Caccia ai mostri

Kairi e Kitori partirono un paio di ore dopo l'arrivo del kiriano. La kunoichi aveva ascoltato il discorso del ragazzo ed aveva deciso di aiutarlo il nome dell'amicizia che li legava: si erano dunque diretti verso il carcere Yazuka, a circa 3-4 ore di cammino dal villaggio segreto della foglia. Si trattava di una succursale del carcere di Konoha, gestito anch'esso dalla polizia Uchiha, suo padre sfruttando la sua alta carica le aveva fatto un permesso scritto che le permetteva di interrogare liberamente Daisuke Sasaki.
Mentre camminava la ragazza stava sfogliando una copia del fasciolo sull'uomo che le era stato recapitato, mostrando ad un certo punto la foto a Kitori Sembra che questa sia la faccia del tuo uomo, anche se risale ormai a qualche anno fa. Non è particolarmente rassicurante esclamò allungandogli la foto senza tuttavia mostrargli altro: tutto ciò che era scritto nel fascicolo era riservato e, come alle mura, lo shinobi non avrebbe potuto leggere alcunché essendo l'inchiostro invisibile a chi non possedeva lo sharingan.
Non che vi fosse scritto granché però...l'uomo aveva circa 40 anni al momento dell'arresto ed ora ne aveva all'incirca 42, da un paio di anni risiedeva nelle prigioni di Konoha con l'accusa di omicidio aggravato, induzione alla prostituzione e stupro. Osservando lo sguardo malato di quella foto per la kunoichi non era difficile credere che l'uomo fosse in grado di compiere tali gesti. Non vi era però accenno a ciò che Kitori le aveva detto riguardante il traviare le ragazze, probabilmente si trattava di informazioni che non erano ancora conosciute neppure dalla polizia: un'ottimo modo per la ragazza per aggiornare il fascicolo una volta terminata quella storia.
Non dice nulla su quanto mi hai detto, ma di certo l'uomo non è uno stinco di santo continuò Sembra abbia costretto diverse ragazze alla prostituzione, è stato indagato per accuse di stupro ed infine accusato di omicidio colposo. Non gli è stata inflitta la pena di morte solo perché ancora in possesso di alcune informazioni che potrebbero essere utili in futuro, ma è rinchiuso attualmente in isolamento e con un'ergastolo da scontare. Non uscirà mai più nonostante la prigione non fosse di massima sicurezza era quasi impossibile che qualcuno riuscisse ad evadere da essa: i ninja alla sua protezione erano altamente addestrati e pronti a tutto pur di non far uscire i prigionieri.

I due camminarono per buona parte del pomeriggio, attraversando i boschi lussureggianti e le tipiche pianure ricche di vita del paese del fuoco: la giornata era calda, una classica temperatura da inizio estate, ma fortunatamente non afosa E' la prima volta che vieni a Konoha, vero? Come ti sembra? domandò l'Uchiha per spezzare il silenzio che si era formato, nonostante in realtà lo trovasse piacevole. Il cinguettare dei passerotti rendeva il viaggio particolarmente rilassante, aiutando la sua psiche provata a non pensare Oltre a questo che mi racconti di te? Mi sembri ancora più migliorato dall'ultima volta che ci siamo visti esclamò, osservando il fisico ancora più atletico, non escludeva che ormai lo shinobi lo avesse raggiunto per quanto riguardava le capacità fisiche.
Arrivarono nei pressi della prigione ormai al tramonto e furono fermati all'ingresso da un paio di poliziotti che chiesero loro di identificarsi e per quale motivo fossero lì. Kairi mostrò il permesso che le era stato fatto, presentando sia lei che Kitori: il foglio scritto di suo padre e la sua parentela furono sufficienti per convincere gli uomini a farla passare, non senza però aver privato entrambi delle armi che, come alle mura, furono sigillate e sarebbero stato riconsegnate solo una volta usciti.
Anche quella affermò uno dei due poliziotti indicando serio con un cenno del viso la katana del Kenkichi, da cui il ragazzo avrebbe probabilmente avuto difficoltà a separarsi. Se Kitori si fosse rifiutato per un motivo o per un'altro di consegnarla gli sarebbe stato impedito l'accesso. Si, per entrare il kiriano doveva staccarsi anche della sua amatissima Mainata.