Gli Uchiha ritrovatiKairi e Shin

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    Gli Uchiha ritrovati


    Post IV ~ Pista fredda

    Il bambino si rivelò in effetti piuttosto abile per la sua età. Dopo aver seguito la strada battuta per un poco, scostò alcune fronde, indicando un sentiero chiaramente poco battuto a giudicare dall'altezza dell'erba, con un sorrisetto complice. 'ciatoia! Partendo poi di gran carriera senza attendere una risposta da parte dei due buffi signori che stava avventurosamente guidando nel fitto della foresta. Shin guardò Kairi, alzando le spalle con le mani rivolte verso il cielo, e si abbassò per evitare un grosso ramo che il marmocchio aveva semplicemente ignorato, passandoci sotto. In lontananza, nuovamente, si udì il verso di un uccello, e questa volta il Kinryu fu abbastanza sicuro nell'identificarlo come un gracchiare, ma non ci dette molta importanza: in fin dei conti si trovavano in un bosco. Riemersero dalla macchia, con gli abiti pieni di foglie e alcuni graffi sulle mani, dopo una decina di minuti buoni, durante i quali i ninja avevano faticato non poco per tenere dietro al piccolo, rischiando di perderlo di vista non poche volte. Si ritrovarono al centro di un bivio, che con il sentiero in disuso doveva anticamente costituire un quadrivio. A fianco delle strade che lì si congiungevano, o dipartivano a seconda dei punti di vista, si ergeva una roccia dall'aspetto tetro, causato anche dalle striature nerastre tra gli strati di minerale che rilucevano al sole. In una completa assenza di soggezione o rispetto, o semplicemente di senso del pericolo, il bambino che li aveva condotti fin lì, si arrampicò sfruttando tutti e quattro gli arti con sorprendente agilità, per poi assumere una posa trionfante vista probabilmente in qualche libro illustrato non appena raggiunta la vetta. 'occia! Il giovane gli sorrise, ma constatò al contempo che Kiba sembrava aver trovato una traccia che conduceva nuovamente tra gli alti alberi caratteristici del Paese del Fuoco. Componendo un paio di sigilli, dopo essersi morso il pollice per ottenere una goccia di sangue, fece apparire una delle sue kitsune [Tecnica] Tecnica del Richiamo - Kuchiyose no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora (5)
    L'utilizzatore è in grado di richiamare oggetti o creature attraverso un varco spazio temporale. Creature: È necessario che il ninja abbia stretto un patto di sangue con una razza di creature. Richiamare in battaglia le creature è necessario una goccia di sangue e un consumo di chakra pari alla metà della riserva dell'evocazione, non è possibile ridurre il costo di chakra in nessun modo. È possibile invocare solo esseri di parienergia o inferiore. È possibile Pareggiare gratuitamente e senza la spesa di Slot le proprie creature, facendole ritornare al proprio luogo d'origine. Evocare una creatura richiede slot tecnica avanzato. Oggetti: È possibile liberare il contenuto iscritto all'interno di specifici rotoli spendendo ¼ Basso. Questo uso non richiede slot tecnica ma azione gratuita veloce. Inoltre consente, in condizioni di calma, di stipare oggetti solidi incustoditi nei rotoli; l'operazione che richiede un minuto ogni 100 crediti. Richiedono 1 Slot Tecnica ognuno. Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Variabile )
    [Da genin in su]
    [Shamada]Shamada [Evocazioni]Shamada appartiene alla generazione più giovane, al pari di Yukichi, con cui ha un rapporto di amicizia e competizione. Diversamente da lui mantiene uno stretto legame con il mondo degli spiriti da cui le volpi discendono. L'indole selvatica l'ha resa un'ottima cacciatrice, nonché una buona combattente nel corpo a corpo, ma non per questo difetta di buone maniere, anche se tende a considerare con sospetto chiunque provenga dalle città. Possiede le competenze del contratto 'Spiriti Volpe'.

    Shamada
    Speciale: Predilige la sua forma volpina, che ricorda la comune vulpes vulpes, compreso il colore del manto che è arancio-rossiccio, ma è dotata di due code. Le rare volte che sceglie la forma umana appare come una ragazza di sedici anni, carnagione chiara e lunghi capelli rossi raccolti in una treccia. Possiede le competenze del contratto Spiriti Volpe.(Energia Verde: Vitalità 6 leggere | Riserva 6 bassi | Unità 3)
    [Da genin in su]

    Volpe cacciatrice
    Conoscenza: L'utilizzatore può trovare le tracce lasciate da altre persone presenti entro 3 metri per il valore di Percezione posseduta.[Da genin in su]

    Passo volpino
    Maestria: L'utilizzatore annulla l'udito perfetto avversario se presente, altrimenti ottiene un bonus +3 alla Furtività. Il bonus alla Furtività non è cumulabile con quello concesso da "Movimenti Invisibili" o "Movimenti Inodore".[Da chunin in su]

    Olfatto volpino
    Maestria: L'utilizzatore ottiene un bonus extra +9 alla Percezione entro 9 metri da sé; non cumulabile con altri sensi perfetti.[Da chunin in su]

    Vista volpina
    Arte: L'utilizzatore si concentra ottenendo la capacità di Visione Notturna; in condizioni di luce normale ottiene invece un bonus +3 alla percezione.(Mantenimento: 3/4 Basso)
    [Da jonin in su]

    . Sebbene fosse anch'ella molto abile nella ricerca di eventuali indizi, si fidava del naso del lupo, e preferì affidarle la custodia dell'infante, il quale d'altro canto si era praticamente precipitato giù dal masso per venire ad accarezzare l'animale. Shamada, potresti stare con lui finché non torniamo, per favore? La volpe, vuoi per irritazione, vuoi per non spaventare il moccioso, non rispose parlando, ma abbassò il muso verso il suolo in una sorta di sconsolato gesto di assenso. Scusandosi mentalmente con l'evocazione, guardò la kunoichi con determinazione. Andiamo Kairi!
    La lupa aveva agganciato una pista dall'odore vagamente simile a quello della ragazza a cui si affiancava, e lo seguì senza eccessiva difficoltà chinando spesso il muso tra le foglie del sottobosco. Quello era stato un autunno avaro di precipitazioni per loro fortuna, e l'animale selvatico era esperto nel seguire le tracce. Ciò nonostante, ad un certo punto, avrebbe comunicato alla fogliosa di essere giunta ad un punto morto. Fu Shin a suggerire alle due di non demordere e così iniziarono insieme a setacciare la zona, allargandosi a raggiera. Si ricongiunsero in una piccola radura, larga appena una paio di metri. Il giovane era pronto ad ammettere che forse era inutile proseguire, ma proprio allora concentrandosi la kunoichi si sarebbe accorta del perché la zona appariva spoglia senza apparente motivo. Una serie di massi, molto simili alla roccia della Strega, ma ricoperti di muschio e rampicanti, campeggiava in un angolino a ridosso degli alberi. Tra di esse si apriva una stretta apertura, che conduceva forse in un pertugio sotterraneo. Peccato che per quanto aguzzasse gli occhi, Shin non riuscisse a percepire assolutamente nulla. Doveva trattarsi di un'arte illusoria, attraverso cui gli occhi scarlatti di Kairi vedevano chiaramente senza la minima difficoltà. Se si fossero avvicinati, sia la donna che la lupa si sarebbero accorte di una serie di piccole sfasature nel terreno e nulla parete di pietra, probabilmente delle trappole per chi avesse superato, magari per sbaglio, il genjutsu. In ogni caso, muovendosi con estrema attenzione, le avrebbero evitate, inoltrandosi nel sottosuolo. Forse la fortuna stava girando dalla loro parte. Un corvo si adagiò su un ramo spoglio mentre scomparivano inghiottiti dalla fessura, posando i suoi lucidi occhi neri sull'ingresso.
    Il cammino in discesa era stretto, permettendo loro di muoversi solo in fila indiana. La luce del sole sarebbe presto scemata, ma al suo posto si sarebbero accese al loro passaggio delle torce poste a distanza irregolare, dove gli appigli lo permettevano, che ricacciavano l'oscurità quel poco che bastava per non mettere il piede in fallo. Giunti in fondo si trovarono davanti ad una cosa che lasciò tutti, o per lo meno il Kinryu, sorpresi: una porta. Semplice, senza fronzoli, ma decisamente fuori luogo visto il contesto. Deglutendo, dopo che né Kairi né Kiba vi ebbero trovato traccia di eventuali trappole, il genin abbassò il pomello. Scricchiolando, la pesante lastra di legno si aprì verso l'interno. Preparato al peggio, il foglioso fu quasi deluso dal fatto che non accadesse nulla. La grotta, di origine naturale, che si apriva davanti ai loro occhi era stata suddivisa in diversi ambienti con un paio di paramenti. Chiunque si fosse premunito a fare quel lavoro aveva chiaramente intenzione di rimanerci per un po' di tempo, oppure si trattava di un punto d'appoggio da usare di tanto in tanto. In ogni caso era ben tenuto, ma su ogni mobile regnava uno strato di polvere. Non c'era cibo nella piccola dispensa e tutto sembrava in ordine, come se il suo proprietario si fosse premunito di ripulire prima di andarsene. Se avevano un dubbio che si trattasse di un Uchiha, gli sarebbe passato immediatamente nel trovare in una cassettiera a fianco del letto diverse casacche recanti sul retro il ventaglio del clan. Non c'era però nessun altro indizio utile per risalire alla sua identità o alla sua posizione attuale. Erano semplicemente arrivati troppo tardi: quella era una pista fredda.
    Una volta fuori, si resero conto come l'ambiente sotterraneo avesse una temperatura decisamente più gradevole di quella autunnale ora che si avvicinava la sera. Grattandosi distrattamente la guancia con un dito, il giovane shinobi si rivolse infine alla compagna. Beh, allora che si fa ora? Avevano ancora diverse segnalazioni da controllare, probabilmente non valeva la pena perdere il sonno su quel caso, almeno per il momento. Dopo che la kunoichi avesse risposto, un corvo si alzò da un albero vicino, volando un paio di volte in cerchio sopra la loro testa per poi allontanarsi.

    ZTlgNSc


     
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