Il Drago e L'Oni

QDV - Maschere di Konoha

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  1. Jotaro Jaku
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    Jotty2Hotty

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    Il nemico alla porta



    [Legenda Mappa: Un quadretto equivale a 10 metri. I ninja arrivano nel locale "rimessa" a nord-ovest.]

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    [Prima del viaggio]

    - Hokage-sama, si siamo in grado di comunicare con le guardie del Daimyo, anche se con difficoltà. Ovvero siamo certi che i messaggi arrivino, ma non riusciamo ad avere conferme precise; così come per i nostri sensitivi a lungo raggio. Qualcosa disturba la nostra capacità di scandagliare tutto il palazzo, una cortina di chakra forse, o qualche manufatto. Otteniamo solo frammenti di informazioni, utili in parte, ma anche potenzialmente dannose se interpretate in maniera errata. -

    Lo Yamanaka quindi si consultò con i suoi luogotenenti e con la squadra di dislocazione, prima di rispondere alle successive richieste dell'Hokage.

    - Siamo fortunatamente in grado di analizzare le zone circostanti la magione e il villaggio, come al solito; nessun esercito passerà inosservato; riguardo la sfera...-

    - Riguardo la sfera non è un problema, ma per farla arrivare direttamente al bersaglio è necessario in rituale diverso, e una minima parte di energie, che date le tempistiche attuali, potrebbero interferire con il vostro trasporto. Farete prima a consegnargliela direttamente ve lo garantisco. - Assecondarono alle successive richieste, tenendosi pronti a ricevere il Daimyo.

    [Al castello]

    La magione del Daimyo del fuoco era un imponente palazzo in stile Edo, di circa un centinaio, forse di più, di metri di pianta per lato, con, all'interno delle mura di cinta, svariate costruzioni in legno e argilla, con diverse funzioni. A nord-ovest c'era la rimessa; una sorta di piccolo magazzino che ospitava anche il sigillo per il trasporto d'emergenza. Era anche l'unico accesso alle fogne del castello, e al corso d'acqua sotterraneo che lavava via gli scarichi del castello, dato che ne divideva trasversalmente la pianta a metà. Accanto c'era il chiostro, un ammirevole giardino, tenuto con grande cura, dove il Daimyo organizzava gli incontri con gli ospiti, e dove la moglie coltivava le sue famose rose. Ancora ad est il palazzo vero e proprio, Una dependance per la famiglia nobile, con qualche stanza per gli ospiti e qualche ufficio, oltre che un grande salone. Il palazzo era a tre piani. Le sale al piano terra, gli uffici al primo e gli alloggi al secondo.

    A destra e a sinistra del palazzo, correvano trasversalmente lungo le mura le due costruzioni più grandi: gli alloggi dello staff a ovest e i magazzini a est. Al centro della pianta c'erano le caserme dei soldati dislocati, mentre a sud-est c'era il mercato coperto, centro commerciale della famiglia reale e dei nobili tutti. Le strade del palazzo erano tutte lastricate di pietra, la stessa che componeva le mura. Le quali erano interrotte in tre punti: a ovest, a sud e a est, da tre porte con ponte levatoio e grate verticali. Le mura erano alte circa 8 metri.


    [Dopo l'arrivo]
    All'interno della rimessa, i ninja avrebbero trovato qualche scaffale vuoto, degli attrezzi agricoli e poco altro di interessante. La porta che conduceva alle fogne sotterranee presentava un sigillo/barriera apribile solo dalla famiglia reale e dai capiguardia, che ad una analisi accurata avrebbe risultato non essere scattato, nè violato. I nemici non erano passati da là.
    La rimessa presentava alcune finestre con delle grate, ma estremamente piccole per essere usate per uscire ( avevano la grandezza di una scatola di patate ) e un portone di legno a due ante.
    Quando avessero deciso, in parte, o in gruppo, di uscire dalla rimessa, accarezzati dal buio della notte, avrebbero notato immediatamente tre cose:
    La prima era che il simbolo rosso presente nel cielo non era l'unica cosa singolare; dal momento che anche ai ninja meno acuti, la stessa luna sembrava come stesse iniziando a tingersi di un rosso vermiglio.
    La seconda, era che in piedi davanti alla rimessa, c'era un uomo.
    Un uomo che sarebbe rimasto fermo, a fissarli.
    La terza e ultima, e decisamente non un dettaglio, l'uomo non era solo, aveva altre 7 persone disposte in fila, in bella mostra, accanto a sè.


    [L'uomo misterioso]

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    Il tizio che stava accogliendo i ninja, era un bell'imbusto dalla fisicità importante, anche se inferiore a quella di Raizen. L'uomo aveva un'armatura con inciso in rilievo il simbolo dell'Oni sulla spalla destra, e uno spallaccio a forma di "grande" simbolo dell'Oni, che fuoriusciva diramandosi in aria, su quella sinistra. Lunghi capelli marrone scuro, scompigliati, e un volto inespressivo, coperto di cicatrici in ogni dove. Il guerriero sembrava essere lì da pochi istanti, non avendo addosso nè una goccia di sangue nè una di sudore, e presentava una grossa quantità di stiletti e pugnali riposti in numerosi foderi disposti lungo l'armatura. La mano sinistra lungo la figura, mentre la destra teneva in mano, tre....teste. Stringendole dai capelli.

    Shiro Tagachi, l'Oni di Cantha



    [La scorta]

    L'uomo era accompagnato da 7 figure, ognuna infilata in un'armatura diversa, molto elaborata, ma che permetteva di riconoscere dalla fisicità della singola persona il suo sesso di appartenenza, indipendentemente dalle scaglie di metallo che le componevano, e dalle maschere che portavano in volto. 6 uomini e una donna si trovavano accanto al misterioso uomo.
    Da sinistra a destra, il gruppo era così composto:


    Il cervo
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    Il ninja più a sinistra, era quello con l'armatura meno spessa. Anche se sul viola tendente al porpora, come tutti gli altri; l'uomo portava quella che sembrava più una tunica che una bardatura, ed era caratterizzato da una grossa cintura con molti nodi tenuta in vita; degli aggressivi spallacci a punta, e una grossa maschera bianca dalla quale fuoriuscivano lunghi capelli bianchi probabilmente non appartenenti all'uomo. La maschera aveva due grosse corna, e il kanji del Cervo, impresso sulla fronte. La peculiarità dell'uomo, non era solo riporta nel fatto che questo tizio...era sospeso a una decina di centimetri da terra, ma aveva un enorme cerchio, più grosso di lui, forse di metallo, che gli restava sospeso in aria dietro la schiena.

    Il cinghiale
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    Accanto al primo individuo, si ergeva un secondo, molto più robusto e dall'armatura più pesante e decorata. Lo schema di colori era lo stesso, ma questo era coi piedi per terra, e teneva in mano una kama a cui era attaccata una grossa catena, la quale si estendeva dietro alla schiena del guerriero, fino a terminare in una grossa lanterna zen che era tenuta con la mancina. Da quest'oggetto veniva emanata una strana luce vermiglio, come se dentro di essa fosse stata presente una fiamma immobile. L'uomo aveva a sua volta una maschera cornuta, con il kanji del Cinghiale.

    La scimmia
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    Posto tra il Cinghiale e l'uomo misterioso, c'era un individuo estremamente smilzo, con un'armatura leggera, e una maschera con il simbolo della scimmia in volto. L'uomo aveva una silhouette che ricordava più quella di un ballerino o di un artista teatrale che di un guerriero, se non si considerava l'enorme oggetto che portava tra le mani. Una sorta di balestra gigante longilinea, che ricordava più i lancia-arpioni dei pescatori, che la suddetta arma da tiro.

    La volpe
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    Ancora a destra, oltre l'uomo misterioso, era presente una donna dalla fisicità molto atletica, e un'armatura leggera a sua volta. Non sembrava armata, ma a differenza dei compagni, la sua armatura e la sua maschera avevano artigli e corna molto più pronunciati. Sul volto il simbolo della volpe.

    La tigre
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    Il penultimo, sulla destra, era nuovamente un uomo, piuttosto basso, con una chiara predisposizione per la marzialità. La sua posizione sembrava così stabile da fare invidia a una montagna e il suo sguardo illuminato di rosso oltre la maschera, emanava la terribile sicurezza di un predatore. Una grossa chioma rossa adornava la sua maschera, e una lunga masamune riposta nel fodero, adornava la sua cinta. Sulla fronte, il kanji della tigre.

    Il serpente
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    Ultimo sulla destra, un altro individuo molto alto e smilzo, con un'armatura a tunica, e degli spallacci irrobustiti col metallo. Era l'unico con un cappuccio sopra la testa che lasciava intravedere il kanji del Serpente sulla fronte. Il corpo era coperto con un lungo mantello, e sembrava non tradire la presenza di armi.

    Il lupo
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    L'unico, piegato sulle punte dei piedi, quasi in ginocchio, situato davanti all'uomo misterioso, era un individuo particolare, un'armatura particolare, diversa dalle altre, con molte zone del corpo scoperte, e una grossa faccia di demone sul tronco, oltre a una maschera con meno dettagli e una grossa mazza ferrata in mano, tenuta dietro la schiena. Il simbolo del Lupo sulla fronte.

    Shiro Tagachi: - Bene arrivato Hokage, fatto buon viaggio ? Aiutateci a completare l'opera, di grazia. -

    Disse l'individuo prima di sparire in una nuvola porpora assieme a tutti i suoi alleati, ma non senza aver prima lanciato le teste delle 3 guardie del Daimyo ai piedi di Raizen; lasciando i ninja nuovamente soli. Eventuali tentativi di saltare in faccia al gruppo, avrebbe solo causato a chi avesse provato, un attraversamento della coltre di fuliggine cremisi.

    In quell'esatto momento, su ognuno dei ninja della foglia, comparve una coppia di simboli color sangue sul corpo, visibile. Sulle mani, o sulle spalle, o sul volto. Ogni simbolo aveva un diverso significato. E provocava un discreto bruciore. Intanto la luna divenne più rossa. Su Sho comparve solo il simbolo del Lupo.


    Assegnazioni:
    Sho - simbolo del Lupo
    Oda & Shin - simboli di volpe e cinghiale
    Yato & Kairi - simboli di tigre e scimmia
    Kiyomi & Asami - simboli di serpente e cervo



    Ad eccezione del Lupo, su ogni ninja vennero marchiati due simboli, dal niente. Raizen, come avrebbe presto notato, era stato totalmente ignorato da questo strano accadimento. Una coincidenza o un piano ben preciso ? Nel frattempo, attorno ai ninja regnavano una calma e un silenzio spettrale, come se non si trovassero all'interno di un vero e proprio assalto, ma piuttosto un picnic al chiaro di luna, rossa.
    E il satellite sembrava rosso per davvero, anche a molti km di distanza. Non a Suna, e forse nemmeno a Kiri, ma al centro del continente, certamente chiunque avrebbe potuto scorgere lo stesso strano fenomeno. La sfera era color vermiglio invece che bianco latte, ed estremamente più grande del normale.
    Qualunque cosa stesse succedendo, i ninja della foglia avrebbero dovuto venirne a capo, e alla svelta.


    Turni al completamento del rituale: 20

    [Altrove]
    In un diverso luogo, situato poco fuori dalla foglia, un ninja aveva scorto la luna insanguinata, e ne era rimasto affascinato. Nei minuti precedenti alcuni ninja di rango mediobasso erano corsi da tutte le direzioni fin dentro il centro operativo, e il ninja in questione, dal suo trespolo nel villaggio della Foglia, dove era rimasto dopo essere tornato dall'ultima missione, aveva notato anche questo. La sensazione di malessere che quella visione in cielo gli provocava, lo spinse ad introdursi nell'archivio del villaggio della Foglia, usando più delle semplici doti da scasso, che il chakra; per potersi documentare su antichi rotoli e pergamene. Aveva sentito, di sfuggita, in passato, di una cosa del genere, ma sempre in maniera vaga. E per un uomo che aveva passato la vita a trafficare informazioni, essere all'oscuro di qualcosa significava grande antichità, o grande segretezza. Nel caso specifico, non sapere perchè la luna aveva assunto il colore del sangue, poteva vagamente non essere un buon segno. Sommerso da rotoli, libri e pergamene, lo strano Anbu che giorni prima aveva presenziato alla riunione, cercava una risposta a quello strano fenomeno.

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    Offgame
    La quest, o almeno l'interruzione del rituale, deve terminare entro il numero massimo di turni. Per il vostro bene.
    In base alle vostre azioni questo numero potrebbe variare improvvisamente. Come sempre l'ordine dei post non è fondamentale. Il termine ultimo è nuovamente 15 giorni.
     
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68 replies since 24/5/2017, 22:26   2532 views
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