La ragazza e il gatto[Free+Add] Harumi e Kairi

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    La ragazza e il gatto


    Post VIII ~ Prospettiva


    La ragazza sbatte un paio di volte le palpebre fissando la kunoichi, incredula a quanto le stava proponendo. Chinò il viso, inquadrando i propri piedi che si muovevano nervosi sul posto mentre il suo viso assumeva una carinissima sfumatura di timidezza. Ecco...allora...Kairi-sa...Kairi, ce l'ho fatta... Le sembrava quasi innaturale rivolgersi alla sua salvatrice e maestra in modo tanto informale, tanto che non osava alzare lo sguardo su di lei e le parole le uscirono impacciate e sottotono. Infine, timorosa, alzò il capo per cercare in lei un segno d'assenso, e si sentì non poco sollevata nel vedere la donna sorriderle soddisfatta. Tutta fiera di sé, prestò la massima attenzione quando l'Uchiha le illustrò il passo successivo, ripromettendosi di impegnarsi ancora di più, restò a bocca aperta di fronte alla dimostrazione di controllo del chakra. Si trattenne dal battere le mani solo perché si rese conto che per un ninja che si rispetti quelle non erano che le basi. Penso di aver capito. Annuì, relativamente convinta. Ci provo subito! Rimboccandosi metaforicamente le maniche, la ragazza si diresse con cipiglio deciso verso un alto arbusto vicino. Prima di iniziare l'ascesa, si concentrò sulle piante dei piedi, in modo da sentirle in ogni loro dettaglio. Lasciò quindi affluire il chakra, circolante nell'intero corpo, nelle estremità inferiori, accumulandone una discreta quantità. Infine allungò il piede, appoggiandolo alla ruvida corteccia, ed rilasciò parte di tale energia verso l'esterno. Evidentemente la dose fu eccessiva, perché si ritrovò spinta all'indietro, saltellando su una gamba sola nel tentativo di mantenere l'equilibrio. Quando alla fine riuscì ad arrestare il comico barcollare, si rese conto che il fusto aveva riportato dei lievi danni a causa del suo maldestro tentativo. Harumi elaborò quell'informazione in silenzio, mentre nuovamente prendeva posizione per tentare una seconda volta. Appoggiata la suola del calzare sull'albero, socchiuse gli occhi concentrandosi per regolare il flusso. Ad un certo punto, riaperte le palpebre, si diede una spinta con il piede ancora appoggiato al suolo, portando anche l'altra gamba parallela al terreno. Per un paio di secondi ebbe l'impressione che stesse funzionando, ma un'improvvisa diminuzione del chakra erogato le fece perdere completamente aderenza. La giovane cadde di schiena con un tonfo, sollevando una nuvola di foglie morte. Per fortuna si trovava ad appena una trentina di centimetri d'altezza, quindi non riportò nessun danno, se non un indolenzimento al fondoschiena, che prese a massaggiare lamentandosi a bassa voce per il fastidio. Accertatasi che fosse tutto a posto, rivolse un mezzo sorriso, tra l'imbarazzato per la figuraccia e il tranquillizzante, a Kairi. Sto bene! Vado! Datasi così la carica, la kunoichi prese la rincorsa, dirigendosi a grandi falcate contro la pianta. Per i primi passi sfruttò lo slancio, camminando sul tronco senza far uso di chakra. Fra un passo e l'altro tuttavia prese a rilasciare una quantità variabile di energia, cercando la giusta via di mezzo. Con un notevole sforzo di concentrazione dentro la sua mente immaginò di plasmare quell'effluvio in una sorta di ventosa, che potesse tenerla attaccata alla superficie lignea. Esaurita la spinta iniziale, l'otese proseguì incerta nella sua arrampicata, chinando al massimo il busto in avanti, quasi a sfiorare l'arbusto, per cercare un improbabile equilibrio. Prima che se accorgesse aveva raggiunto i rami più bassi, a cui si aggrappò con la mano, continuando a mantenere il controllo sul chakra adesivo sotto la pianta dei piedi. Mmm...proviamo così... Mantenendo salda la presa sul ramo, flette i ginocchi e si esibì in un salto sul posto di modesta entità, ma piuttosto rischioso vista l'altezza non indifferente. Quando riatterò, un istante più tardi, estese nuovamente la patina di energia, riottenendo una presa salda sulla corteccia. Con un sorriso rivolto solo a se stessa, lasciò andare la presa sulla sporgenza e allargò le braccia, simile ad un'equilibrista su un filo. La jinchuriki sembrava avere una naturale affinità con il controllo del chakra, sebbene non ne avesse coscienza. Avanzando lentamente, ma sicura, arrivò infine quasi sulla sommità dell'albero, arrestandosi appena prima che il fusto si facesse troppo sottile per sostenerla. Camminando con estrema attenzione su uno dei rami all'apparenza più solidi, mise infine la testa fuori dalla chioma ancora verde della pianta, restando estasiata dalla vista che le si apriva davanti. Wow... Da quella prospettiva il mondo circostante appariva diverso, tutto diventava più piccolo, mentre nuovi orizzonti in lontananza si affacciavano ai suoi occhi. Harumi non pote fare a meno di cogliere una profonda lezione da quell'esperienza inedita. Tutto nella vita è relativo, ciò che al suolo sembra grande, da là in alto appare piccino: così come le preoccupazioni della vita, se viste da vicino, appaiono sempre enormi, ma dalla giusta distanza assumono la loro reale proporzione. Con un'espressione serena in volto, si chinò a cercare l'amica, muovendo la mano in segno di saluto verso la sua direzione una volta individuata. Kairi-sa...Kairi! Ce l'ho fatta! Il largo sorriso si trasformò progressivamente in uno sguardo preoccupato mentre la giovane si guardava attorno. Ehm...ma ora come scendo?! A quanti gatti era capitato, la prima volta che scalavano un albero, di rimanere bloccati in cima?

    ZaRXq7g


     
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