Shinobi e mercanti[Paese del Ferro] Shin e Asami

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    Shinobi e mercanti


    Post 1 ~ Affari di Clan



    Shin discese i numerosi scalini in una penombra rischiarata solo da alcune fiaccole che ardevanoa intervalli regolari. Era stato convocato sul far della sera dal consiglio del clan, più precisamente dal suo nucleo attivo nel Paese del Fuoco con sede nel Villaggio della Foglia. Si trattava di uno dei nodi principali della rete sparsa su tutto il continente a seguito della grande diaspora, avvenuta ormai oltre un secolo prima. La famiglia di Shin, così come molte altre, si erano trasferite a Konoha al termine dell'invasione cremisi, guadagnandosi il titolo di cittadini originari per aver contribuito alla ricostruzione post bellica. I Kinryu dovevano la loro sopravvivenza al ruolo che si erano ritagliati nel tempo. Sfruttando la loro distribuzione e le loro doti persuasive avevano creato una fitta trama di contatti, avamposti e presidi, da cui controllare il commercio su scala continentale. Era opinione comune che non vi fosse merce che non potessero reperire. Bastava poter pagare abbastanza. Ciò che rendeva il clan diverso dalle grandi famiglie mercantili era tuttavia il traffico di informazioni. Notizie, segreti, voci, tutto aveva il suo prezzo. Si erano infiltrati in numerosi luoghi di potere, sia per ottenere tali beni che per rivenderli, a volte in modo palese, altre occultando la propria identità, e avanzando favori da numerosi uomini facoltosi, ministri e addirittura piccoli stati. Inoltre, gli stessi clan ninja facevano segretamente affidamento sui Kinryu per quelle questioni in cui la via ufficiale era da evitare. Agendo alle spalle dei Villaggi o della stessa Accademia, oppure per risolvere problemi interni, il modo più rapido per procurarsi le informazioni era il clan che aveva occhi e orecchie ovunque nel continente. Tra i clienti migliori a Konoha senza dubbio vi erano gli Uchiha, che grazie ai loro servigi evitavano che troppi occhi rossi traditori girassero per il mondo liberi di rivelare i propri segreti.
    Giunto nel luogo della riunione, trovò solo l'anziano che solitamente gli affidava gli incarichi ad attenderlo, seduto all'ampio tavolo circolare. Nessuna traccia degli assistenti che lo aiutavano con la copiosa documentazione, forse a causa della tarda ora. L'uomo gli fece cenno di accomodarsi di fianco a lui, e il ragazzo prese posto. Con voce roca, senza troppi preamboli, prese a spiegargli il motivo della sua convocazione. Ci è giunto questo dispaccio poche ore fa. Poi ti lascerò il fascicolo da studiare, ma ora ascoltami. Cosa sai del Paese del Ferro? Il giovane inclinò di poco la testa di lato, studiando il volto rugoso nella luce fioca della sala. Lo stato è retto da uno shogun che ha dichiarato la propria neutralità, ma che talvolta collabora con l'Accademia per faccende di poco conto. Ci pensò un poco su, ma non gli venne in mente molto altro di rilevante da aggiungere. Il vecchio, annuendo, riprese. Precisamente, e ciò ci permette di fare ottimi affari. La neutralità è una manna per i mercanti, ma ha un prezzo per essere mantenuta. Il genin fu turbato da quelle parole enigmatiche, ma la conversazione prese subito un'altra piega impedendogli di approfondire. La bilancia commerciale del Paese è tenuta in positivo principalmente dalle esportazioni di minerali ferrosi e altri metalli, di cui il loro territorio è ricco, sia in forma di lingotti che in prodotti finiti. L'anziano fece una pausa per rifiatare, mentre Shin rimase in silenzio aspettando il seguito. Tuttavia da alcuni mesi le quote di materiali spedite all'infuori del Paese stanno diminuendo. Sulle prime non ci avevamo fatto troppo caso, pensavamo fosse il fisiologico andamento del mercato, o un calo della produzione dovuto all'estinzione di alcuni filoni. Tuttavia, qualche giorno fa è successo un fatto preoccupante. Si interruppe nuovamente, tanto che il genin si interrogò se fosse veramente parlare tanto a lungo lo stancasse o se piuttosto amasse fare delle pause ad effetto. Abbiamo scoperto che la famiglia Takezawa, proprietaria di una delle tre grande corporazioni che gestiscono il settore, sta nascondendo il rapimento di uno dei nipoti del capo clan: non hanno denunciato la scomparsa alle autorità e non sembra che si stiano muovendo in altri modi per ritrovarlo. E non è tutto... Dopo aver frugato rapidamente tra le carte sul tavolo, ne estrasse un rapporto risalente ad una settimana prima. I Nakamura, la terza delle corporazioni che gestiscono il consorzio, hanno cacciato i rappresentanti degli Hoshiyama durante una contrattazione. Non serve che stia qui a spiegare quanto possa essere grave la cosa. Noi ci occupiamo di una quota minoritaria, anche se redditizia del commercio, ma il grosso dei prodotti metallici è ridistribuita nel continente da loro. Ovviamente abbiamo saputo questo per vie traverse, entrambe le parti stanno tenendo le bocche ben chiuse sulla questione. Almeno fino a stasera. Allungò al giovane un dossier che sembrava una copia di un rapporto di polizia, cui era allegata una foto. L'immagine ritraeva un uomo parzialmente svestito, con la gola tagliata da parte a parte in quella che sembrava essere una camera d'albergo per persone benestanti. Kusugawi Hoshiyama, uno dei rappresentanti commerciali della famiglia presso il consorzio. Era un poco di buono, dedito alle donne e all'alcol, e nessuno lo piangerà; temo però che il clan non lascerà cadere la cosa tanto facilmente. Ovviamente non ci sono indizi e le autorità brancolano nel buio. Alla fine daranno la colpa ad un ladro, vedrai. Il quadro generale stava iniziando a delinearsi davanti al Kinryu. Qualsiasi cosa stesse accadendo nel Paese del Ferro, andava scoperta. Lo status quo delle famiglie mercantili era nel loro interesse, ma soprattutto potevano guadagnarci se avessero scoperto qualche informazione importante prima della concorrenza, rivendendola se era il caso al miglior offerente o approfittandone di prima persona se più conveniente. Vedendo la scintilla di comprensione nei suoi occhi, l'anziano sorrise, iniziando a spiegargli il suo compito.
    Lungo la strada verso il Paese del Ferro, Shin lanciò un'occhiata alla sua compagna di strada. Era la seconda volta che incontrava Asami. La prima era stata durante l'emergenza al Palazzo del Daimyo, ma per tacito accordo ciò che era successo quel giorno non andava rivangato. Entrambi erano vestiti in modo da non dare nell'occhio, con abiti civili, pur avendo probabilmente occultato entrambi parte del proprio equipaggiamento. Nel Paese del Ferro gli shinobi non erano apertamente osteggiati, ma comunque guardati con sospetto. Presentarsi come tali avrebbe indubbiamente limitato le loro opzioni, quindi avevano optato per eliminare qualsiasi segno distintivo. Già una volta, durante una missione ad Iwa, nel Paese della Roccia, Shin si era finto un mercante, con discreto successo, anche se il grosso del lavoro era stato fatto dall'amico Shunsui. Giocherellando con l'anello su cui era intarsiato il simbolo del suo clan, il ragazzo rivolse finalmente la parola alla kunoichi. Dimmi, Asami-san, perché ce l'avevi tanto con me quella volta? Si riferiva alle parole sprezzanti rivoltale dalla giovane poco prima del teletrasporto. La faccenda gli era rimasta in testa fin da allora, ma non avevano più avuto modo di affrontare la questione. Se ora dovevano svolgere quell'incarico insieme, era opportuno che si chiarissero. Sapere di potersi fidare della persona che ti copre le spalle era primario nel loro ambiente. La strada poi era lunga ed il curioso Kinryu non si sarebbe trattenuto dal riempire la genin di domande, a meno che quella non gli avesse fatto capire che erano indisiderate. Non mi sembra che tra te e il tuo clan corra buon sangue, perché hai accettato questa missione? La sua famiglia era famosa tanto per la sua ricchezza, quanto per la loro visione del mondo. Tuttavia il giovane avrebbe preferito ascoltare dalla viva voce della ragazza cosa si celava realmente all'interno di un clan tanto potente. Visto che sono coinvolti nell'incarico, avrei piacere mi spiegassi meglio come funzionano le cose all'interno del tuo clan, onde non commettere errori. Il giovane sospirò, conscio di star rischiando l'ira della collega, ma non poteva far altrimenti. Se c'era una cosa di cui era assolutamente convinto, era che buttarsi in battaglia senza le informazioni corrette era la via più rapida verso la sconfitta.


    Benvenuta in questa giocata che mastererò, spero di interpretare bene i membri del tuo clan che incontreremo strada facendo. Non c'è un percorso prestabilito, a seconda delle nostre azioni la storia potrebbe prendere pieghe anche molto differenti. L'importante è divertirsi e far conoscere meglio i PG. Intanto fai una presentazione generale del clan e di Asami, nel prossimo post descriverò l'arrivo a destinazione e le diverse alternative su come procedere. Buona ruolata!

     
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11 replies since 30/7/2017, 10:59   194 views
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