Le Pietre in Paradiso

Quando le cose possono andare storte...

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Pietre in Paradiso


    Il gruppo si divise i compiti una volta raggiunta la taverna che mesi prima aveva ospitato un membro di alto rango di Hayate (non che i tre lo sapessero) e dopo una breve consumazione ognuno andò verso la sua preda designata.

    La vecchia con la Capra sembrava del tutto immersa nella lettura e la capra al suo fianco era apatica e distante come ci si può aspettare da una capra che non deve mai preoccuparsi di doversi procacciare del cibo. Forse si era accorta dello sguardo del giovane "ricercatore" che era calato sulle pagine del libro, dato che sbuffò con una venatura di irritazione e che, a giudicare dal linguaggio del corpo, era decisamente scocciata dall'avvicinarsi di chicchessìa. Uhmpf! Commentò quando lui alla fine si fece avanti. Questo è un libro di musica antica. E' uno strumento musicale, è evidente. L'espressione ostile unita al fatto che nemmeno alzò lo sguardo era chiaramente indicativa di quanto poco amasse le interruzioni, e tuttavia Hoshi incalzò, obbligandola a chiudere il tomo, tenendo il segno e sollevare gli occhi fino a incontrare i suoi, vibranti di ostilità.

    Professore dove, di grazia? Non bastano due occhiali e un vestito per diventare degli esperti. E di certo non ho mai letto nulla scritto da qualcuno di nome Ihsoh. La vecchia doveva andare per gli ottanta ma non sembrava che gli anni avessero scalfito il suo carattere duro come l'acciaio. Puoi chiamarmi Professoressa Mishima, il cognome del mio defunto marito. Come non ricordare quel cognome che si ricollegava a una delle due aziende di trasporti con cui avevano avuto a che fare al tempo delle Stelle di Iwa e delle carovane attaccate dalla Zanna? Il Cubo era uno strumento capace di fluttuare a mezz'aria, lo chiamavano Tengokuhenokagi. O Chiave del Paradiso. I ninja dell'epoca, che però si chiamavano Bushi o Wushu, Guerrieri, lo permeavano di energia e lo facevano volare. In base all'altezza raggiunta, il vento causava una vibrazione diversa dell'ala. A giudicare dai pochi resoconti, era un suono simile agli attuali violini. Disse con una certa fretta: evidentemente sperava di annoiare o soddisfare l'interesse del suo interlocutore per levarselo di mezzo appena possibile. Inarcò poi le sopracciglia quando l'altro parlò di storie e leggende. Ah, capisco. Sei quel genere di studioso. Come ignorare il disprezzo nelle sue parole? Come mai tanta acredine?

    Senti, ragazzino. Io non mi occupo di favole e storielle, la mia è ricerca vera. Non andrei mai a scavare e far ricerche nel posto dove si pensa sia passato il mistico Pifferaio del Paese del Riso solo perchè è una favola molto nota...inoltre quasi certamente si trattava di un ninja del clan Shimasu, o comunque un loro progenitore. Quindi in realtà AVEVA fatto ricerche al riguardo. Comunque, non è il mio campo e non mi interessa. E poi non ci sono storie sui Kappa nel Paese della Terra, né su fantomatici mostri che li mangiano. Non c'è abbastanza acqua da queste parti per avere leggende fondate sui Kappa. L'unico mostro acquatico di cui si racconta è il KawaJagi, il Demone di Fiume...probabilmente derivato da qualche coccodrillo o simili che viveva nei fiumi e nei laghi sotterranei di queste terre, e comunque la storia racconta che tutti i KawaJagi vennero scacciati quando il grande dio di questi territori decise di scendere dal cielo e dormire sottoterra, per calmare tutti i mostri per sempre. Per essere lontano dal suo campo di interesse ne sapeva parecchio, ma se glielo avesse fatto notare si sarebbe accigliata, con un accenno di imbarazzato rossore sulle gote, malcelato dall'irritazione. Ragazzino, ora lasciami in pace, non tempo da perdere con altri pseudo-storici mitomani a caccia di storie per bambini!

    Nel frattempo Zong Wu, nella sua ennesima maschera ora chiamata HuoBai aveva approcciato i ninja di Iwa, trovandosi prontamente murato dalla burocrazia e dagli avvisi di pericolo. Quarant'anni fa ci diedero giù pesante. Le trappole e i Jutsu usati sono almeno un milione di volte più infidi e potenti di quelli che si usano nel quotidiano. E dato che esplorare palmo a palmo i sotterranei rischiando l'osso del collo e qualche perdita è molto stupido, specie quando i sotterranei stessi non vengono più utilizzati se non come fogne, è molto più facile proibire l'accesso. Serve un permesso del Governatore o del nostro capo-guarnigione per andare di sotto, e dovrete presentare almeno un milione di buone ragioni!

    Febh aveva invece trovato un degno rivale per le sue stramberie. Armato di ascia, si proponeva per una sfida a freccette memorabile, invitando gli altri a fare altrettanto, quando ecco che i suoi propositi vennero spazzati via da una picconata perfettamente al centro del bersaglio, lasciandolo a bocca aperta sotto i baffi e il naso finto. WOOOOOW! Ok, bello, qui avevo da smaltire un pò di asce che ho requisito quando abbiamo smantellato quel gruppo di criminali decerebrati a Oto. Arrivederci alle attività in incognito. Ma quella roba col piccone è micidiale! Dai lezioni? L'altro però aveva in mente qualcosa di un pò più contorto: una scommessa alla quale lo Yakushi, che aveva l'animo da scommettitore perdente a meno di usare qualche trucco come appunto il suo pollo, abboccò immediatamente. Oooh, mi piacciono le sfide. E ancora di più le scommesse. Aveva un luccichìo sinistro negli occhi...anche perché sapeva che male andando ci avrebbe rimesso una mano, roba sostituibile in pochi minuti. Il vero guaio era che lui le asce non è che le sapesse usare tanto bene da mettere in campo un esercizio di precisione come quello.

    Tuttavia sorrise. Un ninja deve essere un bastardo, e questa legge era sempre vera nel suo caso, anche quando prendeva le cose con molto relax, quindi mentre impugnava l'arma con aria decisamente spavalda, abbatté l'altra mano sul tavolo, rilanciando. Io dico di scommettere sul serio, e di alzare la posta. Se sai usare un piccone dovresti sapere qualcosa di miniere e affini, no? Beh...io sto cercando una miniera in particolare. Se vinco, tu farai tutto quello che è in tuo potere per aiutarmi a trovarla...se vinci tu, ottieni un minatore estremamente competente, abile come un ninja e capace di andare anche negli spazi più angusti per tre mesi. Che ne dici? Ovviamente non parlava di sé stesso, ma pensava che Hebiko sarebbe stata lusingata di fare qualche piccolo allenamento sottoterra...poteva sempre spacciargliela come missione. Non che avesse intenzione di perdere, sia chiaro. Sollevò la sua arma e poi la calò con precisione tra le dita del lanciatore di Picconi, mancandole per un soffio e iniziando ad abbatterla con velocità crescente nei piccoli bersagli: stava ovviamente barando, perché estendeva il suo chakra adesivo attraverso l'arma e poi sul tavolo, limitandosi a seguire quel "binario invisibile" senza dover effettivamente mirare o calibrare la forza, bastava concentrarsi sul controllo del chakra stesso, e in quello era uno dei più abili ninja al mondo. Peraltro lo fece senza mai nemmeno guardare la sua stessa mano (normalmente il timore di restare ferito potrebbe rallentarti o distrarti, ma lui poteva subire danni senza problemi e anzi aspettava solo che l'altro sbagliasse, dato che col suo trucco era impossibile che l'errore capitasse a lui). Sembra divertente... Avrebbe detto dopo quasi un minuto di costante esercizio. Lo facciamo più difficile? Guardò l'altro con aria di sfida oltre gli improbabili occhiali, evidentemente intendeva solo provocarlo per fargli perdere la concentrazione. Bendati? O guardando altrove? Ridacchiò...in realtà proprio in quel momento avrebbe deliberatamente emesso un pò di chakra adesivo anche dalla mano che stava venendo bersagliata dalle picconate, deviando appena un poco l'arma nemica in modo da ferirsi un dito (in maniera superficiale, non certo amputandolo, anche se non sarebbe stato un problema) e vincere così a tavolino! AHIA! Ehi, attento con quel Momo! Picconaro mani di burro...hai perso!

    Zong/HuoBai si era dato alla birra, aspettando l'occasione per portare avanti il suo tentativo di approccio al ragazzino che, va detto, doveva avere sui tredici o quattordici anni, quindi a meno di strani rituali di crescita accelerata il rischio di una sua paternità era decisamente basso. Quando i ninja di Iwa si allontanarono dal locale approfittò immediatamente della cosa, sfuggendo a Ryuzaki, che pure si era allontanato nella direzione opposta, e comparendo accanto al ragazzino senza particolare preavviso, cosa che lo fece sobbalzare un attimo. EHI! Mi hai spaventato! In realtà la chiamata era stata molto moderata, ma lo studente di Iwa non si era minimamente accorto di essere seguito. Sei la Guida, no? Di poco fa...il ciondolo. Se lo guardò. Si...si, esatto, indica la mia appartenenza al clan Kani. Ora che Iwagakure è tornata a crescere i tre grandi clan della Capitale hanno acconsentito a inviare i loro giovani per studiare le arti ninja. Nokaze-dono è mia cugina ed è diventata la capoclan, ha organizzato lei la cosa. In realtà il divieto era calato perché ora che Oni era fuggito non avevano più motivi per nascondersi dietro le antiche tradizioni (c'era anche la faccenda più complessa delle tre Chiavi che bloccavano il loro chakra, ma questo Feng Gu non poteva saperlo, solo Maya Orihara ne era a conoscenza), ma Jiro non aveva motivo per stare a specificarlo a uno sconosciuto.

    Chuyu-san? No, no, ci sono stati dei problemi e alla fine si sono lasciati, anche se in buoni rapporti...però che strana combinazione, anche Chuyu-san è qui! Ha accompagnato la signorina Orihara che doveva fare non so che studio per una cosa di qualche mese fa. Si guardò intorno, come se stesse per rivelare qualcosa che solo lui sapeva. E' un segreto, però. Non dirlo in giro. Non sapeva tuttavia dove alloggiassero, ma solo che erano in città perché aveva incontrato l'ex Guida al bazaar qualche giorno prima. Oh beh, hai sentito Ryuzaki-sama, no? Non si può andare di sotto senza autorizzazioni. Sbuffò. Vedere le mappe? Ma sono nella nostra caserma, nello studio di Ryuzaki-dono, gliele ha date il nostro capoguarnigione...non credo si possa fare una copia....forse chiedendogliele potrebbe fartele vedere. Forse. Avrebbe fatto spallucce. Uhmmm...ma hai detto sei anni fa? Quando Densuke-sama è stato rapito! O quando sono andati nel Deserto Dipinto? O quando Nokaze-dono ha fatto la riunione con gli altri due clan per negoziare una tregua vera al posto di quella non-scritta degli anni precedenti?




    Reggente? Vuoi fare un viaggio fino alla Capitale? Qui a Città della Roccia ci siamo solo io e mia sorella Midori, con una manciata di scagnozzi. Aveva usato la parola "scagnozzi" quasi con orgoglio. Quell'uomo doveva essere un idiota, anche perché aveva appena assunto un perfetto sconosciuto per fare qualcosa che stava facendo lui, da solo e di notte, e che quindi non doveva essere esattamente di pubblico dominio. Ed è lei in carico delle...operazioni. Chiamiamole così. Il suo tono lagnoso faceva quasi venire il mal di testa...forse tutte quelle ferite e cicatrici se le era meritate. Ma se ti accontenti di parlare con lei invece di prendere dolcetti o denari, a me sta bene. Ne restano di più per me.

    Jeral però non gli stava più prestando attenzione, immerso nella rapida lettura del pesante tomo che gli era stato passato. Per quanto promettente, dato che si chiamava "Il regno cancellato dalla storia", in realtà si trattava di un lungo e scadente poema epico che narrava di una qualche ribellione in una città fantastica che di notte era immersa nel deserto e di giorno solcava i cieli. Uno stregone di nome Enuo la controllava con pugno di ferro, ma, testuali parole "Egli Stesso era solo Aspetto ed Emanazione" senza però approfondire. Al termine del lungo e poco entusiasmante racconto, infarcito di figure retoriche disperse con poca perizia, il Regno veniva liberato dal giogo dello stregone e la gente era finalmente libera di restare sempre nel cielo. Unico altro dettaglio che forse sarebbe stato rilevante era la presenza di maestose creature, simbolo di vittoria, che accompagnavano gli altrimenti scialbi "eroi" della vicenda. A volte descritte con ali maestose e becchi d'aquila, altre volte con artigli di leone, altre ancora con corni che incarceravano il fulmine e zampe equine che solcavano i venti...quegli esseri chimerici parevano, pur vagamente, simili ai suoi Kirin, ma anche a qualcosa di alato che era esistito in un passato ormai perduto dal Flagello...esseri alati le cui vere sembianze erano mascherate, che vivevano su un'isola nel cielo. Secondo il racconto alla fine tutto ciò che era stato di Enuo venne cancellato, anche se nessuno trovò mai il suo corpo, e ogni cronaca, eccetto questo poema, venne volutamente distrutto per dimenticare, e anche qui testuale "Quel regno terribile e Furioso, di cui Egli era sovrano il cui ricordo vogliamo Perdere, e anche Enuo svanirà con esso".

    Informazioni sconnesse e poco utili, indubbiamente. Il Flagello aveva terminato, mentre il Kiku leggeva diverse vecchie lettere, annoiato. Erano resoconti della Guerra combattuta tra Cremisi e Alleanza Ninja, niente di immediatamente rilevante, ma quando il Flagello pose la sua domanda Masao si raggelò. Rimase in silenzio qualche istante, con le spalle che fremevano quasi fosse terrorizzato, ma mai simile analisi sarebbe stata più lontana dalla verità. Alla fine avrebbe detto: Io lo avevo capito subito che tipo sei... E quando sollevò lo sguardo, esso era l'orrida maschera deforme di una vittima che trova l'eccitazione solo nella sofferenza.



    ...stavo aspettando un Pervertito come te. Non aspettavo altro. Non desideravo altro. Questa gita sarà...molto...molto più interessante del previsto! Si sarebbe alzato, gettando da parte le lettere e poi gettandosi letteralmente ai piedi del Flagello ancora seduto, con la lingua vicino alle sue scarpe. Comandami...e puniscimi...il Dolore è TUTTO! E Lei non me ne da mai abbastanza...mai abbastanza! Deve essere DI PIU'!
     
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