[News GDR] La Fonte della Vita EternaVillaggio dell'Abete

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    It's just YOU against YOU

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    La Fonte della Vita Eterna


    XII


    La strategia ebbe un buon risultato, dato che in men che non si dicesse il rumore di brevi ma frequenti passi fu ben distinguibile anche nel vociare paesano mattutino. Quando la porta venne aperta davanti al CaoCao e i suoi funghi, apparve una donna giovane e minuta dai capelli color argento e un grazioso paio di occhiali tondi.
    E adesso veniva il primo problema: chi diavolo era? Una delle nipoti di Lianshi o la stessa vecchia signora? Maledii la mia fretta e il fatto di non aver chiesto informazioni sull'aspetto fisico della stessa... Avrei dovuto improvvisare, come al solito.
    Ohohoh! Lo sai che è sempre un piacere! Una buona tazza di tè è quello che ci vuole! Sorrisi, varcando la soglia della casa.
    La piccola dimora di legno era proprio come appariva: una casetta in legno su un solo piano,con tutte le stanze in vista, sebbene il mobilio sembrava decisamente più "moderno" rispetto a quello che ci si poteva aspettare dalla persona più anziana del mondo. Un piccolo salone con un dei sofà dove venni fatto accomodare, una cucina, un piccolo bagno e una finestra socchiusa che dava su un piccolo orto in giardino... Ma della vecchia Lianshi, nemmeno l'ombra.
    Il mistero si infittiva, e la confusione aumentava nella mia testa. Se la vecchia non accettava mai nessuno in casa prima di mezzogiorno, e la casa era disabitata oltre alla signora lì davanti a me, dov'era Lianshi? La risposta era semplice, o almeno credevo.
    Oh, nulla di che... Avrei bisogno di parlare proprio di queste vecchie storie... Storie di nonnetti, come noi, d'altronde... Presi il tè dalle mani della donna dai capelli argentati. Ohohoh! Ti ringrazio! Sì, le storie e le novità delle ultime ore sono preoccupanti... Ed è per questo che non abbiamo tanto tempo. Quanto poteva risultare strana questa frase detta da un immortale ad un altro, forse non potevo neanche concepirlo. Non mentirò, probabilmente si, dovremo combattere. Ma non saremo soli. E non mi riferisco solo al signor Yorai. Posai il tè dinanzi a me. Non solo ci dobbiamo fidare della Tregua, ma ci sono altri che vogliono difenderci e difendere questo posto... E sono qui anche per questo. Non ero sicuro sul chi fosse veramente davanti a me, ma sapevo che se era la persona che cercavo mi avrebbe riconosciuto... Come CaoCao la sera prima.
    Devo parlare subito con Lianshi, la saggia Lianshi, perché non c'è molto tempo. Avrei insistito, osservando qualsiasi reazione della ragazza davanti a me.
    Ormai era certo che se ella si fosse rivelata una delle nipoti di Lianshi, questa si era nascosta ai miei occhi in qualche modo, visto che era certo che lei non lasciasse mai la sua dimora. Se invece proprio la ragazza si sarebbe rivelata essere la vecchia Lianshi, tutto sarebbe stato più semplice.
    Ho bisogno di confrontarmi su Pangu, sul Vuoto, e sul Potere del Vuoto. Il vero e il pieno potere del simbolo. Devo comprendere il Vuoto, di come questo si manifesta e come si mescola al nostro essere. E devo comprendere perché è stato creato un undicesimo guerriero del Vuoto. Quali possono essere stati i motivi che hanno spinto Pangu a farlo, dopo tremila anni. Mi serve la vecchia Lianshi, la saggia Lianshi, e il suo Potere. Per difendere tutti. Quelle sarebbero state le mie ultime parole come CaoCao, poi avrei valutato il da farsi.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Y Danone
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    Finalmente fuori


    Per fare nuove conoscenze...



    D'improvviso, la spiacevole sensazione di quella trappola, che pareva derubarmi del mio chakra, s'interruppe.
    Certo, mi direte voi, avevamo rovinato una wakizashi di Kitori ed il mio Fuuma Kunai (ma di meno, fortunatamente), per riuscirci... io avevo usato la mia unica cartabomba ed ero ancora con le gambe malferme, come spesso mi succedeva, ma, ehi, in fondo eravamo forse più vicini ad uscire di lì!
    Bene, Kitori-san, direi che se usi di nuovo quel tuo trucchetto di prima, io ci metto un pò del mio chakra gravitazionale, diamo una spintarella e forse ce la facciamo anche ad uscire di qui!, esclamai verso il mio compaesano in attesa che lui fosse pronto per attaccare assieme.

    SE fossimo riusciti ad uscire da quella gabbia di legno, elemento che iniziai ad odiare non poco in quel momento, mi sarei voltato verso il Kenkichi: Allora, due tipi con lo stesso nome ci hanno attaccato, il non so bene cos'era che ci stava vicino, un clone, un pezzo di carne... boh... è stato sconfitto.
    Che facciamo? Io direi di cercare Akira per questo allegro luogo, in fondo qualcuno saprà che siamo qui, no? Il clone diceva di aver parlato con dei pezzi grossi, giusto?
    , a quel punto, avrei iniziato a muovermi per quello che mi sembrava un piccolo villaggio, pieno di case.
    Case in cui la gente ancora stava iniziando a svegliarsi, mentre d'improvviso si fece noi incontro una tizia con una mascherina sulla faccia e la voce molto roca.
    Brutto mal di gola, la tipa..., fu il mio primo pensiero, che fosse un clone malaticcio come l'altro, è stato il secondo.
    La mascherina si rivelò essere una della Tregua che non si chiamava Hayate, per fortuna, iniziando a fare tutta una serie di domande ed affermazioni a cui risposi con altre domande.
    Cos'è una Muuga? e poi, voltandomi verso Kitori, Lo sapevi che il Mizukage stava venendo qui? Ce lo ha detto per caso l'altro clone malaticcio?, con tutta la storia della gabbia di legno, m'era passato un pochetto di mente, lo ammetto.

    Cos'è successo? Bé, siamo arrivati fin qui in cerca di un ninja di Kiri, Akira, per richiesta dell'Amministratore Sanjuro-sama e due della vostra Tregua ci hanno accompagnato in una piccola casetta.
    Stavamo lì ad aspettare, asciugandoci, dopo il mal tempo, quando ecco che spuntano due tizi che si chiamano entrambi Hayate, fra cui una che era una ragazza, cosa parecchio strana, pensavo che Hayate fosse un nome maschile.
    Comunque, scusa, sto divagando... dov'ero? Ah sì! Quei due Hayati ci hanno attaccato di sorpresa ed eliminato il clone, poi la ragazza, che usava un flauto per delle illusioni è stata disarmata da me, così ha pensato bene di scappare, mentre l'altro, che creava roba di legno ci ha intrappolato in una gabbia di legno, appunto... e ci abbiamo messo un pò a liberarci.
    , spiegai, poi mi girai verso il compaesano, Concordi, Kitori-san? e poi verso la donna, A proposito: io mi chiamo Fudoh, piacere. e sull'ultima sua domanda alzai le spalle.
    Dobbiamo trovare Akira-san, ninja di Kiri e forse aspettare il Mizukage è il modo migliore per trovarlo, a meno che voi della Tregua non ci possiate dire dove si trova, così andiamo direttamente da lui., conclusi, attendendo una replica da questa Chiba.

    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 675
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Cartabomba I × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Coltelli da Lancio × 3
    • Fuuma Kunai × 1

    Note
    ///
     
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    Indy


    La Fonte della Vita Eterna • Capitolo IV

    Le chiacchiere di Munisai parevano aver fatto breccia, riuscendo quantomeno a scongiurare un combattimento che lo avrebbe visto in netto svantaggio. La ragazza che aveva subìto una così repentina e inspiegabile trasformazione nel comportamento rimproverò con cipiglio il rosso per la sua subdola invadenza, sottendendo una neanche troppo velata minaccia, per quanto la prudenza del giovane fosse stata elogiata.
    L'otese incassò con rispettoso silenzio quell'avvertimento, senza sottovalutarne la consistenza. Dopo aver taciuto, però, non poté fare a meno di interloquire.
    L'isola dove non si muore? ripeté, aggrottando le sopracciglia.
    Cosa significa? chiese, del tutto ignaro della singolare anomalia che affliggeva l'isola e chiunque vi si trovasse sopra.
    Se si trattava di un semplice soprannome dell'Abete era quanto mai insolito e il ragazzo avrebbe voluto scoprirne il significato. Per il resto, lasciò che la giovane si esprimesse intervenendo poco, intento a racimolare quante più informazioni fosse possibile.

    Ad esempio, pareva che BakeKujira, termine che aveva precedentemente già sentito durante il suo appostamento, fosse in effetti il nome dell'Arma che si riteneva essere nascosta da qualche parte su quello sputo di terra in mezzo al mare, per quanto la sua effettiva presenza non fosse ancora stata dimostrata.
    Parlando di nomi, l'abnorme alleanza stretta tra Zanna e Kiri e, per estensione, il contingente di shinobi lì stanziato dai due Villaggi, erano denominati "Tregua".

    La ragazza accettò che Munisai si unisse alle ricerche di Yusuke, che poco dopo si rivelò essere il nome evidentemente fittizio assegnato al focoso compare lì presente per quella missione, e di una certa Taeko. Si sarebbero recati alle rovine poco più a est, dove era possibile che si celassero degli importanti indizi sull'Arma, o roba simile. Una situazione del genere era stata già rilevata con certezza presso un sito analogo, ma più a ovest, ma evidentemente già altri se ne stavano occupando, altrimenti non avrebbe avuto molto senso dirigersi altrove, giusto?

    Venne fuori che Yusuke aveva già incontrato altri Accademici, cosa non stupì affatto il rosso, essendo lui ben a conoscenza della spedizione accademica che lo aveva presumibilmente preceduto sull'isola di poche ore. Chissà se Kato Yotsuki, il solo compaesano ad essersi pure imbarcato in quella folle avventura, era uno dei ninja che quel tipo aveva incrociato.
    Per il momento il ragazzone non sentiva l'urgenza di ricongiungersi ai propri alleati, quanto piuttosto gli premeva scoprire qualcosa di utile e interessante da chi ne sapeva più di lui sulla questione Arma di Iwa, e quei due costituivano senz'altro un ottimo inizio ai suoi occhi. Tuttavia, le nuove conoscenze non si dimostrarono sempre propense a condividere il loro sapere, il che era anche prevedibile visto come avevano reagito alla scoperta di essere spiate.
    L'otese doveva fare buon viso a cattivo gioco, cercando comunque di capire il più possibile in quel dannato casino.
    Guerrieri del Vuoto? E chi sarebbero? domandò con spassionata curiosità, ma invece di una risposta ricevette dalla giovane un'occhiata ironica, quasi sardonica, che poco si addiceva ad una ragazzetta di quell'età.
    Hai chiesto di unirti a me sulla pista che sto seguendo, se ti impegni con me devi mantenere quanto prometti e non pensare a nient'altro.
    Sono una donna gelosa, io. Sempre stata.

    Di norma, quelle ultime affermazioni avrebbero fatto sorridere Munisai. Anzi, dato che uscivano dalla bocca di una mocciosa le avrebbe indelicatamente e sonoramente riso in faccia, ma non lo fece, e non solo perché non sarebbe stata una mossa molto avveduta, date le circostanze.
    C'era qualcosa nel modo di fare, di parlare, persino nella gestualità della giovane che rendeva quell'atteggiamento maturo e autoritario maledettamente convincente. Tanto che il grande e grosso shinobi del Suono non poté che piegarsi al volere dello scricciolo. O quasi.
    Non intendo tirarmi indietro, farò la mia parte al meglio delle mie possibilità. Però le informazioni sono fondamentali, e avere un quadro più preciso della situazione mi renderebbe molto più efficace, e quindi più utile alla causa comune.
    Dato che li stanno cercando, questi Guerrieri immagino siano un tassello importante del mosaico. Per questo ho chiesto di loro.

    Avrebbe così lasciato che l'altra soppesasse la bontà di tale argomentazione e decidesse se e quanto raccontare sull'argomento. Ad ogni modo, lo straniero non avrebbe insistito oltre, per il momento.

    Poi, ancora una raccomandazione: trattare bene Taeko. Sì, ma chi era Taeko?
    La risposta a quell'interrogativo arrivò quando, dopo un letterale battito di ciglia, la fanciulla parve riacquisire il carattere ed il modo di fare da acerba adolescente quale era, i medesimi che il rosso aveva riscontrato in lei durante la sua furtiva osservazione.
    Taeko era il nome della ragazza stessa, la cui situazione mentale pareva decisamente ingarbugliata.
    Era come se due entità distinte coesistessero nello stesso corpo, indipendenti ma capaci di comunicare tra loro. Forse si trattava di una patologia di carattere neurologico, quello che chiamavano disturbo di personalità multipla, ma nulla escludeva che la condizione della kunoichi fosse di carattere ben più straordinario. Quando si trattava del mondo ninja, mai dire mai.
    Ad ogni modo, c'era la personalità Taeko che era appena riaffiorata, una ragazzetta come tante, spensierata, socievole, a tratti ingenua, e la personalità "Sensei", una donna matura, saggia e autorevole. La prima era decisamente più coerente con il suo involucro esterno, ma la seconda sembrava molto più consapevole e in controllo di quella dicotomia, oltre che molto meglio informata sulle questioni dell'Abete e dell'Arma. Infine, Yusuke le era completamente sottomesso e soggetto, obbedendo all'istante ad un suo ordine e rivolgendosi a lei con sommo rispetto, arrivando a chiamarla "Signora". Lo stesso Yusuke che ora sollevava gli occhi al cielo mentre la mocciosa dichiarava di essere un ninja in prova per la Tregua.
    In effetti non è che quadrasse molto.
    Quei due non erano Accademici, quello era certo. Che fossero isolani? Possibile. Ma difficile che fossero della Tregua, o sarebbero stati molto meno amichevoli e disposti a collaborare, dato che Munisai era effettivamente un intruso e loro impedivano l'accesso all'isola a chiunque non fosse della loro cricca. Restava Hayate, l'opzione secondo lui più plausibile. In fondo erano stati loro a convocare quelli dell'Accademia in quel luogo, la volontà di collaborare era dunque scontata. Inoltre era stata la Sensei stessa a dire che Oto fosse una loro alleata in quella vicenda, frase che lasciava spazio a ben pochi dubbi.
    La marmocchia però sembrava inconsapevole di tutto ciò e le sue parole erano incoerenti con quelle della sua altra metà, per così dire. L'otese avrebbe semplicemente assecondato senza andare a puntualizzare le incongruenze del caso, cercando di sfruttare il più possibile quei due e ciò che sapevano.
    Ciao, Taeko rispose tranquillo al saluto.
    Scusa per la fiammata, ma gli ordini sono ordini.
    Ma certo, sta' tranquillo mostrò una mano sorridendo, come ad esprimere la non necessità di scusarsi.

    Dopo che i due nuovi alleati ebbero esposto in maniera succinta i loro punti di forza, chiedendo poi all'accademico quali fossero i suoi, Yusuke tese una mano verso quest'ultimo.
    Senza rancore, si? Dobbiamo distruggere l'Arma!
    Il rosso lo fissò per qualche istante, poi gli fece un mezzo sorriso avvicinandosi a lui. Superò il braccio proteso dell'altro come se non lo avesse notato, dando grosse pacche con entrambe le mani sulle spalle del tizio, poi afferrandole e scuotendole giocosamente.
    Ti ho detto di non preoccuparti!
    In fondo ero io in difetto, me la sono cercata
    disse con tono gioviale mentre un sorriso complice si allargava ulteriormente.
    Lo lasciò andare, volgendo lo sguardo verso il sentiero che li avrebbe portati fuori dal bosco.
    Hai ragione, ma innanzitutto dobbiamo trovarla.
    Andiamo a dare un'occhiata a queste rovine. Fate strada, ragazzi.

    Di fatto non gli aveva voluto stringere la mano. Il tipo sembrava in buona fede, ma il ragazzone non si fidava di nessuno di quei due. Aveva però ripiegato su un gesto ancora più informale e fraterno rispetto ad una solenne stretta di mano, giusto per salvare le apparenze, coadiuvato dalle proprie notevoli capacità interpretative.
    Il gruppo si mise dunque in marcia.
    Comunque anch'io me la cavo con nodi, corde e fili disse, voltandosi verso la ragazzina.
    Sono abile nei lavori che richiedono una buona manualità.
    Poi, combatto prevalentemente sulla breve distanza con le mie armi.

    Si grattò la testa.
    Questo è quanto, temo. Ho iniziato un po' tardi la mia carriera ninja, quindi ho ancora molto da imparare.

    Usciti dalla foresta, proseguirono verso oriente. Tanto valeva ammazzare il tempo cercando di scoprire qualcosa in più su quella terra.
    Allora, siete qui da molto? Come ho detto non so praticamente nulla su quest'isola, né dal punto di vista morfologico né da quello storico.
    Non so niente neanche dei suoi abitanti, tipo quanti ne siano o che genere di stile di vita conducano.

    Scrollò le spalle.
    Cosa sapete dirmi?
    Attese delle risposte, ascoltando con attenzione.
    Si guardò i dorsi delle mani, poi la pelle delle braccia. L'ustione che aveva subito quando era stato scoperto a origliare era stata di lieve entità, grazie alla tempestiva contromossa, ma comunque sembrava che le lesioni stessero guarendo più in fretta del normale.
    E lui che aveva lavorato assiduamente nelle fucine aveva un certo occhio per le bruciature.
    Questa storia che qui non si può morire ha dell'incredibile. E vedo che anche i danni vengono rigenerati ad un ritmo accelerato.
    Ci sono delle controindicazioni o delle casistiche in cui questo fenomeno non si manifesta? In altre parole, quali sono i limiti di questa immortalità?
    avrebbe chiesto incuriosito, ma solo se precedentemente la Sensei non si fosse espressa già in maniera esaustiva sull'argomento.

    Ma parliamo di quello che ci interessa più nell'immediato, le rovine.
    Da quello che avete detto intuisco che sia presente più di un sito del genere qui all'Abete. Quanti ne sono di preciso e quanto sono antichi?
    Immagino che anche altri si stiano dando da fare per esplorarli, al momento. Però non capisco una cosa
    si grattò il mento rimuginando, prima di continuare. A quel punto ragionava più che altro ad alta voce.
    Che legame può esserci tra i resti forse di una civiltà passata e un'Arma di Iwa? Che quell'affare sia rimasto nascosto qui per secoli e che i popoli del tempo abbiano voluto trasmetterci attraverso queste costruzioni degli indizi per rintracciarlo?

    Intanto erano arrivati a destinazione. L'otese subito cominciò a guardarsi intorno, mentre ascoltava le considerazioni dei suoi accompagnatori.
    La prima cosa che attirò la sua attenzione fu ovviamente il simbolo presente su una delle colonne, la più centrale. Gli si avvicinò accovacciandosi.
    Mu*?
    Quel logogramma poteva significare diverse cose a seconda del contesto.
    Nessuno, Senza, Nulla...
    ...Vuoto?
    Possibile che fosse una coincidenza? Si voltò verso gli altri due.
    Questo simbolo...che cos'è? Ne conoscete il significato?
    Fece una pausa, passando lo sguardo dall'uno all'altra.
    C'entra forse qualcosa con questi Guerrieri del Vuoto?
    Dopo aver ricevuto le sue risposte, si risollevò proseguendo l'ispezione.
    Avete ragione, questi monconi di colonne non sono fissati al terreno. Inoltre sembrano quasi essere stati piazzati a casaccio, che strana disposizione.
    Si grattò il mento, pensieroso.
    Avete detto che, tra le altre cose, hanno provato a scavare.
    Sapete quanto arrivano in profondità le fondamenta di quelle tre colonne?
    chiese, indicando quelle più a sinistra con un cenno del capo.
    Poi si avvicinò al malmesso muretto a secco, alto più o meno quanto lui.
    Se guardassimo dall'alto, dici. Beh, proviamo.
    Con un salto misurato e accorto, data la precarietà della struttura, Munisai si trovò sulla sommità del muro, dove prese a guardarsi intorno per poi concentrarsi sulle colonne.
    Quelle più distanti dal suo attuale punto di vista erano le più integre ed erano anche quelle dotate di fondamenta che le radicavano nel suolo. Sembravano disposte a formare un triangolo, ma difficile ipotizzare a che genere di edificio fossero appartenute. Oltretutto, cosa strana, non sembravano esserci macerie riconducibili a un tetto o a una copertura di qualche tipo.

    Il rosso saltò giù avvicinandosi ai due compagni con una smorfia contrariata.
    Così a colpo d'occhio non aveva avuto nessuna folgorazione utile a svelare un fantomatico segreto, ammesso che ci fosse davvero. Ma in effetti sarebbe stato assurdo aspettarsi il contrario, ovvero che in quattro e quattr'otto l'otese riuscisse a risolvere un mistero del quale ninja di ben altra levatura non erano riusciti a venire a capo in anni di permanenza sull'isolotto.
    Poi c'era il fatto che il giovane non sapesse una mazza di archeologia, il che non aiutava.
    Non so voi, ma non ho particolari idee al momento. Dovremo esaminare più accuratamente queste rovine.
    Probabilmente già sarà stato fatto da quelli della Tregua, ma meglio renderci conto coi nostri occhi. Non si sa mai.

    Si guardò intorno.
    Comincerei perlustrando l'area circostante, diciamo nel raggio di cinquanta metri dalla colonna col Simbolo.
    Prendete nota e riferite di qualsiasi cosa vi sembri insolito o fuori posto, qualsiasi minuzia fino al terreno smosso, erba strappata o sassi strani, chiaro?
    Dividiamoci: Yusuke, tu occupati del semicerchio superiore, Taeko con me in quello inferiore.


    Dopo aver battuto la zona ed essersi confrontati sui loro riscontri, l'accademico si avvicinò ad una delle colonne malridotte, quelle solo appoggiate sul prato. Tirò fuori uno dei suoi coltelli da lancio tranciando via le rampicanti avvinghiate ad essa, poi esaminò accuratamente la sua superficie sia con la vista che con il tatto, notando le varie escrescenze e pezzi mancanti.
    Yusuke! Vieni un po' chiamò per chiedere assistenza al focoso compare.
    I due coordinarono la loro azione in accordo all'idea del rosso. Mentre l'uno spingeva la parte più alta della colonna, l'altro, dal lato opposto, agguantava e accompagnava delicatamente il cilindro di pietra coricandolo a terra, cercando di evitare di danneggiarlo.
    Munisai voleva verificare se ci fosse qualcosa sotto la base di quel moncone di pilastro o direttamente sul terreno su cui poggiava. Un segno, un indizio, qualsiasi cosa.
    Se non avessero notato niente di strano, avrebbero rimesso la colonna in piedi com'era prima, per poi ripetere tutta l'ispezione nelle restanti colonne solo adagiate.

    A quel punto, l'otese si sarebbe diretto verso il muro, usando stavolta il dorso del coltello per grattare via ogni traccia di muschio dai sassi, dove presente, in modo rapido ma accurato, evitando di danneggiare le superfici.
    Vedi mai che ci fosse qualcosa sotto quel muschio.
    Dopodiché, avrebbe esaminato da cima a fondo tutto il muretto, tastando ogni pietra che lo componeva e cercando di notare se ce ne fossero di compatibili con i pezzi che mancavano alle colonne precedentemente ispezionate.

    Finito anche lì, sarebbe tornato alle tre colonne intere.
    Chiedendo aiuto ai due ragazzi, laddove necessario, avrebbe cercato di "abbracciare" ciascuna colonna per poi provare a farla ruotare, prima in senso orario, poi antiorario.
    Forse era un'idea stupida, ma ormai andava puramente per tentativi.

    Si sarebbe infine inginocchiato davanti al Simbolo misterioso, poggiandoci sopra una mano e notando solo in quel momento una piccola crepa accanto allo stesso, probabilmente priva di significato.
    Qualcuno di voi si intende di Fuuinjutsu? Io no, purtroppo sospirò.
    Ammesso che di tale si trattasse, poi. Non ne era così certo.
    Sicuramente quel sito aveva qualcosa di sovrannaturale, dato che le sue strutture anche se demolite si ricomponevano nell'arco di un giorno. Neanche fossero state un qualsiasi essere vivente di quell'isola.
    Il rosso davvero non sapeva granché di sigilli, ma provò comunque con la prima cosa che gli veniva in mente.
    Yusuke, puoi posizionarti al centro rispetto a queste tre colonne intere?
    Dopo che il ragazzo avesse assecondato la richiesta, l'accademico si sarebbe praticato sul palmo della mano sinistra un taglio sufficiente a fargli versare del sangue. L'avrebbe poi poggiato sul Simbolo, impastandovi anche del chakra, sperando che succedesse qualcosa.


    Se nulla di quello che avevano provato fino a quel momento avesse dato esiti, o comunque una decisa indicazione sul da farsi, il ragazzone si sarebbe riunito ai suoi alleati mentre usava un lembo della sua maglia per fasciarsi la mano ferita.
    Non posso dire di essere a un passo dalla soluzione, ragazzi disse con tono crucciato, incrociando le braccia.
    Dopo tutto quello che abbiamo visto che idea vi siete fatti? chiese, guardandoli entrambi, sperando che uno di loro avesse colto qualche dettaglio che a lui era sfuggito.
    Dopo averli ascoltati, indugiò a lungo con lo sguardo sulla kunoichi.
    Le stava provando tutte, tanto valeva mettere da parte ogni remora.
    La fissò intensamente, con aria seria.
    Taeko, se la tua Sensei fosse qui e sapesse quello che noi sappiamo...cosa pensi che direbbe? Che consiglio potrebbe darci?





    Chakra: 27/30
    Vitalità: 11/12
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità: 300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Fuuma Kunai × 1
    • Kunai × 4
    • Coltelli da Lancio × 3
    • Cartabomba I Distruttiva × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Occhiali × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1

    Note
    ///


     
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    Rovine e teste


    Villaggio dell'Abete - IX


    Le parole di Shunsui sembravano aver convinto solo in parte l’Hayate, ma furono sufficienti ad evitare di essere attaccati. Shunsui aveva sottovalutato l’importanza di usare il nome della setta ed attribuirselo, o per lo meno ne aveva sottovalutato l’importanza che la Magnanimità gli attribuiva e doveva correggere il tiro. Del resto, dalle parole dell’uomo si capiva abbastanza bene che tipo di fanatico il marionettista avesse davanti e poteva usarlo a suo vantaggi. Era sempre abbastanza facile disporre delle persona guidate da un forte obiettivo o credenza. Il marionettista stesso non faceva eccezione.

    Non intendo sfruttare nessuno. La mia ricerca della conoscenza non si traduce nel desiderio di possederla in maniera esclusiva. Se mia accoglierete tra i vostri ranghi, sarò più che contento di condividere qualsiasi conoscenza i miei studi mi porteranno a scoprire. Così potrò ricambiare umilmente il grande dono che Hayate mi può concedere. Ad ogni modo, anche io credo che le parole siano vuote. Se ne hai le capacità, potrai accedere ai miei pensieri liberamente, per convincerti che non sto mentendo. Se questo non è possibile, dovremo attendere che questa missione finisca, ed in tal caso ti mostrerò sul campo la mia lealtà.

    Se la Magnanimità avesse usato l'interrogazione mentale sul chunin della Sabbia, avrebbe capito, dalle immagini estratte, che la fedeltà di quel ragazzo non era riposta nella Sabbia, nè tanto meno in Hayate. L'unica cosa che gli interessava era la conoscenza delle arti ninja, che avrebbe ottenuto a qualsiasi costo. La Magnanimità avrebbe visto che il ragazzo possedeva i mezzi per estrarre le conoscenze dai corpi deceduti di ninja, e mirava a padroneggiarle tutte. Qui era il problema: dominare tutte le arti ninja, comprese quelle degli altri villaggi accademici. Per questo, da Hayate non gli serviva solo il tempo necessario a completare le sue ricerche, ma anche la libertà di agire indisturbato e lavorare sui cadaveri, indipendentemente dal loro allineamento politico.

    Shunsui venne quindi schiaffeggiato dal frustino che la Magnanimità portava con sè, sopportando il dolore senza fiatare nè reagire.Accetterò qualsiasi punizione riterrai necessaria. Io ho già scelto da che parte stare e te lo dimostrerò, se ne avrò la possibilità. La Magnanimità sembrò quindi riconoscere le sue capacità e la sua utilità in quella missione. Gli disse del legame tra i guerrieri del vuoto, le rovine e l'arma e gli disse cosa fare per dimostrare il suo valore. Shunsui si piegò in un inchino, e ringraziò l'uomo di quella possibilità. Poi disse:

    Probabilmente il ninja dai capelli biondi sarà andato a cercare il kiriano, che a sua volta è probabilmente andato a cercare Caocao, che mi dici essere un guerriero del Vuoto. Ma quanti guerrieri del vuoto ci sono? E perchè i guerrieri sono legati a quest'arma di Iwa? E come sono legati i guerrieri e le rovine? Cosa sappiamo delle rovine fino a questo momento? Inoltre, ammettiamo di svelare i segreti delle rovine... sappiamo già come fare a distruggere l'arma?


    Domande abbastanza fondamentali alle quali il chunin sunese non aveva avuto modo di avere risposta fino a quel momento. Purtroppo con loro accademici era stato condiviso ben poco, mentre era chiaro che quelli di Hayate sapessero molto di più. Infine, prima di andare, il chunin avrebbe detto:
    Dovessi scoprire qualcosa, come farò a contattarti di nuovo? Inoltre, dovessi incontrare un altro membro di Hayate, gli ordini di chi devo dire di star seguendo? Infatti, fino a quel momento, la Magnanimità di Hayate ancora non si era formalmente presentata.

    [...]




    Shunsui sarebbe arrivato in cima alla collina così come gli aveva detto la Magnanimità: senza marionette e con in mente una storia da raccontare a quelli della tregua. Tuttavia, lo spettacolo che gli si parò davanti non era proprio quello che si aspettava: entrambi i ninja che accompagnavano Akira erano morti. Shunsui si fermò a pensare: Akira Gen se ne era andato perchè era in fuga da qualcuno che aveva decapitato i suoi compagni, oppure era stato artefice lui stesso del massacro? Shunsui non vedeva altre alternative, visto che erano tutti e due integri quando aveva lasciato la collina. Sarebbe stato utile avere la Magnanimità ancora con lui: forse l'Hayate avrebbe potuto descrivere meglio in che condizione si trovava lo spadaccino, così da capire quale fosse la verità. Shunsui propendeva per il tradimento. Si avvicinò alle teste impalate su pali di legno, e sentì che biascicavano qualcosa di confuso. Li analizzò con più attenzione: oltre ad essere staccate dai corpi, le teste non presentavano altre ferite che potessero giustificare lo stato confusionario. Il marionettista controllò se dei sigilli erano stati applicati e, se ne avesse trovati, li avrebbe sciolti. Se la confusione non era data da questo, allora o semplicemente le teste andavano piazzate ai loro posti, oppure c'era un genjutsu in atto. Poteva tentare l'una o l'altra cosa, ma se avesse avuto successo i tipi lo avrebbero ostacolato nella sua ricerca. Le rovine avevano la priorità, dopo avrebbe pensato alle teste.

    Le rovine di per sè non sembravano avere grandi segreti da rivelare. C'erano le tracce di simboli qui e lì e su quello il marionettista concentrò la sua attenzione. Data la sua esperienza con i sigilli, cercò di capire se si trattasse di un qualche tipo di fuuinjutsu, ed a scioglierlo in quel caso. Non pensava che quella strategia lo avrebbe aiutato molto tuttavia. Le rovine erano state studiate per parecchio tempo, e pensava che quell'approccio sicuramente era stato utilizzato.

    Se non avesse dato risultato, il chunin avrebbe cambiato approccio. Forse le rovine sembravano prive di significato perchè ce ne era una parte che non si vedeva. Poteva essere forse nascosta sottoterra? Forse c'erano delle gallerie o stanze nel sottosuolo. Per indagare al di sotto delle rovine, il chunin utilizzò la marionetta Cho, nuovamente evocata. Usando l'arte della terra, fu facile per il marionettista far immergere la marionetta nel suolo e cercare nei dintorni.

    Se anche questo non avesse prodotto risultati, il chunin si sarebbe fermato un attimo a riflettere, sedendo su una roccia, poco fuori la zona interessata dalle rovine. In particolar modo, i suoi pensieri si soffermarono sul collegamento tra i guerrieri del vuoto, in particolar modo Caocao, e le rovine. Come lo aveva chiamato la Magnanimità, il Guerriero del Vuoto dalla Distanza....distanza...forse era questo il problema? Che le rovine fossero state analizzate sempre troppo da vicino, mentre era dalla distanza che era possibile scorgere un certo schema? Usando sempre Chò, il marionettista spinse la sua creazione verso l'alto, fino ad una quarantina di metri, per osservare le rovine da tutte le angolazioni possibile, per cercare di riconoscere uno schema tra di esse. Avrebbe anche tentato di allontanarsi con il suo corpo dalle rovine, pensando che forse era la sua stessa presenza a non far rivelare il segreto dietro quel luogo.

    Che questi tentativi avessero avuto successo oppure no, il chunin si sarebbe dedicato nuovamente ai ninja della tregua. Innanzi tutto, avrebbe frugato tra i loro indumenti, per vedere se nascondevano oggetti o informazioni utili. Quindi si portò dietro la testa del ninja che manipolava la gravità, e vi impresse un sigillo del pensieroCredenza: 'Sono ciecamente fedele a Shunsui Abara', così che, se fosse rinsavito, avrebbe risposto alle sue domande ed ai suoi ordini. Quindi avrebbe eseguito il rilascioPotenza 45.
    Note: credo che tecnicamente il rilascio vada eseguito sul tentien, ma insomma...capiscimi xd
    . Se si trattava di un genjutsu, il rilascio lo avrebbe alla lunga indebolito, ed infine sciolto. Se questo fosse stato il caso e l'uomo fosse rinsavito, Shunsui si sarebbe dapprima fatto riconoscere come sè stesso, nonostante l'henge, e quindi avrebbe chiesto:

    Sembra che tu sia caduto vittima di un brutto genjutsu, amico mio. Chi ti ha fatto questo? Ora ti riattaccherò la testa, e poi mi dirai tutto quello che sai sulle forze della tregua, sui guerrieri del vuoto e sulle reliquie ok? Immaginava, infatti, che il dolore per quella ferita fosse indicibile e che non avrebbe permesso all'uomo di parlare senza impedimenti.

    Se il rilascio non avesse avuto effetto, il chunin avrebbe deciso che conveniva portare quella testa con sè, eventualmente da usare più avanti come merce di scambio. Infatti, avrebbe tentato con l'altro ninja della Tregua di riattaccare corpo e testa, verificando che la confusione non terminava. Avrebbe avvolto la testa in un panno ricavato dagli indumenti dei vestiti di uno dei due corpi ed avrebbe usato del filo di nylon per legarselo alla cintola, dove anche era posta la sacca porta oggetti. Un fazzoletto in bocca avrebbe impedito alla testa di parlare e di distrarlo o, peggio, farlo scoprire.

    Chakra: 53.5/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  550
    Resistenza: 600
    Riflessi: 650
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 725
    Precisione: 650
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Sonagli [x5] × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Zona Extra × 8
    • Rotolo da Richiamo × 6
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Maschera × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Mina Bastarda × 2
    • Grande Bara di Ghiaccio × 1
    • Kunai × 1

    Note
    Cho evocata

    Fukuro:
    - consumato 1 proiettile cavo con Bara di Ghiaccio
    - 1 utilizzo di mec. di camuffamento

    Shunsui:
    - Consumato rotolo di confinamento - aria

     
    .
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    Ottavo post


    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    La prigione legnosa resse ancora agli attacchi combinati dei 2 genin della nebbia. Ma questa volta i loro sforzi non furono totalmente vani infatti la spiacevole sensazione di affaticamento scomparve evidentemente la parete era stata danneggiata.

    Sono meno affaticato!? La parete sta cedendo finalmente!

    pensò il biondo mentre il rosso escogittava una altro tentativo.

    Non credo basti...Ma ho una carta bomba e una suiton più potente.

    rispose nuovamente sospirando Kitori.

    Poi il Kuro prese e posizionò una cartabombaCartabomba I [Bomba]
    La cartabomba è un piccolo foglio sul quale è inciso un fuuinjutsu: causa una potente esplosione di diametro pari a 1,5 metri quando attivata; entro un raggio di 3 metri causa danni dimezzati. L'attivazione è percepibile tramite udito, vista e tatto; è possibile scegliere il tempo dell'esplosione, da tre secondi fino a 30 ore.
    Tipo: Speciale-Ustione
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 30 | Durezza: 1 | Crediti: 45)
    sull'ormai solito punto della parete ponendo il timer a trenta secondi. [Slot Azione I]Attivazione bomba timer 30 secondi; Allontandosi subito. Un istante dopo il Kenkichi compose vari sigilli e vicino a lui si formò l'amichevole squalo d'acqua che si scagliò contro la parete.

    Ora Fudoh!

    urlò cercando così di cordinare i colpi. Tutte le offensive si sarebbero dovute riversare all'unisono sul medesimo punto. [Abilità] [Tecnica Avanzata][Velocità 450 Potenza 40] [Nota]Potenza=bomba+squalo+tecnica Fudoh=30+40+20=90;

    Se il legno avrebbe ceduto una volta liberi bisognava decidere come procedere:

    Era un clone...Si direi di non allontanarsi da qui o almeno non ora.

    rispose il giovane senza perdersi in chiacchiere. E così segui il collega luogo le vie del piccolo villaggio, che cominciava a svegliarsi dal sonno notturno.

    Ben presto ecco spuntare un altra figura nuovamente stranamente abbigliata, difficile da capire era una donna della tregua. Purtroppo in quell'isola i bikini non andavano di moda ma i brutti vestiti si. Ancora il biondo lasciò la parola al collega - pessima idea?- A quanto pare Fudoh non era molto attento agli eventi circostanti.

    La Muuga è una persona!! Si Itai-sama stava arrivando...Hai spiegato bene tutto siamo stati fortunati ad uscire e si cerchiamo Akira. E io sono Kitori.

    disse guardando la ragazza con il suo solito sorriso.



    Chakra: 39/49.75
    Vitalità: 13/16
    En. Vitale: 27/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 550
    Velocità: 525
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 450
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ;
    2: ;
    3: ///
    Slot Azione
    1: Atti. bomba;
    2: ;
    3: ;
    Slot Tecnica
    1: Squalo;
    2: ;
    Equipaggiamento
    • Lama Insanguinata (Livello I) × 1
    • Kunai × 7
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Accendino × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Wakizashi × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Cartabomba I × 0
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Bolas × 1

    Note
    Equipaggiamento debilitante -2 tacche Concentrazione;
     
    .
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Capitolo Primo


    Atto V
    Per fas et nefas



    Unagi smise di saettare. La mia mano allontanava il ferro dalla gola di ... un hayate? Com'era possibile che avessi avuto quelle sensazioni sul conoscerlo se questi si era appena rivelato un criminale? Qualcosa non mi tornava ma quel vuoto di memoria mi celava cosa. Il pazzo con la mazza mi rincuorò dicendo che non avremmo ucciso kiriani perché aveva ricevuto degli ordini che glielo vietavano. Mi riusciva difficile credere che fosse un uomo capace di seguire gli ordini. Ciò che disse il naufrago familiare riguardo a colui che stava dando la caccia "ai suoi fratelli" lasciò un dolceamaro sorriso sulla mia faccia - tuttavia nascosto dall'elmo. Il Mercenario delle Fenici eh? Credo di sapere a chi tu ti riferisca. Ma non avevo idea di dove fosse. L'unica cosa che sapevo era che mi avrebbe fatto molto, molto piacere incontrarlo, in quella situazione. Grrrr...ora sono irritato. IRRITATO! Cosa vuoi che me ne freghi del tuo Mercenario delle Fenici? Non ho idea di chi sia e non me ne frega niente, io non lo ho mai incontrato. Puah! Aiutalo a sollevargli e sistemagli la gamba, Kensei Hito! L'uomo non parve però interessato. Per fortuna. Rinfoderai l'Anguilla e presi per la collottola il malcapitato naufrago, per poi poggiarlo sulle spalle come un sacco di patate. Sta' fermo per un po'. Dissi, mentre seguivo il Coraggio. Avrei voluto fargli tante, troppe domande ma dovevo farlo lontano da orecchi indiscreti. Trovato un ciocco di legno portato dalle mareggiate abbastanza spesso sulla sabbia, gli strappai un pezzo di stoffa dalla sua maglia. Posso? dissi, una volta già commesso il misfatto e con evidente tono di sfida. Gli steccai la gamba e rimasi accanto a lui per aiutarlo a camminare.
    Quando i due si misero a parlare di una sorta di abito rimasi interdetto. Non mi sembrava né appropriato né interessante ma forse era una sorta di rito per la setta di Hayate e quindi feci finta di non ascoltare. Ero comunque interessato al discorso. Ci stavamo muovendo verso la Città.
    Dopo qualche tempo giungemmo davanti ad una umile fattoria. Il Coraggio si accese come cenere cui viene avvicinata una scintilla. Oooohh...una fattoria! Mi piace! Scommetto che ci vivono delle brave persone. Ora andate, decapitatele, portatemi i corpi e date fuoco a tutto. Su, su! Muoversi, il Coraggio vuole un pò di tepore del focolare, HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!! Voltai leggermente il viso verso destra, evidentemente disturbato da quella risata. Non risposi, poi, e mi diressi verso l'abitazione. I miei passi si fecero leggeri e mi addentrai nella casa cercando di non destare alcun rumore. Indicai l'enorme telo che capeggiava fuori dalla costruzione. Dimmi che cosa c'è sotto. sussurrai al mio compagno zoppo, mentre ormai ero già dentro casa che lo attendevo. Mentre venivo informato della catapulta, la mia attenzione era tutta rivolta verso le molte e diverse impronte di fango che potevo scorgere per terra: o in quella casa abitavano tante persone, anche piuttosto massicce, oppure qualcun altro era stato lì - e non serviva certo un genio per capirlo. Vai avanti tu. Dissi all'Hayate, indicandogli la porta di quella che sembrava una camera da letto. Se avesse accettato la mia offerta avrei cercato di braccarlo da dietro, coprendogli la bocca, non appena mi avesse dato le spalle, prima che potesse fare alcuna azione verso la stanza che gli avevo indicato. [Azione]Forza: 750
    Velocità: 600 + 75 (Impasto) = 675
    Furtività: 6 + 3 (Lama Insanguinata) = 9
    Avrei stretto quel tanto da fargli capire che da quella posizione avrei potuto strappargli il collo dalla testa con le mie nude mani se avesse accennato qualche movimento, ma non così forte da ferirlo realmente (benché le ferite, lo sappiamo, sono un male temporaneo all'Abete). Stammi bene a sentire. Gli avrei sussurrato nell'orecchio. Io mi ricordo di te. Non era vero. O almeno, non del tutto. Non fare cazzate o la gamba che il Coraggio ti ha rotto sarà qualcosa di simile ad una sbucciatura in confronto a quello che ti farò io. La voce era grave e profonda. Non so che tipo di gioco tu stia giocando ma non mi interessa. Farai ciò che ti dico senza fiatare o passerai il resto della tua esistenza come testa su una picca. Interrogheremo senza farci sentire chiunque troveremo in questa casa. Penso che anche tu abbia notato le impronte di fango all'ingresso ed un po' ovunque. Se sono altri accademici dobbiamo sapere dove erano diretti. Fa' un cenno col capo: Ci siamo intesi? Avrei detto, prima di stringere un po' la presa, questa volta a fargli realmente male. Ci siamo intesi!?[Azione]Forza: 750
    Potenza Braccio Sinistro: 30
    Se avessi ricevuto un segno d'assenso l'avrei lasciato andare ed avrei atteso che facesse strada dentro la stanza. I due coniugi dormivano. Tappagli la bocca. Avrei detto, indicando uno dei due all'hayate. Avrei fatto lo stesso con l'altro, utilizzando il mio braccio sinistro. Quando si fossero svegliati, avrei provato a calmarli, oltre che a tenerli fermi con le mie maniere. Sshh, Sssshh, siamo accademici. Avrei detto con fare amichevole. C'è stato qualcuno qui prima di noi? Fate un cenno con la testa per dire sì. Se avessero confermato avrei lasciato la presa sulla loro bocca per sentirli parlare, ma senza mai allontanare molto il braccio. Avrei cercato di indurre fiducia per sentire cosa avessero da dire, specialmente se potessero suggerirci dove erano diretti coloro che avevano ospitato. Vi ringrazio molto. Avrei detto alla fine del loro discorso, se si fossero dimostrati collaborativi. Solo a quel punto avrei sguainato nuovamente l'Anguilla e cercato di tagliare loro la testa per portarla al coraggio. Per fas et nefas. Sussurrai nuovamente, cercando di non pensare a ciò che avevo appena fatto. Quella frase mi avrebbe accompagnato per tutta quella lunga avventura. Da' fuoco al posto. Avrei poi detto all'Hayate mentre uscivo da quella casa portando i corpi decapitati in ognuna delle mani, strusciandoli per terra, afferrati dal retro delle loro vesti, alla figura del Coraggio. Glieli lasciai cadere ai piedi, in silenzio.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 550
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note Combattere con Handicap attivo.




    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku

     
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    Una Discussione Animata


    - VIII -





    L’individuo pareva davvero non nascondersi dietro alcun tipo di menzogna, nonostante la frase appena pronunciata di fatto, diede modo a Raizen di comprendere con maggior chiarezza i suoi intenti.
    Chi diavolo era?
    Per quanto particolare potesse essere uno shinobi questo si stava dimostrando fin troppo atipico nel suo modo di porsi ed agire, scoprire chi fosse e per chi lavorasse iniziava a diventare abbastanza importante.
    Purtroppo chiederglielo non era più possibile, chi mai poteva immaginare che un avversario potesse spiattellargli le sue intenzioni così liberamente?
    Decise quindi di muoversi in quel ristrettissimo margine che gli era rimasto cercando di apparire più debole di quanto non fosse, l’avversario infatti, senza aver equipaggiato alcuna arma stava tentando qualche attacco per tastare il terreno.
    Avrebbe imbastito delle schivate su ogni attacco, ma senza la reale intenzione di evitare i colpi, si limitò infatti a lavorare unicamente sulla resistenza, incassando con un po' di scena tutti gli attacchi che gli giungevano, come se fossero realmente dolorosi per lui. [Slot Difesa 1, 2, 3, 4]Recitazione + Impasto MezzoBasso in resistenza nello slot 1, 2 e 3, nel quarto uso:
    Sacco di carne
    Abile: L’utilizzatore guadagna 1 tacca in Resistenza nei confronti di un attacco che subisce per eseguire un Subisci & Mena
    [Da genin in su]
    Ferita: MezzaLeggera

    Di fatto incassare si rivelò davvero cosa di poco conto con l’utilizzo di un esigua quantità di chakra.
    Quegli attacchi di portata così esigua tuttavia spinsero Raizen ad osare, non era la prima volta che sfidava un nemico simile, per la precisione era infatti la seconda, l’unica differenza era che adesso era solo.
    Ma c’era da dire che ora era anche un clone, ed era stato un errore non cercare di prendere le distanza da lui al momento opportuno.
    Contemporaneamente all’ultimo colpo, che venne subito come i precedenti, la sua mano tornò sulla spalla, in un secondo la Henge si sarebbe dissolta rilasciando il caratteristico fumo che nascose la grossa spada che con quello stesso movimento avrebbe cercato di tranciare in due il suo avversario per il lungo, probabilmente impedendogli di ultimare il suo sigillo.
    C’era però un problema: non sapeva quanto la benedizione dell’isola fosse potente, per quanto ne sapeva lui il suo taglio, poteva si dividere il suo avversario, ma questo poteva riuscire a rigenerarsi così rapidamente da far scorrere la sua lama come se fosse un liquido, gli sembrava eccessivo, ma aveva visto fin troppe cose fin troppo singolari, e sarebbe stato per quello che la lama si sarebbe ingigantita [S&M Slot Tecnica 1]Tecnica Immobile [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata in subisci e mena o in azione d'opportunità; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da genin in su]

    Anima del Gigante
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L’utilizzatore è in grado di incrementare le dimensioni della spada di 20 unità mediante un alone rosso intenso avente la medesima forma dell’arma, aumenterà il danno di 10. Se entra in contatto con status causati in precedenza dalla spada il Countdown si azzera, replicherà tutte le potenzialità della lama.
    Tipo: Ninjutsu - Katon
    Sottotipo:
    (Consumo: Alto / Mantenimento: Medio)
    [Da chunin in su]

    + 10 da improntra fuoco
    + 10 da nin inarrestabile

    Se non posso utilizzarlo sul pugno considera che la attivo sul sigillo
    acquisendo una dimensione tale da mantenere separate le due metà se fosse riuscito nel suo intento.
    In caso contrario avrebbe azzerato le distanze, mentre la lama tornava alle sue usuali dimensioni per essere riposta alle sue spalle, se era così abile nel copiarlo dargli la possibilità di impugnare anche un arma come quella non era decisamente un bene, qualsiasi cosa volesse fare con la sua faccia non possedere un arma così caratteristica era infatti una delle poche cose che avrebbe potuto scagionarlo.
    Avrebbe impugnato delle lame di più modeste dimensioni, ma quando aveva ripensato il suo equipaggiamento non aveva minimamente calcolato che in un combattimento ravvicinato potessero tornargli utili, si maledisse, più di una volta.
    Era anche vero però che tornato alle sue dimensioni gli sarebbe venuto più semplice utilizzare i suoi spiedi, e con un po' di chakra adesivo non gli sarebbe venuto male trasformarsi in un tornado spara aculei giganti.
    Ne avrebbe impugnato due, uno per mano e avrebbe cercato di ficcarli contemporaneamente in ognuno degli angoli presenti tra la clavicola e il costato, continuando a spingere finché non fosse passato da parte a parte, la sua intenzione era infatti sbilanciare l’avversario, forse disorientato da quel cambio così repentino di dimensioni da parte di Raizen e di se stesso se si fosse nuovamente trasformato, per bloccarlo a terra con gli spiedi, un’ azione che avrebbe richiesto un discreto ammontare di forza fisica, ma che di certo non gli mancava. [Slot Azione 2]Impasto MedioAlto +4 vel +4For stat base Nera
    Se l’azione non fosse andata a buon fine ed avesse avuto ancora in mano gli spiedi ne avrebbe lanciato uno addosso al nemico l’istante successivo alla composizione di 3 rapidi sigilli [Slot Tecnica 2]Kanzasushitī no Jutsu - Tecnica della distrazione
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre, Scimmia, Sepente (3)
    L'illusione si attiva toccando un'arma, oggetto o parte del corpo desiderata dopo l'esecuzione dei sigilli. Se la vittima osserva la zona scelta la riterrà notevolmente pericolosa e degna di attenzione, risultando meno attenta a tutto il resto, con status Scoordinato. L'efficacia è pari a 20.
    Tipo: Genjutsu - Tameshi/Bakkin
    Sottotipo: Debilitante
    (Consumo: Mediobasso / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]

    + azione rapida
    che avrebbero reso l’arma degna di parecchie più attenzioni di quante già non gliene dovessero venir dedicate visto che mirava ad un punto delicato come lo era l’anca, muoversi con uno spiedo conficcato li era infatti abbastanza complesso, ma semplice per Raizen da raggiungere visto che a proteggerlo si trovava ben poco. [Slot Azione 3]Impasto MedioAlto For +8
    Ciò che serviva a Raizen tuttavia era solo l’attenzione del nemico che si focalizzava verso il basso mentre lui si teletrasportava alle sue spalle [Slot Tecnica 3 + Slot Teletrasporto]Attivazione TS e Slot da Abilità TS per tentare un ultimo diretto sulle vertebre cervicali in modo da interrompere qualsiasi comunicazione tra cervello ed arti, sperando così di disattivare il nemico, ci avrebbe poi pensato l’Isola, a quanto pareva, a tenerlo in vita. [Slot Azione 4]Impasto Medioalto vel +8
    Guanti da combattimento pot. +40
    TS + 15




    Chakra:37/125
    Vitalità: 13/25
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: Subisco
    2: Subisco
    3:Subisco
    4:Subisco e Meno
    Slot Azione
    1: Fendente
    2: Doppio Affondo clavicole
    3: Lancio spiedo Anca
    4: Cazzotto collo
    Slot Tecnica
    1: Anima Gigante
    2: Distrazione Illusioria
    3: TS
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Stivali borchiati da Combattimento × 1
    • Guanti da Combattimento × 1
    • Antidoto Avanzato × 4
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Spiedi giganti × 5
    • Garyu no Jigoku × 1
    • Rintocco della Morte × 1

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    È colpa tua. Ratty

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    Akira
    Oh, Cielo! Ho la mia età ma nemmeno a paragone con voi o con la nonna, sono ancora giovane e in età da marito, in fondo. E ridacchiò con garbo, nemmeno fosse una geisha o un'intrattenitrice. Il tono della conversazione si fece poi più serio. La situazione quindi è così grave? Sono tempi terribili...terribili. E comincio a temere che forse la Tregua non sia sufficiente...voi credete davvero che questi altri alleati possano volerci difendere e non usarci per i loro scopi come Hayate? All'insistenza dell'ormai poco credibile CaoCao la ragazza scosse la testa. Avesse anche una bomba in casa e un coltello alla gola, la nonna prima di mezzogiorno non si alzerebbe mai dal letto. Inoltre sapete bene che detesta le scene troppo teatrali e le pantomime...sono convinta che ci sia tempo per tutto. Un messaggio indiretto o stava effettivamente parlando di Lianshi? Per quanto alla parola "saggia" aveva arricciato un pò le labbra, come compiaciuta.

    Andasse come andasse, il ninja trasformato avrebbe posto infine le sue domande, spinto dall'urgenza che lo guidava. Lei bevve dalla sua tazza prima di poggiarla e guardarlo con molta serenità. Il signor CaoCao non parlerebbe mai con tanta serietà di quelle semplici storie per bambini, signor ninja. Doveva averlo identificato sin dall'inizio. Ravvivò i capelli e aggiunse. Pangu era un eroe di millenni fa, la nonna ha mille anni, è tanto, ma non sono tremila. O magari li ha, ma nessuno può ricordarsene. Congiunse le mani. Allora, quanto a lungo vuoi mantenere questo aspetto?

    SE Akira avesse effettivamente sciolto la Henge, avrebbe trovato uno sguardo severo che lo inchiodava con occhi carichi di giudizio. Una scelta scellerata: disturbare il sonno di una vecchia signora rubando l'aspetto di un povero fesso dalla bocca troppo larga e lo stomaco troppo goloso.


    Parli di Pangu, di Vuoto, di Potere, come se tutto ti fosse dovuto, solo per un disegno sulla fronte? Chi ti credi di essere? Tirò fuori una sigaretta dalla tasca, cominciando a fumarla senza particolare eleganza, in totale contrasto con quanto mostrato poco prima, e guardandosi bene dall'offrirne, anche se gliele avessero chiesti. Vuoi la pappa pronta? Smamma, Lianshi è il guerriero del Vuoto di Potere, e non ha nulla da offrire a nessuno. Nè la verità, nè l'alleanza. E gli soffiò del fumo in faccia. Non hai nemmeno provato a farti delle domande?

    Il Vuoto è qualcosa che viene definito da un Simbolo. Riempire uno spazio per definire l'assenza di spazio. La materia per intendere la non-materia. Un paradosso. Parte del potere viene da questo. Nel vuoto esiste un potenziale infinito, non essendoci nulla, c'è spazio per tutto. Questa è la base. Ma non puoi chiedere ad altri gli aspetti del Vuoto, devi fare da solo, e ci vorranno anni e pazienza. Uno può definirsi Guerriero del Vuoto solo quando trova la sua declinazione del simbolo. Fino ad allora è solo uno sciocco con uno scarabocchio addosso. Nuova boccata di fumo. E di fatto non aveva nemmeno ammesso di essere Lianshi. CaoCao ha il cuore tenero di un vegliardo. Non penso proprio che tu possa fare quello che spera. Ma non disse di cosa si trattava, nè lo avrebbe fatto in seguito. Qualcosa posso dirtelo, però. Dei dieci Guerrieri del Vuoto, ognuno aveva la sua interpretazione e la sua attitudine nel manipolare il Simbolo. Te li dirò, ma poi dovrai levarti di torno. Prese una profonda quindi soffiò diversi Simboli del Vuoto, ciascuno con la virgola o il segnetto che lo identificava, così che Akira potesse memorizzarli e riconoscerli sulle varie rovine.

    Zenshi era la maestra del Vuoto Mentale. Un'asceta di grande bellezza che viveva sulla cima di un monte che ora credo non esista nemmeno più. Riteneva che il Vuoto si declinasse nell'assenza di pensieri e poteva con esso annullare ogni tattica avversaria, creando il caos tra i nemici.

    Zong Hui era il maestro del Vuoto di Intenti. Un generale e stratega, la sua specialità era nascondere gli obiettivi nemici per privarli di uno scopo preciso. Riteneva che il Vuoto si declinasse nell'impedire agli altri di raggiungere il loro bersaglio, di fatto distruggendo le loro speranze, distorcendo la loro attenzione e celando le proprie intenzioni.

    Li Dian era il maestro del Vuoto di Significato. Un matematico e uno studioso, riteneva che il Vuoto si declinasse nel distorcere la logica stessa delle informazioni e delle forme geometriche. Un edificio quadrato poteva diventare un contorto labirinto e un messaggio nemico poteva essere forzatamente cifrato dalla distanza, rendendo impossibile al nemico la comunicazione.

    Liu Bei era il maestro del Vuoto Temporale. La Perdita di Tempo, per così dire. Nasceva come astronomo e riteneva che il Vuoto si declinasse nel rendere inutile lo scorrere del tempo stesso, falsandone la percezione e in certi casi l'effettiva natura. Un secondo poteva diventare un'ora per avere il tempo di studiare una strategia, e il nemico poteva invece passare ore senza ottenere nessun vantaggio.

    Wang Yuanji era la maestra del Vuoto di Memoria. Poco più che una bambina, aveva studiato l'arte del canto e aveva ricevuto la tradizione orale di molte storie del passato. Riteneva che il Vuoto si declinasse nell'assenza o nella perdita di informazioni vitali, e poteva facilmente cancellare gli eventi di cui veniva a conoscenza.

    Guan Yu era il maestro del Vuoto Cosmico. Possente guerriero anche se avanti negli anni, dopo essersi ritirato dalle battaglie dei wushu, come erano chiamati i ninja a quel tempo, aveva studiato il cielo e il moto degli astri. Riteneva che il Vuoto si declinasse nella sua forma più pura come l'assenza stessa di materia tra i corpi celesti, e sapeva come portarne un frammento sul campo di battaglia, con effetti che penso tu possa immaginare.

    Sun Quan era il maestro del Vuoto Interiore, o Vuoto Emotivo. Un filosofo esperto di meditazione, riteneva che il Vuoto si declinasse nell'assenza di emozioni, così da essere puro pensiero libero da ogni ostacolo. Questo lo rese spesso crudele e privo di empatia, ma al contempo capace di placare gli alleati nei momenti di ira o sconforto, e di privare di motivazione gli avversari.

    Questi sette morirono durante la guerra. Gli ultimi tre, sopravvissuti alla guerra, sono CaoCao, maestro del Vuoto della Distanza, Xu Shu, maestro del Vuoto di Esistenza e Lianshi, maestra del Vuoto di Potere.
    Non ti dirò nel dettaglio cosa potevano fare e cosa avevano capito del Vuoto...forse puoi fare un minimo sforzo tu...o forse puoi iniziare a pensare a cosa vuol dire quel simbolo per te.


    Se avesse citato l'Arma o le Rovine, la donna avrebbe solo fumato nervosamente, limitandosi a dire: Non so di cosa tu stia parlando, e le rovine sono solo rovine. Lasciale dove sono e nessuno avrà problemi.


    Shunsui
    La Magnanimità non approfondì il discorso dell'interrogazione mentale, capacità al di là delle sue conoscenze, ma alla fine acconsentì a prendere Shunsui come alleato, almeno temporaneamente. A mia conoscenza ci sono tre Guerrieri del Vuoto ancora in vita. CaoCao, maestro del Vuoto della Distanza, e altri due, Xu Shu e Lianshi che dovrebbero possedere il Vuoto dell'Esistenza e il Vuoto di Potere, se si tratta degli stessi tre che sopravvissero alla guerra di tremila anni fa. Gli altri sette morirono, per un totale di dieci. Sappiamo solo che le rovine hanno il loro simbolo, e pensiamo che siano parte del sistema che sigilla l'Arma, anche se è solo un sospetto lo riteniamo molto fondato. Quanto all'Arma, la Speranza di Hayate ha una strategia affinata di recente anche se a caro prezzo, per usare una tecnica rituale, ma è inutile parlarne senza aver prima liberato l'Arma...esse sono indistruttibili se inattive. Quanto al modo per contattare nuovamente la Magnanimità, questi si limitò a dire che avrebbe saputo come trovarlo, se fosse stato realmente necessario, ma senza specificare altro.

    [...]

    Nessun sigillo sui corpi o sulle teste impalate, seppur ancora vive. Per quanto disturbante fosse la scena il sunese non si lasciò distrarre e proseguì con le sue indagini, senza riscontrare alcun potere nel simbolo tracciato sulle rovine nè trovare qualcosa di significativo nel sottosuolo o dall'alto. Gli mancavano informazioni per comprendere il segreto di quelle rovine, e al momento nessuna delle sue azioni sembrava aver dato frutto.

    Tornò quindi a rivolgersi ai membri della tregua, incurante delle loro terribili condizioni staccò dal palo la testa di Kymuji di Kiri, adepto della Shinra Tensei, per cercare di usare il Rilascio su di lui. Dopo un tempo estremamente lungo (segno di un Genjutsu dalla potenza estrema) la testa sembrò riaversi, per quanto stordita e confusa dallo stare in mano a uno sconosciuto. Shun...sui...A...bara...? La voce roca era comprensibile ma lo shinobi, o quel che ne restava, era terribilmente confuso e questo giocò a favore del sunese. Normalmente il Simbolo di Pensiero induce un suggerimento o una qualche ossessione ma non può creare qualcosa che non esiste nè fornire capacità e conoscenze che uno non ha. Non avendo mai sentito il nome di Shunsui Abara il pensiero di essergli fedele creava tali e tante contraddizioni che chiunque in normali condizioni lo avrebbe verosimilmente ignorato o comunque ne avrebbe facilmente contrastato gli effetti...ma una testa mozzata e confusa non aveva modo di soffermarsi troppo sui dettagli quindi per qualche tempo avrebbe ottenuto quello che voleva. Mentre riattaccava la testa sul collo e la teneva ferma, col processo di guarigione che già cominciava, Kymuji riuscì ad articolare qualche suono. Non...ricordo. Troppo in...fretta...alle...spalle. Tutto...tutto ci attaccava. Ogni...cosa...e...spettri e...mostri. Incubi. Non ho capito...cosa...accadeva. Poi più nulla... Disse un pò confuso che la Tregua era formata da Zanna e Kiri, che c'erano dieci membri in totale e che il Mizukage e la Muuga della Zanna erano in visita. Non era abbastanza sano e organizzato per spiegare ogni dettaglio sui membri della Tregua e sulle loro capacità, e quando lo fosse diventato probabilmente avrebbe iniziato a dubitare del Pensiero indottogli. Sui Guerrieri del Vuoto sapeva solo quanto detto da CaoCao poco tempo prima, e lo ripetè, incluse le sue parole sulle rovine in cui si trovavano, erette in memoria del guerriero del Vuoto Mentale. Quanto alle Rovine, a parte riferire il numero, le diverse età e il fatto che dovevano avere un segreto ma non sapevano quale, non poteva dire altro. Ma...tu...chi...sei? Forse cominciava a migliorare, con la testa ormai salda dopo qualche minuto, e bisognava inventarsi qualcosa.


    Munisai
    Ancora sotto il controllo della personalità più matura, la fanciulla soppesò le argomentazioni dell'otese per qualche secondo prima di rispondere. Erano uomini e donne al servizio della persona che ha sigillato qui l'Arma. Brandivano un potere che nasceva dal simbolo del Vuoto, impresso sulla loro pelle, interpretato da ciascuno di loro a modo proprio, anche se non ho maggiori dettagli. Erano dieci. Sette persero le loro capacità nel cercare inutilmente di distruggere le Armi di Iwa, morendo nell'impresa, mentre tre sopravvissero. Ho ragione di credere che siano sull'isola e che le rovine li riguardino, dato che portano il loro simbolo. E che le rovine siano il modo per tenere sigillata l'Arma. Non avrebbe fornito maggiori informazioni, proseguendo la conversazione come Taeko e lasciando che Yusuke facesse pace con Munisai, accettando di buon grado il mezzo abbraccio.

    Lungo la strada ebbero modo di parlare un pò. L'isola è speciale: chiunque si trovi sull'isola non può morire, ma questo include anche i cloni corporei quindi evita di crearne o non potrai dissolverli. Inoltre chi NASCE sull'isola è immortale anche lontano da essa, ma non può nè potrà mai utilizzare il chakra. L'acqua sembra essere il veicolo fondamentale, tanto che Hayate la rubava un tempo, prima che nascesse la Tregua. Già...ehm... Confermò Yusuke, evidentemente a disagio. Gli abitanti conducono una vita semplice e possono scegliere quando e quanto invecchiare, ma non possono ringiovanire e comunque rimangono in buone condizioni fisiche. Possono viaggiare e ricevono anche mercanti e altri viaggiatori, ma pochi sanno dell'isola quindi non sono poi tanti, e la Tregua cerca di nascondere l'immortalità ai civili in visita. Taeko recitava la lezioncina come la classica prima della classe un pò sapientona. L'acqua è pericolosa: se piove evita di usare jutsu o potrebbero venire alterati, inoltre c'è sempre nebbia, anche se rada. Ci sono alcune case sparse e due centri cittadini, quello a sud lo chiamano Città ed è un pò più elaborato, quello a nord lo chiamano Paese, ma gli abitanti non sono poi tanti e vivendo così a lungo cercano di non fare troppi figli. Quando sono stufi di vivere semplicemente spariscono...forse hanno un rituale tutto loro che non sappiamo. Non sembravano esserci limiti particolari all'immortalità, anzi si sopravviveva anche alla decapitazione, riuscendo misteriosamente a parlare comunque...o anche alla distruzione del cervello, ma ovviamente in quei casi la guarigione poteva richiedere diversi giorni.

    Quanto alle domande sulle rovine, a parte il fatto che erano sette e che ognuna aveva il simbolo del vuoto in uno o più punti, non avevano notizie ulteriori, se non che alcune erano vecchie migliaia di anni e altre un pò più recenti, ma comunque più vecchie di qualunque abitante...il più vecchio aveva circa mille anni. Arrivati sul posto e dato uno sguardo dall'alto, il Rosso non aveva molte idee. Gli altri risposero scrollando le spalle alle sue domande, alcune delle quali avevano già avuto risposta, e confermando che scavare non aveva portato a nulla, almeno a quanto ne sapevano loro. Le loro indagini richiesero un'ora e mezzo abbondante. Nulla sotto il muschio, niente di particolare sulle colonne a metà e niente di sospetto o fuori posto tutto intorno. Ruotare quelle non fissate non avrebbe dato problemi, ma capirono che in due, lui e Yusuke, avrebbero potuto spostarle, anche se con un pò di fatica. Niente di niente mettendo Yusuke al centro o offrendo sangue al simbolo, che pareva una semplice incisione, senza alcun chakra o potere annesso, o almeno nulla che potessero rilevare. A guardare meglio c'era un minuscolo segno accanto, come una virgola, ma apparentemente priva di significato. Anche la Sensei di Taeko non si sarebbe manifestata, lasciando la ragazzina frustrata per la mancanza di informazioni. Non abbiamo indizi e non abbiamo idee, l'unica cosa che abbiamo visto è che le mezze colonne non sono fissate e non pesano poi tanto...bah!


    Kato e Shin
    Shin si riprendeva a vista d'occhio, e quando i tre Kato si riunirono, gli altri due decisamente in condizioni migliori di quello che aveva aggredito il clone, lo squarcio sulla gola guariva sempre di più fino a rinsaldarsi completamente nel giro di qualche ora. Per qualche motivo la comunicazione mentale con i compagni era stata come interrotta...che fosse successo qualcosa all'amministratore di Suna? Il braccio mozzato del clone dava iniziali segni di recupero ma ci sarebbero volute ore se non giorni perchè si rigenerasse e loro non potevano permettersi di attendere così tanto.

    Lo stratagemma del Maestro poteva funzionare, e pur preparandosi al dolore lancinante Kato diede ordine di portare i cloni lontano dall'influenza dell'isola, consapevole che sarebbero scomparsi solo a distanze ben maggiori dei dieci chilometri che aveva come limite. Ligio al dovere e agli ordini, il corvo avrebbe volato senza curarsi delle grida disumane lanciate dai due cloni che si contorcevano, internamente lacerati e tuttavia incapaci di perdere i sensi, con le unghie conficcate nella carne fino a spezzarsi e le ossa incrinate dai violenti spasmi muscolari, fino a quando anche i polmoni non avevano abbastanza aria per emettere suoni...ma senza che questo attenuasse il dolore. La stessa scena sarebbe capitata davanti a Shin, impotente nel vedere l'amico ridotto in quello stato, la cui capacità di resistenza del dolore era assolutamente insufficiente.

    Se non fosse stato sull'isola sarebbe sicuramente morto dopo una simile prova. Ma era sopravvissuto, con la mente spezzata ma era sopravvissuto [Nota]Perdi i sensi per 2 ore. Al risveglio hai metà della vitalità e sei Affaticato.
    Tutti gli status Dolore per il resto della giocata causano un malus di 3 tacche a Concentrazione e Intuito fino alla loro disattivazione.
    Non puo usare Insensibile per il resto della giocata, avendolo sovraccaricato.
    . Debole e provato, sicuramente non sarebbe stato facile per lui sopportare nuovamente del dolore senza associarlo a quel terribile e straziante ricordo...ci sarebbero voluti giorni per riprendersi del tutto dal punto di vista psicologico.

    Nel chilometro circostante, al rientro del Maestro, non avrebbero trovato persone o movimenti sospetti, e per qualche motivo la comunicazione mentale con Densen pareva interrotta...come potevano riorganizzarsi?


    Kitori e Fudoh
    La Kunoichi

    del clan Chiba li guardava senza commentare, nonostante il siparietto comico di Fudoh che chiedeva conferma a Kitori sulla Muuga e sul fatto che il Mizukage fosse informato. Ascoltò poi la sua storia, pazientemente, senza che qualsivoglia emozione deformasse il suo viso, quasi stesse prendendo appunti prima di decidere il da farsi. Ho capito. Aggiunse alla fine, con la sua voce roca. Il legno è il peggior nemico possibile per Satoshi, e il fatto che quei due Hayate siano scappati è spiacevole, ma li troveremo. E poi verso Fudoh. E con questo intendo l'organizzazione così come i singoli individui. Hai un cervello singolare...non mi dispiacerebbe analizzarlo in altre circostanze. Quella voce roca era decisamente fuori posto sulla sua figura e rendeva le sue parole ancora più sinistre. Portò una mano alla sua mascherina, picchiettando il mento coperto. Il Mizukage e la Muuga sono in arrivo, come vi dicevo. Questo Akira, immagino sia Akira Hozuki...lui è andato verso est, verso la montagna. Indicò con il dito il monte che spiccava nonostante la nebbia verso oriente. A controllare delle vecchie rovine. Satoshi ci aveva comunicato che sembrava fidarsi, e anche il Mizukage ci ha detto della vostra presenza. Dubito che Hayate avesse informazioni tali da copiarvi, e inscenare l'attacco sarebbe una messa in scena fin troppo elaborata per loro. Quindi possiamo anche aspettare il vostro Kage, ma potreste anche tornarmi utili per una piccola faccenda.

    Credo di aver individuato uno dei membri di Hayate che si dirigeva al lago sotterraneo.
    Avrebbe probabilmente intercettato lo sguardo privo di informazioni dei due ninja di kiri, per poi sospirare. L'isola non è come le altre. Sull'isola non si muore per effetto dell'acqua di un lago sotterraneo, che infiltra il terreno e si disperde come nebbia e come pioggia nell'aria. Finchè siete qui non potete morire nemmeno se vi strappano il cuore...anche se potreste perdere i sensi per lo shock. E no, non sto a spiegarvi ogni possibile aspetto o potenzialità della cosa. Se vorrete saperlo allora leggerete le mie pubblicazioni scientifiche quando avrò l'autorizzazione per diffonderle. Il punto è che Hayate vuole qualcosa dall'isola, e visto il male che ha fatto agli abitanti sin da quando esiste la Tregua, evidentemente il suo andare nel sottosuolo non è una buona cosa. E va fermato. Il Mizukage e la Muuga concordano su questo, e se siete al servizio del Mizukage allora mi aiuterete. Non stava offrendo esattamente una scelta o un'alternativa, questo era chiaro.

    Ho lasciato una mia evocazione a seguire il nemico. E andremo insieme a fermarlo e catturarlo. Anche perchè sull'isola era impossibile ucciderlo.

    SE avessero acconsentito li avrebbe condotti verso una delle abitazioni, la stessa che la giovane Taeko cercava di scassinare durante la notte...non che loro potessero saperlo. Ci sono sette grotte principali che portano verso il sottosuolo, più altri condotti più piccoli e scomodi...e qualche cantina. All'interno dell'edificio, che pareva essere una locanda o un ristorante di qualche tipo, salutò con un cenno il proprietario che stava facendo pulizie di primo mattino e che non fece domande, mentre il trio scendeva in cantina da una porta laterale, dopo esser scesi per una scricchiolante scala a pioli. La cantina di per sè era una grotta asciutta con una lastra di pietra a mò di porta sul lato opposto alla scala. Da là si va nella rete di cunicoli dell'Abete. Non ci sono pericoli significativi, ma Hayate potrebbe aver lasciato delle trappole. Il lago è a circa un'ora di cammino al buio. Io non ho bisogno di torce, ma forse è meglio se voi vi premunite. Andiamo.

    Seguire la donna al buio non sarebbe stato facile, ma magari avrebbero potuto ingegnarsi in qualche modo. Sembravano esserci delle vie laterali e dei cunicoli più o meno stretti, con una forte umidità ma stranamente nemmeno una traccia di muffa o licheni, anche se il terreno roccioso sotto i loro piedi era piuttosto scivoloso. Dopo quasi tre quarti d'ora Minami si fermò. Attenti. La mia evocazione è qui. Un ragno nero non più grande di un cane di piccola taglia li raggiunse camminando agevolmente sul soffitto, sibilando poi qualcosa di incomprensibile prima di sparire. Dieci minuti più avanti il cunicolo porta al lago...vedete quella vaga luminescenza là? Spegnendo le luci la noterete meglio. Si farà più forte e azzurra e poi il cunicolo si aprirà in una gigantesca grotta con un lago dall'acqua brillante, noi saremo sulla spiaggia che lo circonda. E secondo la mia creatura Hayate è là sulla riva con una sua evocazione, un leopardo, che tiene d'occhio il cunicolo da cui arriveremo, che sta a una ventina di metri dall'acqua. Fare una deviazione per raggiungere un secondo cunicolo ci richiederebbe troppo tempo. A voi l'offensiva, io starò qui per impedirgli di scappare.

    SE non avessero acconsentito nella sua mano sarebbe apparso un Kunai, con aria minacciosa e una chiara intenzione di attaccare. Avrebbero dovuto reagire subito o sarebbero stati vittima della sua aggressione.

    Il Mezz'Hokage
    Mettere a segno i colpi aveva permesso a Kagami di attivare un collegamento più profondo con la persona che imitava, ma questo evidentemente non poteva saperlo. Il contrattacco sull'ultimo pugno impedì allo strano individuo di mettere a segno il suo Simbolo, ma la lama gigantesca trovò sul suo cammino un'arma dalle potenzialità quasi paragonabili: una copia identica della Garyu era apparsa dal nulla nella mano dell'imitatore incassando, non senza venir spinto un pò indietro, il colpo in arrivo. Un'arma formidabile, ti ringrazio. Poteva forse copiare qualunque cosa nel giro di una frazione di secondo, semplicemente vedendola? Atterrato uno o due metri più indietro, si trovò il Kage davanti con i suoi enormi spiedi, ma nascondendosi dietro l'acciaio della sua arma appena acquisita nullificò entrambi gli attacchi. Era come se le sue capacità fisiche riflettessero quelle dell'attaccante indipendentemente dalla quantità di chakra utilizzata da quest'ultimo. Lanciare poi lo spiedo a distanza zero si rivelò una strategia fallace: con due enormi spiedi in mano eseguire i tre sigilli necessari era praticamente impossibile, quindi dovette lasciar cadere le armi e poi inchinarsi per raccoglierne una...un'azione che diede tutto il tempo a Kagami di calciare via lo spiedo (vista la distanza zero) così da rendere vano il tentativo.

    Il Kage usò quindi la sua tecnica, approfittando dell'attenzione verso il terreno (anche se in maniera diversa da come la intendeva lui) per poi teletrasportarsi alle spalle di Kagami...forse dimenticando ciò che era successo pochi istanti prima: al teletrasporto Kagami sparì a sua volta, ricomparendo alla stessa distanza iniziale e rivolto verso il suo avversario, fissando Raizen esattamente come quando aveva usato la Kawarimi no Jutsu. Come ho detto, nessuno può scappare da me con questi metodi. O cogliermi di sorpresa. Senza la possibilità di colpire il collo, la strategia dell'Hokage andò a vuoto, mentre il nemico reggeva la mano con una spada toccandosi quindi la fronte e attuando la strategia del Simbolo che era stata interrotta. [Tecnica]

    Avrebbe ammonito il clone del Kage allo stesso modo di pochi secondi prima, per poi voltarsi e allontanarsi, del tutto privo di interesse per quell'avversario che, a suo dire, era stato messo sotto controllo. Forse non gli importava di venire colpito alle spalle o fatto a pezzi. Dopo qualche metro avrebbe usato la Tecnica del Teletrasporto, allontanandosi alla massima distanza possibile, diretto al Paese.
     
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    Yato

    Non risposi al cenno del marionettista, limitandomi a sostenerne lo sguardo, salvo poi distogliere la mia attenzione verso gli altri due membri dell'equipaggio. Kinoko sembrava una persona decisa e probabilmente era lui il leader dell'operazione visto come zittì le poche e fugaci informazioni che Roh mi stava involontariamente trasmettendo. Annuii. Naturalmente, solo uno sciocco svela le sue carte. Il Paese dell'Abete era la destinazione della missione col Sensei...avevo forse modo di riavvicinarmi a lui? Peccato non poter menzionare la mia conoscenza dell'argomento vista la storiella di copertura che mi ero appena costruito, ma almeno sapevo qualcosa di nuovo.

    Un frutto in qualche modo collegato all'isola dove non si muore. Un frutto che possono raccogliere dei bambini e con effetti venefici, anche su loro. E che verosimilmente si sarebbero estesi anche a me. Passai qualche secondo a immaginare i possibili effetti di quel succo, ma non erano che elucubrazioni e ipotesi: il trio non era intenzionato a parlare ulteriormente e mi lasciò libero campo sulla nave, anche se sotto stretta sorveglianza. E non certo da parte della marionetta, visti gli insetti che ronzavano ovunque e che tuttavia non erano minimamente attratti dalla mia presenza o dal cibo della cambusa. Non potevo far nulla di sospetto.

    Come supponevo la nave non era gestibile da tre sole persone, e almeno altri tre marinai erano intenti nelle faccende di tutti i giorni, anche se parevano molto mogi e poco inclini alla comunicazione...forse affetti da qualche ritardo mentale. Ma poichè l'apparenza poteva ingannare, decisi di farmeli amici in qualche modo, o almeno provarci. Dopo essermi rifocillato in cucina preparai un semplice piatto avvolgengo alcune foglie di lattuga intorno alla carne secca, aggiungendo un pizzico di sale e poi portandolo loro. Non ho il permesso di dare da mangiare ai bambini. E feci l'occhiolino alla marionetta che mi aveva fermato poco prima. Quindi ho deciso di portare lo spuntino a voi, soci. Non mancai di scorgere Kinoko con la coda dell'occhio, così come lo avevo visto in cucina e sul ponte...aveva doti furtive eccellenti, forse persino superiori al Sensei...oppure poteva spostarsi in un istante come il Flagello. Non avevo modo di accertare la cosa. Sono Yaboku, sto pensando di unirmi alla spedizione, un pò come voi. Avrei studiato attentamente le loro reazioni. Come vi chiamate? Erano avanti con gli anni ma dalla mente semplice. Vista la loro reazione nei confronti della marionetta le chiesi se poteva stare un poco più distante (giusto per farmi vedere che lo chiedevo, per vincere punti nei loro confronti, onestamente non mi importava della risposta). Allora, come mai a bordo? Non sembrate esattamente a vostro agio...ma immagino che la paga sia buona per sopportare gli insetti, i pupazzi impiccioni e quel Kinoko che fa capolino coi suoi rasta ovunque

    Non avevo molto altro da fare, salvo lasciare in cucina un seme ligneo in mezzo ai rifiuti mentre gettavo gli avanzi della preparazione, o guardarmi intorno per cogliere qualche punto di riferimento.

    Alla fin fine, davanti alla scelta finale, avrei accettato di collaborare. Forse avevo iniziato a capire quale fosse il pericolo di quel frutto e di quel succo...ma dovevo trovarmelo davanti per elaborare una contromisura.
     
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    Rovine e Teste (II)


    VIllaggio dell'Abete - X



    La Magnanimità gli aveva dato informazioni importanti, ma nessun modo per contattarlo. Sebbene dubbioso, il marionettista decise di non calcare la mano di quel pazzo furioso, e si esibì in un inchino accennato per indicare che avrebbe fatto come gli era stato chiesto.

    Ora aveva in mano un quadro molto più preciso della situazione. Dieci guerrieri del vuoto e sette gruppi di rovine, ognuna delle quali dedicata ad un guerriero del vuoto morto. Mentre il chunin risaliva la collinetta, dove ancora giacevano i corpi mutilati dei componenti della tregua, si interrogò su quale sistema fosse stato ideato per sigillare l'Arma. Erano le sette rovine a contenere la chiave per raggiungere l'arma? Oppure erano i tre guerrieri del vuoto ancora in vita che la sigillavano? Questa era probabilmente la domanda più importante a quel punto della sua ricerca. Con un po' di fortuna, di lì a poco avrebbe avuto qualche informazione in più. Prima di arrivare alla vetta, tentò di comunicare con Daishin ed il suo gruppo per aggiornarli su quello che aveva scoperto, sperando che il collegamento mentale ancora fosse in funzione. Si liberò del coprifronte prima di essere in cima.

    [...]

    Nel tracciare il sigillo del pensiero era stato avventato, dimostrando di non avere grande esperienza con quel particolare tipo di sigillo. Aveva creduto che l'idea innestata nella mente del ninja della tregua sedimentasse senza manifestarsi con tanta immediata preponderanza. Invece, appena quel poveraccio iniziò a riprendere coscienza, manifestò fin da subito gli effetti del justu, dimostrando come la la tecnica fosse stata formulata in maniera troppo aggressiva. Shunsui non ci mise molto ad immaginare che questo avrebbe causato alcune incongruenze logiche, alle quali avrebbe dovuto porre rimedio. Per fortuna, le particolarissime condizioni psicofisiche in cui l'uomo di trovava gli facilitarono un poco il compito. Riuscì ad estrarre informazioni importanti, prima che il manipolatore dello shinra tensei gli chiese chi fosse:

    Il mio nome è Shunsui Abara e sono un ronin. Sono arrivato sull'isola seguendo un gruppo di fedeli di Hayate. Origliando una loro conversazione, ero venuto a conoscenza delle proprietà miracolose di quest'isola e mi sono incuriosito. Certamente non pensavo di finire su un campo di battaglia tra accademici, gli Hayate e voi...qualsiasi fazione voi siate...voi due siete stati fortunati...il ragazzo di kiri che era con voi, con i capelli blu...è un mio conoscente...l'ho incrociato per caso mentre si dirigeva verso sud-ovest e mi ha detto di dare un'occhiata ad i suoi compagni che stavano combattendo....per fortuna che l'ho fatto! Eravate messi piuttosto male...in effetti il tuo compagno ancora lo è...


    Si era inventato la storiella mentre camminava verso la cima del colle, decidendo ben presto di accogliere solo parzialmente il suggerimento della Magnanimità. Inoltre, sperava che, dopo quella spiegazione, le cose nella mente del ninja della tregua iniziassero ad allinearsi con l'idea inculcatagli dal sigillo. Probabilmente il ninja non sarebbe mai arrivato alla fedeltà incondizionata, ma almeno si sarebbe fidato più facilmente di lui, visto che, a tutti gli effetti, gli aveva salvato la vita. Era comunque possibile che l'uomo gli facesse storie, ed a quel punto Shunsui avrebbe deciso di attirare la sua attenzione su qualcos'altro:

    Ehi amico che modi sono? Se non fosse per me saresti ancora con la testa impalata e perso in un potentissimo genjutsu. Hai ancora un compagno messo fuori gioco, ed un altro che se la è data a gambe levate non appena le cose si son messe male...ho visto anche lui...uno spadaccino biondino, illeso...deve essere un cuor di leone per lasciare due compagni in questo stato...ad ogni modo voi chi siete? Perchè vi trovavate in questo luogo?

    Non avrebbe suggerito l'idea che Akira potesse esse stato l'artefice della loro condizione, ma confidava che l'uomo facesse due più due. In effetti, se era a conoscenza delle capacità di Akirasecondo, avrebbe riconosciuto nella potenza del genjutsu che ancora imprigionava l'altro membro della tregua la sua firma e, quindi, il suo tradimento. A quel punto, probabilmente avrebbe avuto altre cose a cui pensare.

    Ad ogni modo, mi hai incuriosito con la storia del mistero che si cela dietro queste rovine...forse posso darvi una mano nelle ricerche...bhè posso provare...anche se mi dici che non avete trovato nulla, così come non so quante altre persone prima di voi...uno in più che male può fare?

    Il chunin si sarebbe quindi fatto un giro tra le colonne, facendo finta di non aver mai visto o studiato quel complesso. Intanto, ragionando, si era fatto un'idea. In precedenza aveva fallito perchè, non conoscenza la relazione tra i simboli ed i guardiani del vuoto, aveva attribuito erroneamente quelle rovine al Guerriero della Distanza, quando invece erano consacrate al guerriero del Vuoto Mentale. Se, quindi, la chiave per scoprire il segreto delle rovine era direttamente legata alle abilità del rispettivo guerriero del vuoto, il nome specifico di quel guerriero di quel complesso sembrava dare un'indicazione sufficientemente precisa su cosa fare per riuscire.Mmmm...forse ho capito cosa fare...ma mi serve concentrazione e silenzio...

    Così dicendo si sdraiò a terra in posizione supina, lasciando che i suoi muscoli si rilassassero. A quel punto, compose un singolo sigillosigillo sussurrando a sè stesso: ...svuota la mente dai pensieri superflui.... Questi pochi elementi sarebbero bastati ad indursi uno stato di autoipnosi che lo avrebbe aiutato nell'esercizio mentale di creare il Vuoto Mentale, o almeno così sperava. Un esercizio piuttosto comune, in effetti, che si insegna anche all'accademia, ma comunque complesso da esegurie bene e per un tempo considerevole. Shunsui sapeva di poter fare bene e che lo stato d'ipnosi lo avrebbe aiutato a mantenere la concentrazione necessaria. Non rimaneva che provare. Dopo aver tratto un profondo respiro, Shunsui iniziò a scartare tutti i pensieri che gli affollavano la testa. Bastava seguire un facile trucco: concentrare tutte le proprie attenzioni su un una singola sensazione o pensiero fino al punto da non riuscire a percepire nient'altro, e quindi rimuovere anche quell'ultimo appiglio fino ad arrivare al vuoto mentale. Shunsui usò come punto focale iniziale la sensazione tattile della sua mano contro una colonna vicina su cui svettava il simbolo del vuoto. Non era a caso, perchè se le rovine avessero reagito, questa volta, sarebbe stato più facile per lui reagire ed eventualmente uscire dal suo stato di trance.

    Chakra: 50.5/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  550
    Resistenza: 600
    Riflessi: 650
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 725
    Precisione: 650
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Sonagli [x5] × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Zona Extra × 8
    • Rotolo da Richiamo × 6
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Maschera × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Mina Bastarda × 2
    • Grande Bara di Ghiaccio × 1
    • Kunai × 1

    Note
    Cho evocata

    Fukuro:
    - consumato 1 proiettile cavo con Bara di Ghiaccio
    - 1 utilizzo di mec. di camuffamento

    Shunsui:
    - Consumato rotolo di confinamento - aria




     
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    Falce dei Kaguya


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    Il Viaggio di Yato - I Marinai

    Quando Yato si avvicinò ai marinai, quei tre risultarono inizialmente spaventati, sconvolti nei loro volti apparentemente "intontiti", ma il timore e lo stupore divennero ancora maggiori quando lo videro rivolgersi alla marionetta che, semplicemente, indietreggiò di qualche passo, senza particolari reazioni o obiezioni alle parole del ninja che pensavano di Ame.
    Alla fine i tre marinai guardarono al ragazzo che gli si era presentato come "Yaboku" con un mezzo sorriso ognuno, intimoriti, ma innegabilmente curiosi, poi uno di loro prese la parola, quello apparentemente più sveglio: Io sono Yacchi, piacere Yaboku-sama. Il ragazzo biondo è Seki-chan, mentre quello pelato si chiama Waku., disse, indicando i propri compagni.
    Quello che si era presentato per primo era longilineo, alto, quasi due metri, molto magro, spaventosamente (poteva pesare forse 50kg) con le braccia e le gambe quasi eccessivamente lunghe per il tronco, la carnagione era pallida, mentre legava le corde di una vela e continuava nel suo lavoro, ma gli occhi avevano un colore decisamente più vivo, quasi fuori posto in quel corpo.
    E lo stesso valeva per i suoi due compagni: uno, il biondo Seki, aveva lunghi capelli biondi, una barba del medesimo tipo, sembrava leggermente ingobbito, come se non avesse mai effettivamente imparato a camminare in una corretta posizione, le braccia erano muscolose (ed incredibilmente pelose pure loro), mentre il terzo, pelato e glabro come poche persone forse Yato aveva mai incontrato, sembrava un pò più silenzioso e spaventato, lo sguardo non incrociava mai quello degli altri e pareva quasi sul punto di piangere, mentre sistemava alcuni nodi che sostenevano altre vele.
    Paga?, balbettò Yacchi, aprendo ancora di più gli occhi, Non ci pagano... ma ci faranno tornare da mamma e papà se facciamo i bravi..., bisbigliò con il capo chino.
    Ci faranno stare bene e poi ci rimandano da mamma e papà, perché noi siamo forti e bravi, noi siamo sopravvissuti ai frutti cattivi..., piagnucolò Waku, chinandosi a lavare il ponte della nave con uno straccio, Ci guariranno, ci faranno tornare normali... mamma e papà ci vorranno ancora bene..., piagnucolò anche Seki, chinandosi pure lui per tornare al proprio lavoro.
    Kinoko-sama ha detto che ci avrebbe fatto guarire... anche tu sei stato a raccogliere i frutti, Yaboku-sama? Sei anche tu come noi? Un bambino cresciuto?, balbettò Yacchi, guardandosi intorno sospettoso.

    Forse Yato avrebbe avuto più domande per loro, forse avrebbe avuto qualche idea in più su quei misteriosi frutti, oppure l'esatto contrario.
    In ogni caso, il Senju si sarebbe trovato prossimo al punto di attracco con una scelta da fare ed avrebbe scelto di accettare la proposta del trio.
    Due giorni di lavoro, piccolo compaesano, e poi sarai libero.
    Una volta a terra, ti daremo un cesto ed un falcetto, ci sarà il piccolo amico di Roh a farvi compagnia e sarai condotto dove dovrai raccogliere i frutti.
    , spiegò Miya, prima di lasciarlo scendere a terra, dove si sarebbe riunito con Mirza, Jijo e tutti gli altri piccoli "naufraghi" che aveva incontrato nella stiva della nave.
    Yaboku! Sei vivo! Che cos'è successo? Come va? Che ti hanno fatto? Pensavamo fossi morto!, avrebbe esordito sorpresa, ed anche felice, la giovane ragazza dai capelli rossi, mentre tutto il gruppo di ragazzini si sarebbe radunata attorno al giovane di Konoha.
    Forza, muovetevi, mocciosi!, avrebbe tagliato corto nel frattempo la marionetta di Roh, facendo cenno all'intero gruppo di muoversi verso una zona verde che si vedeva a circa un chilometro dalla loro posizione sulla spiaggia, dove, per inciso, non c'era nessun porticciolo, la nave aveva attraccato e loro erano sbarcati direttamente sulla spiaggia.
    Stava al giovane Senju decidere cosa dire e cosa fare in quel frangente.
     
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    La fonte della vita eterna


    VI

    La grata non si mosse alle mie pressioni, sembrava essere ben fissa e, inevitabilmente, non era la chiave per sbloccare quella situazione. Mi lasciai cadere atterrando nella fanghiglia che formava il pavimento di quel pozzo, decisi di tornare a volgere la mia attenzione verso i mattoni che, poco prima, mi avevano fatto riflettere.
    Questi, infatti, si muovevano, non di molto, ma si spostavano di qualche centimetro, quanto sarebbe potuto bastare per aprire quella che sembrava essere proprio un'anticamera di sicurezza.
    Riassestai i mattoni segnati dal simbolo del Wu come erano in precedenza alla mia entrata, non riuscii ad evitare di pensare che la soluzione fosse scritta nelle grate che non si muovevano. Decisi quindi, in corrispondenza dei simboli segnati qualche metro più sopra, di muovere i mattoni. Provai a vedere se anche si estraevano o fosse possibile solo premerli, nel primo caso sarebbe stato più intuitivo seguire la frecce che, alcune di esse, come quella della seconda barra orizzontale, indicavano verso l'interno.
    Comunque sia, mi apprestai a procedere con i miei tentativi, decisi di dedicare l'attenzione ai simboli corrispondenti alla grata soprastante e di provare nuovamente i movimenti che avevo provato con le sbarre, abbastanza sicuro che tra quei tentativi si nascondesse la giusta combinazione.
    Iniziai con il simbolo corrispondente alla prima grata orizzontale dall'alto, feci pressione sul mattone seguendo la direzione della freccia, quindi verso la mia destra. Proseguii verso il basso di tutte le sbarre orizzontale premendo i simboli del vuoto in drezione della freccia. Successivamente, avrei fatto la stessa cosa in corrispondenza della sbarre verticali partendo da quelle di destra verso sinistra, il dubbio infatti mi sorgeva intorno all'ultima a sinistra su cui non era riportato il simbolo, forse infatti, non andava fatta pressione su quei tasselli e quindi voletti vedere se si fosse mosso qualcosa prima di premere il mattone corrispondente.


    Chakra: 37.5/40
    Vitalità: 13/13
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità: 425
    Resistenza: 350
    Riflessi: 425
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 475
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Fumogeno × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Lancia Spiedi × 2
    • Coltelli da Lancio × 3
    • Bomba Specchio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Veleno del Dolore C4 (5 dosi) × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Spiedi × 9
    • Cartabomba I × 1

    Note
    ///
     
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    Falce dei Kaguya


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    Mascherina e l'Hayate-Leopardo


    Oltre ai due genin di Kiri



    La tipa che ci aveva fermato, tale "nonmiricordocome" Chiba, mi fece un complimento sul mio cervello singolare, al ché sorrisi soddisfatto: Grazie, quindi sei un collega medico anche tu? Quando vuoi potremo parlare di studi ed affini, ammetto di non essere espertissimo, ma studio il più possibile nei momenti liberi da missioni, turni in ospedale, turni in dolceria... quando ho tempo libero, insomma., ammisi con un pò di orgoglio, lo ammetto.
    Poi "Mascherina" (è più facile, no?) ci spiegò che il Mizukage e la Muuga stavano arrivando, mentre Akira-san era, a quanto pareva, diretto verso qualche gruppo di rovine lontano da lì e lei sembrava credere alla nostra storia ed avrei anche voluto ben vedere che non ci credesse!
    Poi ci spiegò che su quella strana isola non si poteva morire!
    Ma ce lo aveva detto quel tizio? Era il discorso sui cloni da non fare?, chiesi a Kitori, voltandomi quando iniziò la spiegazione sul perché non si poteva morire, giacché ricordavo vagamente l'avviso sul non creare cloni.
    Fai anche delle pubblicazioni scientifiche? Davvero? Masch... ehm... Chiba-sama, che cosa posso leggere che hai pubblicato? Pensa che bello! Alla mensa dei barboni di Kiri arrivare con un libro e dire che ne conosco l'autore..., stavo un pò divagando, infatti mi fermai, Forse alcuni barboni non sanno nemmeno leggere però...

    Mi guardai un attimo intorno, sorridendo sia al Kenkichi, sia a Mascherina, Dicevi qualcosa sulla cricca di gente che si fa chiamare tutta Hayate? Ce ne sono da combattere? Se Kiri difende questa gente, dobbiamo farlo anche noi, no, Kitori-san?, chiesi per conferma al mio compagno di missione... ricordandomi a quel punto dell'altro: Chissà dov'è finito il Tokugawa-san?
    Ma quel dubbio me lo tenni per me, mentre avanzavamo dietro a Mascherina.
    Così, mentre la Chiba ci spiegava di grotte e cantine, arrivammo in una locanda e scendemmo, appunto, nella sua cantina, dove ci spiegò che, dietro una sorta di anta poggiata sulla roccia, c'era un ingresso verso quella serie di grotte.
    Quando accennò a doverci recuperare una fonte di luce, mi guardai intorno: se avessi trovato olio, o qualcosa di combustibile, avrei preso uno dei miei coltelli da lancio, mi sarei strappato un pezzo di canotta, arrotolandola attorno al coltello e bagnandolo nel suddetto, eventuale, combustibile.
    Hai da accendere, vero, Kitori-san?, avrei chiesto semplicemente al mio compagno di missione, prima di incamminarmi con dietro Mascherina.

    Ammetto che quelle grotte erano strane: con un terreno così umido e scivoloso, uno si aspetterebbe (o almeno mi sarei aspettato io) umidità anche sulle pareti laterali, ma di certo non c'era muffa, avrei guardato, avvicinando l'eventuale torcia improvvisata, e tastando con le mani, per gocce d'acqua, se almeno un pò trasudava, non dico essere umido, ma almeno gocciolare.
    In ogni caso, avanzando dietro Chiba-sama, ci saremmo però fermati quando ci annunciò dell'avvicinarsi della sua evocazione.
    Sembrava ci fosse uno dei vari Hayate (chissà quale era questo) con un Leopardo, ergo l'Hayate-Leopardo, ad una ventina di metri dal cunicolo dove ci trovavamo.
    Mascherina ci suggerì di agire noi due, che lei sarebbe rimasta indietro, alzai le spalle.
    Kitori-san, direi: io mi butto sull'evocazione, cerco di spedirla in acqua, dato che ci bloccherebbe dall'attaccare l'Hayate-Leopardo, anzi, aspetta... il Leoyate, o Haya-pardo, quale vi piace?, chiesi ad entrambi sorridendo soddisfatto, Ok, scusate, sto divagando... dicevo, fate attaccare me la creatura e poi l'Haya-pardo te lo lascio per il primo attacco, ok, Kitori-san?, suggerii al mio compagno di squadra e, a meno di opposizioni, così avremmo fatto.

    Arrivati ad un pò meno di una ventina di passi dall'uscita della galleria, mi sarei fermato ed avrei fatto cenno a Kitori di aspettare, mentre mi mettevo i tekken, Conta fino a cinque, poi corri fuori ed attacca l'Haya-pardo, ok? Usa qualche tuo jutsu, o magari la tua spada, ok?, poi sarei scattato.
    Letteralmente.Slot Movimento di 24 metri x2, Vel = Viola +3
    La mia corsa sarebbe stata conclusa con un rapido giro intorno al leopardo, una volta individuato, per poi colpirlo con un doppio pugno al tronco con i miei tekken e, aperte le mani, avrei poi rilasciato tutto il potere del mio chakra gravitazionale repulsivo.
    Un leopardo era una creatura grossa, avrebbe facilmente respinto la mia tecnica, così basilare per come la uso, lo so, ma se il mio doppio pugno lo avesse sbilanciato abbastanza, a quel punto, forse, la spinta sarebbe bastata a lanciarlo del tutto verso l'acqua, o almeno abbastanza lontano, ed abbastanza ferito, da non interromperci oltre.

    SE il leopardo fosse stato messo k.o. e fosse rimasto l'Hayate, a meno di azioni da parte di quest'ultimo, mi sarei voltato verso di lui sorridendo: Salve... chiedo scusa per i modi, ma l'Hayate legnoso e l'HayatA musicista ci hanno attaccati per primi, capirà, Haya-pardo-san, che non è che la situazione sia delle migliori per parlarci.
    Le mie gambe erano quanto mai immobili, come al solito, avevo giusto tre coltelli da lancio, senza nemmeno più cartabombe, potevo giusto parlare per ora, attendendo che Kitori facesse qualcosa di più.

    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 675
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Corsa Fulminea
    2: Shinra Tensei
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Cartabomba I × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Coltelli da Lancio × 3
    • Fuuma Kunai × 1

    Note
    ///
     
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    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    "Pensieri"
    «Dialoghi»


    «Non pecore,» – ci tenne a ribadire il contadino. - «Una pecora e delle galline. Che, in effetti, potrebbe sembrare poco, ma non è così poco considerando che alla fine dei conti bisogna lavorare davvero molto per ottenere questa specie di bestiame. Certo, lei nobile ninja non conosce per niente cosa significa il duro lavoro del contadino: occuparsi di queste faccende giorno dopo giorno cercando di portare delle uova alla propria famiglia. Dopotutto, l'unica cosa che forse sa fare bene è maneggiare le spade. Tuttavia io non sono così. Ho 3 bocche da sfamare, esclusa quella di mia moglie e su quest'isola ci sono pecore e galline che spariscono, persone che cambiano aspetto non appena vengono ferite, nel villaggio c'è un gran casino e tutti che parlano di qualche tipo di strane armi.» – Tossì per un attimo, salvo poi continuare. - «Se magari voi faceste il vostro lavoro, sarebbe più facile vivere su quest'isola e invece lasciate che, secondo la sua stessa ipotesi, ci possano addirittura essere dei lupi qui. In anni e anni di vita su quest'isola non ho mai sito dei lupi qui. Ma nemmeno vicino. E lei ora mi parla di lupi. E se quella gente che ieri ha fatto casino al villaggio si fosse portata via la mia pecora?» – Scosse il capo. - «E per quanto riguarda le prove,» – continuò Tasaki, - «le ho eccome. Non dica B prima di dire A...» – "che?" - «E se il Governatore vorrà venire a vedere dove sta il problema, sarò molto felice. Perché la scomparsa delle pecore e delle galline ha portato per me numerosi guai e tante perdite finanziarie. Mostrerò al Governatore le prove e gli chiederò una compensazione. Credo sia mio diritto farlo. » – A quelle parole Tasaki seguì il ninja fino al palazzo del Governatore. Il contadino camminò a passo abbastanza lento fino al corridoio e poi entro nella stanza sulla destra come gli avevano detto di fare. Il salottino era molto elegante, o almeno lo era per un'isola. - «Parla di Nijiya?» – Chiese. - «Non so dove sia finito. Il vero Nijiya non lo vedo più da qualche giorno e quell'altro è andato da qualche parte nell'isola... Se vuole ve lo posso anche descrivere. Me lo ricordo bene. » - Intanto qualcuno si stava avvicinando nel corridoio... ma chi? Se era il Governatore lo avrebbero lasciato da solo con lui? In modo da estraporargli tutte le informazioni con la forza? Oppure avrebbe dovuto fare affidamento sulla sua astuzia oppure sulla forza bruta, combattendo di nuovo contro un gruppo di persone? Poco importava: gli servivano le informazioni e le avrebbe avute, in un modo o nell'altro.





    Vitalità: 14 leggere
    Chakra: 59 bassi
    Chakra temporaneo: ///
    Equip.: Katana: 2/2 (nelle mani)
    Tonico di Recupero Medio: 2/2
    Tonico di Ripristino Medio: 2/2
    Shuriken Gigante: 1/1 (dietro la schiena)
    Veleno debilitante B2: 2 dosi su una katana, 2 sull'altra katana e 1 sul shuriken

    Status: ///

    Attese:

    Slot Azione:
    I – ///
    II – ///
    III – ///
    IV (Bonus Agilità) – ///

    Slot Difesa:
    I - ///
    II - ///
    III - ///

    Slot Tecnica:
    I – ///
    II – ///
    III (Bonus Intuito) – ///



    Slot Gratuito: ///
     
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    Il Fiore Lupo

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    La Fonte della Vita Eterna


    9



    Difficile descrivere quello che provai in quei frangenti. Difficile a dire il vero era quasi un eufemismo. L'idea di disfarsi delle copie fisiche fu per certi versi sensata ma mai avrei pensato che sarebbe stato così... doloroso. Un dolore al di fuori dalla mia immaginazione, il mio corpo si contorse, i spasmi bloccarono completamente il mio respiro e incapace di gridare semplicemente svenni, privato di coscienza e di reazione.

    Quando mi risvegliai fu evidente quanto avevo sottovalutato il potere di quell'isola. Un potere tale da rendere vive le mie copie fisiche. Ero praticamente devastato, mentalmente e fisicamente. Provato come in poche altre situazioni. Il mio corpo era distrutto, in ogni sua parte, e il ricordo del dolore che avevo provato era più che sufficiente per far scendere lungo la mia schiena un brivido di terrore.

    Guardai terribilmente affatticato Shin e con la voce rotta mi limitai a pronunciare poche parole: - Per quanto tempo sono svenuto? Quello che ho provato... non è umano. Mi chiedo come possa essere ancora vivo. Questa isola è mostruosa, e ho la sensazione che ben altro si celi nelle sue profondità. Sono tentato di andarmene con il Maestro se devo essere sincero Shin, ma vorrei sentire la tua opinione. In ogni caso devo riposare. - Il Maestro infatti dopo la sua ricognizione ebbe modo di confermarmi che non erano presenti esseri, almeno percepibili con i suoi sensi, nel raggio di un chilometro. Sostanzialmente si trattava dell'unica notizia positiva. Così avrei deciso di riposarmi almeno tre-quattro ore, prima recuperando le energie mangiando e bevendo e poi dormendo.

    Prima di riposarmi avrei chiesto al Maestro di tentare una strategia alquanto singolare, del resto la situazione risultava già di base disperata e tanto valeva provarci. Il dolore mi pervadeva tutto il tempo, mentalmente e fisicamente e sebbene per quest'ultima condizione non si poteva fare nulla avrei tentato di ridurre la pressione mentale. Dunque quello che feci fu quello di impormi, grazie alle conoscenze del Maestro un simbolo del pensiero. “ Dimentica il dolore provocato dalla separazione delle copie fisiche. “ [Simbolo del Pensiero]Simbolo del Pensiero
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (5)
    Tracciando un sigillo sul corpo della vittima, l'utilizzatore puo' innestare un pensiero nella vittima. Il pensiero puo' essere un'idea, un'ossessione, un obiettivo, una credenza o un ragionamento della lunghezza massima di 10 parole. La vittima crederà che questo pensiero sia proprio e che sia la verità, con tutte le conseguenze del caso. La vittima non si ricorderà dell'esecuzione del fuuinjutsu se eseguito con successo. Può essere eseguito solamente su persone incoscenti o consenzienti.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Medio)
    [Sigilli Massimi: 1 per grado]
    [Da chunin in su]
    [Nota per Febh]Ovviamente lascio a te, in vece di QM, l'esito di questa mia azione.

    Al termine avrei chiesto anche al Maestro di riposare, così da recuperare il Chakra perso.



    Tabella Riassuntiva

    Vitalità: 9/9 Leggere (Status Affaticato)
    Chakra Kato: 56/56 Bassi (Riserva di Chakra ridotta a causa dello Status Affaticato)

    Chakra Maestro: 9/12 Bassi


     
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