Un Omicidio su Commissione.

Add. Chakra Adesivo per Isuke

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    Presi a ridere rumorosamente, vistosamente. Per tutti i Kami nessuno mi aveva mai detto quelle parole fino ad ora. Chi era veramente quella tipa? Shinobu, un nome artificioso. Mi stava recitando? Non potevo assicuramene, almeno non senza giocarmi la sua fiducia completa. Comunque quella bionda, a dire la verità dall'aspetto che non passava di certo inosservato, aveva un modo così sfacciato di rispondere, nonostante la palese differenza di forza. Era un segno evidente di coraggio… e squilibrio. In pratica le due doti che cercavo.

    - Se credi, anche solo per un istante, che sono stato malvagio con te o crudele… ahahah non sai nulla di quello che si cela nell’Oscurità. Io e te ci possiamo definire come una sorta di Borghesia. Dei gentiluomini del Male, che conoscono dei limiti e sanno dove non si può andare oltre. Comunque brava, hai imparato piuttosto in fretta. Ma forse non è merito tuo… forse è merito di quel tatuaggio? –

    Lasciai in sospeso la domanda. Fu un gesto provocatorio il mio ma che allo stesso tempo avrebbe creato un dubbio in quella ragazza, sicuramente già confusa dall’intera situazione di per sé. Salii la parete e una volta di nuovo verticale presi a parlare: - Forza seguimi, usciamo da queste fogne e andiamo a farci un giretto notturno. E’ evidente che ti devo spiegare un paio di cose. -

    Aspettandola prima di incamminarci le fornii un capotto, che avevo messo da parte poco più avanti. Passammo numerosi cunicoli e gallerie prima di vedere il chiarore della luna riflesso sulle parete scivolose e insalubri di quelle fognature. Una volta di nuovo nella civiltà proferii lentamente: - Teniamo un profilo basso, ci muoveremo verso il porto. Voglio vedere una cosa. –

    Mentre camminavamo proferii alcuni discorsi in diverse occasioni interrompendomi solo quando incrociavamo gruppi di marinai o prostitute: - Secondo te… Il ragazzo che ho ucciso era davvero suo figlio? – attesi una sua risposta per poi riprendere: - Era una pecora sacrificale, ignara del suo destino. Probabilmente Ame non ti ha minimamente informata su chi è veramente Toreiru e per CHI lavora. Ebbene Oni Chi è una setta… molto antica. E io ne ho fatto parte. Mi sono macchiato di colpe per le quali non potrò mai espiare e nemmeno, a dire la verità, lo voglio… però le cose che fanno sono semplicemente cattive e vanno fermate. Devi sapere che quel bambino è stato trattato come un animale da sacrificio. Istruito, nutrito, soddisfatto nel migliore dei modi, nella migliore realtà per loro possibile. Ma sarebbe stato ucciso e il suo sangue, pregiato e nobile, sarebbe stato utilizzato per riti di sangue o cose del genere… per quello Toreiru ha gridato, perché ha perso la sua assicurazione e la cosa a lui più preziosa… – aspettai qualche minuto, giusto per far digerire le informazioni a Shinobu – e quindi si spiegano alcune cose… primo: ecco perché mi hai fottuto il piano. Infiltrandomi avevo intenzione di scoprire chi stava sopra a Toreiru. Avrei assistito al sacrificio e quindi avrei visto i diretti interessati. Secondo: io con Oni Chi ho un conto in sospeso. Grossissimo conto in sospeso e prima di portarmi a casa una testa dei loro capi ho tutta intenzione di toglierli tutto. Far soffrire quei bastardi. Quarto: capisci anche tu quando sento parlare di rituale di sangue e poi vedo un tatuaggio come il tuo in quel preciso posto… fatico a credere in una semplice coincidenza. Quarto: eccoci davanti al magazzino. Come vedi è vuoto. Toreiru e la sua banda si è spostata. E so dove, tuttavia per agire dovrai affinare le tue capacità. Forza, torniamo indietro. –

    Così ritornammo a “casa” nelle fognature. Un ambiente a me sempre familiare. Nella città, nei sobborghi quei posti, quei luoghi dimenticati rappresentavano un po’ come la foresta. Un intricato labirinto, dove rovi, spine acuminate e alberi secolari si scambiavano con tubi, miasmi e pareti scivolose.

    Senza aggiungere molto altro ai miei discorsi precedenti richiusi nella sua “stanza” Shinobu e prima di allontanarmi mi limitai a mangiare insieme con lei un po’ di cibo, condividendolo: un pezzo di pollo, leggermente arrostito, un po’ di verdure e una piccola borraccia, piena d’acqua. Così lasciai la ragazza a riposare.

    Il giorno dopo aprii la porta e probabilmente avrei realizzato che il mio piano era andato a buon termine. Già, perché tutto il cibo era stato avvelenato. Certo, niente di letale e permanente ma questo Shinobu non poteva saperlo e allo stesso volevo metterla alla prova. Ero dannatamente curioso di vedere quel tatuaggio di nuovo e chiaramente di insegnarli quella parte del Chakra adesivo che mancava. Shinobu durante la notte si sarebbe sicuramente svegliata, come me del resto. La differenza sarebbe stata quella che io avrei preso l’antidoto mentre per lei a poco a poco una forte emicrania l’avrebbe colpita e una intensa sudorazione avrebbe interrotto sicuramente il suo sonno. Inoltre le mani, come a tratti le gambe, avrebbero iniziato a tremare violentemente e a scattare in modo incontrollato rendendo impossibile movimenti coordinati. In pratica sarebbe stata completamente inoffensiva. Si trattava di un veleno, di bassa qualità, che stava colpendo i suoi punti nervosi.

    Probabilmente quando avrei aperto la porta per Shinobu il massimo che sarebbe stata in grado di fare sarebbe stato quello di strisciare ai miei piedi, oltre a realizzare che avevo di nuovo cambiato aspetto. Avrebbe strisciato per chiedere, forse, aiuto. Mi sarei avvicinato a prescindere, inginocchiandomi. Davanti a lei con la mano avrei appoggiato niente che altro una ventina di bicchieri, di coccio. E gli avrei riempiti apparentemente con diverse bottiglie d’acqua.

    - Ecco Shinobu… questo è un assaggio di quello che chiamo: crudeltà. Capisci anche tu che siamo su due livelli diversi. Ora ascoltami bene. Ci sono venti bicchieri. In cinque di essi ho frazionato l’antidoto per il tuo veleno…. E’ evidente che allo stato attuale non puoi raccogliere in mano quei bicchieri decentemente perché ti cadrebbero e si romperebbero. Però puoi usare il tuo Chakra adesivo per rendere la presa più forte con la mano ed è proprio quello che voglio. Mi hai detto che ieri è stato troppo semplice? Allora, forse, questa situazione ti metterà di più alla prova. Per quanto riguarda la teoria… niente da aggiungere. Come ieri. Ah… ovviamente cerca di fare in fretta. Come vedi… il veleno ha quasi completato il suo effetto. Ma sei stata veloce ieri no? Vediamo se lo sarai anche oggi. O forse mai più.-


     
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