I Meravigliosi Aborti ChimeraPaese dei Fiumi - Evocazioni per Kuso -Jurobei, Kuso e Densen

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  1. Casìn
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    I Meravigliosi Aborti Chimera


    Il Nascondiglio nel Bosco


    Era ormai passato qualche mese dalla sua effettiva iscrizione all’Accademia. Aveva appena iniziato a percorrere la strada che, molto tempo prima di lui, aveva fatto suo fratello Masamichi. Il Gaho di mezzo si aspettava un percorso più rapido, agevolato magari dai servizi che aveva già fatto in precedenza suo fratello. Invece Jurobei, al di fuori di qualche piccolo test iniziale, si era trovato già ad affrontare lunghi periodi senza ricevere alcuna chiamata per affrontare missioni. L’assenza di missioni porta inevitabilmente l’assenza di introiti, l’assenza di introiti alimenta inevitabilmente il desiderio, divenuto quasi necessità, di riprendere la sua vecchia attività. Almeno quel poco che ne rimaneva.
    Non aveva notizie di sua sorella da quando era stata rapita, le sue vecchie zone di lavoro ormai brulicavano di uomini di Bussho. I primi tempi, quando ancora provava ad entrarvi e vendere un po’ di té, veniva picchiato per poi essere lasciato a terra come animale in una pozza mista del suo stesso sangue e saliva degli sputi di disprezzo dei rivali. Il suo microscopico impero che fino a ventiquattro anni, insieme ai sacrifici del fratello, avevano tenuto in vita lui e la sua famiglia era crollato scontrandosi con l’avarizia di un singolo uomo che non tollerava la concorrenza. Jurobei si ritrovò quindi a dover utilizzare una delle sue ultime risorse.

    Dopo qualche anno da quando aveva iniziato a vendere tè Matcha nei distretti di Suna, e aver comunque creato dei saldi commerci, si era preso la briga di spostare una piccola parte del suo carico in un deposito nascosto. Proprio durante una vendita aveva conosciuto un giovane commerciante di Tani, un villaggio nel Paese dei Fiumi, di nome Benjiro. Egli propose questo genere di affare al giovane spacciatore, il quale accolse di buon grado l’offerta. Ogni mese avrebbe quindi inviato una piccola parte delle sue scorte di té, insieme a qualche ryo, ad un corriere il quale lo avrebbe direttamente portato nel nascondiglio nel Paese dei Fiumi. Una radura posta proprio tra Suna e Tani. Di tempo ne era passato dall’ultimo pagamento, ma, dato che non aveva anche effettuato nessuna ulteriore spedizione era tranquillo di poter ancora contare su quel deposito. Non era molto, ma, se avesse giocato bene le sue carte avrebbe sicuramente guadagnato tempo fino alla prossima missione assegnata dall’Accademia. Poi, finalmente, avrebbe potuto pensare a come soccorrere sua sorella.

    Il giovane avrebbe quindi contattato Benjiro, chiedendo la sua presenza. Nient’altro che un modo per avere una possibilità di uscire dalle mura di Suna senza dare troppo nell’occhio. Ora che era uno shinobi Accademico, ogni suo spostamento intervillaggio doveva essere espressamente autorizzato da un suo superiore. Benjiro ed il suo permesso di entrata e uscita da Suna erano quindi la sua unica ancora di salvezza.
    Dopo una settimana, il commerciante arrivò trovando il giovane già ad attenderlo al cancello principale. Non voleva perdere tempo, non un ulteriore secondo avrebbe frenato la sua voglia di riscatto e sopravvivenza. Aveva perso la casa, la famiglia ed il suo lavoro sicuro. Viveva alla giornata, che non gli dispiaceva affatto in linea generale, ma aveva una sorella da salvare dalla grinfie di Bussho ed il suo onore, ormai totalmente infranto, da recuperare.
    «Benjiro! Non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo partire subito.» il giovane trattenne a stento il ritrovato entusiasmo. «Mentre passavo per il quartiere del Mercato ho sentito un mio vecchio amico. Potrebbe accettare un buon carico, ma entro la prossima settimana oppure si rivolgerà a Bussho!» Sottolineò il nome del suo nemico. Il commerciante del Paese dei Fiumi non lo conosceva di persona, ma nei suoi viaggi aveva avuto modo di sentir parlare delle sue gesta malvagie e di ciò che aveva fatto al povero Jurobei. «E meno male che mi sono organizzato, Jurobei. Vieni partiamo subito in questi giorni vi è stata una brutta tempesta nel Paese dei Fiumi. Non voglio rischiare che si ripeta quando sono in viaggio.» Con il visto di Benjiro, anche il giovane Studente fu autorizzato a passare, utilizzando la scusa di proteggere il commerciante durante il suo viaggio di ritorno. Le guardie, però, ritirarono il documento per accertarsi della sua veridicità e per aver un riferimento di dove si possa trovare un ninja, seppur di bassissimo grado, Accademico. Al suo ritorno, probabilmente, Jurobei avrebbe dovuto inventarsi una valida giustificazione per questa azione non autorizzata ma al momento non era una sua preoccupazione.

    Il viaggio fu tranquillo, grazie a Benjiro il cibo e l’acqua non mancarono. Il giovane avrebbe potuto assistere alla squallida e deprimente prima visione del Paese dei Fiumi. Un luogo povero e privo di strutture. Il villaggio più vicino era quello di Tani, ma non era quella la sua direzione. Torrenti, piccoli fiumi e immensi laghi facevano da padrone nel paesaggio, nascondendo quello che si celava sotto le loro acque e lasciando spazio solo a qualche capanna di legno mal costruita.
    Dopo un ulteriore giorno di cammino, il commerciante portò Jurobei nella famosa radura nella quale giaceva il nascondiglio. «Ecco, questo è il posto.» tirò un lungo sospiro, come se qualcosa lo preoccupasse. «Dovrai procedere da solo, io ho affari di estrema importanza a Tani. Il nascondiglio è al centro della radura, sotto una Quercia Nera. Le sue radici passano sopra il letto di un piccolo rigagnolo d’acqua. E’ l’unico albero della foresta con questa caratteristica, non puoi sbagliarti.» Jurobei strinse i pugni, conscio che al momento sarebbe stato da solo. Le sue capacità non erano delle migliori, ma era disposto a rischiare tutto pur di tornare leggermente in carreggiata ed avvicinarsi leggermente al confronto con Bussho.
    Uno, due, tre passi il ritmo cardiaco accelerava. Non poteva fare altrimenti, era teso come da quasi un anno a questa parte era. La sua carriera ninja appena intrapresa, pur essendo parecchio in là con l’età, non aveva dato ancora i frutti che sperava questa era la sua unica occasione. Entrò qundi nella macchia verde che contrastava l’azzurro di quelle terre, quando venne nuovamente interrotto dall’arrivo di Benjiro, sembrava aver fatto una bella corsa per raggiungerlo nuovamente, seppur non si era separato da lungo. «Jurobei! Mi ero dimenticato di dirti che durante la tempesta dei giorni scorsi un enorme fulmine ha colpito questa foresta!» Si mise le mani sulle ginocchia, curvando leggermente la schiena. Aveva corso per pochi metri, ma poco allenato com’era si facevano tutti sentire. «La gente parla di un fulmine enorme, grosso almeno quanto il più grosso degli alberi che io abbia mai visto! Verde e rosso! Da allora nessuno si è più addentrato… credono che adesso gli spirti abbiano invaso la foresta! Probabilmente la notizia non è ancora arrivata a Suna, ma molti villaggi e territori ne sono già venuti a conoscenza. Lo so perché quei dannati stronzi del Paese della Pioggia non vogliono più venire a fare affari a Tani.» Passò qualche secondo nel silenzio più totale. Il volto del commerciante, man mano che riprendeva fiato, si faceva più disteso e rilassato. Come se si sentisse sollevato nell’avvertire Jurobei dell’imminente pericolo. Il giovane strinse la mano di Benjiro, un rispettoso gesto di saluto. «Grazie Benjiro.» Il piccolo sorriso che aveva sul volto si spense, lasciando una leggera nota di malinconia nelle sue parole. «Se quel che dici è vero allora dovrò stare attento. Ma non ho più niente da perdere. Ho giocato ogni mia possibilità su quest’ultimo carico. Se il destino vorrà allora potrò avere un’altra occasione per affrontare Bussho. Altrimenti, so già che avrò fatto di tutto pur di salvare Hitomo. Lei non lo saprà ma almeno avrò qualche rimpianto in meno quando vedrò i Kami.»
    Il giovane si voltò, la determinazione faceva a botte con la rabbia e la tristezza ma era un passo che doveva fare. Doveva entrare all’interno di quella radura, anche se non sapeva chi o che cosa si sarebbe celato al suo interno.



    Ed eccoci qua! Giocata per Kuso e Densen, per le evocazioni del SexyKuso!

    Io ho fatto una breve intro per il mio inutile piggì, siete liberi di descrivere il viaggio verso la radura come volete, anche insieme (mettetevi d'accordo).

    Tenete conto che siete a conoscenza del particolare fulmine che si è schiantato, dato che il vostro luogo di giocate principale sono i Territori Esterni (magari può essere questo il motivo del vostro viaggio). Se volete potete giocarvi voi l'incontro con Jurobei, all'interno della foresta, fuori, se lo incontrate oppure no.... Guardate di non ammazzarmelo di già, pls. :ghu:

    L'ordine dei post non è fondamentale ma avvertitemi di eventuali inter-post e metapowerplays varie! :hero:

    Buon divertimento!


    P.S. I'm back (really back) in the New York Groove. :fgh:
     
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11 replies since 10/7/2017, 19:20   218 views
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