Trenta giorni per morire

[Addestramento TS I, Asami]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Zakira
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    1,324
    Reputation
    +46

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato Asami
    Pensato Asami
    Parlato Shunsui


    Dentro di sè il chakra fluiva velocemente, in direzione della sua fronte. Infatti, per attivare la tecnica il soggetto doveva accumulare una quantità di energia inimmaginabile, per dare il via al processo di guarigione. Durante i giorni precedenti non restò con le mani in mano. Ogni occasione era buona per provare ad accumulare il chakra. Anche se non ottenne molti risultati. Anzi erano pari a zero. Ma ciò che aveva imparato durante quei momenti morti era la capacità di concentrarsi in qualunque momento. Riusciva ad isolarsi, mentalmente, senza alcuna difficoltà. A volte accumulava piccole quantità di chakra anche guardando solamente il panorama dal ponte della nave di crociera. Quella sera, come tutte le altre da quando aveva letto il rotolo scritto da Tsunade, si trovava all’interno della sua cabina, meditando e isolandosi in un batter d’occhio da tutto ciò che la circondava. Le varie voci in corridoio diventavano sempre più flebili. Anche il semplice suono delle onde, generate dalla nave stessa, la lasciarono in pace entrando in un mondo dominato dal silenzio assordante. Nella sua mente il nulla. Solo una sensazione poteva essere percepita. Era quella del chakra che continuava il suo corso fino al centro della sua fronte.
    Restando nel suo mondo di tranquillità, la giovane donna continuava ad accumulare chakra senza rendersi conto del tempo passato. Nella sua mente i secondi si fermarono poichè tutta la sua concentrazione era rivolta verso la massa di energia. Era la prima volta, da quando aveva intrapreso la carriera da kunoichi, che accumulava chakra in quello stato. Forse perchè, dopo la sua promozione genin, si dedicò solamente alla lettura di vari libri di medicina, ampliando così il suo bagaglio culturale. O anche perchè, a differenza della maggior parte degli shinobi all’interno di Konoha, non aveva un mentore. Tutto ciò che sapeva sul chakra lo aveva letto su vari libri, andando contro le regole della sua famiglia. E in quella missione l’unico mentore che aveva erano solo le parole scritte da Tsunade all’interno di quel rotolo e la sua capacità di concentrazione. Anche la pazienza ebbe un ruolo fondamentale in quella circostanza. Le volte che fallì furono tante ma non perse la speranza.

    [...]

    Quando la giovane Hoshiyama aprì gli occhi, avvertì un forte mal di testa. Si trovava seduta sul pavimento, con le gambe incrociate. Spostò lo sguardo in tutte le direzione Sembrava tutto così diverso. Abituata all’oscurità prodotta dalla sua mente e vedere nuovamente tutti quei colori scatenò in lei un’emozione diversa. Lentamente cominciò a muovere anche il collo, la testa e gli arti che si liberarono da quella posizione. Aspettò qualche minuto, riprendendo il pieno controllo degli arti inferiori, prima di alzarsi. Iniziò a ispezionare la cabina completamente al buio. Non avendo finestre, la genin di Konoha si apprestò ad accedere, tramite un interruttore, l’unica lampadina all’interno della stanza. Il rotolo di trovava ancora sul letto e, in un angolo della stanza, c’era la valigia che aveva portato completamente aperta. Sull’unica scrivania della cabina, c’era poco e niente. Poteva appoggiare il rotolo segreto di Konoha su quel mobile. Ma dato il suo contenuto era più logico nasconderlo invece di averlo in bella vista. Così lo nascose sotto al letto. Una volta fatto, si girò di scattò bloccandosi all’improvviso. Lo sguardo fisso su un punto e le sue dita che delicatamente sfioravano la fronte. La sua immagine, riflessa in uno specchio, restava in piedi. Lentamente avvicinò il volto all’oggetto, soffermandosi su un punto in particolare. Un piccolo sigillo dalla forma romboidale era impresso al centro della sua fronte.

    §Questo… è il sigillo!§

    Dopo numerosi tentativi riuscì finalmente nella sua impresa. Ma la tecnica non si limitava solo alla creazione del sigillo. Quello era solo il primo passo. Non sapeva che ora erano ma il mal di testa continuava a tormentarla. Decise così di staccare la spina, dirigendosi sul ponte della nave. Deboli raggi solari illuminavano la vegetazione circostante e parte della barca, che lentamente continuava il suo corso lungo il fiume. Come sempre c’era Shunsui che ogni mattina si dedicava alla lettura o a qualche esercizio per rimanere in forma. O faceva tutto ciò per distrarsi dal mal di mare.

    [...]

    -...ma tu guarda...sembra che alla fine qualcuno abbia letto il rotolo proibito...eh? [...]-

    Anche il sunese l’aveva notato. Il sigillo, dove era accumulato parte del chakra, aveva catturato la sua attenzione. Ascoltando quella frase, le sue labbra s’incresparono in un piccolo sorriso. Dopo aver ascoltato le parole del genin del Paese del Vento, la sua curiosità su quel rotolo aumentò sempre più. Credeva di trovare alcune nozioni di medicina, ma in realtà c’era più di qualche semplice spiegazione. Era la prima volta che leggeva una cosa simile. Solo in quegli istanti, mentre guardava Shunsui, pensava che le proprietà e le funzioni del chakra erano incredibili. E colei che scrisse quel rotolo, Tsunade, aveva sicuramente dedicato tutta la sua vita a quella scoperta che aveva fatto. Forse aveva anche sbagliato a leggere il rotolo prima del suo ritorno a Konoha. Ma la sua curiosità l’aveva tradita, leggendo quel segreto inestimabile. Per fortuna Shunsui non aveva capacità mediche altrimenti non solo Konoha era a conoscenza di quella tecnica proibita. Così, senza fare ulteriori domande sulla tecnica e sul sigillo creato, i due iniziarono ad allenarsi sul ponte della nave. Erano soli poichè per i veri clienti della nave era ancora troppo presto per popolare nuovamente la barca. Ad accompagnarli c’erano solo alcuni volatili che, ai primi raggi solari, iniziarono a cinguettare, oltre al vento mattutino che accarezzava delicatamente la candida pelle della diciannovenne.
    Semplici attacchi corpo a corpo che la ragazza schivava e, successivamente, contrattaccava. Nei momenti morti della sua giornata preferiva leggere più un libro piuttosto che dare un pugno al nulla o ad un povero tronco di un albero. Però non era mai troppo tardi per rinforzare anche i muscoli delle braccia.
    Improvvisamente lo shinobi del paese del Vento decise di cambiare tattica mirando, con la sua gamba destra, agli arti inferiori della kunoichi. Fortunatamente il colpo non era difficile da schivare, facendo un piccolo salto evitando così di essere colpita dalla gamba di lui. Ma il sunese non si limitò a quell’attacco. Successivamente, con estrema velocità, effettuò, con la gamba sinistra, un calcio rotante questa volta cercando di colpire la testa della ragazza. E ci riuscì anche se il colpo non era molto forte, per sua fortuna, era stato comunque inaspettato. La ragazza dagli occhi verde smeraldo si allontanò dalla sua posizione, indietreggiando di qualche metro. Portò la mano destra doveva aveva ricevuto il colpo tenendo, sott’occhio lo shinobi di Suna. Il suo sguardo era diverso, quasi furioso e minacciosamente aveva effettuato un passo verso la giovane donna. Perchè si comportava così? Era il mal di mare che gli alterava l’umore? Durante quella missione non era la prima volta che mostrava quella furia sul suo volto. Il suo comportamento la stava facendo irritare, guardando il suo compagno di squadra con gli occhi pieni rabbia.

    §!?§

    Improvvisamente, come successe in precedenza, sul volto del sunese scomparve quell’aria minacciosa facendo spazio ad uno sguardo confuso. Quasi spaesato guardò Asami che nel frattempo si tenne a distanza dal suo compagno di squadra. Non sapeva cosa gli stava succedendo ma, per precauzione, non si era avvicinata a lui, evitando così di essere colpita nuovamente.

    -...scusami...io...mi gira la testa..forse è meglio che vada in cabina a riposarmi…-

    E se ne andò, lasciando Asami nella confusione più totale. Con uno scatto iniziò a rincorrerlo. Cosa gli era successo all’improvviso? Perchè ebbe nuovamente quel cambiamento d’umore?

    -Shunsui… asp…-

    Entrò all’interno della nave, ancora vuota, ma di lui perse le tracce.

    [...]

    Parte della mattinata la passò tenendo sott’occhio l’ex consigliera del Daimyo e il marito. Anche se c’era ben poco da controllare. Così sfruttò quel momento, andando nella sua cabina a riposarsi. Anche se in realtà non lo fece. Fu attratta nuovamente dal rotolo proibito, nascosto gelosamente sotto al letto. Continuava a leggerlo tra le righe, comprendendo che il sigillo che aveva creato veniva denominato, da Tsunade, con il nome di Infūin e che l’utilizzatore di quest’arte proibita poteva accumulare chakra anche durante il corso degli anni. Senza nessun limite. Inoltre utilizzare la tecnica con successo bisognava curare varie ferite. La ragazza si guardò nell’unico specchio che si trovava all’interno della stanza, portando la mano sulla zona dove aveva ricevuto il calcio eseguito da Shunsui.

    §Non voglio utilizzare la tecnica per questa ferita di poco conto...§

    Ma era pur vero che per iniziare a provarla, la Hoshiyama doveva procurarsi prima delle ferite leggere. Nonostante questa clausola decise di non utilizzare la tecnica e ripose il rotolo nuovamente sotto al letto. Iniziò a camminare attraverso i vari corridoi della nave immersa nei suoi pensieri.

    §Mi limiterò ad accumulare il chakra all’interno del sigillo… La cosa importante adesso è la missione.§
     
    .
13 replies since 31/3/2017, 22:26   196 views
  Share  
.