Un favore da ripagare.

Add. Competenza Generica Creazione Haruki Miyazawa

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    Rimasi estremamente attento. Osservai con molta curiosità il Consigliere mentre spendeva il suo tempo e impiegava la sua mente a cercare di risolvere quella sorta di indovinello. Mentre le sue mani, sicuramente dotate di una sensibilità enormemente superiore alla mia testavano i vari Tekken. Forse, pensai tra me e me, Haruki sarebbe stato il primo a risolvere la mia piccola sfida. Allo stesso tempo mi sorprendevo per come quel Ninja davanti a me fosse speciale.

    Del resto lavorare e battere il metallo portava in un certo senso a perdere la sensibilità delicata delle mani per via degli innumerevoli calli che andavano a formarsi usando i vari strumenti del mestiere; eppure, forse grazie alle sue capacità di guarigione che aveva dimostrato fino a quel momento, riusciva a bilanciare il tutto.

    Ma la mia era soltanto un'ipotesi. Difficilmente potevo credere che si poteva guarire così in fretta nel prendere in mano una brace rovente. No, doveva nascondersi qualcosa altro sotto. Qualcosa che sicuramente c'entrava con i suoi poteri, con le sue abilità Ninja. Con il fatto che era diventato Consigliere. Ed era esattamente un altro dei motivi per i quali non accettai la sua proposta del sigillo del silenzio. Naturalmente il fatto che mi aveva salvato era una prova di fiducia, ma non poteva essere una garanzia. Non potevo fidarmi, non mi sarei mai fidato di nessuno. Era parte di me. Una caratteristica inscindibile del mio essere shinobi. Del resto chi mi poteva davvero assicurare che dietro a quel simbolo non avrebbe potuto nascondersi qualcosa altro? Un obbligo, un'imposizione. Erano sicuramente pensieri forse al limite del plausibile, ma che non potevo comunque escludere.

    In ogni caso fui richiamato alla realtà quando Haruki prese la parola espondendo le sue opinioni riguardo a quelle armi. Ascoltai, molto interessato, e alla fine sorrisi. Purtroppo nemmeno il Consigliere comprese il vero significato, la semplice constatazione che si nascondeva dietro all'uso di armi del genere.

    Mi avvicinai al Sunese e con tranquillità presi in mano il Tekken più pesante e quello di peso medio. Escludendo quello invece più leggero. E sperando che Haruki avrebbe compreso la scena, con violenza e velocità riunii entrambi i pugni al centro del mio petto, facendo così scontrare entrambi i Tekken.

    In un fragore di metallo il Tekken meno pesante, quello che il Consigliere aveva individuato come quello riservato ai Ninja, si ruppe cadendo a terra diviso in vari pezzi. Contrariamente invece il Tekken più pesante mi rimase in mano, intatto.

    - Mi dispiace Consigliere ma ha sbagliato. E penso che dopo questa dimostrazione abbia capito il motivo. Se ha scelto questa strada, quella di creare queste armi, deve sapere una cosa. E non deve assolutamente dimenticarsela. Noi siamo Ninja. Noi cerchiamo il massimo risultato con il minor spreco di energie. Nella fattispecie chi vuole combattere a distanze così corte non interessa la bellezza di un arma... ma preme che quell'arma quando colpirà l'avversario andrà a rompere le ossa, a sfondare pareti toraciche, a distruggere protezioni e... maggiore è il peso di un'arma, maggiore è la forza di chi la impugna maggiore sarà il risultato. L'arma di peso medio invece è quella riservata ai soldati, a chi non è così allenato come noi; a chi risentirebbe del peso e ne verrebbe in realtà svantaggiato. E alla fine le ricercatezze sono il vezzo dei soldati no? Noi Ninja invece... agiamo nell'ombra e come tali non ci facciamo toccare da dettagli del genere. -

    Mi allontanai, digerendomi verso l'uscita: - Questo è parte del mio Credo Ninja. Parte della mia esperienza che le ho trasmesso. Ovviamente spetterà a lei scegliere se accettarla o meno. In ogni caso le ho insegnato tutto quello che conosco sulla materia e si è rivelato un allievo prodigio. - attesi un secondo - Non ho altro motivo di restare qui. La ringrazio per il suo sostegno, e per la sua ospitalità. Un giorno ricambierò il tutto. E' una promessa. -

    E io, Kato Yotsuki, conoscevo perfettamente il valore delle promesse.



    Ringrazio Bartok per la giocata stimolante!
     
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11 replies since 1/5/2017, 14:53   145 views
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