Tomodachi

[Free Kairi - Shin]

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  1. Kairi Uchiha
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    Nel sentire la descrizione della pergamena totalmente bianca agli occhi dello shinobi Izuna sospirò Come pensavo... sussurrò semplicemente e senza scendere in ulteriori dettagli: spesso il clan per comunicazioni che dovevano rimanere nascoste usava particolari inchiostri visibili unicamente a chi possedeva lo sharingan, lui stesso ne faceva uso in polizia e non solo. Non sapeva se l'uomo incappucciato facesse o meno parte del clan anche se ne dubitava, ma se possedeva quell'inchiostro doveva essere in qualche modo coinvolto con gli Uchiha. Il che gli fece temere sempre di più che Taka potesse effettivamente legata direttamente o indirettamente a quella situazione, il che non poteva essere un bene...
    Rimase ad ascoltare le successive parole e risposte del Kinryu in attento silenzio, atteggiamento che Shin avrebbe potuto paragonare tranquillamente a quello che l'amica attuava spesso, ulteriore conferma di come la kunoichi avesse assimilato dal padre più atteggiamenti di quanto persino lei stessa fosse consapevole.
    Il ragazzo sembrava sincero, e paradossalmente fu proprio l'assenza di lunghi e ricercati discorsi a convincere l'uomo della veridicità delle sue intenzioni. Troppe parole e troppi dettagli potevano dal suo punto di vista in quella situazione sinonimo di falsità più che il contrario, ed apprezzava la semplicità con cui Shin aveva spiegato ciò che Kairi rappresentava per lui. Sorrise osservando il ragazzo prima di parlare nuovamente Mi sono rivolto alla persona giusta, sembra. Apprezzo il consiglio sul parlare, ma non lo farò continuò, scuotendo la testa mentre spiegava la situazione Se lo facessi io sarebbe solo controproducente al momento. Ma ciò che spero è che con te sia diverso se lo augurava davvero: non aveva altre soluzioni a riguardo...
    Tornerò a casa allora e dopo cena uscirò per qualche ora come desideri. Ultimamente non parliamo, quindi non avrò bisogno di giustificare la cosa in nessun modo almeno ammise, un velo di tristezza più che evidente sul volto. Seguì lo shinobi fino all'uscio quando questi lo accompagnò, voltandosi a guardarlo poco prima di allontanars Grazie, davvero. Se riuscirai ad aiutare mia figlia ti sarò debitore a vita. E puoi credermi se ti dico che, nel bene o nel male, noi Uchiha non dimentichiamo mai nulla concluse, accennando un piccolo inchino in segno di saluto ed allontanandosi senza girarsi nuovamente. Ora era tutto nelle mani del giovane shinobi.

    Quando sentì i primi colpi alla porta la kunoichi si limitò semplicemente ad ignorarli: suo padre si era allontanato poco prima senza dirle nulla, probabilmente rassegnato dal suo costante fare muro e la ragazza non poteva che esserne lieta. Era stanca dei suoi continui tentativi di dialogo, come poteva non capire ancora che in quel momento non aveva la minima intenzione di parlargli?
    Ignorò anche i secondi colpi, mentre Kiba alzava la testa e le orecchie, sull'attenti mentre annusava l'aria alla ricerca di maggiori informazioni Ho già sentito questo odore prima..penso si tratti di qualcuno che conosci.. esclamò cauta alla kunoichi Non mi interessa. Chiunque sia, può rimanere fuori. Non ho voglia di vedere nessuno fu la secca risposta dell'Uchiha: non le importava minimamente chi fosse fuori in quel momento, non le interessava capire il motivo di quella visita ne si preoccupava di fare una pessima figura nel non aprire. Voleva stare da sola, e basta.
    Kiba la osservò qualche istante in silenzio pensierosa per poi alzarsi, dandosi una scrollata al pelo Ok allora...vado a prendermi qualcosa da mangiare di sotto, comincio ad avere fame, non ho ancora cenato. Vuoi qualcosa...? domandò timidamente alla ragazza che si limitò a rispondere scuotendo la testa come previsto dalla lupa: la kunoichi mangiava poco o niente da giorni ormai, e non si aspettava di certo cominciasse quella sera. La cucciola uscì dalla sua stanza evitando lo sguardo severo del fratello, steso di fianco al letto, che sembrava la stesse in qualche modo ammonendo: conosceva bene la sorella e sapeva perfettamente che cosa avesse in mente, tuttavia non l'avrebbe fermata. Forse era la cosa più giusta da fare in quel momento.
    Kiba scese rapida le scale che la portarono al pian terreno, dirigendosi verso la porta di ingresso proprio mentre Shin bussava un'altra volta, facendo attenzione ad aprire alzandosi sulle zampe posteriori e cercando di fare il meno rumore possibile. Lo shinobi probabilmente non si sarebbe aspettato una simile accoglienza, e la lupa lo avrebbe guardato intensamente negli occhi e parlato,
    sussurrando, prima che potesse dire qualsiasi cosa Sapevo che eri tu, il mio fiuto non sbaglia mai. Lei è di sopra ma ti avviso, non è particolarmente socievole in questo momento. Vi lasciamo soli per un po' e girandosi verso le scale urlò, in maniera tale da risultare ben udibile anche dal piano di sopra Tsume, vieni a tenermi compagnia! Lo sai che non mi piace mangiare da sola! nel giro di pochi secondi anche il lupo grigio scese le scale, lanciando a Shin una veloce occhiata poco convinta per poi seguire la sorella in cucina, dove i due fratelli si sarebbero effettivamente procurati la cena: Izuna sapendo della loro costante presenza si era premunito di riempire il frigo di un'ottima scorta di carne fresca.

    Se Shin avesse deciso di salire le scale non sarebbe stato per lui complicato trovare la stanza della ragazza. L'avrebbe trovata stesa sul letto in totale silenzio ed in penombra, ad osservare il soffitto in maniera quasi totalmente assente. Su di lei erano chiari i segni dello stress: il suo corpo pur rimanendo tonico a causa degli allenamenti ancora più intensi era dimagrito, il volto era pallido e segnato da profonde occhiaie.
    La kunoichi si accorse con la coda dell'occhio che qualcuno si era affacciato alla porta e girò lo sguardo sicura che si trattasse di un'ennesimo tentativo di dialogo da parte del padre. Quando lo fece
    lo shinobi avrebbe immediatamente notato come lo sharingan fosse attivo e sul suo viso stanco non vi fosse alcun accenno di sorriso, al contrario: non appena si accorse di chi aveva davanti la kunoichi inizialmente spalancò gli occhi per la sorpresa, ma la sua espressione mutò in pochi secondi in una vera e propria maschera di rabbia Kiba... sussurrò a denti stretti. Rimase ad osservare qualche istante Shin in silenzio, per poi volgere lo sguardo altrove in evidente segno di negazione Non ho aperto per un motivo, Shin. Non ho né la voglia di vedere nessuno né sono nelle giuste condizioni fisiche e psicologiche al momento. Torna a casa sentenziò con voce ferma e che non ammetteva repliche, ben lontana dal gentile modo di fare a cui l'amico sicuramente era abituato. Oltre alla sua poca voglia di vedere chiunque odiava l'idea che Shin la stesse osservando in quelle condizioni: si sentiva fragile, troppo fragile in quel momento, e come una bestia ferita le sue reazioni erano ben più istintive del suo solito. Non aveva idea di cosa avrebbe potuto dire o fare se lo shinobi avesse insistito.

    Si lo so, Sasuke non è una donna, sono fissata con lui bla bla bla, non mi importa XP
    Ma visto che ti chiedevi con che espressione avresti trovato Kairi, questa è la più perfetta che ho trovato. Ti basta immaginarla sul suo viso e con lo sharingan a due tomoe attivo. Di Tifa non ho trovato da nessuna parte immagini in cui fosse abbastanza incacchiata XD


     
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17 replies since 31/5/2017, 20:27   246 views
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