Tomodachi

[Free Kairi - Shin]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Historia
        Like  
     
    .
    Avatar

    Magistra Vitae

    Group
    Giocatori
    Posts
    828
    Reputation
    +91

    Status
    Offline

    Tomodachi

    IV



    Sebbene la risata inaspettata l'avesse fatto leggermente sobbalzare, il ragazzo si riprese ascoltando la frase sarcastica che ne seguì. Uno stupido, indubbiamente uno stupido. Accolse in silenzio le accuse di Kairi, resistendo alla tentazione di abbassare lo sguardo. Aveva ragione lei, e sapeva di essere in torto. Tuttavia, non poteva semplicemente starsene in disparte sapendola in difficoltà. Ignorare la cosa, sperando che la kunoichi riuscisse a superare da sola i propri incubi, poteva essere un segno di fiducia, ma una fiducia cieca, più simile agli occhi del giovane ad un disinteresse, un sollievo per una preoccupazione in meno di cui occuparsi. Strinse il pugno, mentre l'amica gli scaricava addosso tutta la sua rabbia e frustrazione. Parole pesanti, che gli pesavano sul cuore quali stilettate. Non abbassò però lo sguardo. Poteva prendersela tranquillamente con lui, se serviva ad aiutarla. Mentre sosteneva i suoi occhi carichi di odio, realizzò quanto davvero fosse ormai al limite. Lentamente, appoggiando una mano alla parete, si rialzò. Per la sua indole tendeva ad escludere la violenza come mezzo per condurre le discussioni. Forse avrebbe fatto un'eccezione per alcune persone, o per situazioni peggiori. L'Uchiha però non gli suscitava nessun desiderio in quel senso però, e anche se così fosse stato, nelle sue condizioni, non sarebbe stato uno scontro corretto. Fece un passo avanti, fissando gli occhi rossi con uno sguardo duro, a cui la donna sarebbe stata impreparata. In qualche modo per lei poco chiaro, poteva percepire che c'era qualcosa di diverso nello Shin che aveva difronte, una determinazione assente nello shinobi che aveva imparato a conoscere. Consolarmi? Credo che tu abbia frainteso, Kairi. La voce era secca, severa, ed il nome era stato gettato fuori quasi con fastidio. Prima di aprir bocca si era soffermato un attimo a pensarci. Già, perché le aveva parlato proprio di quella recente esperienza traumatica. Non aveva trovato una risposta, aveva agito d'istinto. Forse per tentare di creare un legame empatico tra le loro situazioni, per quanto differenti. Forse per farle capire in modo indiretto che per lui era importante. Forse semplicemente perché era lui ad aver bisogno di parlarne con qualcuno, anche se escludeva di essere in cerca di consolazione, come supposto dalla ragazza. Ti ricordi di quando ti chiesi se potevo ancora essere considerato una persona buona? Le tue parole mi hanno aperto gli occhi, anche se ci ho dovuto lavorare sopra parecchio per riconoscerlo. Si voltò verso la porta, dando le spalle alla kunoichi. Cosa stava facendo lì, esattamente? Cercando di salvare un'amica da se stessa, o di gratificare il proprio ego? In ogni caso non stava avendo successo in nessuna delle due. Mi chiedi che cosa sperassi di ottenere. La risposta è niente. Perché non devo essere io ad ottenere qualcosa. L'unica che può ottenere qualcosa, qua dentro, sei tu. Aveva girato il busto di tre quarti, in modo da poterla vedere mentre le infliggeva quella sentenza, per poi tornare a fissare l'uscita. Non ho intenzione di insistere, se non sono un ospite gradito non c'è motivo perché rimanga. Se ti servissi sai dove trovarmi. A Kairi sarebbe stato chiaro anche in quella posizione, a giudicare dalle braccia distese lungo i fianchi con i pugni stretti, il marasma di sentimenti che attraversava l'anima di Shin. Tra di essi una rabbia malcelata, probabilmente verso se stesso. Aveva deciso di lasciarle il suo spazio, di credere in lei, ma si sentiva comunque impotente per non poter far di più. Improvvisamente, dopo una manciata di momenti di perfetto silenzio, il Kinryu fece per uscire dalla stanza. Mentre attraversava la soglia, però, si fermò, appoggiando una mano allo stipite. Ah, un'ultima cosa. E' inutile che dici cose come tengo a te, se poi non dimostri la minima fiducia. Strinse le dita intorno al legno. Ispirò profondamente, come se stesse per dire qualcos'altro, ma poi scosse la testa. La presa si rilassò, e il braccio tornò lentamente lungo il fianco. Il giovane aveva le idee piuttosto confuse. Non era riuscito neppure a chiedere all'amica cose le fosse successo. In effetti ascoltarla era l'unico aiuto che poteva offrirle. C'era anche la possibilità che avesse peggiorato la situazione, facendola ulteriormente infuriare o deprimere. Con passi pesanti, si diresse verso le scale. Non ne aveva particolarmente voglia, ma avrebbe comunque riferito la breve conversazione a Izuna, poteva rivelargli qualcosa che al momento gli sfuggiva. La sensazione di soffocamento che partiva dal petto per raggiungere la sua gola non accennava però a diminuire. Certo, le parole pronunciate da Kairi erano state pesanti da accettare anche per lui, pur sapendo che le pronunciava con la mente alterata dalla collera, ma forse non era tutto lì. In ogni caso, non sapeva che altro fare, ed era abbastanza certo che l'Uchiha non avrebbe tollerato l'intrusione più a lungo di così. Non aveva dubbi in merito, dopo aver visto quello sguardo: rischiavano veramente di venire alle mani. Ma quella era l'ultima cosa che Shin voleva. Con un misto di delusione e rabbia, lo shinobi iniziò a discendere gli scalini. Quella era l'ultima occasione per Kairi di fermarlo, qualsiasi cosa avesse avuto in mente di fare.



     
    .
17 replies since 31/5/2017, 20:27   245 views
  Share  
.