Rise - Secondo Atto[Gambe nuove ed Add TS per Kensei]

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  1. -Meika
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    Rise - Secondo Atto


    III

    Mi spaventai.
    Gli avevo detto che avrebbe provato dolore, ma non mi aspettavo un'esplosione tale nel momento in cui inserii l'arto nel suo alloggiamento del sistema di ancoraggio.
    All'istante scattai all'indietro mentre Keiji urlava, contorcendosi dal dolore. Aveva distrutto il pulsante della morfina, ma serviva? Di certo usarne altra avrebbe potuto ucciderlo ed evidentemente gli antidolorifici per quanto potenti erano perfettamente inutili allo scopo di placarne il dolore.
    C'era qualcosa che stava accadendo in quel momento. Ricordai allora che rispetto alle gambe quel braccio aveva qualcosa di diverso. Il metallo utilizzato per la costruzione della struttura era stato ricavato dall'armatura speciale che Keiji ci aveva fornito. Quel braccio aveva poteri, a detta del Mizukage stesso.
    Che fossero quei poteri a determinare un dolore così atroce.

    L'urlo aveva attirato alcuni infermieri, mi avvicinai alla porta allora dicendo loro di andare via.
    Non possiamo fare nulla per lui. Aspetterò io, tornate a svolgere i vostri compiti. Dissi con voce ferma, tornando ad avvicinarmi al letto di Kensei.
    Kensei? Domandai allora mentre l'uomo parve calmarsi. Quando accadde il chakra stava avvolgendo il suo corpo, ma era oscuro, terribile. Sentii una sensazione di freddo assalirmi, quasi quel posto fosse stato riempito di ostilità allo stato puro. Il mio primo istinto fu quello di allontanarmi e lasciarlo solo.
    Lo combattei, perché era un mio paziente e non potevo lasciarlo lì a morire di dolore. Non potevo lasciarmi spaventare da qualsiasi cosa stesse accadendo.
    Rinvenne, in quella strana forma. Non potevo spiegarmi cosa fosse accaduto. Cosa avesse fatto in quel dolore così atroce.
    Il dolore... come va il dolore? Non credevo potesse essere così atroce. Dissi allora, avvicinandomi per analizzare il braccio. Lo mosse in ogni direzione senza problemi, raccontandomi di quanto lo sentisse estraneo.
    Non compresi immediaamente ciò che volesse dire a riguardo.
    Le sensazioni potrebbero essere nuove. Non è il braccio al quale sei abituato, con il quale hai vissuto per quarantanni. In ogni caso, il braccio è la parte più facile per davvero. Dissi Forse avrai difficoltà iniziali con i movimenti più fini. Magari urterai qualcosa senza accorgertene perché non avrai una buona percezione del braccio nello spazio. Ciò che mi preoccupa è ciò che accadrà per le gambe.
    Lo ero davvero.
    L'intervento sarà incredibilmente demolitivo. Ciò che ti porterò via saranno molteplici muscoli e parti di ossa. I movimenti che hai appreso da infante per tenerti in piedi e camminare saranno praticamente inutili, Kensei. Dovrai imparare nuovamente a farlo e non so predire quanto possa essere difficile e doloroso. Ma questa è la realtà. Non solo, ci sono altissime probabilità che io possa danneggiare altre strutture mentre opero. Strutture nervose e canali deferenti. Potrei renderti impotente o sterile. O entrambi. Ci sono molti muscoli che dovrò tagliare, sarà un vero e proprio inferno di lavoro. Ti opererò domattina, probabilmente ci vorrà tutto il giorno. Cerca di riposare, se non senti troppo dolore, puoi abituarti al braccio. Cerca di fare movimenti fini, abitua il tuo cervello a questa sensazione. Non hai bisogno di recuperare forza non avendo muscoli, ma dovrai abituare i tuoi nervi, perché la stessa quantità di forza che immaginavi di imprimere prima ora potrebbe essere aumentata o diminuita. Ci vorrà del tempo, ma finché sei allettato qui è il massimo che puoi fare.



    Al suo risveglio Kensei avrebbe scoperto che lei sue gambe erano totalmente andate. Qualsiasi residuo avesse avuto un tempo era stato rimosso con attenzione e sopratutto, al livello dell'anca, proprio dove normalmente il femore si inseriva nell'anca stessa, c'era una cavità metallica non dissimile a quella nel suo arto superiore.
    Era abbastanza grottesca come cosa. Il taglio era stato fatto seguendo anteriormente la linea inguinale, mentre posteriormente quella del gluteo. L'enorme piana sanguinolenta che si sarebbe aperta era stata trattata con abbondante chakra per chiudere al più presto quella enorme ferita ed alla fine ciò che rimaneva era uno stato di cute rossa, infiammata, nuova e deforme orrenda da vedere se non per l'inserzione del sistema di ancoraggio che si apriva come un nero buco nella carne devastata.
    Beh, sospettavo che Kensei, sfigurato e convinto a rimanere tale, non avesse in mente l'aspetto estetico prima di ogni altra cosa.
    Quella volta mi avrebbe trovato nella sua stanza mentre si risvegliava. Il mio volto era segnato da una stanchezza residua non indifferente. Non appena mi accorsi del fatto che fossi sveglio lo guardai in viso, quel viso distrutto dal morso delle fiamme.
    Sei sveglio... come ti senti? Mi hai fatto sudare sette camice durante e dopo l'operazione. Ero certa saresti morto. Dissi con voce un po' bassa. Non potevo dire di essere affezionata a Kensei, ma in un certo modo ci tenevo a lui. Come compaesano, come paziente, come persone che con la sua forza di volontà mi aveva aiutato ad accettare la mia oscurità, cresciuta al punto da diventare insostenibile.
    Non volevo morisse, ma quella volta c'era andato così vicino da farmi realmente spaventare.
    Sei stato venti ore in sala operatoria, il tuo cuore ha smesso di battere per tre volte, per tre volte sei tornato. Riesci a parlare? Riesci a muovere il braccio che ti rimane normalmente? Non lo dicevo, ma volevo valutare eventuali perdite di funzionalità dovute al periodo in cui il suo cuore non aveva battuto durante l'operazione.
    Le gambe le proverai domani, quando inizierai a muovere i primi passi. L'articolazione deve sostenere un carico più elevato rispetto a quella del braccio, per cui voglio prima curarti un altro po'. Ho dovuto tagliare un pezzo di anca e sostituirlo con il sistema di ancoraggio. Credo che in una macelleria farebbero meno danni, ma se tornerai a camminare, brutto che può essere stato l'intervento, almeno sarà servito. Dissi allora Stai giù aggiunsi poi, scoprendolo per osservare il risultato.
    Era raccapricciante nella sua riuscita.
    Avvicinai la mano al sistema di ancoraggio di destra ed inizia a trattare l'osso col chakra. Ci sarebbero voluti diversi minuti per parte e non richiedeva una grandissima concentrazione da parte mia. Se avesse voluto chiedermi qualcosa, quello era il momento.

    Fai sentire un po' di sano odio a Meika. Dopo di questa, entrerà in scena Itai.


     
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16 replies since 28/7/2017, 13:38   290 views
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