Destino Incerto

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Destino Incerto


    I

    [La sera in cui Raizen perdette la Volpe]
    Mi svegliai di soprassalto. Era da tantissimo tempo che Chomei non mi svegliava. Era stato una specie di accordo raggiunto anni fa, quando il nostro rapporto aveva iniziato a migliorare appena. Perché poi avrebbe dovuto svegliarmi così all'improvviso? Cos'era successo?
    Chomei? Cosa c'è? Chiesi al Demone, comparendo nell'immenso cielo che era il mondo che condividevamo.
    La volpe è libera.
    ...Cosa? Dissi al Bijuu. Cosa hai detto?
    Ho detto che Kurama è stato liberato e poi risigillato. Sono riuscito a parlargli per un momento prima che svanisse.
    Raizen è vivo? Chiesi subito.
    Non me lo ha saputo dire. Non ha avuto il tempo di dirmi un granché se non che Raizen era conciato davvero male.
    Rimasi in silenzio, col solo rumore del vento ad agitare i miei vestiti, stupito e preoccupato. Raizen aveva perso la volpe? Era vivo o no? In ogni caso quell'evento era di una magnitudo tale da scuotere le fondamenta stessa dell'Accademia: l'Hokage aveva perso la Volpe.
    Per me la questione però era più personale di così.

    Itai? Tutto bene? Sussurrò Ayame vedendomi sveglio, lo sguardo fisso al muro, immerso in riflessioni profonde e discorso con Chomei. Dovette scuotermi per riportarmi alla realtà.
    Eh? Ayame? Scusa, parlavo con Chomei La luce soffusa della luna e le stelle illuminava poco la stanza, non poteva vedere quanto fossi sbiancato. Misi una mano sul viso.
    Ehi... che succede? Si tirò su a sedere e passò una mano sulla mia spalla, poi sul mio viso.
    Raizen ha perso la Volpe a nove code. Ho paura gli sia accaduto qualcosa di grave. Io... io devo andare a Konoha. Sì, era vero che gli equilibri di potere venivano sconvolti da quell'avvenimento ma dentro di me c'era ben altro che quello. La consapevolezza che un mio amico poteva essere morto o gravemente ferito. Non era solo qualcosa che riguardava il Mizukage e l'Hokage, ma anche qualcosa che riguardava Itai e Raizen, al di la dei ruoli.
    Vai, mi disse, baciandomi appena le labbra. Non preoccuparti di nulla. Avviserò io qualcuno riguardo la tua assenza e non dirò nulla a nessuno. So che devi andare però.
    Socchiusi gli occhi, abbracciando piano mia moglie e poi mi alzai dal letto, evocando Yogan all'istante che apparve assonnata ed in forma umana.
    Eh? Perché mi evochi in camera da letto? Ho detto che ho smesso di badare alle mocciose, mi bastano i draghi al Faro.
    Brontola dopo Yogan dissi sbrigativo alla dragonessa che comprese dal solo tono quanto ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato in tutto ciò. Dobbiamo partire per Konoha immediatamente, ti spiegherò in volo.
    Lei mi guardò per un istante, intensamente, poi annuì, aprendo la finestra e balzandoci fuori. Mi avvicinai per richiuderla ed il mio sguardo finì sulla culla di Natsu che dormiva beato. Ero stato così impegnato in quei mesi che non avevo avuto il tempo di preparare la sua camera come dovuto.
    Ayame voleva che ce ne occupassimo noi. Di quel passo avrebbe continuato a dormire lì fino alla maggiore età però. Accarezzai la testa del bambino, gli baciai la fronte e dunque mi riavvicinai ad Ayame.
    Parla tu con le pesti, dissi baciandola un'ultima volta, mentre mi toglievo la maglia del pigiama per vestirmi.
    Jukyu brontolerà fino a dopodomani. Portale un regalo, ok?
    Sorrisi appena, ed annuii. Dopo cinque minuti sfrecciavo nel cielo della notte, diretto verso Konoha. Raizen non aveva nemmeno scritto la lettera.

    [Il giorno dopo]
    Sbattei contro un uomo che uscì di corsa dalla stanza di Raizen. in mano aveva un plico di lettere che quasi non gli volarono quando mi vide.
    Ma che diavolo...Faccia attenzione!
    Scusa, devo entrare, dissi allora cercando di superare l'uomo che però mi fermò.
    Non può, l'Hokage sta riposando. E poi tu chi... aspetta... L'uomo strizzò gli occhi. M...Mizukage?
    Sì, esatto. Devo vedere l'Hokage.
    Ma come fa a sapere cosa è successo? Che è qui?
    Non ci era voluto un granché, in effetti. Sapevo che Raizen era stato ferito gravemente, per cui mi ero avvicinato all'ospedale ed avevo cercato il suo chakra. Un'operazione piuttosto semplice, che non mi andava di ripetere a quell'uomo.
    Come faccio a sapere le cose non posso dirlo a chiunque. Ma so cosa è successo e devo parlare con Raizen. Stavo per spostare di peso l'uomo quando tentò un'ultima opposizione.
    L'Hokage... voleva vedervi tra tre giorni. Questa lettera la stavo per spedire ora...
    Stupido Raizen Borbottai, prendendo la lettera, aprendola e leggendola. Credeva che non lo sapessi prima che me lo dicesse? Che sarei stato ad aspettare che mi chiamasse?
    Spinsi la porta, entrando. Raizen era diseso sul letto, ferito. Sopratutto, gli mancava un braccio. Diavolo se sei ridotto ad una pezza da piedi. Kurama aveva ragione. Dimmi Raizen, immaginavi che avrei aspettato che tu mi avvisassi per venire a trovarti dopo che ho saputo cos'è successo a Kurama? Beh, almeno sei vivo... Lo guardai in viso. Era così strano vederlo sconfitto. Come stai?
     
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