Non chiamarmi maestroadd chakra distruttivo Harumi-Kitori

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  1. Historia
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    Addestramento


    Post 1 ~ Convocazione

    Harumi scese le scale sbadigliando, ciondolando da un gradino all'altro. Erano ormai le dieci passate e la Villa sembrava deserta. L'operosità del gruppo eterogeneo che il padrone di casa, Diogene capoclan dei Mikawa, aveva raccolto intorno a sé era encomiabile, e alcune loro attività iniziavano addirittura prima dell'alba. Dal canto suo l'ospite aveva cercato di adattarsi a quel ritmo, ma c'erano giorni in cui la motivazione ad alzarsi dal letto era talmente flebile per cui la lotta contro le coperte la tratteneva fino a mattinata inoltrata nel loro caldo abbraccio. Rabbrividendo per uno spiffero inaspettato, la giovane si strinse nel suo pigiama di flanella rosa. Per acquistarlo aveva speso i primi soldi guadagnati dalle missioni, ma a tutt'ora la considerava la spesa migliore dell'ultimo trimestre. Quello che mancava in eleganza lo compensava in comodità, ed era perfetto per le notti otesi che si facevano sempre più umide e fresche. Raggiunta la sala da pranzo, trovò il lungo tavolo lindo, ad eccezione di un posto apparecchiato per colazione, quello dove di solito si sedeva lei da quando era stata accolta nella dimora. In effetti avrebbe anche potuto trovarsi un appartamentino in affitto, forse con il suo stipendio avrebbe potuto permettersi un monolocale a prezzo agevolato per i ninja del Suono. Tuttavia lì stava bene, aveva compagnia, persone che si occupavano e preoccupavano per lei, che le insegnavano quanto aveva bisogno di conoscere per diventare una buona kunoichi colmando le mancanze del suo addestramento lacunoso. Mentre sceglieva con un'attenzione eccessiva la marmellata da spalmare sul pane fresco di giornata, comparve al suo fianco dal nulla, o almeno così parve alla ragazza, il maggiordomo di Villa Mikawa. Anteras reggeva un bricco di tè da cui si levava un'esile lingua di vapore, indicando come fosse stato preparato appositamente per lei. Ben svegliata, Miss Harumi. Il suo solito té? La kunoichi ricambiò il saluto con un sorriso, lasciando che la servisse. Già, non si stava poi così male lì. E poi, tra una visita e un complotto, non ci si annoiava mai. Ah mi stavo dimenticando, hanno lasciato questa per lei. Sorpresa, la ragazza inclinò un poco il capo osservando l'uomo estrarre dalla tasca del gilè una busta chiusa con sopra scritto il suo nome. Senza porsi troppe domande, l'otesa l'aprì, leggendo a voce alta il breve testo. Una convocazione...per un addestramento? Perplessa, valutò che probabilmente si trattava di una procedura standard seguita dal Villaggio per incrementare il valore bellico del proprio esercito, di cui anche Harumi faceva parte. Sigh, sembra che non potrò poltrire nei prossimi giorni... La giovane ebbe l'impressione che una lieve risatina giungesse dalla direzione in cui era sparito il maggiordomo.
    Schermandosi gli occhi con le dita, Harumi alzò lo sguardo verso il cielo azzurro completamente terso, ove campeggiava luminoso il sole. Aveva attraversato il Paese del Fuoco per arrivare nelle terre amministrate dall'Accademia, e aveva constatato come la temperatura fosse notevolmente più piacevole man mano che scendeva a sud. Trovare il campo d'addestramento non fu difficile, alla genin bastò chiedere indicazioni per poi seguire le indicazioni. Trovò il cancello aperto, ma la giovane rimase un poco a gironzolare intorno all'entrata, domandandosi se non fosse troppo in anticipo, avendo l'orologio appena scoccato le nove e mezza. Mmm... Dopo aver riletto per la seconda volta tutti i vari cartelli appesi alla recinzione esterna, Harumi decise che poteva senza problemi aspettare il sensei all'interno dello spiazzo, senza apparire scortese, approfittandone per dare nel mentre uno sguardo in giro. Con le mani dietro la schiena, sgambettando, esplorò il posto, venendo infine attratta dal torrente che lo attraversava. Immerse la punta delle dita nell'acqua, ma la temperatura estremamente bassa le provocò un brivido che risalì lungo il braccio e la fece ritrarre in modo scomposto. Nel tentativo di rimettersi ben diritta si voltò, e fu allora che nel suo campo visivo entrò quello che doveva essere il suo maestro per quel giorno. Si trattava di un ragazzo dai capelli biondi, di Kiri a giudicare dal suo coprifronte. La cosa più sorprendente però era come stesse ronfando beato sotto un albero. La situazione strappò un sorriso alla giovane, piuttosto restia all'idea di svegliarlo. D'altro canto era arrivata lei in anticipo. Poggiando con attenzione i piccoli piedi sull'erba tenera, si sistemò poco oltre lo shinobi, sedendosi a gambe incrociate in modo da poterlo tenere sott'occhio senza apparire indiscreta. Tirò fuori dal suo zainetto un libro che aveva preso in prestito dalla sconfinata raccolta di Villa Mikawa e riprese a leggerlo da dove si era fermata, spostando il segnalibro sull'ultima di copertina. Sarebbero rimasti quindi così fino a che il giovane non si fosse risvegliato. A quel punto Harumi avrebbe chiuso il tomo, appoggiandolo di fianco a sé, per poi sollevare una mano in segno di saluto. Buongiorno!

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