L'atmosfera nella sala era cupa. Quella riunione era stata convocata, se non propriamente con urgenza, quanto meno con una preoccupante celerità. Quello era un Susanoo, nessun dubbio a riguardo. Passami la lista dei portatori... Inutile che guardi, sappiamo già che il colpevole non è tra di loro! Signori, signore, calmatevi. La voce grave e autoritaria del capo del concesso segreto rimbombò nella stanza, dove calò improvvisamente il silenzio. Lo shinobi aveva i capelli grigi, e il suo fisico non era più imponente come un tempo. I suoi occhi neri, tuttavia, rilucevano simili a diamanti. Penso che sia difficile anche per chi odia noi Uchiha incolparci di quanto è successo al Villaggio. Però... Sospirò, estraendo un rotolo dall'enorme massa di documenti impilati sul tavolo di fronte a lui. ...dovremo porre ancora più attenzione perché fatti del genere non abbiamo a verificarsi in futuro. Abbiamo rimandato le misure necessarie troppo a lungo. E' tempo di chiudere qualche questione in sospeso. Nessuno tra gli astanti si azzardò a fiatare, tale era l'aura di rispetto e potenza che l'uomo emanava. Dalla sua ombra si mosse una figura incappucciata, che prese con cura il rotolo ancora alzato. Assegneremo le missioni a diversi dei membri più giovani del clan, in modo che non possano scorgere il quadro d'insieme. Alcuni di loro potrebbero porsi degli inutili dilemmi morali. Una curva simile ad un sadico sorriso comparve sul suo viso.
Chi si fosse presentato ad aprire la porta della casa dove abitava Kairi, si sarebbe ritrovato davanti lo stesso uomo incappucciato presente alla riunione. In volto portava una maschera molto simile a quella degli ANBU, ma non faceva parte delle squadre speciali di Konoha, bensì di un ristretto gruppo di shinobi d'elité del clan Uchiha. Il ninja avrebbe consegnato senza una parola il rotolo e si sarebbe ritirato. Il sigillo a forma di ventaglio ne attestava l'origine, così come il cartiglio con il nome di Kairi il destinatario. Le parole sulla carta erano piuttosto chiare, eppure avevano un'apparenza oscura. La sua ultima
missione per conto del clan si era rivelata una trappola, e i postumi le avevano impedito di proseguire la sua ricerca. Poi le cose avevano preso una piega inaspettata a Konoha e l'intera faccenda era passata in secondo piano. Ora, invece, era tornata una priorità a quanto sembrava. Doveva verificare le altre segnalazioni e riportare alla Foglia i bersagli trovati, eliminandoli se si fossero rifiutati. Era data la massima libertà alla kunoichi sui metodi da adottare, bastava che fossero rapidi ed efficaci. Inoltre, non veniva fatto espresso divieto di richiedere rinforzi, anche se era sottinteso che si trattasse di una questione tutta interna al clan Uchiha. Probabilmente altri suoi colleghi nella stessa situazione si sarebbero radunati in gruppi di caccia, ma la giovane avrebbe fatto altrettanto? O forse c'era qualcun altro a cui potesse chiedere una mano?
