Il Drago e L'Oni

QDV - Maschere di Konoha

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  1. Kairi Uchiha
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    Il Drago e l'Oni

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    Ad uno ad uno tutti gli shinobi convocati arrivarono al luogo designato, sui volti di tutti i presenti era ben visibile la preoccupazione causata dalla situazione. Salutò tutte le persone che conosceva con un cenno del viso e persino Shin non le riservò che un veloce saluto, forse ancora scosso dalla loro ultima conversazione o forse semplicemente troppo concentrato su quello che stava accadendo, d'altronde non lo avrebbe biasimato.
    Fu Yato l'unico ad avvicinarsi alla kunoichi, riservandole un allegro e solare saluto: contrariamente al suo solito però Kairi accennò appena un sorriso al ragazzo, mostrando tuttavia il ciondolo che ancora portava con sé Assieme ed invincibili replicò con tono neutro. Aveva tenuto quel ciondolo perché credeva realmente in una possibile alleanza fra i due clan, dopo secoli di scontri, e trovava che quel piccolo pezzo di legno potesse essere un simbolo per quello in cui credeva, ed in cui sembrava credere anche il Senju davanti a lei. Non sapeva se lo shinobi fosse nel frattempo riuscito ad affinare le sue abilità di clan ma lo sperava, indubbiamente sarebbero state utili in una situazione simile. Non era però il momento di indagare, altre questioni più urgenti necessitavano la sua attenzione.

    ..................................................


    Ascoltate le poche e concise parole dell'hokage l'intero gruppo fu teletrasportato nel palazzo del Daymo, dove Kairi dovette lottare contro il senso di nausea causato dalla tecnica, riuscendo fortunatamente a non rimettere. Persino la semplice rimessa del castello lasciava intendere quando questo fosse imponente, lasciando la ragazza quasi a bocca aperta: esisteva davvero qualcuno talmente potente da possedere tutto quel ben dei kami?
    L'intero gruppo uscì dalla stanza seguendo Raizen, ed osservando il cielo la kunoichi sentì un brivido freddo percorrerle la schiena: la luna rossa non era mai stata un buon segno all'interno del suo clan e più di una volta aveva portato con sé pessime, pessime conseguenze, almeno a sentire le storie che le raccontavano quando era più piccola. Anche l'Hokage sembrò ricordarsi della situazione e finì con l'interpellarla, ma prima che l'Uchiha potesse cominciare anche solo a parlare la sua attenzione fu catturata da 8 individui, di cui 7 mascherati, che li fronteggiavano in maniera ben poco rassicurante, quasi li stessero aspettando. Prima di scomparire quello che sembrava il capo del gruppo lanciò in maniera macabra le teste di 3 guardie verso di loro, teste che la ragazza guardò impassibile: all'interno del SOMA aveva visto cose ben peggiori, ed ormai era difficile che un qualsiasi tipo di cadavere o pezzo di esso le facesse il minimo effetto...

    Non appena il gruppo scomparve la kunoichi sentì un'intenso bruciore su entrambi i palmi delle mani: digrignando i denti le sollevò istintivamente per osservarle, notando il formarsi di due simboli color sangue ben impressi su di essi. Rimase qualche istante ferma senza capire, cercando invano di cancellarli passandovi la mano sopra ma finendo solo con l'intensificare il dolore che provava Questo non può essere un bene... pensò fra sé e sé osservando gli altri: simboli diversi erano apparsi su tutti ad eccezione di Raizen, e per un motivo o per un'altro lei e Yato condividevano lo stesso tatuaggio Uhmph...Uchiha e Senju sempre insieme, vero? Curioso destino esclamò non senza ironia avvicinandosi al ragazzo ed osservando i suoi simboli, esattamente identici ai suoi. Allo stesso modo Shin condivideva i simboli di uno degli shinobi che non conosceva, allo stesso modo Asami condivideva il tatuaggio con la strana ragazza che dall'espressione sembrava pronta ad uccidere qualcuno e che ai suoi occhi sembrava tutto tranne che una kunoichi. L'unico su cui fu impresso un'unico simbolo era il chunin della foglia, di cui al momento proprio non ricordava il nome.

    Approfittando di quel momento di calma decise di rispondere alla domanda dell'hokage. Non sono molto informata a riguardo, si tratta di storie che i nostri nonni ci raccontavano da bambini perlopiù...la chiamavano Akatsuki e se ben ricordo era anche il nome della stessa organizzazione criminale che riuscì a raggiungere il suo obiettivo. Ai tempi della quarta grande guerra ninja fu utilizzata per tentare di intrappolare tutti gli abitanti del mondo in un'illusione infinita e permanente chiamata Tsukiyomi infinito, genjutsu che utilizzava come catalizzatore proprio la luna stessa, una luna rossa appunto...un cremisi molto simile a quello di questa luna immagino... continuò alzando lo sguardo Se ben ricordo per mantenere il genjutsu attivo veniva utilizzato lo stesso chakra nei ninja intrappolati nell'illusione, anche se allora la situazione era più complessa, mi pare fossero collegati ad un'albero gigante, divino rise cinicamente, ripensando a quanto quella storia le facesse paura da bambina ed a quanto le sembrasse assurda invece in quel momento Ma come ho detto sono vecchi racconti che ci raccontavano gli anziani, leggende perlopiù, non so quanto possano essere veritiere. Si sa, con il tempo le storie vengono modificate e rese più epiche, soprattutto all'interno del mio clan...Quindi non prendete per oro colato ciò che ho appena raccontato, può darsi che le cose non siano minimamente collegate concluse, ripensando a quante bugie le erano state raccontate fino ad allora dallo stesso clan, dalla sua stessa famiglia. Chi poteva escludere che anche quella storia non fosse altro che un'ennesima menzogna?
    Certo è che questi simboli non mi piacciono nemmeno un po'...se dovessi dare importanza alla storia che vi ho appena raccontato oserei dire che possono servire proprio per attivare un qualche tipo di illusione...
    Ascoltò le rapide parole ed istruzioni di Raizen, prendendo poi una delle sfere che gli diede l'uomo ed infilandola al sicuro nella tasca interna del porta-armi, in maniera che fosse quasi impossibile perderla, mentre l'uomo creava una moltitudine di cloni spargendoli all'interno dell'intero edificio: osservandolo per la prima volta la kunoichi si rese conto dell'effettiva quantità di chakra che doveva possedere, una cosa simile per lei sarebbe stata totalmente impossibile da fare probabilmente.

    Fu poi il chunin ad interrompere nuovamente il silenzio spiegando quella che era la sua teoria: la cosa poteva aver senso ma allo stesso tempo non potevano permettersi di perdere tempo ad elaborare troppe ipotesi.
    Non escludo nessuna delle tue idee, ma allo stesso modo non posso esserne certa. L'unica cosa per me chiara è che questi tatuaggi sono collegati al rituale in qualche modo. E' vero che non possiamo agire in maniera sconsiderata ma è allo stesso modo vero che non possiamo nemmeno permetterci di perdere troppo tempo finché le cose non saranno più chiare...è pur sempre un rituale, e come ogni rituale dopo un po' di tempo si concluderà, non abbiamo un secondo da perdere.
    La mia prima ipotesi è che le persone con le maschere di cui abbiamo il simbolo siano i nostri obiettivi: ovvero probabilmente io e Yato siamo collegati in qualche modo a coloro che indossano la maschera della tigre e quella della scimmia. Forse sono in grado di prendere direttamente il nostro chakra, forse dobbiamo ucciderli e rubare le loro maschere ma consiglio di non dividere mai le coppie in futuro. Se siamo marchiati allo stesso modo ci deve essere qualcosa che ci accomuna all'altro, no?

    Decise di fare a sua volta una prova, attivando lo sharingan: osservò dapprima i tatuaggi sulle sue mani, poi quelli sulle mani dei compagni ed infine la luna rossa davanti a loro. Dubitava di riuscire realmente a capire qualcosa ma non voleva escludere nessuna strada a priori, inoltre voleva capire se effettivamente utilizzando del chakra i tatuaggi si attivassero in qualche modo. Condensò il chakra sul palmo destro, ove era ben impresso il simbolo della tigre, abbassandosi per da terra un sasso con il semplice uso del chakra adesivoTocco Adesivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore è in grado di trattenere senza presa oggetti di dimensioni Piccole o inferiori.
    [Da Genin in su]
    : se i tatuaggi fossero stati legati in qualche modo al consumo di energia forse si sarebbero attivati in qualche modo.
    Si rivolse poi al Kinryu poco lontano da lei Shin per favore, lanciami qualcosa. Un sasso, un ramo un'oggetto che non mi possa fare danno ma che mi permetta di capire se i miei riflessi funzionano come sempre se l'amico avesse accettato avrebbe evitato l'oggetto facendo affidamento sul suo sharingan, cercando di capire se le sue capacità erano rimaste invariate e se anche in quel caso il tatuaggio facesse reazione al chakra utilizzato in qualche modo. [S.D. I eventuale][Rif: 575 + 1 tacca preveggenza= 600, consumo 1/4 basso
    Allo stesso modo tirò fuori la wakizashi, mantenendola chiusa all'interno del fodero, e si voltò verso un'albero poco distanza: senza impastare chakra cercò di colpirlo con il calcio della spada per testare questa volta la sua forza e la sua velocità in attacco [S.A. I][For: 500,
    Vel: 500]

    In ultimo compose un sigilli, uno qualsiasi per capire se anche in quel caso il tatuaggio venisse attivato in qualche modo: forse senza comporre tecniche effettive non sarebbe successo nulla, ma voleva procedere per gradi escludendo di volta in volta ogni ipotesi.

    Sarebbe poi rimasta in attesa di eventuali valutazioni o idee di altri membri del gruppo ed in particolare di riscontri da parte del sensitivo e delle copie di Raizen: solo dopo averle ottenute probabilmente il gruppo avrebbe cominciato a muoversi.
     
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