Il Drago e L'Oni

QDV - Maschere di Konoha

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Historia
        Like  
     
    .
    Avatar

    Magistra Vitae

    Group
    Giocatori
    Posts
    828
    Reputation
    +91

    Status
    Offline

    This is war

    Post i - Missione speciale





    Il giovane Kinryu sbattè ripetutamente le palpebre finché i suoi occhi non si abituarono all'oscurità quasi totale della stanza. Dopo alcuni secondi era in grado di distinguere le sagome dei mobili, di cui comunque conosceva la posizione a memoria. Con un movimento lento si portò una mano alla fronte, quasi a voler contenere il messaggio urgente che l'aveva appena attraversata. Sospirando piano, si alzò, ormai completamente sveglio. Una delle prime cose che aveva imparato in Accademia era dormire sempre con un occhio aperto, sebbene non letteralmente. Aveva scoperto che anche quella era una capacità che poteva essere allenata, con le tecniche giuste. Per un ninja avere il sonno leggero poteva fare la differenza tra la vita e la morte, perciò l'allora studente si era prodigato per apprendere tale abilità. In quel frangente però c'era qualcosa di ben più grave a preoccuparlo. Missione di livello S. Considerando la situazione attuale poteva significare una cosa sola: guerra.

    Mentre Shin indossava il corpetto di cuoio, sulla soglia comparve un ragazzo dai capelli biondi. Solo la coda rivelava la sua natura di kitsune al servizio dello shinobi di Konoha. Yuki, sveglia anche Harumi per favore, avrò bisogno di voi Il genin aveva pronunciato quelle parole senza neppure voltarsi. Nessuna traccia d'indugio nella sua voce. La volpe annuì appena e si allontanò a passo spedito, per tornare un minuto più tardi. Ad accompagnarlo una ragazzina in abiti da miko, dall'aria decisamente assonnata. Shin-sama, cosa succede? Il ninja, che nel frattempo aveva finito di ricontrollare di avere con sé alcuni tonici, le rivolse un sorriso tirato. Sono stato convocato per una faccenda piuttosto seria. Vi prego di prestarmi il vostro potere Eseguì un lieve inchino in direzione delle due creature. Il biondo emise un suono simile ad uno sbuffo, borbottando qualcosa. Senza di noi saresti spacciato L'apprendista sacerdotessa invece chinò la testa a sua volta. Farò del mio meglio! Poi entrambi furono avvolti da un tenue alone luminoso. Le loro forme mutarono in quelle di armi, una wakizashi e un paio di guanti rinforzati finemente decorati. Grazie Posizionò la lama sul fianco sinistro, mentre al destro era presente una spada esteticamente simile, ma intrinsicamente differente. Calzò i guanti mentre scendeva le scale. Raggiunto il vestibolo d'ingresso si guardò alle spalle. La casa era vuota ormai da quasi una settimana. Appena tornato dalla riunione aveva spiegato la situazione al padre, il quale a sua volta l'aveva riferita agli esponenti del clan. A fatica, era riuscito a convincerli a trasferirsi momentaneamente nel villaggio alle pendici del monte Yume, in un angolo sperduto del Paese del Fuoco e sotto la protezione delle kitsune del santuario di Inari. Non gli veniva in mente un luogo più sicuro di quello al momento. Sospirò e richiuse la porta dietro di sé. Correndo sui tetti avrebbe appena fatto in tempo a raggiungere il punto d'incontro prefissato.

    La sala in cui fu introdotto era gremita di gente. Tutti ninja, per la maggior parte si trattava di personale impegnato nelle comunicazioni o di membri delle squadre speciali che facevano la spola, per trasportare materiale e informazioni. Poco in disparte stavano altri shinobi, convocati come lui per quella missione. Riconobbe il volto di Kairi, che salutò con un cenno del capo, incapace per la tensione di lasciarsi andare al solito sorriso. Vide anche Yato, il Senju con cui si era brevemente confrontato alcuni giorni prima. Anche a lui rivolse un cenno di saluto neutro. Tra tutti però svettava la figura di Raizen, decimo Hokage di Konoha. Che fossero arrivati tutti, o che il tempo a loro disposizione fosse terminato, fu proprio l'uomo più forte del Villaggio a prendere la parola. La consapevolezza di quanto stava succedendo si diffuse nella stanza dopo la sua asciutta comunicazione. Gli angoli della bocca del Kinryu si torsero appena verso il basso. Non era sopreso, anzi. Fin dal momento della riunione, a anche in precedenza in realtà, aveva monitorato la situazione. Le ombre che da un anno a questa parte sull'intero continente andavano ora ad addensarsi, come nubi cariche di tempesta. Avevano già scagliato i loro strali contro la Nebbia, per poi spostarsi verso la Foglia. A differenza di Kiri però, loro erano pronti ad un'eventualità del genere e si erano preparati. Stava ai singoli ora fare ciascuno la propria parte.

    Il jutsu di teletrasporto durò una frazione di secondo. Il giovane Kinryu ne uscì ben saldo sulle proprie gambe. L'ultima volta che l'aveva provato era piuttosto malridotto, ma aveva fatto tesoro di quell'esperienza. Il luogo in cui erano comparsi sembrava un deposito o un magazzino. Sulle prime pensò che si trattasse di un ambiente interrato, ma poi individuò una finestra che solitaria dava verso l'esterno. Alto nel cielo, come una spada di Damocle pronta a calare sulle loro teste, il luminescente simbolo di Cantha. Un mormoriò sfuggì dalle labbra di Shin. Questa è guerra.
     
    .
68 replies since 24/5/2017, 22:26   2532 views
  Share  
.