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Add. Competenza Generica Creazione Haruki Miyazawa

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  1. Bartok
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    Le Coincidenze non esistono

    III



    Haruki non credeva alla fortuna o al caso. Tutto accadeva per una ragione precisa e nessun uomo poteva sfuggire al destino che la Fiamma aveva tracciato per lui. In un modo o nell'altro, la volontà divina riusciva sempre ad avere la meglio, cancellando ogni tentativo di disobbedienza umana. Quel giorno, il monaco rosso ebbe un'ulteriore prova che le sue credenze non erano una mera superstizione, ma qualcosa di reale tanto quanto il sorgere del sole. L'aveva capito non appena Kato aveva dichiarato di essere in grado di manipolare i metalli. Proprio nel momento in cui lui aveva bisogno di qualcuno che gli insegnasse l'arte, la Fiamma aveva intrecciato i loro cammini, facendo si che si incontrassero. Non poteva essere una mera coincidenza ed Haruki si era ormai convinto che le ragioni di tutto ciò fossero molto più profonde di quanto l'apparenza suggeriva. Infatti, poiché Maestro Koizumi era il migliore dei fabbri del Tempio, non avrebbe effettivamente avuto bisogno dell'aiuto di Kato. Eppure il monaco rosso era convito che fosse necessario apprendere da lui come forgiare le armi di cui aveva bisogno. Non capiva ancora il perché, ma sospettava che avesse a che fare con il Torneo di cui gli aveva parlato. Lei ha partecipato allo Shinobi's Royal Rumble. Io ero tra gli spettatori. Rispose quando Kato gli chiese come lo conoscesse, poi, tornando sui suoi passi, si mise a sedere esattamente dove si trovava prima. Temo di non aver mai sentito nominare l'uomo di cui parla, ma credo alle sue parole. Visto che desidera così tanto sdebitarsi, sono lieto di accettare la sua offerta. Non mi farà certo male poter contare avere un maestro in più. Non appena avrà finito di parlare, l'accompagnerò alle forge. Compose rapidamente alcuni sigilli, andando ad attivare la tecnica della comunicazione mentale. In quel modo, avrebbe potuto avvisare Shirai e Koizumi del cambio di programma. Attendendo che Kato finisse il pasto, Haruki avrebbe cercato di ottenere più informazioni sul Torneo errante che si svolgeva ogni anno nel deserto. Mi parli ancora di questo torneo. Come ha suggerito anche lei, ritengo sia negli interessi di Suna mettervi fine. Per troppo tempo la vecchia amministrazione aveva ignorato le terre lontane da Suna, lasciando che venissero infestate da predoni e feccia di qualsiasi genere. Il Miyazawa non aveva intenzione di ripetere gli errori dei suoi predecessori. Il torneo andava assolutamente cancellato. Suppongo che le persone che l'hanno aggredita avessero a che fare con questo evento. È forse riuscito a vederli in volto? Sperava che Kato potesse rivelargli qualche dettaglio sulla loro identità, ma se ciò non fosse stato sufficiente ad ottenere degli indizi, il monaco avrebbe utilizzare le sue doti divinatorie per cercare di colmare quella mancanza.


    Quando Kato ebbe finito di pranzare, Haruki l'avrebbe condotto attraverso il dedalo di corridoi che componevano l'interno del Tempio, fino a raggiungere un'imponente porta d'acciaio. Le consiglio di prendere una torcia. Questa parte del Tempio non è illuminata. Gli suggerì indicando una delle fiaccole che pendevano dalle pareti di roccia riccamente lavorata. Haruki era abituato muoversi tra le ombre, ma l'otese avrebbe rischiato di spaccarsi l'osso del collo.

    Per aprire la serratura che sigillava l'ingresso, al monaco rosso bastò appoggiare la mano destra sulla lastra di metallo. Dal centro iniziarono a diffondersi numerose linee di luce rossa, disegnando un intricato simbolo che ricordava le fauci di un drago. Completato il sigillo, stridendo a causa del peso enorme, le porte si aprirono senza che il monaco dovesse muovere un muscolo. Aperto il passaggio, Haruki si immerse nel buio totale, iniziando a scendere delle enormi scale in marmo nero che non sembravano avere fine. Il Tempio della Fiamma è scavato all'interno di una montagna. Le fucine si trovano in una delle zone più profonde. Solo dopo parecchi minuti di discesa i due si sarebbero trovati difronte alla prima sala delle forge del tempio.
    Erano nel territorio di Maestro Koizumi, il Gigante d'Ossidiana.
    Per Kato lo spettacolo sarebbe stato sicuramente impressionante. Le luci delle fiaccole e dei bracieri si riflettevano nel liscissimo vetro nero che sostituiva la dura roccia su cui avevano camminato finora, creando un'atmosfera in grado di incutere ammirazione e timore allo stesso tempo. Il primo degli spazi che costituivano quella struttura era una camera circolare dal diametro di 20 m, completamente scavata nell'ossidiana. Perfino le pareti erano composte di quel materiale, anche se non erano state levigate come i pavimenti, quindi sarebbero state estremamente taglienti al tatto. La distesa nera era interrotta solamente da sette porte di metallo che si aprivano su altrettanti spazi. Non era possibile udire alcun suono provenire da quegli ambienti e il silenzio era interrotto solo dal crepitio prodotto dalle fiamme. Haruki si sarebbe diretto verso la terza alla loro destra, conducendo Kato in un enorme sala dove si trovavano le forge accessibili agli apprendisti. Attraversata la soglia, sarebbero stati sommersi dal clamore provocato dai molti monaci chini sulle proprie opere. Le dimensioni mastodontiche di quello spazio che si estendeva per decine e decine di metri non sembravano essere in grado di smorzare il chiasso provocato da martelli e da altri utensili impiegati per manipolare i metalli. Su entrambe le pareti laterali, ad intervalli regolari, si trovavano le postazioni a cui era possibile lavorare. Esattamente come nella stanza precedente, tutto era stato scavato nell'ossidiana e illuminato soltanto dal fuoco. Nonostante ciò, a causa dell'abbondanza di bracieri e torce, Kato non avrebbe avuto alcuna difficoltà a vedere. Quando vuole possiamo cominciare. Si limitò a dire il monaco, accomodandosi ad una delle tante forge libere, pronto a mettersi all'opera.
     
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