Il Drago e L'Oni

QDV - Maschere di Konoha

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  1. Yusnaan
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    ehm...da qualche parte

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    The dark side of Kiyomi

    (Sì, fin'ora avete visto il buono)


    Una notte come le altre scorreva tranquilla a Konoha.
    A Villa Kiyomi regnava il silenzio: silenzio nella stalla dove sonnecchiava il chocobo, silenzio nella dependance, dove lo staff riposava lontano dall'insopportabile padrona, e silenzio nella stanza principesca di Kiyomi, dove quest'ultima dormiva beata tra lenzuola di seta e soffici guanciali.
    La sua figura distesa dritta e a pancia in su, con le mani incrociate sull'addome, venne improvvisamente scossa da una potente voce che irruppe nelle sue orecchie, svegliandola di soprassalto e spingendola ad urlare a sua volta con tutta la voce che aveva in corpo per lo spavento; senza pensarci neanche, si tolse la mascherina da notte dagli occhi ed accese immediatamente la luce battendo le mani due volte.
    Nella stanza sembrava non esserci nessuno, e solo dopo qualche lungo istante passato a riflettere con la sua mente ancora dormiente, le rimbombò in testa un messaggio identico al precedente.
    MA VAFFANCULO!
    Rifugiarsi con la faccia sotto il cuscino servì a ben poco, dato che il messaggio era trasmesso mentalmente, il quale risuonò ancora una volta nella sua testa.
    VATTENE VIAAA
    Non passò molto tempo, che la sua fidata domestica accorse allarmata ed irruppe nella stanza, preoccupata dalla urla della sua padrona.
    KIYOMI-SAMA! Che succede, c'è qualcuno?
    Sì CHE C'E! NELLA MIA FOTTUTA TESTA!!!
    Ehm...prego?
    Mi stanno convocando per una missione urgente, quei maledetti bastardi puttanieri!
    Quindi non intende andarci?
    Per me possono anche bruciare all'inferno, loro e quei dannatissimi infami che non sanno fare altro che chiedere aiuto!
    La ragazza accorsa sul posto non sapeva proprio cosa fare in una situazione del genere: anche se aveva un gran brutto carattere, ci teneva alla sua datrice di lavoro, e sapeva che partecipare a quell'incontro le avrebbe garantito i favori dell'hokage per restare a Konoha, quindi in qualche modo avrebbe dovuto convincerla ad andare, sebbene l'infantile modo della donna di rimettere la testa sotto il cuscino, non le rendeva le cose molto facili. Inoltre, se mai l'accordo fosse saltato, avrebbe dovuto sorbirsi lei l'ira infinita della Saito, e questo lo spaventava più di ogni altra cosa.
    Andiamo, Kiyomi-sama...lo sa che deve andarci. L'Hokage non gliela perdonerà, se non risponde alla chiamata.
    Se vogliono una risposta, posso mandargliela per iscritto, firmata col tuo sangue.
    Anf...a che ora dovrebbe trovarsi lì?
    Tra 15 minuti.
    15 MINUTI?!
    Senza pensarci due volte, la domestica osò fin troppo, sollevando immediatamente il materasso e lasciando cadere dalla parte opposta la povera donna. SI ALZI AAAAHH
    Ma che cazzo fai?!
    Si alzi e si lavi, io penso a vestiti e armi, presto.
    Allora non mi sono spiegata; finchè sono in pieno ciclo mestruale, io non mi muovo dal letto.
    Pure io sono in pieno ciclo, ma invece di frignare, vado avanti e indietro tutto il giorno per lei e le faccio da serva, quindi ora alzi le chiappe dal pavimento e fili subito a prepararsi!
    La reazione inaspettata della domestica colse tremendamente di sorpresa la padrona di casa, che anche se avesse voluto protestare, si alzò ed andò in bagno, guardando con aria perplessa la ragazza che in tutta fretta le sistemò i vestiti sul letto e corse ai piani inferiori. In meno di 10 minuti, incredibilmente Kiyomi era pronta (fortunatamente non usava trucchi, se non rossetto), e sotto il cielo stellato uscì sul terrazzo e fischiò per attirare l'attenzione del suo chocobo, appena liberato dalla stalla da Hanako, e vi saltò su, atterrando perfettamente sul suo dorso.
    All'amministrazione, Eva.
    In un istante, l'animale prese il via e scattò rapidissima in strada, scavalcando la recinzione e dirigendosi verso il palazzo amministrativo, mentre la sua padrona, con indosso tutto il suo equipaggiamento, più una piccola borsa con qualche effetto personale ed un paio di assorbenti, la cavalcava all'amazzone riflettendo intanto su quanto infuriarsi per essere stata svegliata nel cuore della notte.

    Il veloce pennuto arrivò a destinazione in un battito di ciglia e ci volle anche meno per raggiungere il luogo in cui altri ninja, tra cui Raizen, si erano già riuniti, mentre quest'ultimo dava rapide disposizioni ai presenti.
    Lo sguardo di Kiyomi non era da meno di quello dell'hokage. Al fatto di essere stata svegliata nel pieno della fase rem, privando il suo volto delle ore minime di sonno, si aggiunse la tortura di essere stata costretta ad uscire di casa nel momento peggiore del suo ciclo, quando era palesemente e fin troppo facilmente irritabile ed irascibile.
    Come se non bastasse, avrebbero dovuto teletrasportarsi, ma l'unica reazione che ebbe dalle spiegazioni dell'hokage, prima di entrare nel cerchio, fu un secco e fugace Vediamo di fare in fretta.
    Si svolse tutto in una manciata di secondi, e da come potè notare, l'ambiente attorno a loro era cambiato, anche se non ebbe tempo di soffermarcisi per via del giramento di testa e stomaco che stava provando. Dopo tutte quelle cose che le andavano storte, la ciliegina sulla torta sarebbe stata vomitare davanti ad altre persone, ma non l'avrebbe fatto. Si allontanò di qualche passo dall'insieme di corpi, respirando lentamente e cercando di controllare il suo corpo, con cui stava già lottando da qualche giorno.
    Le cose sarebbero potute andare peggio? Certo che sì.
    Come se tutto ciò non bastasse, nell'allegra combriccola era presente anche uno Yamanaka che volle collegarsi alle menti di tutti i presenti, e anche se la cosa fu alquanto rivoltanto, per quieto vivere si ritrovò a dovergli dare il permesso di entrare nella propria testa. Ci mancava... A fanculo tutti.
    Ormai la ragazza era una bomba ad orologeria. Non poteva fregarsene di meno di quello che stava accadendo o del segno luminoso nel cielo. In qualche modo avrebbe dovuto sfogare la sua rabbia repressa, perchè in quel momento avrebbe decapitato il daimyo stesso, pur di tornarsene a casa.
     
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