Rise - Secondo Atto[Gambe nuove ed Add TS per Kensei]

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Rise - Secondo Atto


    La sfida del mutilato contro il nero drago dell'ovest

    Gli occhi del drago fiammeggiarono d'Ira, furiosa ira senza fine, eppure non si mosse. Le fiamme parvero quietarsi sempre di più fino a spegnersi, finché tutto attorno a Kensei non ci fu solamente un deserto di braci accese.
    Coloro che mi hanno ucciso erano ninja molto più potenti di te e persino in quel momento hanno dovuto combattere in due per potermi uccidere, tu, storpio, intendi farlo da solo?
    La parola "storpio" fu pronunciata con tono carico di disgusto. Kensei forse si stava domandando com'era possibile che camminasse in quel luogo. Se si fosse visto le gambe e le braccia avrebbe scoperto che erano le sue. Quelle che ricordava. Se avesse toccato il suo viso avrebbe scoperto che non era butterato dalle ustioni. Se avesse passato le dita sulla sua testa avrebbe scoperto che c'erano i capelli ancora. Lì era ancora se stesso. Perché allora Kensei lo aveva chiamato storpio?
    Patetico.
    Quella parola si abbatté su Kensei con la forza di un macigno, nel senso più letterale del termine. La pressione dell'aria fu tale che Kensei subì una spinta dall'alto verso il basso, venendo messo in ginocchio senza avere la forza di opporsi. Perché non c'era vera fisicità in quel mondo d'odio, solo le intenzioni contavano e nel pronunciare la parola patetico c'era così tanta verità e disgusto che il peso di quelle intenzioni schiacciò Kensei sulle ginocchia e lo tenne inchiodato lì, senza possibilità di rialzarsi.
    Rifiuti la mia offerta con grandi parole, quando non sei in grado nemmeno di stare in piedi. Patetico.
    Ancora una volta altra pressione si abbatté su Kensei, che quella volta fu ridotto a carponi, ancora troppo debole per opporsi alla spinta di quelle parole.
    Ti credi chissà chi eppure i miei occhi vedono che dentro di te sei ancora quello che credevi. Il tuo odio è flebile, Keiji Kagome.
    Il vecchio nome non fu usato per errore. Forse Kensei lo pensava, ma la sua vecchia identità non era ancora annullata del tutto. Ciò che aveva passato non era sufficiente a far ciò che accadesse. Dentro di se ancora c'era un residuo di quello che era Keiji Kagome.
    Se volessi potrei bruciare la tua anima, potrei usare il tuo corpo come vessillo. Il tuo corpo è rotto, è un inutile cartoccio privo di senso, tenuto in piedi dall'abilità di uomini e donne migliori di te. Sei così incredibilmente patetico.
    Le fiamme stavano riattivandosi piano piano, iniziando ad ardere con maggior forza. Solo che a differenza di quella volta bruciavano per davvero, anche se nessuna era abbastanza vicina a Kensei da fargli del male. E Kensei poté sentire Koutsu scavare nei suoi ricordi, recuperando tutto ciò che gli aveva provocato rabbia, dolore, vergogna e paura.
    Tu osi chiamare me un fallimento, piccolo umano senza orgoglio. Tu, che ti sei fatto sottrarre la tua spada da un folle che ti ha comandato a bacchetta per questo. Non sei che la disgrazia del tuo clan. Tu, che hai amato una donna che ti ha lasciato, con in grembo un figlio che ha fatto crescere all'uomo che è venuto dopo di te. Tu patetico piccolo uomo che osa dare a me lezioni e che mi vorrebbe liberare.
    Una risata gutturale si dipanò dalla bocca di Kutsu. tra le sue fauci iniziavano a spuntare fiamme mortifere.
    Keiji Kagome non potrà mai rialzarsi dal peso della sua pateticità. Resta lì e muori, consumato dal mio odio.


    Un po' strano, non ti ho dato molti indizi su cosa potresti fare in questa situazione, giusto qualcuno importante. La soluzione è solo una però :guru:
     
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16 replies since 28/7/2017, 13:38   290 views
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