Ritorno al Neko-baa[Free Kairi - Kitori - Inoshishi]

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  1. eldingar
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    Ritorno al Neko-Baa


    1º Post

    Inoshishi Yamanaka era un giovane Ninja nell'età adolescienziale, appartenente ad una stirpe di una antico clan del Villaggio della Foglia. Egli si era iscritto all'Accademia Ninja insieme a due suoi amici e futuri compagni di team del clan Nara ed Akimichi. Il loro percorso accademico durò circa un anno, quando in una calda mattina di metà agosto, un gufo dal buffo
    color marroncino iniziò a canticchiare alla finestra della stanza del biondo. Batteva con insistenza il becco sul vetro, producendo fastidiosi suoni per il ragazzo che, dopo essersi tolto il cuscino dalla faccia, si alzò bruscamente e si diresse barcollando verso la finestra. La luce del giorno gli bruciò le palpebre (o almeno questo è ciò che il ragazzo sentì), il che lo costrinse a fargli sorbire altri interminabili secondi di quel ticchettio. Quando Inoshishi fu in grado di mettere a fuoco l'immagine che aveva di fronte, si rese conto che la presenza di quel gufo non era casuale. Questo, infatti, aveva legato a se un foglio arrotolato e sigillato.
    «Uhm?» chiese tra se e se, in un attimo di incertezza.
    Il ragazzo non sapeva se poteva fidarsi di quell'animaletto, e non aveva nemmeno la voglia di decidersi a farlo, ma per un motivo o per un altro, egli aprì la finestra. Prese la lettera e lasciò che il gufo spiccasse il volo. Strano modo di consegna, pensò.
    In quel pezzo di carta c'era scritto che Inoshishi era stato assegnato in una missione, insieme ad una Genin del Clan Uchiha. Lo Yamanaka era contento, e quel giorno aveva avuto un umore insolitamente buono.

    [...]

    La mattina dell'appuntamento, il ragazzo si svegliò con meno voglia di fare di quanto avesse pensato. Odiava doversi alzare dal letto dopo solo cinque ore di sonno, sapendo ciò che lo avrebbe aspettato. Non iniziò la giornata con il piede giusto, ma dopo aver bevuto il suo amato caffè l'umore cambiò e l'ansia iniziò a prevalere nel corpo dello Yamanaka. Quel giorno, egli aveva deciso di vestirsi con una maglia fucsia recante il disegno di un gatto sul petto, per l'occasione. I suoi pantaloni viola e le sue scarpe nere, invece, non c'entravano nulla con i gatti. Portava una cintura sul quale retro erano disposte due borse piene di attrezzatura varia, che il ragazzo pensò bene di doversi portare appresso. Di sicuro non poteva andare in una missione completamente disarmato!
    Camminando lentamente e senza alcuna fretta, Inoshishi sarebbe arrivato alle porte delle mura con cinque minuti di anticipo ed egli rimase colpito quando vide la sua compagna di squadra. Kairi doveva essere arrivata ancora prima delle 05:55.
    «Kairi Uchiha, il piacere è mio. Sembra che tu sia abbastanza informata sul mio conto, mentre io invece non posso dire lo stesso sul tuo.»
    Inoshishi non amava molto i convenievoli e non trovò utile presentarsi formalmente alla sua compagna di squadra, in quanto era palese che lei sapesse già il suo nome. Non voleva essere maleducato, semplicemente non aveva voglia di essere per forza gentile.
    Il pensiero di dover affrontare una giornata di viaggio misero K.O. la buona volontà del ragazzo il quale, comunque, cercò di mantenere un'espressione contenta.

    «Il mio nindo?»
    Lo Yamanaka non aderiva con vivacità al pensiero di dover essere al servizio di qualcuno senza alcunché in cambio, ma dovette dire qualcosa che non avrebbe offeso l'operato dei Ninja di Konoha, o di Kairi, rispondendo tuttavia con sincerità alla domanda posta.
    «Non sono sicuro di quale sia il mio nindo. Ci penso spesso, ma non arrivo mai alla stessa conclusione. E' difficile da spiegare, ma sappi che il mio obiettivo è quello di diventare piu forte per poter proteggere le persone che amo... quale è il tuo, invece?»

    Era la seconda domanda che catturò con sincerità l'attenzione del biondo. Kairi aveva sperimentato lo Shintenshin prima di Inoshishi? Un briciolo di invidia, anche se non lo voleva ammettere a se stesso, c'era.
    «Vi siete scambiati di corpo dopo un suo starnuto? Ahahah. Inutile negarlo, insolita come abilità. Non ho mai conosciuto qualcuno in grado di fare qualcosa di simile. Non ne ho nemmeno mai sentito parlare. Curiosa, come tecnica. Suppongo che la sacerdotessa in questione abbia sviluppato una versione personale della Tecnica del Capovolgimento Spirituale. Ecco, gli Yamanaka riescono a trasmettere la propria coscienza nel corpo di un'altra persona, controllandola. Ma scambiare corpi di altre persone... decisamente insolito. Potrebbe anche essere qualcosa di proibito, per quanto ne so.»

    Il viaggio, dopo quella conversazione, proseguì senza alcun particolare intoppo, ma Inoshishi si scoraggiò un po dopo il viaggio, in quanto troppo pigro e non abituato a viaggi così stremanti. L'unica parte positiva era la presenza di Kairi, la quale si dimostrò intelligente nel saper conversare e saper mantenere il silenzio nel caso in cui non ci fossero cose da dire.


     
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