Febh's CreedFebh, Hoshi e Feng Gu

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    HANTA
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    Ancora una volta la mente di Febh sarebbe saltata di palo in frasca scombussolando la sua percezione del tempo e della realtà. Quando l’Otese riuscì a ritrovare se stesso all’interno di un corpo si sarebbe reso conto che questa volta, a differenza delle altre, si sentiva estremamente a suo agio nonostante tra tutte le reincarnazioni se così si potevano chiamare, questa era la più debole e molliccia. Febh ci avrebbe messo un po’ a mettere a fuoco l’ambiente attorno a se rendendosi conto di trovarsi in viaggio tra gli alberi di una fitta foresta, un luogo nostalgico e a lui molto familiare, il bosco dei Sussurri. Non era solo, molte altre persone stavano camminando insieme a lui illuminando la notte con delle fiaccole mentre procedevano tra il fitto della foresta, aveva paura e involontariamente avrebbe stretto forte la piccola mano che si ritrovava per trovare conforto e coraggio nell’altra che lo stava accompagnando -Che c’è Kaji?!.. hai forse paura del buio?!..- quella voce era ormai così familiare che Febh non avrebbe fatto fatica a riconoscerla. Alzando lo sguardo infatti avrebbe intravisto da sotto un lungo cappuccio il dolce viso di Uta, anche se più matura dell’ultima volta che lo aveva visto dopo la terribile guerra contro l’Ondata Rossa. Era chiaro che in quel momento Febh superava appena il metro di altezza e che il corpo che stava possedendo fosse quello di un bambino di nome Kaji. Febh avrebbe sentito la mano di Uta stringersi alla sua assaporando il dolce e rinfrancante calore materno, una sensazione estremamente piacevole che lo avrebbe calmato all’istante.


    Attorno a lui dovevano esserci almeno una decina di persone e poco più avanti due figure sembravano distinguersi dalle altre per portamento ed abbigliamento. Uno di questi più volte si sarebbe voltato verso di lui sorridendo dietro a dei grandi occhiali con fare sincero -Non avere paura Kaji.. le tenebre non potranno farti del male fino a quando sarai insieme a noi..- era di sicuro più adulto e consumato nell’espressione, ma quello che gli aveva appena parlato era senza alcun dubbio il babbeo di Shijin, lo stesso con cui aveva vissuto quasi metà della sua intera vita. La situazione era piuttosto calma ed il gruppo avrebbe continuato a muoversi tra la boscaglia mentre Shijin ed un'altra persona parlavano di come il loro accordo avrebbe portato vantaggi per entrambe le parti. Si parlava di scambi di informazioni, di scambio di armi e altro che potesse servire per combattere e vincere una guerra. Difficile dire esattamente quale fosse il focus di quella discussione tuttavia Febh sarebbe riuscito ad intuirlo anche se nel corpo di un fragile e timido ragazzino. La calma e la quiete tuttavia non sarebbero durati a lungo in quella notte così fredda e buia. Un vero e proprio incubo ad occhi aperti avrebbe devastato la mente di Febh all’improvviso mentre una serie di immagini confuse si sarebbero susseguite una dopo l’altra senza un ordine cronologico. Prima una lunga corsa che lo avrebbe lasciato senza fiato, subito dopo sua madre stretta attorno al suo piccolo corpo per proteggerlo come se fosse la cosa più preziosa al mondo e poi.. le strazianti grida delle persone attorno a lui che una dopo l’altra stavano morendo.


    Febh era a terra con la schiena appoggiata ad un grande albero mentre tremava come una foglia illuminato dalle fiaccole lasciate a terra qua e la. Davanti alui poteva vedere le sagome nere di Shijin e Uta pronte a scattare contro un nemico invisibile, un nemico che aveva già ucciso tre dei loro compagni di viaggio smembrando i loro corpi in molti pezzi, alcune dei quali ora stavano a pochi passi da Febh. Il caos regnava sovrano mentre le fronde degli alberi sopra le loro teste si agitavano come possedute dal demonio lasciando cadere una pioggia di foglie secche verso terra -Maledizione! E’ uno di quei maledetti Hanta.. tsk dannata Alleanza!.. quando la smetterete di darci la caccia?!.. Uta proteggi Kaji mentre noi cerchiamo di abbatterlo!- -Shijin è troppo pericoloso!.. sai anche tu quanto sia forte uno di quei mostri.. li hanno creati apposta per noi.. per darci la caccia!- -Non capisci.. non possiamo continuare a scappare.. questa storia finisce qui.. adesso!!!- e nel dirlo Febh avrebbe visto Shijin illuminarsi di pura energia mentre scariche nere come la notte stessa si estendevano tutte attorno a loro spezzando i rami degli alberi già lacerati e morenti. Di nuovo il caos, le urla dei presenti e le esplosioni di una terribile battaglia e poi.. poi il volto di Uta sporco di sangue che in lacrime e sofferente lo fissava a pochi centimetri di distanza mentre ogni parte del suo corpo era completamente paralizzata. La voce di Uta avrebbe detto poche parole prima di lasciargli un bacio sporco di sangue sulla fronte e il sincero sorriso che solo una madre sa fare.


    -..sopravvivi ad ogni costo Kaji.. questa è una promessa..-




    Dietro di lei le fiamme delle fiaccole cadute a terra avevano appiccato un incendio rendendo l’aria calda e irrespirabile. Una figura mostruosa stava al centro di un cerchio disegnato del sangue e dai resti delle persone che fino a pochi istanti fa li stavano accompagnando. Il corpo di Shijin o quel che ne restava sospeso a mezz’aria mentre gli artigli del mostro lo passavano da parte a parte tra scariche elettriche che sembravano non intaccare il mostro. Solo un ultimo ricordo prima di vedere Uta scagliarsi contro quell’abominio, le fattezze di una belva umanoide immersa tra le fiamme grondante sangue e frattaglie e un’espressione di pura estasi dipinta sul volto.

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    […]





    Ripresa conoscenza Febh avrebbe sentito freddo mentre la voce ovattata di qualcuno lo stava chiamando. Era stordito e confuso e stanco come non lo era mai stato prima, completamente prosciugato da ogni lacrima o voglia di vivere. Attorno a lui tutto era stato bruciato e ancora fumava mentre una sottile pioggerellina li bagnava. Era un uomo che lo stava chiamando, una voce stranamente familiare -Hei!!!.. Hei ragazzino mi senti?!..- l’uomo lo aveva preso e tirato fuori dalla spaccatura di un albero abbastanza grande da contenere il suo piccolo e debole corpo -Fatti forza ragazzino.. è tutto passato..- l’uomo era giovane e forte ed il suo timbro di voce ispirava fiducia e sicurezza -..non avere paura.. mi chiamo Homura.. sono un ninja.. penserò io a te!..- e dopo quelle parole Febh avrebbe sentito la sua mente scivolare via da quella del ragazzino inabissandosi in una oscurità densa e senza fine.




    [...]




    -WAAAAAAAAARGH!!!! FA MALE!!! MALISSIMO!!! WAAAARGH!!!- sarebbero state le urla di dolore di Hoshi a riportare tutti alla realtà all’interno della stanza dove tutta quell’assurda storia aveva avuto inizio. Aperti gli occhi Zong Wu e Febh avrebbero visto il rosso a terra in mezzo alla stanza rotolare a destra e sinistra in preda ad un dolore atroce. Il rosso si stava lamentando del fortissimo dolore che gli stava facendo letteralmente esplodere la testa e del fatto che tutto il suo intero corpo era completamente disidratato. Infatti anche Zong e Febh avrebbero accusato un forte dolore alla testa anche se entrambi probabilmente non ci avrebbero fatto caso più di tanto grazie alle potenti abilità rigenerative dei loro corpi. Anche le loro teste fumavano quasi avessero appena finito una intensa sessione di sauna, cosa quanto mai strana a Suna. Il rosso a fatica era riuscito a strisciare fino al frigo per tirarne fuori una cassetta di birre che avrebbe cominciato subito a bere una dopo l’altra passandone ogni tanto una o due a Febh e Zong, oncurante del fatto che l’Otese non bevesse alcun alcolico -Per gli Dei Chikuma.. sto morendo dal dolore aaaargh!!!.. la testa .. la testa mi sta scoppiando!!!- forse non se ne erano ancora accorti, ma tutto quell’esperimento era durato non più di un paio di secondi. In un istante avevano vissuto centinai, forse migliaia di vite sovraccaricando le loro menti ed i loro corpi oltre ogni limite umanamente possibile -Mai più!!.. anf anf.. MAAAAI PIU’!!!!- e giù di birra. Il rosso era già a due litri dopo una decina di minuti.


    Ripresa coscienza di se stesso il rosso si sarebbe dato una calmata. Il mal di testa li avrebbe comunque abbandonati nel giro di una decina di minuti anche se la stanchezza sarebbe stata pari a quella provata dopo una lunghissima battaglia -Fiuuuu.. che storia.. non so cosa abbiate visto voi.. ma per me è stata una cosa pazzesca!.. cioè non ci ho capito quasi niente.. ma mi sembra di aver appena vissuto la vita di.. boh.. non so un milione di persone!!!- e nel dirlo il rosso aveva pure aperto le braccia in maniera esagerata. Non sapeva che avessero visto gli altri due e in fin dei conti nessuno di loro sapeva cosa avessero visto gli altri -Accidenti.. spero che l’esperimento vi sia stato di aiuto.. per quel che mi riguarda direi di si! Ho scoperto dove il mio bis bis bis bis nonno aveva nascosto la sua straordinaria e preziosissima collezione di intimo femminile.. uhuhuhuh.. nonno Ito ne sapeva un sacco di certe cosacce.. uhuhuhuhuh..- ovviamente il rosso aveva visto cose straordinarie e segreti inspiegabili, ma tutto ciò che aveva portato a casa era come al solito una stupidaggine. Sperava solo che per Zong Wu e soprattutto Febh le cose fossero state più interessanti -Voi che mi dite?!.. scoperto nulla di interessante?!..- di sicuro la vita di entrambi da quel giorno in poi lo sarebbe stato.
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    Hoshi
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    Difesa1: /// Azione 1: ///
    Difesa2: /// Azione 2: ///
    Difesa3: /// Azione 3: ///
    Difesa4: /// Azione 4: ///
    Azione Bonus: ///
    Tecnica Base: ///
    Tecnica Avanzata: ///
    Tecnica Avanzata: ///
    Tecnica Bonus: ///
    Equipaggiamento consumato: ///


    OT/ Ultima scena per Febh prima di tornare al mondo reale!!! Febh aggiungi pure quel che ti pare alla scena! ovviamente è tutto frutto di una mia interpretazione del BG di cui mi parlasti anni e anni fa!!! :riot:
     
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    E poi un nuovo scossone di ricordi spazzò via Shijin e tutta la folla che giurava vendetta e attesa, una fredda furia che sarebbe cresciuta nel dolore e nel rancore fino a esplodere come un fiume in piena. E stavolta la sensazione di impotenza fu ancora peggio, nel passare in un corpo che non possedeva alcuna capacità combattiva, persino meno di Shijin nella sua gioventù. Cercando di scacciare via le emozioni inutilmente trapelate dal suo precedente "ospite", Febh non poteva fare a meno di sentire una strana sensazione di familiarità in quel nuovo corpo impacciato e fragile...quello di un bambino? Dalla padella alla brace... ma quello un bambino non avrebbe potuto mai dirlo.

    Poi quella voce che lo chiamava...che finalmente aveva la giusta inflessione e intornazione, sentita dalle giuste orecchie. La stessa voce che rideva dopo aver inavvertitamente abbattuto una delle grotte nel Villaggio della Zanna. Una voce dimenticata e che tuttavia ancora risuonava da qualche parte nei suoi ricordi. Ka..ji... Il suo nome, quello più o meno se lo era ricordato qualche tempo prima ma la situazione era talmente astrusa e in qualche modo terrificante che non riusciva a parlare o reagire, restando quasi uno spettatore di quello che stava capitando davanti ai suoi occhi...di nuovo. Non...non di nuovo... Uta e Shijin erano là in mezzo a fuoco e caos, ma là dove la mente del bambino aveva registrato qualcosa di confuso e privo di senso, solo paura e dolore, gli occhi dell'adulto potevano scorgere invece dettagli e informazioni reali. Ricordare.

    E fremere nell'impotenza. Shijin aveva reagito, Hakai era pura reazione. Kaji non poteva fare niente ma solo guardare suo padre che si scagliava contro una bestia e così sua madre. Senza speranza, senza possibilità di vittoria nonostante il loro potere, perchè quel nemico era anche peggio di qualunque cosa giunta in precedenza, ed era qualcosa che apparteneva all'Alleanza...ma l'Alleanza si era già trasformata in Accademia se il tempo era giusto, quindi cosa stava succedendo? Aveva perso degli anni? O semplicemente c'era qualcosa che non sapeva? E quell'Hanta, quel mostro, come poteva superare la distruzione di due persone dotate del potere degli Hakai? La battaglia infuriava ma tutti i membri del gruppo di mercanti, sia i civili che i ninja della Zanna che dovevano infiltrarsi a Oto erano stati attaccati e abbattuti...e lui era là fermo come un cretino stringendo il suo peluche, cercando ordine in mezzo al caos di un combattimento.

    Il volto di Uta sporco di sangue fu una delle ultime immagini, mentre il piccolo Kaji stringeva Febu, il suo cagnolino di pezza (e se lo Yakushi avesse avuto un corpo fisico avrebbe inarcato un sopracciglio facendosi una serie di domande a cui avrebbe accuratamente evitato di rispondere nel ricordare quel nome) e guardava tutto senza capire, troppo spaventato per muoversi. Parlava a malapena, ma qualche parola riusciva a pronunciarla e capirla. Uta era palesemente disperata, ma stava facendo del suo meglio per nasconderlo, e solo l'adulto dentro Kaji avrebbe potuto notare la cosa mentre gli chiedeva di promettere e gli baciava la fronte. E in quel preciso istante lui rispose...

    Lo Prometto, mamma.

    E in quell'istante, come un tuono senza suoni, il potere degli Hakai entrò nel bambino, e non ne sarebbe più uscito.

    [...]

    Il resto non fu molto chiaro, ma il mal di testa era martellante e quando si ripresero stavano nel sotterraneo del Chikuma, che stava starnazzando qualcosa su mutande e antenati, mentre il Mercenario era poco distante. Febh si limitò a guardare entrambi, con uno sguardo come allucinato e sconvolto, decisamente lontano dal suo solito modo di fare. Impiegò qualche secondo per rimettersi in sesto, sopprimendo il malessere con il condizionamento mentale che ogni Yakushi apprendeva, quindi si avvicinò a quello che restava della macchina, toccandola. Un uso combinato delle sue capacità la demolì fino all'ultima rondella [Demolizione]. Quindi si voltò verso Hoshi. Ho rivisto il mio Sensei. E altre cose. Non un bell'incontro...e questa macchina non verrà usata mai più. MAI. Le scariche nere della Fine Inevitabile rendevano quelle parole qualcosa di molto peggiore di un ordine o un avvertimento. Era una chiara e netta minaccia. E Febh aveva visto qualcosa che non avrebbe rivelato affatto volentieri...anche perchè ci sarebbe voluto del tempo alla sua mente così refrattaria alle normali emozioni per metabolizzare il tutto e dargli un minimo di senso...quel tanto che bastava per non impazzire e distruggere l'Accademia dall'interno.

    In quel preciso istante era una bomba a orologeria.

    Più del solito.
     
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    Ritorno al Presente


    La Fine del Viaggio



    Quando il Risorto aprì gli occhi, stavolta i suoi "veri" occhi, vide la stanza dove tutto era iniziato, vide Hoshi agitarsi e Febh ancora immobile.
    Siamo tornati finalmente!
    Che luogo è mai questo?
    Antenata, non ti preoccupare, vedi il mondo dagli occhi dell'Ego, come tutti noi.
    Siamo dentro la mente dell'altro?
    L'Ego, sì, siamo nella sua mente.
    Non riconosco gli odori...
    Siamo aumentati in numero, l'amico lì fuori sarà contentissimo! AHAHAHAHAH!!!
    Non posso darti torto..., ringhiò fra i denti Zong Wu, guardandosi intorno, mentre il Rosso accennava agli effetti del suo macchinario.
    Il "dolore" di cui parlava Hoshi, il mal di testa che scoppiava, probabilmente in un altro momento, il Kaguya avrebbe sorriso, al momento l'unica cosa che sussurrò fu: E non hai mai vissuto nella mia...
    Siamo già abbastanza, direi!
    Fu mentre il Chikuma si lamentava, che Febh fece qualcosa, un gesto, distruggendo il sigillo e quanto creato da Hoshi, lo stesso sigillo che, in reazione con il potere degli Hakai (e forse con gli Hai Urami stessi) aveva scatenato quello strano viaggio mentale.
    Dei tre, forse, lo Yakushi sembrava quello più "colpito" dal viaggio, mentre le scariche nere, che ben ritornavano alla mente del Risorto, finivano di distruggere quel sigillo al suolo.
    Il potere degli Hakai!
    Il branco! Lui è uno di loro!
    Sembra avere un controllo migliore del suo potere, in effetti...
    Quanto è positivo in mano di Febh?
    AHAHAHAHAHAHAHAH!!!
    Il Risorto, per quanto sorpreso ed un pò confuso dalla reazione dello Yakushi, si focalizzò su altro, mentre Hoshi accennava al suo bisnonno e l'amministratore di Oto al suo sensei: precisamente il Kaguya si prese una birra, di quelle che Hoshi ancora non aveva bevuto.
    Anch'io ho visto qualche lontano parente, ma speravo di più.
    In compenso ho scoperto delle cose interessanti, alcune delle quali, Rosso, dovremo discutere di qualcosa d'interessante che ho scoperto in quei ricordi.
    , avrebbe esordito Zong Wu verso Hoshikuzu, prima di voltarsi verso Febh, che sembrava ben più confuso del solito, in qualche modo.
    Che abbia visto parte di quello che abbiamo visto noi? La storia degli Hakai e della Zanna?
    Probabilissimo...
    Febh-san, quando vorrai, dovremmo parlare anche noi, in privato, di qualcosa che penso tu debba sapere., fu l'unica cosa che accennò all'altro: quel che sapeva degli Hakai e di Daichi non lo avrebbe detto davanti al Rosso, semplicemente perché era un affare privato di Febh.

    Inaspettatamente delicato, fratello...
    Perché non vogliamo sottolineare che il nostro obiettivo è farci amici gli ultimi Hakai e la Zanna così?
    Zanna sono nostri amici!
    Tutti, tranne un ristretto numero di loro.
    Cerchi troppo di essere manipolatore, discendente, vale per tutti voi, tranne il Signore delle Fenici.
    Ci serviva la seconda voce della morale ed anche la terza, con l'ammasso di peli e la vecchia...
    Zitto, Mostro!
    Faremo ciò che è necessario per la Zanna, ma anche e soprattutto per la nostra Vendetta!
     
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    Mille nuovi Sentieri da percorrere
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    Tutti e tre i ninaj erano tornati alla realtà, ma quello che sembrava aver risentito di più di quello strano esperimento sembrava essere stato Febh. L’amico del rosso infatti sembrava scosso da qualsiasi cosa avesse rivissuto tramite l’interrogazione mentale tanto da arrivare a distruggere il sofisticato marchingegno creato dal rosso con una serie di scariche elettriche nere come la notte -EHI CHE FAI?!!! EHI VACCI PIANO DANNAZIONE!!!- il rosso era troppo dolorante e sconvolto dall’esperimento per essere realmente aggressivo o arrabbiato con l’otese rendendosi conto che in effetti quell’esperimento andava archiviato tra quelli da non ripetere mai più. Una volta recuperate le forze il rosso si sarebbe messo a sedere a terra restando ad ascoltare ciò che i due amici avevano da dire.


    Febh aveva incontrato un suo vecchio maestro mentre Zong aveva incontrato qualche vecchio parente di cui non sembrava intenzionato a parlare. Insomma era durato tutto una manciata di secondi, ma era come se avessero vissuto un’eternità, di sicuro vi era molto altro di cui parlare -Zong quando vuoi! Lo sai che sono sempre disponibile ad aiutarti nei tuoi viaggi.. hai fatto molto per me ed il villaggio di Suna.. ho un grosso debito nei tuoi confronti quindi non esitare a chiedere il mio aiuto!- il mercenario sembrava aver scoperto qualcosa di interessante nei suoi ricordi, forse qualcosa per cui valeva la pena mettersi in viaggio. Febh dal canto suo sembrava caduto in un lungo silenzio mentre la sua mente sembrava immersa nei suoi pensieri, un fatto sconvolgente per chiunque lo conoscesse.


    -Ohi Febh.. sei sicuro di stare bene?!.. sembri un po’ teso..- la stanza in cui si trovavano era stata quasi del tutto demolita dalla strana scarica rilasciata dall’Otese. In tutto ciò il rosso non aveva ancora realizzato che lo strano fenomeno era legato al potere degli Hakai, o almeno non poteva saperlo dato che nonostante avesse già visto quel fenomeno non riusciva a dargli un nome. Indipendentemente dalla risposta dell’Otese il rosso avrebbe invitato i due ad uscire prima che quell’ala del DESERT crollasse sopra le loro teste. Quindi mentre si spostavano lungo i corridoi del centro di ricerca il rosso avrebbe ripreso a parlare -Ho visto moltissimi luoghi diversi mentre ci trovavamo sotto ipnosi.. luoghi lontani e dimenticati.. alcuni probabilmente nemmeno di questo mondo!.. battaglie e guerre del passato.. ma anche momenti felici e spensierati.. è stato davvero strano!.. credo di aver imparato anche un paio di nuove tecniche e combinazioni mentre rivivevo i ricordi di chissà quale mio antico antenato.. eheheh.. è stato doloro ma di sicuro anche molto interessante!.. dite un po’.. avete visto anche voi dei luoghi che vorreste visitare dal vivo?!- il rosso sarebbe rimasto ad ascoltare volentieri le parole dei suoi amici mentre si incamminavano chissà dove.


    Se due avessero voluto fermarsi a Suna ancora per qualche giorno o settimana non sarebbe stato un problema, il villaggio poteva ospitare entrambi ed il centro di ricerca aveva sicuramente molto altro da offrire oltre che ad un viaggio nel passato visto dagli occhi di antichissimi antenati. Quello che era successo li quel giorno, quei pochi secondi passati seduti su delle sedie, molto probabilmente avrebbe cambiato per sempre le loro vite e quelle di intere nazioni e forse del continente stesso, ma questo loro ancora non lo sapevano.

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    OT/ Bella giocata ragazzi! Devo ammettere che mi sono trovato un po’ in difficoltà a gestire la cosa ma alla fine credo che il risultato sia stato soddisfacente per tutti! :riot:
    Mi sembrava di averlo già detto ad inizio giocata ma lo ripeto.. questa avventura non vuole essere una descrizione canonica degli eventi collegati al passato delle ambientazioni riguardanti la Zanna o i Cremisi ed il BG deciso dall’amministrazione. E’ una mia interpretazione degli eventi passati basati sui consigli degli utenti e le mie esperienze personali da Player. In sostanza per quel che mi riguarda le cose possono essere andate diversamente la giocata tramite Interrogazione Mentale serviva solo come scusante per creare nuove occasioni di gioco! Se poi la storia raccontata è anche piaciuta tanto meglio!
    Febh e Shiltar come sempre grazie mille per le belle giocate vissute insieme! Spero di portare avanti questo filone narrativo con voi sono sempre disponibile a farvi da QM! Fate un post conclusivo così vi stemmo dannati mostri
     
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    Febh era un genio. Perlomeno se nella definizione di genio si includono le persone straordinariamente anormali. In quel caso era assolutamente un genio. Ma ciò in cui eccelleva, il suo vero massimo campo di applicazione era qualcosa che nessuno avrebbe mai sospettato conoscendolo (eccetto la sua assoluta incapacità di risolvere qualcosa di diverso dalla pagina dei bambini nella settimana eninjistica, o le sue doti nel polire casa), la sua anormalità più grande stava nella sua capacità di concentrarsi su qualcosa, di focalizzarsi in maniera assoluta e quasi pericolosa sulla questione alla mano e risolverla ad ogni costo, senza badare al resto. Era un suo talento manifestatosi sin dall'infanzia forse come risposta ai terribili addestramenti del suo Sensei che cercava di temprare quel ragazzino che creava disastri anche solo camminando...solo che proprio per questo lui lo detestava. Detestava essere serio e concentrato, detestava quando il cervello si focalizzava su una cosa sola escludendo il resto e soprattutto detestava il fatto che la concentrazione escludeva ogni emozione.
    Per questo si sforzava appositamente di non pensare troppo e di essere poco concentrato...si sforzava di essere Febh per ingannare soprattutto sè stesso e tenere a bada quell'istinto acquisito che lo spingeva ad essere sempre al 100% dell'efficienza a scapito del resto. Ma a volte una forte emozione o un grosso pericolo lo obbligava ad abbandonare tutto quel manierismo e concentrarsi...e difficilmente c'erano mezze misure. Spesso in combattimento riusciva a restare sufficientemente a cavallo tra il suo solito modo di fare e un minimo di serietà per garantire la sopravvivenza o il successo...ma se la situazione lo richiedeva, ecco che il mostro glaciale e privo di cuore emergeva per risolvere la situazione e, in ultima analisi, tornarsene a nanna, cullato da sogni strambi, bizzarri e divertenti. L'Oni.

    Ma questa volta le informazioni erano troppe, e così le rivelazioni scioccanti per le quali bastava un minimo di concentrazione per comprendere la grandezza di quanto era stato appreso, e nessuna stranezza avrebbe tenuto a bada tutta quell'ira, tutto quel fuoco che stava per sciogliere il ghiaccio intorno all'Oni, liberando l'essere privo di emozioni. E per quanto spegnere ogni fluttuazione del cuore sarebbe stato auspicabile in quella situazione sul baratro di sofferenza, Febh stava facendo di tutto per impedirsi di essere Oni, perchè VOLEVA provare quel dolore e fuggirne al contempo. Sentiva che fosse corretto, che fosse giusto soffrire in quella particolare situazione anche se faceva male. Aveva promesso di sopravvivere, una vita prima, ma questo non significava che volesse dimenticare. Dimenticare Shijin e Uta...persone che una vita prima aveva chiamato Papà e Mamma, persone attraverso i cui occhi aveva visto molto più di quanto gli facesse bene sapere, e che tuttavia non avrebbe mai voluto cancellare ora che li aveva ritrovati. Qualcosa gli si stava rompendo dentro, ma l'euforia ed esaltazione della Fine Inevitabile risvegliata quasi per caso mesi prima aiutava a tollerare la cosa e tenere a bada l'Oni che minacciava di rendere "irrilevanti" quei due e focalizzarsi solo sul "cosa faccio ora". Non voleva pensare a cosa fare, voleva solo annegare un pò in quella melassa di dolore.

    E spaccare la macchina di Hoshi era stato un piacevole aiuto. Forse poteva anche demolire mezzo villaggio, tanto era fatto di sabbia. Magari avrebbe aiutato. E sul suo viso lo sguardo allucinato tradiva quell'intento distruttivo che la promessa Hakai non cercava minimamente di arginare, e che anzi alimentava. Sarebbe stata la lamentela del rosso a distoglierlo da quell'obbiettivo, ma non gli rispose limitandosi a guardarlo in cagnesco. Anche il Mercenario Kaguya intanto si era ripreso e cianciava qualcosa di poco rilevante. Ma a quel punto Febh scosse la testa: doveva ascoltare se voleva restare "non concentrato" sul problema, doveva farsi carico delle parole di quei due per fermare l'emersione dell'Oni e della sua assoluta pragmaticità...che pure anelava così tanto per smettere di avere quel peso sul petto. Sono...molto teso. Il mio Sensei non era una persona particolarmente simpatica... Disse a labbra strette, incapace di rivelare la causa del suo tumulto interiore così lontano dai due estremi del suo essere. Stare nel mezzo tra la bislaccheria e l'Oni era forse peggio di quanto immaginasse. E il Mercenario voleva parlargli in privato. Puoi anche parlare davanti a Hoshi, se riguarda questa esperienza. Dopotutto potrebbe anche essere tutto frutto del suo macinino sgangherato! No, era tutto vero e lo sapeva con certezza assoluta, ma faceva bene scaricare le colpe.

    Dal canto suo il Chikuma parlò di luoghi osservati tra i ricordi, e in quel momento lo Yakushi ebbe come una rivelazione. Un obbiettivo che avrebbe soddisfatto anche l'Oni, senza bisogno di escludere il resto. Doveva solo trovare un modo per andarci. In effetti...c'è un posto che ho visto e che vorrei vedere se esiste davvero. Diciamo che c'è stata una guerra...e che una montagna è stata fatta crollare. Sotto quella montagna c'era una specie di tempio sotterraneo che forse è sopravvissuto, almeno in parte. Ma il problema è che non so dove fosse la montagna...qualcosa mi dice che le carte di quel tempo imprecisato non sono esattamente disponibili. O corrette. E l'archivio più grande tra i quattro villaggi stava a Kiri (la meno toccata dalla guerra proveniente da occidente, e quella che non era stata distrutta più volte da attacchi nemici o esplosioni). Penso che a Kiri potrebbero avere delle notizie al riguardo...ma non sono sicuro di volere compagnia quando ci andrò...a meno che voi due non sappiate qualcosa di più su questa faccenda. Per una frazione di secondo gli passò per la testa di chiedere a Raizen di accompagnarlo...in fondo aveva sbirciato nella sua vita familiare, poteva essere il caso di farsi rendere il favore e usare l'autorità di un Kage per riaprire gli archivi più vecchi. Un Consigliere, anche se nominato Amministratore, non aveva altrettanto potere...ed era per questo che forse Hoshi non sarebbe stato affatto utile in quella faccenda.
     
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    Nuovi viaggi che iniziano


    Per uno che finisce



    Hoshi era più che disponibile ad aiutare il Risorto nei suoi viaggi, per il debito che sentiva di avere verso di lui, probabilmente ancora per la vecchia storia dei Kiseki.
    Io personalmente mi sento più che ripagato per quella storia.
    Un amico fidato costui, una cosa più che rara, in ogni era, immagino.
    Sì, Antenata, decisamente lo è...
    Adesso è anche una tua antenata, la Vecchia qui?
    Zitto, rettile!
    Fai silenzio tu, pulcioso!
    La risposta di Febh, intanto, sorprese di più Zong Wu: poteva parlare davanti a Hoshi, perché poteva riguardare il suo macchinario, ma non era solo quello il suo argomento di discussione.
    Va bene, Febh-san: durante questo... viaggio, ho visto da occhi che si potrebbero dire Kaguya, la fine del villaggio che sarebbe diventato la Zanna, ho visto la battaglia con i Cremisi e tutto il resto e ho visto membri del clan Hakai.
    Tu hai detto di essere un Hakai, quei fulmini neri ti ridefiniscono come uno di loro, ma nei miei lavori come mercenario, ne ho conosciuto un altro, collaborando con la Zanna una volta: un secondo Hakai, vivo, o almeno tale era fino ad un paio di anni fa.
    , spiegò il Kaguya, Quando e se vorrai saperne di più, Febh-san, sarò più che lieto di parlartene in privato, dato che non riguarda direttamente questo macchinario., concluse verso di lui, prima di parlare al Chikuma.
    Ma non dovevamo tenercela per noi quest'informazione?
    Febh ha diritto di conoscere quello che pare essere il suo unico parente vivo, che siano fratelli, come sospettiamo, o meno.
    Hoshi, in effetti, vorrei fare due viaggi con te, ma più di quello vorrei poter studiare assieme la Lancia Infernale che trovammo al Ferro, ho scoperto che aveva partecipato alla guerra che vidi in uno dei ricordi, forse può essere riformata.
    Dopo di ciò, potresti fare qualcosa di simile a questi tuoi ricordi, ma in un luogo in cui non sono mai andato, ma che mi ha sempre incuriosito?
    , chiese al Rosso, prima che fosse di nuovo lo Yakushi a parlare dei suoi propositi di viaggio.

    Vuole trovare il tempio degli Hakai? Quello del suo clan? Lo aiuteremo?
    Se vorrà, sicuramente.
    Poi, però, l'altro accennò ad andare a Kiri, una cosa che il Risorto aveva scelto di non fare mai, per quanto, in quel caso, c'era un piccolo punto coincidente.
    Non posso accompagnarti a Kiri, Febh-san, mi sono ripromesso di non entrare MAI nel villaggio della Nebbia e sono deciso a rispettare questa scelta, ma, in compenso, il luogo dove vorrei andare con Hoshi è nel Paese dell'Acqua, in più, anch'io sarei curioso di vedere la montagna distrutta nella battaglia che, a questo punto, entrambi abbiamo vissuto., concluse, se gli altri due fosse stati d'accordo, il trio avrebbe fatto ancora diversi viaggi assieme.

    Dunque vuoi veramente chiedere a Hoshi di farti rivivere quel luogo?
    Non abbiamo mai saputo la verità, io non ho mai saputo la verità.
    Una bella verità da scoprire, di morte e guerra, sarà divertente!
    Ma di cosa parlate? Che luogo volete visitare?
    Se Hoshi accetterà, voglio scoprire come si è svolto effettivamente il genocidio dei Tamasizu per mano dei Kaguya.
    Idea folle ed audace assieme, fratello mio...
    Noi di norma ci fermiamo al folle, no? AHAHAHAHAH!!!!
    Voglio capire che tipo di Vendetta è stata perpetrata lì.
     
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    XIII
    Epilogo


    Occhi Kaguya...
    mormorò, irritato. Evidentemente il Mercenario aveva visto tutto attraverso gli occhi di qualche Kaguya che aveva partecipato come parte dell'Alleanza, uno dei traditori, e per un istante stava quasi per aggredirlo (certo un ninja esperto come Feng Gu avrebbe percepito quelle intenzioni accentuate dall'oscuro potere della sua promessa) ma si trattenne, facendo una serie di profondi respiri. Sapeva razionalmente che il mercenario non aveva niente a che fare con quella storia, ma questo non cambiava l'aspetto emotivo della faccenda. Un...secondo ninja con questo potere? Ripetè, palesemente turbato. Il Sensei lo aveva tramandato a Shijin e Uta, e lei a Kaji, quindi come potevano esserci altri Hakai? Possibile che nei buchi di tempo che non aveva visto avessero condiviso il potere con altri? Non pensava che un evento così importante potesse essere sfuggito a quell'assurda macchina, ma a conti fatti non aveva visto nemmeno il loro matrimonio nè altri eventi spiccatamente emotivi in maniera positiva...possibile che la macchina di Hoshi facesse rivivere solo le brutte esperienze, quelle più distruttive? O magari era stato lo zampino della Fine Inevitabile ad averla potenziata ma settata a quel modo. Impossibile dirlo.

    Capisco allora...si. Si, ne parleremo in un secondo momento. Ora mi interessa più indagare quel luogo, non credo che questo secondo Hakai possa essere importante come quello che ho in mente. Si sbagliava, ma non era nelle condizioni di pensare in maniera affidabile. Hoshi, come ti ho detto non dovrai mai più usare questa assurdità. Mai. Ci sono cose che è meglio non far emergere. Inoltre, in assenza di un Hakai che la potenziasse, era più che possibile che quel sigillo e il meccanismo associato non avessero alcun effetto.

    Per quanto riguardava, mentre i fulmini neri cominciavano a sbiadire e fermarsi, e la sua vista tornava normale e non gravata da tutti i segni di debolezza del mondo, quella faccenda era finita.
     
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