A Matter of Purposes

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  1. - Hohenheim -
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    I Modi della Mente

    III



    ..?Una domanda muta sarebbe sorta spontanea nella mente annebbiata del jonin alle parole fumose dell'uomo. Non conosceva la filosofia buddista a sufficienza da aver inteso appieno il significato della sua frase, ma percepiva che essa conteneva una sapienza profonda che lo attirava. Purtroppo non ci fu tempo di approfondire la faccenda, perchè il bombarolo perse nuovamente i sensi subito dopo.

    [...]


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    Risvegliandosi in quella stanza, Hohenheim non poté non provare un senso di déjà vu. Rintronato, si mise a sedere sullo scomodo letto che lo aveva ospitato ancora una notte. Le due solite ciotole erano poggiate nello stesso identico modo del giorno precedente. Questa volta, il bambino guerriero le scolò entrambe. Il vecchio monaco lo aveva salvato due volte in due giorni, il minimo che potesse fare era fidarsi. Il sapore dell'intruglio di vegetali era terribile, ma Hohenheim buttò giù senza fare complimenti. Molto spesso, tanto più una cosa era amara, tanto più era salutare...o almeno così dicevano. Si alzò subito dopo ed uscì da quella stanza che iniziava ad avere un che di familiare. Si sentiva meglio. Le cure del monaco, il riposo ed il suo corpo allenato sembravano finalmente aver avuto la meglio su qualsiasi cosa si fosse beccato nel Paese dei Demoni. Girò per un po' nella struttura, senza trovare la persona che voleva incontrare. Quel vecchio monaco aveva qualcosa che lo incuriosiva. Sembrava fosse solo in quel complesso di edifici enorme e decadente, unico esponente di un ordine che ormai doveva essersi estinto. Il giovane non poteva immaginare quanto l'uomo potesse aver sofferto la solitudine. Questo pensiero bastò a fargli provare un moto di empatia e solidarietà. Se c'era qualcosa che avesse potuto fare per il vecchio, l'avrebbe fatta. Non trovandolo, decise di ricorrere ad un trucchetto. Espanse la sua coscienza oltre i limiti del suo corpo fisico, cercando tutte le fonti di chakra nelle immediate vicinanze. Un piccola fiammella comparve nella sua mente poco distante, in una zona del monastero che ancora non aveva visitato. Ci si diresse senza perdere un secondo di più.

    Per raggiungere la zona principale della struttura, l'artista decise di prendere le scale, perchè erano la via più rapida. Tuttavia, una volta arrivato in cima e constatando di avere leggermente il respiro affannato, dovette ammettere che forse la sua salute non si fosse completamente ristabilita. Alzando lo sguardo, si permise di osservare l'ampia zona che aveva davanti. Un sistema di passaggi stretti, simili a ponti intervallati da piazzole, si reggeva come sospeso nell'aria: un capolavoro di architettura, che lasciò senza parole il giovane jonin. Nel punto centrale sorgeva una statua d'oro di dimensioni colossali, raffigurante un Buddha. Proprio lì, il vecchio monaco stava meditando. Cercando di non disturbare la concentrazione dell'uomo, il bambino si mosse silenzioso fino ad affiancarlo, e si sedette con le gambe incrociate poco distante. L'uomo gli rifilò un commento aspro, spingendolo a meditare, ma il ragazzo non se la prese. Era dai tempi del Monastero del Giglio che Hohenheim non si ritrovava a praticare la meditazione, ma gli riuscì abbastanza naturale perdersi in quello stato mentale di concentrazione assoluta. Lasciandosi guidare dal suono dell'acqua che cadeva, il jonin rilassò la mente e lasciò che la sua coscienza ed i suoi sensi si espandessero nello spazio intorno a loro. Fu quasi involontariamente che, in qual processo, Hohenheim percepì una grande energia essere emanata dalla statua che aveva difronte, così grande da meravigliarsi di non averla notata prima! La sua meditazione si interruppe mentre osservava il potere del Buddha irradiarsi nella stanza e toccarlo nella stessa maniera in cui i raggi del sole illuminavano un corpo ad esso esposto. Percepì il calore benefico della statua e lo accettò di buon grado, sentendo che le forze gli stavano tornando rapidamente. Fu allora che il monaco iniziò a parlare.

    La ringrazio....svariati anni fa sono stato accolto in un monastero non molto dissimile da questo, e sono stato iniziato alle arti meditative...tra le altre cose... disse non volendo entrare troppo nei dettagli....ma mi spiace Monaco, non sono una visione! Ve l'ho detto, mi chiamo Hohenehim e sono un jonin del villaggio di Suna...credo che ne abbiate sentito parlare, o sbaglio? Era difficile che qulcuno all'interno del Paese del Vento non fosse a conoscenza del suo villaggio ninja, ma se l'uomo aveva visuto isolato per chissà quanti anni, forse c'era la possibilità che non sapesse di cosa il bambino stesse parlando. Ora che il silenzio era stato rotto, Hohenheim decise che era venuto il tempo di scoprire chi era l'uomo che aveva davanti. Questa statua... disse gaurdando l'immenso Buddha d'oro....è un manufatto eccezionale. Sento la sua potenza ed il chakra che sgorga da essa come un sole caldo....siete stato voi a realizzare una cosa del genere? Oppure è stato l'ordine di monaci che abitava questi luoghi? Ora sembra che non ci sia più nessuno qui...nessuno, eccetto lei...che cosa è accaduto, se posso chiedere?

     
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17 replies since 4/6/2017, 21:16   305 views
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