Le Pietre in Paradiso

Quando le cose possono andare storte...

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Pietre in Paradiso


    Socchiuse gli occhi, ma pareva che la donna fosse sensibile all'adulazione, quando Hoshi le fece i complimenti per la sua preparazione. Tuttavia la richiesta di collaborazione non ebbe il risultato sperato. Aiutarti nella ricerca? E cosa avrei da guadagnarne, ragazzino? Sono la madre del Governatore locale, avere i permessi sarebbe una bazzecola, ma non mi verrebbe nulla in mano dall'aiutare uno che si spaccia per professore e che non ha mai pubblicato in vita sua, ma anzi che va a caccia di fantasmi come quel cretino di Sanji Sato! A giudicare dal tono, forse non sarebbe stato saggio menzionarlo...o forse no? Era evidente che si conoscessero e c'era dell'astio...forse. Potevano sfruttare la cosa?

    Strumenti del passato. Bah! Io so già dove si trovano, non mi serve mandare voialtri a scavare alla cieca: Il vecchio anfiteatro sprofondò nel sottosuolo durante la guerra quarant'anni fa. E dentro c'era il museo dove conservavano alcuni strumenti antichi...ma è nel mezzo del campo di battaglia ed è pieno di trappole, persino io mi sono trovata ad aspettare perchè dei ninja fossero disponibili. Il Daimyo non è granchè interessato a finanziare ricerche a scopi culturali, quello cerca solo i vantaggi militari! Puntò un dito contro lo "studioso". Se davvero vuoi affrontare le trappole allora dovrai prima portare me al vecchio anfiteatro sepolto, e dovrete portarmi con voi...un gruppo di squinternati che caccia fantasmi non saprebbe riconoscere un Oboe degli Spiriti da un'Ascia per far legna! Trovate le mie cose potrete girare di sotto quanto volete, tanto non credo che le trappole ti preoccupino: quello con l'ascia è palesemente un ninja, no? E anche l'altro che ha seguito quelli di Iwa. Alla vecchia non mancava lo spirito di osservazione, ma aiutarla avrebbe richiesto del tempo, e loro non potevano permetterselo...andare dal governatore magari avrebbe fornito loro un permesso senza dover attendere più di tanto. Cosa poteva scegliere il ninja di Suna?

    [...]

    WOOOW! Allora sei quel Mercenario di cui si parlava! Fantastico, non pensavo che ti avrei mai incontrato! Puoi darmi qualche dritta su come essere uno shinobi? Eh? E prese a tirare di boxe e dare qualche calcio a vuoto, con l'entusiasmo tipico dei principianti. Ryuzaki-sama? Beh...sembra un teppista ma in realtà è molto ligio al dovere. Molto, mooolto inquadrato, ci tiene che le cose siano in ordine. Pensa che come hobby costruisce modellini di barche! Disse gesticolando un poco. Ma se passate dal governatore non penso che ci saranno problemi, vero, le mappe le abbiamo noi ninja di Iwa, proprio nella scrivania di Ryuzaki-sama, ma non siamo mica in una dittatura militare! Se non da lui, sarebbe stato facile scoprire dove si trovava la guarnigione semplicemente chiedendo in giro. Uhmm...sulle leggende non so granchè. Sono nato e cresciuto alla Capitale e il mio Clan sta là da millenni, Città della Roccia non la conosco granchè. Poi si accigliò. Ma i Kappa non sono quelle bestie marine col becco da papera? Qui mica c'è acqua! Avrebbe aggiunto poi, con un misto di saccenza e di puntigliosità che a volte sono caratteristici della giovane età...Jiro non poteva avere più di quattordici anni. Sempre che li avesse.

    Nessuna notizia su Chuyu o Maya, e una volta riunitisi i tre ninja avrebbero dovuto mettere assieme le informazioni, con Febh che aveva salutato cameratescamente il suo neo-assoldato minatore, che aveva accesso ad alcune zone del sottosuolo...a capire se erano quelle che gli sarebbero tornate utili, dato che in effetti non avevano un'indicazione precisa.

    Dunque, io ho un supporto se andiamo in alcune parti delle fogne, specie quelle che conducono ad alcune miniere, ma non tutte. In sostanza abbiamo una guida, ma ci serve un permesso del governatore per andare di sotto liberamente...a meno di volerci inguaiare coi ninja di Iwa. A questo proposito, sono convinto che una piccola distrazione ci faciliterebbe un sacco il lavoro se prendiamo la seconda via: ho visto un negozio di fuochi d'artificio venendo qui! A giudicare dal suo sorriso e dal luccichìo sinistro negli occhi metterli in mano a Febh implicava demolire una città che era sopravvissuta a un assedio ninja con jutsu esplosivi...la cosa andava ponderata (Shinodari aveva perso capelli e anni di vita ogni volta che la sua al tempo Guardia del Corpo si avvicinava ai fuochi d'artificio, nemmeno fosse un piromane/dinamitardo mancato). Oppure ci portiamo dietro la vecchia. E la sua Capra. A cercare pifferi vecchi di secoli in mezzo a trappole in un anfiteatro crollato per una battaglia. Concluse, un pò interdetto. E vi stupirà, ma non è la cosa più strana che mi sia capitato di vedere.

    Il problema di fondo era che di fatto, anche ottenendo l'accesso ai piani inferiori, non sapevano come arrivare alla grotta menzionata negli stralci di informazione che li avevano portati a Città della Roccia.



    Immagino. Mormorò il sacerdote, in risposta ai commenti di Jeral, pur guardando quei simboli con sospetto, come se vi riconoscesse qualcosa che non aveva nulla a che fare con ciò che gli era stato appena riferito. Ma questo non cambia il fatto che è notte fonda e non vedo il motivo di tanta urgenza. Aggiunse, comunque scocciato da quell'interruzione del suo riposo notturno. Io conosco alcuni dei simboli perchè ho avuto un addestramento da Shinobi, nel paese della Cascata di cui sono originario, ma ho lasciato le armi per i sandali e la preghiera. Che io sappia i pochi esperti di Fuuinjutsu originari di Iwa sono stati reclutati al Villaggio, ora che sta riprendendo a fare affari. Sospirò. Ma se si parla di massimi esperti di fuuinjutsu qui al Paese della Terra, anche se originaria di Konoha, inevitabilmente si finisce per parlare di Maya Orihara. Sbuffò. Lo sapevo che avrebbe portato guai. E' stata qui, pochi giorni fa, approfittando del fatto che i Kiku hanno fatto aprire gli archivi senza orari, ha frugato un pò tra le vecchie pergamene, piazzato qualche simbolo "per sicurezza" e poco altro. Non so dove li abbia messi ma ho sempre la fastidiosa sensazione di essere osservato. E poi se ne è andata dicendo che sarebbe tornata ogni tanto. Lei e quella ragazzina che si portava dietro, magari li troverai "Alla Pietra", è l'albergo migliore della città. Da quello che dicono le voci lei non se ne va mai dalla sua casa, dove è invincibile, ma se lo ha fatto devono averle pagato una cifra esorbitante. Ma per quanto ricercata, Maya Orihara non giustifica un risveglio così brusco.

    Alla comparsa del tomo il monaco non fece una piega, nemmeno dopo il breve riassunto del racconto, mostrandosi anzi irritato perchè non vedeva il senso di quella faccenda. Senti...non ho idea di cosa racconti quel libro. Qui c'è un tempio Shintoista, ma fino a qualche mese fa il Tempio fungeva solo da archivio, ci siamo trasferiti qui da pochissimo e abbiamo iniziato i riti da meno di un mese. Non ho avuto ancora modo di studiare gli Archivi, e non rientrano nemmeno nel mio campo. Se vuoi un parere spassionato da parte di un monaco che è stato svegliato nel cuore della notte, posso dirti che di questo Enuo o del suo regno volante non so un bel niente. Aspetto e Emanazione sono concetti religiosi, forse aveva una specie di teocrazia e diceva di essere un avatar di qualche dio, no? Non ne ho proprio idea...ora posso tornare a dormire? Il libro credo dovresti rimetterlo a posto.

    [...]
    Quando infine le costrizioni e gli strumenti che gli dilaniavano le carni si dissolsero, non più supportati dal chakra del loro creatore, Masa finì per cadere a terra lasciandosi andare a mugolii di dolore che poco avevano di diverso dai respiri eccitati di un amante. Ferito e malconcio, vivo ma dolorante e incommensurabilmente felice, il Kiku si alzò a fatica, mentre un chakra nero come la pece e viscido, malsano, gli fluiva intorno con forza dirompente, come se emesso da ogni ferita e cicatrice, pulsante come il dolore che aveva provato, e che venne poi assorbito dagli occhi e da ogni orifizio, simile a un fumo nero tossico e inebriante. Le ferite si erano tutte chiuse, e gli occhi dell'uomo avvampavano di potere. Si....SI. Credo di averlo trovato finalmente. Ho trovato colui che può darmi il vero Dolore. Il vero Potere. Con una mano sul petto riprese ad ansimare pesantemente, prima di sfiorarsi altrove con l'altra mano...e procedere.

    Quando fosse tornato nei sotterranei Jeral non avrebbe trovato più la sua vittima, ma solo un biglietto

    Mi sono venuti a prendere.

    Ti ho disubbidito.

    Spero mi punirai adeguatamente quando ci reincontreremo.

    Cercami all'albergo "Rocce Rosse", mia sorella sarà con me.


    Tuttavia se si fosse recato in quel luogo avrebbe scoperto che nessuno dei due Kiku era sul posto (l'albergatore avrebbe riferito che non c'era nessuno al momento, tutti fuori, cosa confermabile facilmente con il Sesto Senso del Flagello, e non aveva idea di dove fossero andati). Recandosi "Alla PietraL'edificio era un semplice cubo in pietra incassato nella montagna, come la maggior parte delle costruzioni in città, ma era decisamente in ottimo stato, come se fosse scampata al bombardamento di Jutsu durante l'assedio o fosse stata ricostruita con perizia. I muri stessi erano stati sicuramente ristrutturati e così le finiture delle finestre, eleganti pur essendo montate in feritoie nella nuda pietra. Alcune piante abbellivano l'ingresso dotato di un ampia porta a vetri e l'interno era stranamente caldo pur non essendoci alcun impianto di riscaldamento in vista." invece avrebbe scoperto che le sue capacità percettive erano del tutto vane nei confronti dell'edificio, segno che verosimilmente qualcuno lo aveva schermato. L'albergatore era abbastanza ben piazzato ma tutto sommato di aspetto innocuo, e se interrogato rispetto ai suoi visitatori avrebbe detto che non forniva informazioni sui suoi clienti, ma poteva comunicare con loro e chiedere se erano disposti a ricevere ospiti, sebbene l'ora fosse tarda. Avrebbe chiesto di attendere almeno l'ora di colazione, se possibile, ma a fronte di insistenze avrebbe ceduto, indicando a Jeral una poltroncina poco distante, per farlo attendere.
     
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