. Non stavo recitando. Stavo dicendo la semplice verità. Perché mi ero esposto così tanto? Così come mai nessuno a parte… a parte ovviamente… Lei. - Comunque chiamalo come vuoi: destino, malasorte o coincidenza ma non credo che sia stato il caso a farci incontrare. Era da troppo tempo… che cercavo una ragazza come te. Con la tua intelligenza, capacità e sfacciataggine.- mi avvicinai alla porta –… il mio nome? Lo saprai una volta finita questa storia. Sappi che ora non ti prenderò più in giro. Hai la mia parola, hai il mio vero volto. -

    ~.~


    Ci muovemmo in pieno giorno, in mezzo a quelle vie così malfamate. Non mi interessava più nulla della mia copertura; ora non aveva senso. Quel bastardo avrebbe visto i miei occhi, di nuovo e per l’ultima volta, prima di trovare l’abbraccio della morte. Così con Shinobu al mio fianco mi sarei diretto al magazzino, quello in cui Shinobu per la prima volta aveva iniziato le indagini. L’affiliato, alla cerchia esterna, dell’organizzazione si sarebbe trovato lì. Senza alcuna minima ombra di dubbio. Stava difendendo le sue ultime proprietà veramente preziose. Il suo sangue. Arrivammo così al porto, senza problemi e indicai alla ragazza di seguirmi sul retro del magazzino stesso, che in quel momento risultava chiuso, ovviamente. Il vicolo sarebbe risultato assolutamente vuoto.

    Con la mano gli indicai le due finestre al primo piano. Dovevamo utilizzare il Chakra adesivo per raggiungerle. Era evidente la divisione dei compiti. Ci saremmo divisi: una finestra a testa. Al momento indicato avremmo sfondato entrambe facendo così irruzione. Con un cenno avrei dato inizio al piano. Alla Nunkenin sarebbe toccata la prova del fuoco. Utilizzare le sue nuove abilità direttamente nel campo di battaglia.

    E così sarebbe stato. Una volta raggiunta la rispettiva finestra mossi rapidamente la mano e in un istante indossando il tirapugni con lama sfondai la finestra di legno, la quale era già di per sé instabile e dallo spessore minimo. Mi sarei calato velocemente all’interno del locale, probabilmente anticipando di gran lunga Shinobu.

    Mi sarei guardato attorno e avrei chiaramente realizzato che era come avevo immaginato. Solo un’immensa quantità di scatole, botti, casse. Sparse ovunque. Avrei fatto segno alla Ninja di rimanere in silenzio. Avrei ascoltato, rivolgendo lo sguardo verso l’alto. Già, entrambi avremmo udito dei movimenti, di più persone. Si stavano preparando a ricevere gli ospiti. Avrei osservato con attenzione il soffitto, posto a cinque sei metri sopra di noi e quando avrei notato la scala a pendolo avrei subito compreso cosa fare. Con velocità, sicuramente sorprendendo pure la stessa Shinobu, avrei lanciato una cartabomba esplosiva contro quella zona.

    In un attimo l’esplosione avrebbe coinvolto l’intera area sfondando parte del soffitto. Quello che rimaneva di una scala a pendolo sarebbe sceso verso il basso, avvicinandosi verso me e la ragazza. Non avremmo avuto alcun secondo da perdere.

    - Shinobu io salto direttamente te usa la scala per raggiungermi! Nessun testimone, guardami le spalle! -

    Così sarei saltato verso l’alto mangiando i miei sei metri di altezza e calandomi all’interno del secondo piano. Quando la Nunkenin sarebbe, se ci sarebbe riuscita, giunta al secondo piano si sarebbe trovata ad una scena raccapricciante. Non certo per i due corpi, già scozzati e priva della scintilla di vita, che avevo già ammassatto appena iniziato lo scontro. Ma sarebbe rimasta allucinata dall’ambiente. Quattordici uncini erano fissati a tutte e quattro le pareti e quattordici cadeveri erano fissati a quelli unici. Le loro teste erano rivolte verso il basso. Il sangue colava in appositi canaletti, in bronzo probabilmente. L’intero loro corpo era aperto. Erano stati del resto completamente eviscerati. L’odore sarebbe stato cento volte più nauseabondo delle fogne stesse.

    Shinobu quindi avrebbe realizzato la presenza di numerose persone. Davanti a lei si sarebbe accorta del mio scontro contro Toireru, e altre cinque persone. Dietro di me e quindi in prossimità di Isuke stessa invece si sarebbero palesate sette persone, vestite da pescatori principalmente e tutte avrebbero avuto in mano qualche arma affilata. Ci avrebbero messo poco a caricare Isuke.

    In un attimo tuttavia per la Nunkenin la situazione si sarebbe rivoluzionata. Dal suo tatuaggio avrebbe questa volta percepito una sensazione diversa ma solo e molto semplicemente una scarica di adrenalina… sotto forma di un luce blu! Infatti il braccio interessato sarebbe stato avvolto da una sorte di nube elettrica. Una spirale di energia che avrebbe ruotato, che si sarebbe mossa attorno all’arto stesso… in un vertiginoso andirivieni di scintille! Uno spettacolo decisamente bizzarro. Solo una voce, a cui poco a poco la Shinobi si stava abituando, avrebbe rotto la sua concentrazione per un istante:

    Shinsi Ken



    A Shinobu il compito di affrontare tutti quelle minaccie e difendere il suo improvvisato compagno d’avventura.


    Note

    Shinshi Ken
    Lv I



    L'utilizzatore, a costo di un danno pari ad una leggera di vitalità, può attivare l'abilità. L'utilizzatore otterrà un aumento di 4 tacche in tutte le statistiche primarie e la potenza del colpo senza arma sarà aumentata di 20.

    Per ogni attacco eseguito con l'arto interessato l'utilizzatore subirà un danno distribuito in tutto il corpo pari a mezza-leggera.

    _____________________________________________________




    Ordunque Kairi siamo giunti alla parte finale. Ultimo sforzo nel quale ti chiedo di utilizzare entrambe le abilità del Chakra adesivo apprese e conosciute da Genin, per salire sulla parete esterna e per arrampircarti sulla scala mal ridotta senza rischiare di cadere, inoltre sfrutta l'occasione per sfruttare la tua potente abilità, subita in seguito alla maledizione della Foresta di Kuraidesu!
     
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