Il Soldato dell'Oni

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. S h o !
        +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Staff GdR
    Posts
    2,636
    Reputation
    +223

    Status
    Offline

    Schiavo del destino





    E fu di nuovo luce.
    Erano passati solo pochi istanti dagli avvenimenti alla foglia, eppure mi trovavo in un luogo completamente differente; il teletrasporto utilizzato per lo spostamento era qualcosa che non avevo mai sperimentato: venni colto da un profondo senso di nausea, sentii il liquido nel mio stomaco risalire provocando un forte bruciore all'interno dell'esofago per poi venire vomitato dalla mia bocca. Purtroppo l'uomo misterioso tratteneva ancora il mio volto nella sua mano impedendomi una corretta evacuazione, il disgustoso liquido infatti colò dalla mia bocca al suo arto per poi finire a terra. I miei arti rotti mi impedivano persino di pulirmi da quell'avvenimento disgustoso, figuriamoci se sarei stato in grado di difendermi. Ero completamente alla mercé del nemico, ma chi era costui?
    Come un sacco venni scaraventato a terra e lì rimasi, incapace di muovermi se non strisciando, ma non lo avei fatto, i vermi strisciano ed io non lo ero.
    Mi osservai intorno cercando informazioni su dove fossi; lo spazio era enorme, eppure vuoto , le architetture particolari non mi davano ricordi, dovevamo trovarci molto distanti dalla mia terra natia.
    Nell'enorme stanza vi eravamo solo io, Shiro, e l'uomo misterioso, non provavo paura, ma non perché fossi particolarmente coraggioso, ero semplicemente consapevole della situazione: non ero un animale ferito ridotto in un angolo, ero piuttosto un pollo già infilzato sullo spiedo, privo della possibilità di difendermi,
    con il destino già segnato.
    Mi meravigliai di essere ancora cosciente nonostante lo shock dovuto a tutti i danni subiti, l'uomo davanti a me cominciò ad eseguire un grande numero di sigilli,
    un segno decisamente pessimo.

    -Ma chi cazzo sei? E che cazzo vuoi da me?-

    Riuscii a dire con un filo di voce mentre la mano dell'uomo si poggiava sul mio ventre.
    Passò solo un istante da quando vidi la lama di Shiro uscire dal suo fodero, la cosa successiva fu la visione di un corpo martoriato privo della testa: il mio. Ero stato decapitato, eppure ero vivo, cercai istintivamente di respirare, senza riuscire ad insufflare i polmoni che non avevo più, poi di nuovo il buio.
    Era forse quella la morte? Il lungo ed indimenticabile corridoio che aveva segnato la mia unione col demone dalle cinque code, il lato positivo era che avevo di nuovo il mio corpo, sano per giunta, certo, una magra consolazione dopo l'essere morti, ma lo ero davvero? Mi sentivo troppo cosciente, troppo me stesso; la mia idea della morte era semplicemente il buio eterno, l'encefalo smette di funzionare e con esso svanisce la coscienza di se stessi, di quello che ci circonda e dell'esistenza stessa. Eppure io ERO lì, io ERO me stesso.
    Non ebbi troppo tempo per riflettere che fui di nuovo nella realtà, la mia testa di nuovo attaccata al mio corpo distrutto, pieno di danni, ma vivo.

    "Ma che...?"


    Poi la lama di Shiro calò di nuovo su di me segando ancora una volta la mia fine.
    Che fosse stato un Dejavu? Una previsione del mio immediato futuro? Avevo sentito dire che, in punto di morte, ti passa davanti agli occhi tutta la vita, ma mai che riesci a vedere il tuo futuro.
    Confermai che non si trattava di un dejavu quando successe di nuovo, ancora e ancora, per un numero infinito di volte venni decapitato; il taglio, troppo veloce per essere percepito, non era il problema, ma la visione del proprio corpo senza testa, quella è una cosa a cui non ci si può abituare.
    Dopo un tempo indefinito il terribile gioco cessò; ancora una volta ero vivo e la mia testa al suo posto, ero esausto e confuso, eppure cosciente. Perché? Perché il mio corpo si rifiutava di cedere? Non sarebbe stato tutto più semplice se fossi svenuto? Nonostante le condizioi in cui riversavo notai che l'uomo misterioso era contrariato da come erano andate le cose e Shiro era assai preoccupato di questo, una cosa era chiara: l'oni aveva paura di lui.

    -Ah...ah... forse... dovresti provare ad affilare quella lama, dagli ultimi colpi mi è sembrata un po' smussata... ahahaha...-

    Sussurrai quando Shiro mi afferrò per la collottola.
    Inerme venni trascinato come uno straccio lungo la stanza, mentre raggiungevo la mia ignota destinazione una figura incrociò il suo percorso con quello mio e di Shiro: il cervo. Un piccolo sorriso si dipinse sul mio volto, non di gioia, ma di esasperazione, ero convinto di aver eliminato almeno lui, avevo chiaramente sentito il suo corpo venire spappolato dalla mia ira, eppure anche lui era lì.
    Immobile venni gettato in quello che sembrava essere un profondo pozzo vuoto; era impossibile per me fermare la caduta libera che si concluse con un sonoro schianto: come se fosse caduta una tazza di porcellana udii le mie ossa infrangersi, il dolore però oramai non c'era quasi più, non sentivo praticamente più niente del mio corpo. Finalmente sentii la mia mente ed i miei sensi cedere, una piccola pausa da tutto il casino e la follia che stavano accadendo attorno a me.

    "Kokuo... che sta succedendo?"

    Chiesi al demone dentro di me prima che il buio mi prendesse di nuovo.
     
    .
19 replies since 4/10/2017, 00:26   550 views
  Share  
.