Rise - Secondo Atto

[Gambe nuove ed Add TS per Kensei]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    L'Operazione
    Capitolo Primo



    Atto III
    Un tetro mantello †


    Me lo sarei portato eternamente con me: il dolore del corpo interiorizzato e amplificato nello specchio dell'anima non avrebbe lasciato un momento di pace al mio corpo. Perché, dopotutto, la pace è una menzona, c'è solo la passione. Il dolore... come va il dolore? Non credevo potesse essere così atroce. mi chiese Meika. La protesi è l'unica cosa importante. Dobbiamo assicurarci che funzioni. e la mossi in ogni direzione, nuovamente. Era davvero incredibile come non riuscissi a focalizzare nella mia mente quel corpo estraneo, come riuscissi a muoverlo ed a controllarlo senza a tutti gli effetti sentirlo. L'unica cosa che percepivo era il mio reale arto, lungo il fianco, intorpidito e dolorante ma non potevo farci niente perché quell'arto ... non c'era più. Le sensazioni potrebbero essere nuove. Non è il braccio al quale sei abituato, con il quale hai vissuto per quarantanni. In ogni caso, il braccio è la parte più facile per davvero. Forse avrai difficoltà iniziali con i movimenti più fini. Magari urterai qualcosa senza accorgertene perché non avrai una buona percezione del braccio nello spazio. Ciò che mi preoccupa è ciò che accadrà per le gambe. Fa' ciò che deve essere fatto. L'essere uscito dalla mia interiorità, l'aver vinto i miei mostri mi aveva riportato a quell'esatto stato in cui mi trovavo subito dopo essermi svegliato. I giorni di cura avevano dato al mio corpo un po' delle forze che nelle fasi critiche del mio trauma avevo ricercato solo in me stesso. Il trovarmi nuovamente davanti a quei dolori letteralmente mortali aveva ancora fatto sì che attingessi a qualcosa cui non sapevo di poter attingere. L'intervento sarà incredibilmente demolitivo. Ciò che ti porterò via saranno molteplici muscoli e parti di ossa. I movimenti che hai appreso da infante per tenerti in piedi e camminare saranno praticamente inutili, Kensei. Dovrai imparare nuovamente a farlo e non so predire quanto possa essere difficile e doloroso. Ma questa è la realtà. Non solo, ci sono altissime probabilità che io possa danneggiare altre strutture mentre opero. Strutture nervose e canali deferenti. Potrei renderti impotente o sterile. O entrambi. Ci sono molti muscoli che dovrò tagliare, sarà un vero e proprio inferno di lavoro. Ti opererò domattina, probabilmente ci vorrà tutto il giorno. Cerca di riposare, se non senti troppo dolore, puoi abituarti al braccio. Cerca di fare movimenti fini, abitua il tuo cervello a questa sensazione. Non hai bisogno di recuperare forza non avendo muscoli, ma dovrai abituare i tuoi nervi, perché la stessa quantità di forza che immaginavi di imprimere prima ora potrebbe essere aumentata o diminuita. Ci vorrà del tempo, ma finché sei allettato qui è il massimo che puoi fare. Mentre il capo della squadra medica di Kiri parlava le parole parevano scivolarmi addosso. Fa' ciò che deve essere fatto. mi sarei limitato a ripetere nuovamente. I discorsi sul dolore e sulla fatica erano banali e scontati ma sapevo che l'etica medica imponeva a Meika di farmeli presenti nonostante la notizia non certo segreta delle conseguenze dell'operazione. Quanto riguardava però la mia virilità un po' mi turbava. Non ero e non sono mai stato un grande amante - la mia attitudine alle emozioni era la completa devozione. Non esisteva l'amore occasionale, esisteva la brace dell'amore perfetto. La donna della mia vita era sfuggita dalle mie braccia ed anche se ancora raggiungibile, ancora disposta a parlarmi, ancora disposta ad ospitarmi ed a ricordare i momenti vissuti insieme, era ormai persa per sempre. Per quanto mi sarei sforzato ad amare, nessun'altra avrebbe ricambiato con un amore puro come il suo. Non mi restavano che pallide imitazioni, sbiadite impressioni di fugaci bellezze che lasciavano nel mio animo un vuoto ancora più grande della mia devozione assoluta alla causa della giustizia. Nonostante questo, l'idea di non poter avere più figli mi disturbava: quella che era un'autoconvinzione - quella riguardo l'amore della vita perso - si sarebbe tramutata in fredda certezza in quel caso. Quando Meika lasciò la stanza mi lasciai andare in un'urlo liberatorio. A questo si accompagnarono poche lacrime. Ciò di cui non riuscivo a rendermi conto è che ad ogni manifestazione di dolore o di intensa passione il mio corpo rilasciava nell'aria un'incredibile quantità di chakra facendo scendere la temperatura della stanza e attenuando la luce che filtrava dalle finestre. L'oscurità che avevo dentro sembra abbracciare tutto ciò che avevo intorno.

    [...]

    Quando aprii gli occhi, Meika era già nella stanza. Sei sveglio... come ti senti? Mi hai fatto sudare sette camice durante e dopo l'operazione. Ero certa saresti morto. Un piccolo sorriso comparve sul mio volto sfigurato. A questo punto sono piuttosto convinto che io non possa morire. Lasciai andare una risata dal sapore dolcemaro che anche Meika avrebbe compreso. A meno che non lo voglia. C'era più di qualcosa di vero in quella frase ma non potevo saperlo. Sei stato venti ore in sala operatoria, il tuo cuore ha smesso di battere per tre volte, per tre volte sei tornato. Riesci a parlare? Riesci a muovere il braccio che ti rimane normalmente? Meika sembrava sensibilmente sconvolta: glielo leggevo in viso, lo dimostravano le occhiaie ed il pallore della sua pelle. Riuscivo a parlare, glielo avevo già dimostrato e di tutta risposta, mossi tranquillamente la mano destra verso la testa, esibendomi in una sorta di saluto militaresaluto-militare. Le gambe le proverai domani, quando inizierai a muovere i primi passi. L'articolazione deve sostenere un carico più elevato rispetto a quella del braccio, per cui voglio prima curarti un altro po'. Ho dovuto tagliare un pezzo di anca e sostituirlo con il sistema di ancoraggio. Credo che in una macelleria farebbero meno danni, ma se tornerai a camminare, brutto che può essere stato l'intervento, almeno sarà servito Meika sapeva quanto un'informazione di quel genere avrebbe potuto urtarmi. Il giorno precedente fu molto più semplice col braccio: esso infatti non richiedeva alcun tipo di prevenzione totale del corpo in quanto singola parte anche autonoma rispetto al resto della mia persona; ma le gambe? Le gambe no, le gambe mi sostenevano e senza una buona funzione di esse sarei caduto. Ma avevo paura di cadere? Certamente no, dopotutto ero lì proprio per rialzarmi. Come un sesto senso, prima che riuscissi a fare qualcosa, prima che rifiutassi eventuali nuove cure - principalmente perché tutto il dolore che quella situazione mi stava causando era stato portato all'interno di me, non riuscendo a distinguere le singole parti del corpo ferite ma percependo solo un incessante, perpetuo dolore - Meika mi bloccò: Stai giù. disse, scoprendomi le gambe. Non fui turbato alla loro vista ma ancora una volta fui sconvolto dal fatto che non le percepissi come mie. Sentivo poco altro che il mio busto nonostante ormai fossi completamente integro benché praticamente non più umano. No. Risposi mentre, come se fossi completamente conscio delle mie azioni, col braccio nuovo spinsi viaLascio a te gestire la Forza di Kensei.
    Considerando entrambe le TS ha +6 Tacche, ci sarebbe anche il bonus che ho dato flat e che dovrò modificare al prossimo aggiornamento della scheda ma sono già al CAP (se non consideri la seconda TS sono a +4)
    Meika. Non volevo farle male ma indubbiamente calcolai in modo errato la distanza che separava il mio arto metallico dal suo corpo, urtandola col gomito anziché con l'avambraccio anziché con la mano. Fu in quel momento che, ancora una volta, il mio corpo fu circondato da quella particolare aura di chakra: quella flebile emissione tetra come la morte non sarebbe rimasta soltanto appiccicata al mio corpo ma avrebbe lentamente permeato la stanza, raffreddandola dapprima, oscurandola poi. Se Meika avesse cercato di trattenermi ancora avrei impastato tutto il chakraKensei dopo l'operazione non controlla il chakra, quindi non metto impasti ma tieni conto che ogni utilizzo porta via una grandissima quantità, anche se in realtà sarebbe stata minima. Considera comunque fino al massimo per grado (Mediobasso) in forza, con eventuale overcap se necessario. possibile per liberarmi da eventuali prese senza ferire la ragazza direttamente - quel che sarebbe successo per una sua eventuale ostinazione non sarebbe stato affar mio. Fu così che tentai di scendere dal lettino muovendo a tutti gli effetti le gambe. Così come il braccio, infatti, riuscivo a muoverle senza alcun tipo di problema. Le complicazioni venivano quando si trattava di considerare la percezione del mio corpo nello spazio. Una volta poggiate per terra, infatti, mi alzai, urtando col nuovo braccio il macchinario lì vicino e buttandolo a terra. Feci finta di niente. La riabilitazione comincia adesso. Non abbiamo tempo da perdere. Dissi, fissando Meika negli occhi. Chiunque fosse nella stanza in quel momento o fesso entrato avrebbe sentito come un insostenibile peso sulle sue spalle. Allo stesso modo era palese come la fonte di quel malessere provenisse dal sottoscritto. La Dottoressa avrebbe visto un uomo che si sosteneva sopra le sue nuove protesi ma avrebbe probabilmente percepito il terrore ed il moto vorticoso dei miei sentimenti travolgerla come i Canthiani travolsero Kiri. Mi avrebbe, probabilmente, odiato per via di quella passione oscura ed angosciosa che suscitavo nel suo cuore. Mentre tenevo gli occhi su di lei provai a muovermi in avanti, facendo un passo verso la porta. Se muovere le gambe e riuscire ad alzarmi su di esse fu facile, lo stesso non potei dirlo del deambulare: infatti subito mi squilibrai, perdendo l'equilibrio e cadendo in avanti, quasi di faccia.
    NON È POSSIBILE! Gridai con voce graffiata ed esausta mentre cercavo di rialzarmi. Nuovamente, cercando di piegare un piede verso il petto e tirarmi su, caddi in avanti, sbattendo la faccia. Un urlo infernale uscì dalla mia bocca.

    RIALZATI!

    Gridai mentre il flusso di chakra che mi avvolgeva aumentava a dismisura, cingendomi nel suo oscuro mantello, ora inquietantemente visibile, e disperdendo tutte le mie energie nella stanza. Se qualcuno non mi avesse fermato avrei finiti di lì a poco il chakra. Come una tartaruga sul suo guscio, cercavo di tirarmi su senza risultati, solo che a differenza della tartaruga giacevo sulla mia faccia e mi sentivo un verme.




    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 600
    Resistenza: 575

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 500

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


    [Slot Difesa I]
    [Slot Difesa II]
    [Slot Difesa III]


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    [Slot Azione II]
    [Slot Azione III]


    [Slot Tecnica]

    [Slot Tecnica]



    [Slot Gratuito]



    Legenda


    Narrato
    Citato!
    Parlato!
    Pensato!
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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16 replies since 28/7/2017, 13:38   290 views
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