Una spada per un uomo.

Free Kato Yotsuki - Kitori Kenkichi

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    Il Fiore Lupo

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    Forte Yuki




    Il vecchio agì con un velocità che lasciò sorpreso pure me. Compì un gesto fuori dall’ordinario. Frappose la mano tra il suo collo e la lama del Kenkichi e con un movimento leggero, quasi impossibile da pensare viste le dimensioni delle sue mani, strinse la Katana in pugno. Gocce di sangue caddero per terra, sporcando la candida neve.

    Per Kitori sarebbe impossibile anche solo muovere di un millimetro l’arma. I muscoli del Fabbro erano essi stessi forgiati nel fuoco di mille fucine e nel riflesso di altrettante lame. In pratica la forza era ben superiore a qualunque Ninja, pure per i più dotati. Del resto Kitori si trovava davanti ad un Genio Assoluto della forgia.

    - Guarda un po’… Un Petalo di Senjio. Per anni ho provato a capire come quel vecchio barbuto… – sicuramente per Kitori quella descrizione di Senjio avrebbe dato qualche sospetto, il fabbro conosceva quel Kenkichi? –… fosse stato in grado di creare capolavori del genere. Già, perché non basta il Chakra per infondere qualcosa di così… profondo in una lama. Logicamente in me non scorre sangue Kenkichi e quindi non ho modo di comunicare con l’essere che dimora in quell’eccellente acciaio però da come è affilata mi sembra quasi il carattere di una donna. Dai lunghi capelli e dalla parlantina loquace… no? – Di nuovo, sicuramente, il vecchio avrebbe sorpreso il Kuro. Forse Kitori si sarebbe presto reso conto che la persona che aveva davanti era speciale come poche altre.

    Dopo quel breve intervallo Sun lasciò la presa per dirigersi in avanti, separandosi quindi da me e da Kitori. L’unico mio commento, misto ad un mezzo sorriso, fu sicuramente caustico: - Forse non ti conviene sottovalutarlo… eh Kitori? –

    Così superato quel momento di benvenuto senza aggiungere molto altro uscimmo dalla città per dirigerci verso la nostra meta. Il Forte di Yuki, un accampamento accademico dove erano stanziati circa trecento uomini. Semplici soldati, al servizio del Paese. Una volta giunti davanti potemmo scorgere la struttura a quadrato. La cinta muraria era alta circa sei metri e di legno. Un lato, bene o male, si prolungava fino a circa ottanta metri. Non era in sostanza un grande accampamento ma la prima impressione era comunque positiva, vista la solidità e l’ordine che apparivano.

    L’ingresso all’Accampamento fu privo di problemi, così come il controllo dei documenti. Sapevano del nostro arrivo e sapevano che stavano per ospitare uno dei massimi esperti in fatto di armi e di fucine. Dopo qualche passaggio di mano e di avvisi fummo subito accolti da quello che doveva essere il capo di quel posto.

    Poco alla volta, ma con fare deciso ed esperto, si avvicinò al nostro piccolo gruppo e sotto lo sguardo di numerosi soldati prese a parlare: - Buongiorno a voi, Accademici. Sono il Capitano Ueda, comandante del Forte Yuki. E’ un onore ospitarvi Kato Yotsuki di Oto e Kitori Kuro Kenkichi di Kiri ma è anche un prilegio accoglierla Dong-Ryuk-Sun, Mastro Fabbro. Attendevo il suo arrivo così come i nostri dieci fabbri apprendisti. Come può vedere… - il capitano andò ad indicare un giovane gruppo di ragazzi, dai tratti muscolosi – scalpitano dalla voglia di imparare da un Maestro come lei. –

    Sun, che ormai lo conoscevo fin troppo bene, tronfio di tutti quei complimenti si fece forte e prese a introdursi e a parlare come al suo solito, iniziando con le sue solite e lunghe filippiche. Da parte mia indicai con un cenno della testa al Kitori di allontanarci e metterci in disparte, così da osservare con leggera distanza, il fabbro. Eravamo lì a proteggerlo, non di certo per rubargli la scena.

    Così il tempo iniziò a scorrere e mentre il Maestro prese a spiegare le basi ai suoi allievi, stringendomi il cappotto sulle spalle proferii verso Kitori qualche parola, giusto per ingannare il tempo: - Devo molto a Sun, sai? Quando lo conobbi avevo appena superato un momento drammatico. Mi era morto il Maestro: Daichi Yotsuki. La persona che mi ha insegnato l’uso delle mie abilità più peculiari. E guarda te… anche tu hai conosciuto Sun poco dopo la dipartita di Tamashi. Sai Kitori? Non credo che sia un caso. Sia Daichi che Tamashi sono stati uccisi da una persona ben specifica: l'Oscurità. Dalla sete di potere sfrenata e malvagia... in pratica un tumore senza possibile di guarigione – attesi qualche istante - devi sapere inoltre che la moglie di Sun è una preveggente dalle potentissime abilità e onestamente tra questi incontri “fortuiti” credo che ci sia il suo zampino di mezzo. – sbuffai al vento. Non attesi la risposta del Kuro: - Ovviamente devo un favore a Sun ed è per quello che mi trovo qui, ma oggi la considero una vacanza. Una sorta di tregua. Ogni giorno mi alleno, pesatamente. Voglio riformare il mio Clan. Prendere le redini. Portarlo a vette inarravate. – guardai il Kuro. Era la seconda persona a cui mi confidavo, dopo Shin. Ma del resto quel Kiriano si era guadagnato la mia fiducia.

    La giornata dunque si concluse in fretta, senza intoppi e nell’Accampamento le attività principali cessarono al calare della sole. Dopo una cena veloce ci ritirammo, io Kitori e Sun, nel nostro alloggio disposto in una struttura a tre piani adiacente al lato nord del Forte. Sun, dopo qualche scambio di parole, si addormetò subito, come un bambino. E da lì a poco seguì anche il mio di sonno. Tutta quella tranquillità… sembrava fin troppo surreale.

    Poi, in un tempo indefinito di sonno, fui svegliato di soprassalto dai miei sensi. Scattai subito in piedi, senza proferire parola e sperando nello stesso gesto da parte di Kitori.

    L’allarme. La campana del forte risuonava come poche altre volte. Qualcuno ci stava attaccando. Ma chi e che cosa stava succedendo?


    Molto bene Rex, si inizia una bella giocata dai risvolti che spero ti sorprenderanno! Post come puoi vedere descrittivo, niente di complicato. Ti chiedo con la narrazione di fermati al momento dell'allarme. A te il post!
     
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9 replies since 19/5/2017, 13:13   197 views
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