Trenta giorni per morire

[Addestramento TS I, Asami]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Zakira
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    1,324
    Reputation
    +46

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato Asami
    Pensato Asami
    Parlato Shunsui


    La Hoshiyama era nel bel mezzo di una missione, assegnata dall’Accademia. Il suo compito era abbastanza semplice da svolgere. Infatti l’obiettivo da proteggere era l’ex consigliera del Daimyo che, grazie alla sua diplomazia, aveva pochissimi nemici e le possibilità di un attacco contro di lei, o contro suo marito, erano minime. Nonostante ciò la ragazza, insieme al suo compagno di squadra Shunsui, teneva d’occhio ogni singolo movimento sospetto. Ma i momenti di relax non mancavano su quella nave da crociera che avvenivano durante il pomeriggio. Alle prime ore dell’alba o a tarda sera invece aiutava il povero sunese, alle prese con il mal di mare, standogli accanto oppure aiutandolo con diversi allenamenti fisici. In quei due giorni, molti furono i libri che lesse per distrarsi dal malore anche se, come notò la ragazza dai capelli rossi, la sua agitazione non lo lasciò nemmeno in quei momenti. Come quella mattina che cercava di distrarsi dal mal di mare leggendo contemporaneamente due libri. Vedendo il suo comportamento bizzarro si avvicinò cercando di tranquillizzarlo.
    Anche se da poco aveva appreso come creare vari tonici. Non aveva mai provato a creare un farmaco completamente diverso da quelli già fatti in precedenza. Ma forse era arrivato il momento di creare tonici diversi dal semplice coagulante. Gliela aveva proposto anche se non aveva la certezza nella riuscita della sua creazione. Dopo quella frase il volto di Shunsui divenne cupo e, solo per un attimo, minaccioso, facendo spazio nuovamente al suo suo sorriso.

    -...ma si dai...credo mi farebbe proprio bene prendere qualcosa per rilassare i nervi...non ci so proprio stare sull'acqua aahahah.. grazie mille Asami…-

    §...§

    Con sguardo perplesso e contemporaneamente serio, la genin della foglia cominciò a guardarlo dritto negli occhi e con le braccia conserte. Cos’era quel cambiamento d’umore improvviso? Aveva paura di diventare la “cavia” personale di Asami per la realizzazione del nuovo farmaco? Preferiva avere quel malessere? Perchè aveva avuto quella strana reazione?

    [...]

    Lo sguardo di Asami si fece ancora più serio dopo aver visto il rotolo e aver ascoltato le parole del compagno di missione. Come aveva fatto a prendere quel rotolo e cosa conteneva? Perchè le guardie l’avevano fatto uscire con un oggetto appartenente al villaggio della foglia? Continuò a guardarlo con aria piuttosto severa, per poi rivolgergli la parola. Prese il rotolo dalle mani del sunese, tenendolo stretto a sé, dandogli poi le spalle. Ma la ragazza si fermò all’improvviso, ascoltando le parole di Shunsui, anche se non era molto interessata a ciò che aveva da dire. Il rotolo doveva ritornare a Konoha portandolo così al sicuro nella sua cabina. E proprio in quel momento, ritrovandosi sola con il rotolo, fu assalita dalla curiosità. Forse perchè trattava uno dei segreti di Konoha. Forse perchè era stato già aperto dal genin del Paese del Vento oppure perchè quest’ultimo aveva detto alla giovane donna parte del contenuto che non aveva compreso. Cosa c’era scritto? Per quale motivo per Shunsui era così tanto difficile?

    §Ha detto Shunsui che è un trattato di medicina… può essermi utile.§

    Così Asami delicatamente avvicinò la sua mano destra al foglio di carta, aprendolo delicatamente e cercando di leggere cosa c’era scritto. Sentì dapprima l’odore di carta antica. Non fu la prima volta che il suo naso riuscì a percepire quell’odore ma, sentirlo, fu comunque piacevole. Una volta aperto, la ragazza dagli occhi verdi poté osservare l’intero foglio di carta scritto rigorosamente a mano e già dalle prime righe del trattato di medicina lesse un nome. Il nome di una donna.

    -Tsunade Senju…-

    Lo disse a voce bassa, quasi come un sussurro mentre le sue dita affusolate sfiorarono quelle parole, insieme ai suoi occhi che si bloccarono davanti a quel nome. Lo aveva già sentito da qualche parte ma non ricordava dove. Molto probabilmente l’aveva letto su uno di quei numerosi libri che leggeva, di nascosto, ogni giorno alla villa Hoshiyama. Scavò all’interno della sua memoria ma non riuscì proprio a ricordare. Continuò a leggere, molto attentamente, cercando di capire il contenuto del documento. Il rotolo descriveva una tecnica, chiamata “Arte della Rinascita”, che doveva essere usata solo in caso di necessità, piochè il suo effetto era tanto particolare quanto dannoso per la salute del possessore di quella conoscenza. Infatti, la tecnica consentiva nell’usare le proprietà del chakra sulle proprie cellule così da avere un effetto di cura in tempi brevissimi. Inoltre, grazie a quella caratteristica parte delle ferite non causavano nessun dolore, rendendolo insensibile ad esso.

    §Incredibile...§

    Ma la tecnica causava anche un effetto negativo sul soggetto, cioè l’accorciamento di vita dello shinobi che la utilizzava. Quella mattina la sua concentrazione era diretta a quelle parole scritte, in particolare in quel paragrafo. Lo lesse più di una volta per comprendere lo studio eccezionale effettuato dalla donna. Non aveva mai letto un argomento simile: fino a quel momento aveva studiato solo la base della medicina mentre in quegli istanti stava leggendo studi che arrivavano oltre la sua immaginazione.
    Continuando con la lettura, Asami iniziò a leggere il processo su come accumulare il chakra necessario per l’attivazione della tecnica. La ragazza non doveva far altro che spezzare il sigillo della pecora, per poi concentrarsi il più possibile sul chakra da mandare all’interno delle cellule. La concentrazione non era il suo forte ma per questo non rinunciò all’apprendimento della tecnica medica.

    [...]

    I giorni procedevano e la maggior parte delle volte passava il suo tempo libero nella cabina per provare l'accumulo di chakra all’interno del sigillo. Sfruttava quei momenti di libertà per provare la tecnica, mentre la mattina o la sera teneva sott’occhio Shunsui. Il suo comportamento era alquanto strano e voleva osservarlo da vicino ma con discrezione. Non aveva dimenticato di dover preparare anche il tonico per lui. Ma a quanto pare era più difficile del solito. Purtroppo le sue conoscenze non erano così avanzate. In più non aveva abbastanza ingredienti e quindi per quel motivo non gli aveva ancora dato il tonico.

    -Shunsui purtroppo non sono riuscita a creare il farmaco… Mi dispiace ma dovrai tenerti questo malore per tutta la durata della missione…-

    Spostò poi i suoi occhi dalla figura del genin al cielo stellato. I vari clienti della crociera, in particolare l’ex consigliera con il marito, avevano raggiunto le proprie cabine da un bel pezzo. Un vento fresco muovevano i capelli rossi della kunoichi che teneva lo sguardo fisso su quei puntini luminosi. Il silenzio l’aiutava a rilassare la mente da tutti quegli allenamenti che effettuava per l’accumulo di chakra. Aveva bisogno di avere una mente ben rilassata per continuare quell’allenamento. Così a tarda serata andò alla sua cabina (salutando eventualmente Shunsui) e una volta dentro prese il rotolo leggendolo per un’ultima volta, prima dell’esercizio.
    Seduta sul pavimento, a gambe incrociate e gli occhi chiusi, la ragazza di Konoha iniziò a svuotare la mente da ogni singolo rumore. Fortunatamente l’ambiente era abbastanza tranquillo, riuscendo così a concentrarsi più velocemente rispetto le altre volte. Anche il rumore del mare diventò un sussurro per poi sparire completamente dalla sua mente. L’energia, chiamata comunemente chakra, nel frattempo percorreva il suo flusso all’interno del suo corpo, raggiungendo ogni singolo punto. La sua mente era concentrata completamente sul chakra che sprigionava una forte energia. La concentrazione era al massimo e la ragazza non avvertiva il tempo che nel frattempo trascorreva al di fuori del suo corpo e della sua mente. Spezzando il sigillo della pecora il sigillo della pecora, i diversi flussi di chakra vennero direzionati tutti in un unico punto. In poco tempo, almeno secondo la sua percezione, un forte peso sentì in corrispondenza della fronte. Con gli occhi chiusi la ragazza riuscì a mantenere il flusso, non sapendo effettivamente quanto tempo passò dall’inizio del suo allenamento in solitaria. Forse erano passati solo alcuni minuto o addirittura ore…
     
    .
13 replies since 31/3/2017, 22:26   196 views
  Share  
.