Il Soldato dell'Oni

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. S h o !
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Staff GdR
    Posts
    2,636
    Reputation
    +223

    Status
    Offline

    28 giorni di buio





    Ero solo, per la prima volta dopo tanto tempo, ero completamente solo.
    Kokuo non rispondeva, qualcosa stava succedendo nel mio mondo interiore, qualcosa di probabilmente tanto distruttivo quanto quello che stava accadendo all'esterno. Fu l'intensa luce artificiale a svegliarmi, ci misi qualche secondo per ricominciare a vedere, l'impatto immediato e bruciante di quelle lampade aveva come fulminato la mia capacità visiva per qualche istante,un momento che mi sarei goduto di più, se avessi saputo cosa stava accadendo.
    Ero nudo, legato ad una sedia , non che fosse necessario, i miei arti erano ancora fratturati dagli eventi della foglia, se non altro quella forzata immobilità ne avrebbe favorito la guarigione.
    Magari le lame che mi piantarono successivamente nel corpo non sarebbero invece state d'aiuto.

    -MA CHE CAZZO VOLETE DA ME?-

    Urlai all'ingresso della prima, ma non ricevetti risposta.
    Trentadue lame mi furono piantante in diversi punti del corpo, il dolore era trafiggente e lancinante, ma la mala piantata nella gola mi impediva di urlare ulteriormente, non che volessi comunque farlo, non gli avrei dato quella soddisfazione.
    Cercai di guardarmi attorno, sembravo trovarmi in un laboratorio, era oramai evidente che non avevano intenzione di uccidermi, anche se dentro di me nasceva il dubbio sull'effettiva possibilità che non potessero, di fato, riuscirci; stavano facendo qualche assurdo esperimento che evidentemente coinvolgeva anche il cinque code.
    Poi Shiro cominciò a parlare, a quel punto fu evidente che le mie teorie erano esatte: si trattava di un esperimento, non una tortura.
    Non volevano sapere niente da e, per questo niente mi fu chiesto, ero un torturatore, sapevo come sarebbe dovuta funzionare altrimenti, per quanto assurdo la cosa mi avvilì ancora di più. Il fatto che non fosse una tortura voleva dire che non volevano informazioni, quindi non avevo nessuna moneta di scambio con cui poter trattare.
    Le parole dell'Oni sembravano prive di significato,frasi semplici, affermazioni che inconsciamente proiettavano nella mente ricordi nitidi della mia vita, solo per un attimo, come fossero diapositive; intanto il dolore nei pugnali aumentava ad ogni frase ed un alone verde scaturiva da essi pervadendo il mio corpo.
    Il processo si ripeté per un tempo che sembrò infinito, poi venni di nuovo lasciato solo.
    Quanto tempo era passato? Da quanto ero a Cantha? Qualcuno sarebbe venuto per me?
    Un tuono, poi la pioggia.
    L'acqua fredda cominciò a bagnarmi, inizialmente sussultai acutizzando il dolore delle lame, ancora piantate nel mio corpo, ma poi mi rilassai, lasciando che l'acqua lenisse il mio corpo martoriato.
    Non sarebbe stato più semplice lasciarmi morire? Nessuno era venuto a darmi da bere o mangiare, se mi fossi semplicemente arreso magari sarei morto e basta.

    "No, devo dargli il tempo."

    Lentamente aprii la bocca e lasciai che l'acqua vi entrasse, non sarei morto così e soprattutto non mi sarei arreso, avevo fiducia nei miei compagni, sarebbero venuti per me.
    Il giorno dopo il processo venne ripetuto in maniera identica, ed il giorno dopo, e quello dopo ancora.
    Quattordici giorni erano passati, l'esperimento mi permetteva di scandire il passare del tempo, oltre alla pioggia, l'unica mia fonte di ristoro era una strana gelatina che mi veniva data dal lupo, non sapevo se fosse la fame o la situazione a dettare un gusto del genere, ma era dannatamente buona. Inizialmente avevo pensato che potesse trattarsi di un veleno, ma non avrebbero certo avuto bisogno di una sostanza del genere per uccidermi.
    Ancora una volta Shiro riprese a ripetere quelle parole che oramai ricordavo a memoria, le parole dell'Oni sembravano prive di significato,frasi semplici, affermazioni che inconsciamente proiettavano nella mente ricordi sfumati della mia vita; intanto il dolore nei pugnali sembrava diminuire, che mi stessi abituando o che qualcosa stesse cambiando?
    Ancora una volta il rituale finì, ancora una volta la pioggia; cercai di bere più acqua possibile, dovevo sopravvivere.

    "Devo dargli tempo... Oda, lui non mi lascerà qui."

    Ventotto giorni erano passati dal mio arrivo a Cantha e con essi ventotto rituali, ancora una volta Shiro aveva ripetuto le sue frasi tipiche, le parole dell'Oni sembravano prive di significato,frasi semplici, affermazioni completamente vuote ; intanto il dolore nei pugnali non sembrava nemmeno più essere presente, nessun alone verde scaturiva più da essi, non sapevo cosa significasse ed oramai non mi importava più.
    Ancora una volta solo, ancora una volta la pioggia.
    Se quei bastardi pensavano che il mio stare calmo per tutto quel tempo fosse segno di rassegnazione si sbagliavano di grosso, stavo solo attendendo il momento propizio, le fratture nel mio copro erano guarite, anche grazie all'influsso demoniaco sul mio corpo che, nonostante il silenzio del cinque code perdurato oramai circa un mese, era ancora presente. Lo scarso nutrimento e l'immobilità avevano probabilmente destabilizzato il mio corpo, ma non avrei comunque lasciato la speranza di provare.
    Se volevo uscire da lì me la sarei dovuta cavare da solo, oramai era chiaro, nessuno sarebbe venuto per me.
     
    .
19 replies since 4/10/2017, 00:26   550 views
  Share  
.