La più bella del Reame

Free per sole PG donna.

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  1. Waket
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    Darwin saltellò sul tavolo della cucina sputandovi sopra le lettere appena raccolte. Hebiko l’aveva in qualche modo addestrato a prendergli piccole cose come posta o giornale, e la creatura sembrava felice nel rendersi utile, sa come scodinzolava. Ancora doveva lavorare sul trattenere a modo la saliva e non rovinare la roba da consegnare, ma la Vipera perdonava sempre queste piccolezze. Tra un paio di buste pubblicitarie e bollette, intravide una busta stranamente familiare, molto simile alle dozzine inviatele da Dorian non troppo tempo prima. La ragazza aprì la busta per leggerne il contenuto, ed a metà lettura le sue pupille si dilatarono fino a diventare completamente nere.

    Valentine Mihaw!? Cerca kunoichi per una sfilata?!? Ed ha scelto me!?!?

    Rilesse la lettera per un paio di volte, incredula. Adorava i suoi vestiti, nonostante fossero decisamente fuori portata per lei dato il prezzo. Ed ora lui stesso voleva che lei ne indossasse uno. Rilesse il tutto per l’ultima volta, leggendo un dettaglio che le era sfuggito. Sbiancò per qualche istante.

    ...10000 RYO!?

    Terribilmente esaltata, prese in braccio la piccola chimera, scuotendola con forza mentre gridava in preda all’euforia. Per quanto scosso, Darwin sembrava comunque apprezzare il trattamento in un certo senso.

    Con tutti quei soldi potrò persino comprarmi uno dei suoi vestiti!! Non posso mancare. ...Tu è meglio se resti a casa. Ma ti racconterò tutto.

    L’animale si limitò a gracchiare una singola volta, non avendo compreso una parola di ciò che gli aveva detto la sua padrona. Quest’utima si sarebbe voltata verso Aoda, sorridendo vagamente inquietante.

    Ey. Vuoi farmi da boa?

    La creatura sibilò vagamente confusa, non comprendendo appieno le sue parole. Se ne sarebbe reso conto qualche giorno più tardi.


    Hebiko uscì di casa con i soliti abiti quotidiani, seppur con una piccola differenza: Aoda era avvolto dolcemente su collo e spalle, con qualche piuma attaccata addosso. Il serpente sibilò, confuso:

    Ma io sono una vipera, signorina.
    Non importa, la lunghezza è giusta. Non so nemmeno perché lo chiamino boa. Tu sei bellissimo così.

    Se avesse potuto, Aoda sarebbe arrossito. Si limitò a sibilare nascondendo la testa tra i capelli di lei, mentre questa si dirigeva verso il luogo indicatole dalla lettera, con tanto di grossi occhiali neri a coprirle il volto. Probabilmente aveva preso un po’ troppo sul serio la cosa, ma come fan voleva dimostrare a Valentine di essere all’altezza della sua richiesta.
    Sarebbe riuscita a mantenere la calma e quel suo fare snob fino a che non lo incontrò faccia a faccia. A quel punto si morse il labbro, le pupille dilatate per l’emozione ed un sibilo nervoso mostravano come la sua copertura da professionista si stesse sgretolando. Prima che potesse aprir bocca per dire qualsiasi cosa al suo stilista preferito, qualcosa di più basso di lei la spinse via, verso uno dei tanti appendiabiti in giro per la stanza, con una certa fretta.

    Sù, forza, muoviamoshi, non sh’è tempo da perdere.

    La Vipera non aprì bocca, né si ribellò a quella che sembrava una delle aiutanti, o meglio, un’altra stilista di grande fama che era lì per dare una mano al suo collega. Hebiko si limitò a seguire gli ordini e farsi vestire e truccare, visibilmente emozionata e nervosa. A stento trattenne un sobbalzo quando lo stilista nominò Dorian, facendosi scappare un sorriso ebete.

    Oh miei Kami. Posso chiedergli di farmelo conoscere. E farmi provare altri vestiti. E farmeli scontare. Dorian dove minchia sei finito!? Servi anche a me!!

    Una volta finiti i vari trattamenti, la rossa potè finalmente specchiarsi. E fu in quel momento che arrivò Mihaw a parlare personalmente con lei, prendendola per le spalle e descrivendole il vestito.

    Ti piace? Per te ho scelto un abito occidentale, ma che si adatta perfettamente alle tue forme. Ecco, fatti sistemare un po’ i capelli… Questi orecchini riflettono la luce e sono capaci di accecare chiunque ti stia di fronte. Ma per i fotografi non è una buona idea, quindi hanno una speciale patina che può essere rimossa strofinandoli con le dita. Oh, non so quale sia la tua specialità, ma questo abito resiste a forti fonti di calore e respinge l’elettricità espandendola sotto ai tuoi piedi. Puoi persino usarlo sott’acqua!

    La precedente aiutante fece spostare lo stilista, l’unica in quel momento in grado di controllarlo avendo il suo rispetto, mandandolo da altre ragazze bisognose. Fu lei a finire di descrivere l’abito alla Vipera, bacchettando con un righello le sue scarpe:

    Questi gioiellini contengono una lama interna, mentre il tacco a spillo ha uno piccolo contenitore per mettershi ogni sostanza a tua disposizione. Ovviamente non vogliamo che nessuno si senta male là fuori, quindi ti abbiamo procurato qualcosa di semplishe ma d’effetto. Sta a te far brillare questo abito. Non deludershi!

    La ragazza si lasciò scappare una risata nervosa, irrigidendosi. Aoda, che fece capolino da sotto i suoi piedi, attirò l’attenzione della stilista.

    Ah, lui è il mio serpente. Uhm… Pe-pensavo di usarlo come Boa. Eheh. Assurdo no?

    Alla piccola stilista col caschetto l’idea piacque. Uno schiocco di dita, e tre rapidi assistenti misero le mani addosso alla bestia, ricoprendola di un aderentissimo tessuto con le stesse qualità del vestito della vipera, solo ricoperto di piume bianche, lasciando intravedere qualche spiraglio di blu. Soddisfatta, mise finalmente la Vipera in coda, in attesa che la sfilata iniziasse. Fu lì che la ragazza ebbe modo di dare un’occhiata ai dintorni, riconoscendo Kamine, Kairi e Harumi, fissando perplessa quest’ultima. Bisbigliò verso la creatura cercando di non farsi sentire:

    Ma non sarà un po’ piccina per questo lavoro?

    La sfilata ebbe inizio, ed Hebiko si irrigidì, con Aoda avvolto sulle sue spalle che cercava di calmarla:

    Sss… Non ci pensi signorina, quello che deve fare è solo arrivare in fondo e tornare indietro.
    Ci sono un mucchio di persone…
    Sssì, ma lei non ci pensi. Vada a testa alta, come fossero tutti dipendenti dell’Amministrazione.

    Non appena Harumi sparì per dirigersi sulla passerella, la rossa prese fiato, preparandosi ad avviarsi poco dopo. Quando l’altra fu abbastanza distante, fece la sua entrata in scena: alzò la testa, camminando con aria fiera, quasi snob, come volesse dare l’impressione di essere superiore a chiunque lì dentro. Non appena mise piede sulla passerella scaricò parecchia elettricità sul vestito che prese la forma dei quest’ultimo, scaricandola a terra come fosse un prolungamento dello stesso, con una lunga coda elettrica. Una volta arrivata in fondo, si prese qualche secondo per mettersi in posa, permettendo ai fotografi di cogliere il suo lato migliore, strusciandosi appena gli orecchini per liberarli dalla patina coprente quanto bastava per farla brillare come nessuna prima di lei. Tornò indietro con l’aria snob assunta in precedenza, cambiando atteggiamento solo quando raggiunse il dietro le quinte, sbuffando ed assumendo un’espressione più preoccupata. Avrebbe raggiunto Kairi per prima; non che con Kamine o Harumi avesse molta più confidenza, ma il provocante abito della prima la catalogò come professionista, quindi probabilmente non adatta ad uno sfogo sul com’era andata la sfilata, mentre Harumi sembrava semplicemente troppo piccina.

    Ehi, guardiana!

    Le avrebbe toccato appena la spalla, scaricando un pizzico di elettricità residua.

    Ah! Scusa, colpa mia, era… Lo spettacolo di prima insomma. Sei stata grandiosa là fuori, sembri aver grinta da vendere.

    Optò per un approccio gentile, trattenendo il suo nervosismo e mostrandosi leggermente imbarazzata. Per quanto amasse i vestiti e la moda, mostrarsi così apertamente ad un grande numero di persone la intimidiva non poco, tuttavia la posta in gioco era sufficientemente alta da farla osare. Aoda, ancora avvolto alle sue spalle, avrebbe fissato con sguardo gentile l’Uchiha, studiandola silenzioso.
     
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