- oops, si lasciò sfuggire Kunihiro quando capì che nessuno dei due fuorilegge sarebbe sopravvissuto alla scaramuccia. Si voltò verso lo spadaccino, che era ancora preso dallo scontro, guardandolo con gli occhi di un bambino che ha appena fatto una marachella. In quel momento, Kunihiro si rese conto che lo shinobi aveva uno stile molto particolare: utilizzava non una ma due spade nello stesso momento, vibrando colpi concatenati o contemporanei che rendevano le sue offensive più variegate e soprattutto più imprevedibili. Inoltre, una spada era più corta dell'altra, permettendogli di variare continuamente la distanza con il nemico e di non rimanere mai a lungo nello stesso posto. Il ragazzino della foglia pensò che fosse molto peculiare: solitamente quel tipo di stile era più appannaggio dei samurai e non aveva mai visto nessuno shinobi di nessuna squadra farne uso a Konoha.

- Aspet...! Troppo tardi si riprese dai suoi pensieri che non fece in tempo a fermare lo spadaccino prima che tagliasse la gola al nemico, l'ultimo ancora in vita. L'altro shinobi non sembrò aver avuto lo stesso rimorso di Kunihiro nel farli fuori entrambi, ma la domanda in quel momento sorse spontanea: adesso chi avrebbe parlato?
Avevano altri scagnozzi alle calcagna? In quanti erano? E quanti erano rimasti ancora all'interno del complesso che aveva assaltato qualche ora prima? Chi erano i loro capi?
Si chinò sul corpo del criminale con il kunai conficcato nell'occhio posandogli due dita sul polso: era ancora vivo sembrava. - Immagino tu non sappia come rianimare gente con armi conficcate negli occhi? Disse Kunihiro scherzosamente: il suo interlocutore non aveva per niente l'aria del medico altruista. Sospirò. - Avevo sperato di cavargli quale informazione ma mi sa che è troppo tardi,
eheheh... Fanno, ops, facevano parte del gruppo che mi ha ferito, come avrai capito. Purtroppo adesso che abbiamo ucciso i loro compari, temo che non ci lasceranno più stare. A quanto pare sono esperti inseguitori, alla prima sosta potrebbero ripetere un agguato, magari mentre stiamo dormendo! Oh, sarebbe terribile...! Assunse un'espressione pensierosa, concentrata: - Aspetta un secondo, magari in due... Poi, come colto da un'improvvisa e genuina realizzazione: - Massì, certo! Vedi, io devo capirci qualcosa in più di questi criminali, secondo me dietro c'è qualcosa di più losco. Se tu mi dessi una mano a infiltrarmi nuovamente all'interno del loro covo potrei pagarti bene... Mentì spudoratamente, sfregando indice e pollice come a simulare del denaro. - E chissà, magari trovi anche il tuo mostro! Anche se le probabilità di questo sono scarse... ma ci sono sempre i Ryo, no? Rise.

Se il giovane della Nebbia avesse accettato l'accordo, Kunihiro gli avrebbe intimato di seguirlo, addentrandosi fra la boscaglia per raggiungere il punto di vedetta dal quale avrebbe visto l'intero complesso della prigione. Da lì, avrebbero visto che il punto più evidente dal quale potersi infiltrare, una grossa apertura nel recinto in filo di ferro che circondava tutto il perimetro utilizzata in precedenza da Kunihiro, era ancora aperta e lasciava ampio spazio per l'infiltrazione.
- Perfetto avrebbe detto sottovoce Kunihiro, indicando l'apertura e partendo subito ma utilizzando comunque le sue conoscenze per rimanere per quanto possibile nell'ombra.
Oltrepassato il varco, ci avrebbero messo poco a pentirsi di averlo fatto: all'improvviso da sotto il manto di terra battuta si sarebbero innalzati, chiudendosi a riccio, dei pali ricurvi collegati da robuste reti d'acciaio, andando a comporre una sorta di semisfera tutta intorno a Kunihiro e anche al suo nuovo amico (se non fosse stato abbastanza lontano dal ragazzino della foglia o abbastanza veloce da allontanarsi prima che la trappola si chiudesse del tutto). In quel momento, da alcune strutture nelle vicinanze avrebbero cominciato a uscire a gran velocità numerosi criminali armati fino ai denti, sei in tutto.
- Oh, no! E adesso che facciamo?? avrebbe detto Kunihiro, visibilmente non impaurito, all'interno della gabbia. Se il ragazzo della Nebbia non fosse fuggito, i fuorilegge avrebbero circondato tutta l'area, urlando, sbraitando e facendo rumori orribili con la lingua e la saliva.
- Boss, questi figli della merda mi sa che hanno fatto fuori anche Tatsu e gli altri... sniff, sniff. Glielo sento addosso. Uno dei criminali, il più grosso, che era rimasto in silenzio e in disparte rispetto al resto del gruppo di scalmanati, si sarebbe fatto avanti. Aveva tatuaggi e piercing inguardabili su tutto il volto, fino a deturparlo del tutto.
- Immaginavo che fossi un coglione già da quando ti eri infiltrato qui come una supposta nel culo. Ma ritorni dopo aver ammazzato altri due di noi e ti fai pure prendere in trappola. Adesso voglio che tu ti metti in ginocchio e mi supplichi di risparmiarti. disse rivolto verso il ragazzino della foglia. - Che tu ti 'metta'... precisò Kunihiro sotto voce. - Che cazzo hai detto, pustola di merda? Kunihiro alzò immediatamente le braccia al cielo per poi inginocchiarsi, portando la fronte e le mani fino a terra: - O, grande capo, vi supplico umilmente di risparmiare la mia insulsa vita, perché non son degno di presentarmi alla vostra vista, ma dite soltanto una parola, e io sarò salvato! - OK STRONZO, TI SEI GUADAGNATO LA TORTURA A MORTE. PRENDETELO E PORTATELO IN CELLA!!
Se in tutto questo il Kenkichi non fosse ancora fuggito, i sei avrebbero tentato di catturare prima lui. Con reti, catene, bolas e qualsiasi altra arma riuscissero a tirare fuori dalle tasche. Non sarebbero state particolarmente veloci, ma la loro pericolosità stava nel numero e nella frequenza degli assalti. Il Kenkichi sarebbe probabilmente riuscito a ferire gravemente o uccidere anche qualcuno di loro, ma nel frattempo ci sarebbe stato già il seguente a proseguire. Se fosse riuscito a scappare o ad allontanarsi abbastanza, i rimanenti avrebbero catturato rapidamente Kunihiro, che già era in trappola e quindi impossibilitato a muoversi, per portarlo all'interno delle prigioni.