- Woooo-huhuuu. Un gemito di sincero gusto fuoriuscì dalle labbra del ragazzino della Foglia, guardando il suo caro nuovo compagno assalire e mettere K.O. le due guardie. Sarebbe stato difficile per Kunihiro immaginare, quando l'aveva visto all'inizio, che quell'individuo avrebbe potuto mostrargli così tanto. Il suo particolare stile a due lame, così volubile e imprevedibile, e poi l'utilizzo del chakra per abbattere strutture, oppure... rendersi più resistente? Alla fine era questo che il ragazzo aveva fatto.
Non c'era limite alle applicazioni che Kunihiro poteva immaginare. E se qualcuno potesse riuscire a immagazzinare e rilasciare costantemente quel tipo di energia in modo da creare una protezione costante?
Mentre Kunihiro si perdeva nei propri pensieri, il ragazzo della Nebbia si era dato da fare ed era anche riuscito a liberare Kunihiro dalla gabbia. - Ehehe, tutto calcolato! Sapevo di poter contare sull’inventiva di un buon marinaio! Per Kunihiro tutti gli abitanti del Paese dell’Acqua erano marinai. - E adesso siamo anche dentro. Direi di cercare subito il capo, voglio chiedergli da chi posso andare per farmi i tatuaggi come i suoi...!
La missione era andata dal ‘fare ricognizione’, passando dal ‘capiamone di più’, per finire tragicamente al ‘cerchiamo guai’. Non sono però sicuro che si possa far ricadere tutto sull’inesperienza dei due. C’era qualcosa che li spingeva a cacciarsi in situazioni sempre peggiori. Per Kunihiro, tutto ciò era cominciato da una semplice visita al Paese del Ferro, dal quale, forse, non era mai veramente tornato…
- Kitori-san, direi di svegliare il nostro amico e di farci dire dove si trova il loro stilosissimo capo, sì? Disse sorridendo ampiamente, indicando la guardia stesa per terra che aveva ricevuto la ginocchiata allo stomaco. Le tirò due schiaffi ma non si svegliò. Seccato, Kunihiro gli tolse una scarpa, gli sfilò il nauseabondo calzino e glielo ficcò in bocca. Gli mise un ginocchio sul petto, così da bloccarne eventuali movimenti. Fece in modo di tenergli ben chiusa la bocca con la mano sinistra mentre con la destra andava a piegare all’indietro il mignolo del malcapitato fino a farlo spezzare. Ovviamente quella tentò di urlare, ma il calzino e la mano non glielo permisero.
- Shhh, shh shh shhhh, buongiorno. Sorrise. - Puoi tornare a dormire se ci dici dove si trova il vostro capo coi tatuaggi! Ok? Sì?
La guardia tentò di dire qualcosa ma Kunihiro, apparentemente confuso, alzò il sopracciglio destro. Poi capì: - Ah sì, scusa… Gli tolse il calzino dalla bocca. - Vai.
- Al secondo piano, è da lì che dirige le operazioni! Adesso però ti pr- Tornò a dormire, come promesso, dopo aver colpito il suolo con la nuca.
Quella di Kunihiro era ovviamente tutta una recita, ma cosa avrebbe pensato il Kenkichi di quel comportamento? Ne sarebbe stato divertito come le altre volte?

Avrebbero dovuto sbrigarsi: qualcuno sarebbe andato a controllare quelle celle per prelevarli e portarli al patibolo. Il ragazzo dei Kenkichi non sembrava avvezzo alla furtività come lo era Kunihiro, ma quest’ultimo si prese l’onere di andare in avanscoperta all’interno della prigione, sempre qualche metro più avanti rispetto al suo compagno, aiutato dalle sue doti furtive superiori rispetto alla media.
Non avevano percepito altre presenze nel seminterrato, quindi la guardia che avevano interrogato doveva aver detto il vero.

Il secondo piano della prigione doveva essere stata una sala delle proiezioni, prima di essere dismessa. Infatti, superato un breve corridoio si trovarono di fronte all’entrata di una grande stanza, con una decina di sedie pieghevoli sparse qua e là, molte delle quali erano rotte e inutilizzabili. Il capo, assieme agli ultimi tre scagnozzi (facendo una veloce sottrazione, rimanevano solo loro di quelli che li avevano tesi in trappola all’esterno), erano a circa una decina di metri dall’entrata dove Kunihiro e il Kenkichi li stavano spiando, riuniti attorno ad un grosso tavolo con alcune scartoffie, pugnali e Ryo, tipico arredamento di un covo di criminali che si rispetti. - Andate e prendere quelle facce di merda dalle celle, oggi ci divertiamo con una bella impiccagione, har har har. Risero tutti, poi due di loro si diressero verso l’entrata. Kunihiro fece segno di allontanarsi e di nascondersi. Scattò quindi lungo la parete del corridoio e si acquattò sul soffitto a testa in giù.
I due, nel caso in cui il Kenkichi fosse riuscito a non farsi scoprire, avrebbero percorso il breve corridoio per poi scendere le scale e sparire ai piani inferiori. In caso contrario, avrebbe dovuto dovuto sconfiggerli prima che potessero anche solo fiatare (cosa improbabile a meno di capacità particolari) altrimenti gli altri due ancora all’interno della stanza sarebbero stati allertati, facendo perdere ai ninja il vantaggio della sorpresa. Kunihiro avrebbe guardato il Kenkichi, per capire cosa intendeva fare.