Shinobi e mercanti[Paese del Ferro] Shin e Asami

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    Shinobi e mercanti


    Post 2 ~ Nelle terre del ferro



    Il ragazzo si accarezzò il capo con una lieve espressione perplessa sul viso. Ehm... Il mio nome sarebbe Shin... Lo shinobi della Foglia aveva avuto modo di comprendere meglio la kunoichi che l'accompagnava dalle poche domande che gli aveva posto dopo il loro fortuito incontro. Il giovane Kinryu stava sorseggiando tranquillo un tè fresco fuori da un punto di ristoro, diverse miglia a nord di Konoha, quando aveva intravisto Asami passare. Sulle prime era rimasto sorpreso, ma la sua mente aveva ragionato in svelta. Quella strada conduceva nel modo più rapido al Paese del Ferro, la donna sembrava indossare abiti civili, come se non fosse in missione, ed infine apparteneva proprio alla famiglia Hoshiyama, la stessa del morto. Troppe coincidenze perché non vi fosse qualcosa sotto. Saldato il conto, l'aveva rapidamente raggiunta, affiancandosi a lei lungo il cammino ed attaccando bottone con una serie di quesiti chiarificatori. Ora il genin aveva conferma delle voci che correvano su quel potente clan di mercanti. Pensieroso, decise di essere sincero con la ragazza, considerando tutto era meglio averla dalla propria parte piuttosto che lasciarla agire da sola, mettendo a rischio la sua missione. Ricambiò il sorriso, sebbene la Asami ora lo squadrasse con sospetto. Non è che abbia fatto indagini su di te o simili. Abbozzò una difesa, anche se in realtà non aveva fatto nulla che lo richiedesse. Tuttavia quando ti sei presentata, il tuo cognome mi è rimasto impresso. Insomma, è piuttosto noto, come il fatto che le donne di solito non vengono coinvolte negli affari della famiglia, e me lo hai appena confermato. Per questo ero sorpreso. Prese un lungo sospiro, sperando che le sue spiegazioni sincere bastassero a placare i dubbi della collega. Per quanto riguarda la missione, sono stato inviato dal mio clan a far luce su ciò che sta accadendo nel Paese del Ferro. Il nostro istinto di cacciatori di informazioni ci suggerisce che ci sia qualche piano segreto in atto, in cui la vittima è rimasto coinvolto. Tuttavia temo sia soltanto un tassello di un quadro più grande. Non aveva ancora la situazione sufficientemente chiara neppure per abbozzare un'ipotesi, ma se il consiglio degli anziani aveva deciso di inviare un ninja e non un semplice informatore voleva dire che la faccenda poteva assumere risvolti pericolosi. Per il momento ho intenzione di indagare su alcuni fatti, tra cui appunto l'omicidio. Mi piacerebbe se potessimo collaborare. Le sorrise più apertamente, sperando cogliesse l'invito che il ragazzo le stava rivolgendo. Nonostante l'inizio non proprio entusiasmante, Shin si stava convincendo che la kunoichi in realtà era una brava persona, più per mezzo del suo istinto che per reale conoscenza. A proposito, quali sono le tue specialità? Vorrei evitare di dover combattere, soprattutto considerando che i ninja non sono visti di buon occhio in quelle terre, ma sapere di avere le spalle coperte mi fa sentire più tranquillo. Io sono uno specialista nel corpo a corpo, se c'è da menare le mani puoi contare su di me! Se il clima tra di loro si fosse effettivamente disteso, il giovane avrebbe iniziato a parlare del più e del meno, per conoscere meglio Asami. Anche se erano entrambi shinobi di Konoha, non aveva mai avuto a che fare con la ragazza e il suo animo curioso prese rapidamente il sopravvento, sebbene solitamente non fosse un chiaccherone.
    Era ormai mezzogiorno inoltrato quando i due superarono l'arido crinale che separava la vallata del fiume Idee dalla parte meridionale della nazione. Davanti a loro si ergeva una delle città più grandi del Paese del Ferro, Ideekusa, centro nevralgico del commercio dei metalli che reggeva l'economia della regione. Nonostante il sole fosse ben alto in cielo, la città, le cui dimensioni dovevano essere imponenti, era in gran parte nascosta alla vista dalla nube scura che si levava da milioni di camini posti entro le sue mura. Mentre discendevano su un ripido sentiero iniziarono a rendersi conto di quanto imponente fosse veramente Ideekusa. Le mura in mattoni rossi erano alte almeno dieci metri, ma a intervalli regolari svettavano torri ancora più imponenti. Su tutto era però disteso un nero strato di fuliggine, che tendeva a rendere uniformi i colori e a dare al posto un aspetto sudicio. L'aria, una volta raggiunto il fondovalle, si era fatta calda e satura di polveri al punto da provocare al Kinryu un eccesso di tosse. Il portone d'ingresso era spalancato, ma presidiato da una squadra di lancieri che perquisivano con solerzia i carri che entravano in città. Poco più avanti dei gabellieri prelevavano i dazi sulle merci importate, mentre altri ufficiali doganali controllavano i visti dei visitatori a piedi. Una manciata di samurai dall'aria truce vigilava su tutte quelle operazioni a braccia incrociate, lasciando che fossero i propri sottoposti a sporcarsi le mani. Shin notò come l'uomo che stava studiando i loro documenti avesse storto il naso, ma alla fine fece cenno alle guardie che potevano passare. Non si erano allontanati che di pochi passi quando il giovane, guardandosi intorno spaesato in mezzo alla folla, si interrogò ad alta voce rivolgendosi più a se stesso che alla compagna. Da dove dovremmo inizia... Mentre ancora terminava di formulare la frase, si accorse che qualcosa, o meglio qualcuno, gli stava tirando la maglia. Abbassando lo sguardo, vide un bambino di al massimo sei o sette anni, vestito miseramente, che allungava una mano verso di lui, in un gesto universale. Superando un attimo di incertezza, il ragazzo prese alcune monetine lasciandole cadere con la sinistra sul palmo aperto. Con un sorriso il piccolo corse via, prima che potessero rivolgergli la parola. Mentre ancora lo osservava allontanarsi, una voce giunse alle sue spalle. Dovresti essere più accorto a mostrare quell'anello qui.

    uOXx1GiLo shinobi si voltò di scatto, mettendosi sulla difensiva, ma quando vide a chi apparteneva quella voce profonda si rilassò un poco. Nobou, quanto tempo. Vuol dire che anche Yoko si trova in città eh?Il giovane scambiò una rapida occhiata con la kunoichi al suo fianco. Sono dalla nostra parte, anche se non mi aspettavo di trovarli qui. L'uomo avvolto da un lungo cappotto sbuffò di fronte a quelle chiacchiere, avviandosi verso la strada meno battuta. Intanto leviamoci di qui. Shin sospirò, invitando Asami a seguirlo e al contempo scusandosi per il suo comportamento. E' sempre un tipo di poche parole. Per il resto del percorso, a meno che non fosse la ragazza ad aprir bocca, i due sarebbero rimasti in silenzio. Lasciarono rapidamente la via principale per inoltrarsi in un dedalo di passaggi claustrofobici a causa delle alte palazzine di mattoni che si levavano su entrambi i lati. Gli edifici sembravano inclinati verso il centro della strada, dando l'impressione che stessero per crollare loro addosso e coprendo gran parte del cielo. Scendendo verso il fiume l'umidità aumentò sensibilmente, rendendo l'aria torrida e inquinata ancora più pesante e difficile da respirare. Lungo il percorso incrociarono torme di operai ricoperti di fuliggine, olio e nerofumo, dalle facce stanche e arrossate. Quasi a ogni incrocio dei mendicanti chiedevano muti l'elemosina, la maggior parte con arti mutilati. Facile immaginare che in quel posto dimenticato dai kami non vi fosse nessuna assistenza per chi rimaneva coinvolto nei frequenti incidenti sul lavoro. Numerosi erano poi i bambini che correvano, vestiti di cenci, per le stradine, completamente abbandonati a sé stessi. Alcuni si fermarono a guardarli, ma lo sguardo severo di Noumo li fece fuggire a gambe levate. Questa è la zona delle banchine, dove vengono scaricati i materiali ferrosi che provengono dalle miniere a monte della città. Delle enormi chiatte fanno avanti e indietro incessantemente. Da questa parte. Svoltando improvvisamente ad una traversa quasi invisibile tanto era piccola, raggiunsero infine la loro destinazione, una bettola d'infimo ordine priva perfino dell'insegna. Senza indugio, l'uomo spalancò la porta, tenendola aperta affinché anche Asami e Shin potessero entrare. Il luogo era scuro per la scarsa illuminazione e per il sudiciume che ricopriva ogni cosa, a partire dal bancone e dall'omino che si trovava oltre di esso. A quell'ora sembravano essere gli unici avventori, ma l'oste non concesse loro la minima attenzione mentre, sempre seguendo Noumo, i due salivano le scale diroccate.
    Con incedere sicuro, la loro guida spalancò l'ultima porta in fondo al breve corridoio. Ancora una volta, i due lo seguirono. La stanza sembrava decente, almeno per gli standard di quel posto, ma non si vedeva nessuno. Non appena il Kinryu avanzò di qualche passo, tuttavia, venne aggredito, o meglio abbracciato, a tradimento. LHUGiaOCome se fosse apparsa dalle ombre, una piccola figura incappucciata avvolgeva la vita del giovane, che cercava disperatamente di liberarsene. Onee-chan, mi sei mancato! Quando finalmente lo shinobi riuscì ad averne ragione, togliendosela di dosso, anche la kunoichi avrebbe potuto osservare l'esile ragazza che le stava davanti. Capelli biondi e sguardo felino, era più bassa di loro di almeno una decina di centimetri, e sembrava piuttosto contenta. Intanto non sono tuo fratello, ma tuo cugino di... Il ninja si mise a contare con le dita. Terzo, no quarto grado. E poi ti sembra il caso di saltarmi addosso così? Allo sguardo indispettito esibito non corrispondeva altrettanta risolutezza da parte del foglioso, che sospirò rumorosamente. Ma Shin-kun, come puoi trattare così la tua tenera cuginetta? Da piccoli giocavamo sempre insieme... La ragazzina fece gli occhioni, come se fosse veramente toccata dall'atteggiamento freddo del parente. Quello, in tutta risposta, si sedette su una delle sedie vicine alla finestra, sospirando ancora una volta ed abbassando le spalle scoraggiato. Ci siamo visti solamente per un'estate, ed è stato terribile visto che non la smettevi un attimo di farmi dispetti. Quella rise di gusto, prima di accomodarsi sul letto, lanciando un'occhiata divertita alla kunoichi che aveva appena assistito al siparietto. Sei in un romantico viaggetto con la tua fidanzata, Shin-kun? Lo shinobi dovette fare del suo meglio per non perdere l'equilibrio, cadendo dalla sedia, e divenne rosso in viso. No...io...lei non...è solo una collega! La risposta forse precipitosa avrebbe potuto non fare molto piacere ad Asami, ma in quel momento erano le uniche parole che il giovane aveva trovato. Il suo pensiero andò per un secondo ad un'altra ragazza, dai capelli neri come il carbone, ma poi si riscosse. Tu piuttosto, che ci fai qui? Pensavo che il clan avesse inviato solamente me. Quella sorrise, mentre Noumo con un gesto della mano invitò Asami ad accomodarsi sull'altra sedia. Stavo seguendo un altro caso, nel Paese dell'Erba, ma una pista mi ha condotto in questa ridente cittadina. L'ironia non era per nulla mascherata. Non posso parlartene nei dettagli, ma c'è qualcosa di grosso in ballo. Così, sapendo che sareste venuti fin qui, ho mandato Noumo ad aspettarvi. Meglio coordinare gli sforzi, che ne pensi? Il suo viso assunse un'espressione compiaciuta che ricordò al giovane un gatto che si lecca i baffi. Sentendosi in dovere di dare qualche spiegazione alla compagna, il Kinryu si rivolse ad Asami. Yoko è la migliore cacciatrice di informazioni della famiglia, e probabilmente dell'intero continente. La sua presenza qui non è esattamente rassicurante... Diede una rapida occhiata all'uomo che le faceva da spalla, tanto immobile a ridosso della parete da sembrare una statua, per poi tornare a fissare la ragazzina. Hai già avuto modo di scoprire qualcosa? Il suo sorriso parve incrinarsi per la prima volta, ma si riprese in breve tempo. Sono a Ideekusa solo da due giorni, ma mi sono fatta un'idea di massima. Tre quarti della popolazione è composta da operai, braccianti e altri uomini di fatica che vivono praticamente alla giornata. Occupano la zona bassa, a ridosso del fiume, resa malsana dai fiumi e dai liquami delle industrie e delle botteghe artigiane. La fascia media è occupata dai mercati e dalle piazze di scambio dove avvengono i commerci. Vi si trovano le sedi delle gilde, anche se le tre grandi corporazioni che controllano il traffico dei metalli hanno la loro sede amministrativa nella parte alta, quella riservata ai pochi personaggi abbienti e alle autorità. Si tratta di una cittadella fortificata tanto verso l'esterno quanto verso l'interno, ed è anche la sede della guarnigione cittadina. Un rappresentante appuntato dallo Shogun è nominalmente sia il quartiermastro che il podestà, ma in realtà il potere è in mano ai tre capifamiglia. Takezawa, Nakamura e Ieeda si spartiscono cariche e ricchezza in parti uguali, assicurandosi la perpetuazione del proprio monopolio e proteggendo lo status quo. O almeno questo era ciò che accadeva fino a poco tempo fa, sembra che le cose stiano cambiano, e in fretta anche. La biondina rivolse i suoi occhi felini verso la kunoichi, sorridendole sorniona. A proposito, qual'è il tuo nome? Voi da dove iniziereste ad indagare?


    Ok, post molto lungo. In base alle informazioni contenute anche nel primo post su ciò che sta avvenendo, che Shin ha condiviso con te lungo il percorso, proponi un primo piano d'azione!

     
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11 replies since 30/7/2017, 10:59   194 views
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