Gli Uchiha ritrovatiKairi e Shin

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    Gli Uchiha ritrovati


    Post V ~ Bayou

    Alla fine i due ninja erano rimasti a dormire nella locanda, su invito diretto dell'amichevole proprietario, il quale si era anche rifiutato di accettare qualsiasi forma di pagamento, impuntandosi se necessario. La famiglia al completo era scesa a salutarli prima della partenza, ritardata dall'abbondante colazione, anch'essa offerta. Era dunque ormai mattina inoltrata quando Shin e Kairi riuscirono a mettersi in marcia verso la loro successiva destinazione. Mentre le figure alle loro spalle si facevano sempre più piccole, con la ragazzina e il bambino ancora intenti a salutare con la mano, un sorriso comparve sul volto del Kinryu. Fossero tutte così le missioni, sarebbe quasi una bella vita quella dello shinobi. Sebbene non fosse che un pensiero a voce alta, il giovane si rivolse verso la compagna, curioso di ascoltare la sua opinione. Era passato molto tempo dall'ultimo incarico in cui potevano, seppure per poco, rilassarsi, e l'umore del genin era insolitamente buono. La stretta strada sterrata si buttò ben presto nell'ampia via che conduceva verso meridione, lungo la quale si incontravano sovente carri o gruppi di persone a piedi, intente a spostarsi per attendere ai propri affari. Infilando le mani in tasca, il ragazzo iniziò a fischiettare un'aria allegra, godendosi il tepore dei raggi del sole autunnale. Sai, pensavo che una volta potremmo provare andare al teatro, o se preferisci al cinema. Ah, ma non ti ho mai chiesto che genere ti piace. Il foglioso guardò di sottecchi l'Uchiha con un'espressione divertita. Forse...horror? Scherzo scherzo! Conoscendo un minimo Shin, che solitamente era una persona piuttosto riservata ed educata, la donna avrebbe capito che il suo canzonarla era in realtà un segno di confidenza, se non proprio di affetto. Il giovane avrebbe quindi conversato amabilmente, se la compagna fosse stata d'accordo, lungo il cammino, facendolo sembrare molto più corto di quanto non fosse.
    Dopo il tardo pranzo, il Kinryu avrebbe consultato una mappa, prendendo una stradina che si dipanava dalla via maestra, simile ad un rivolo da un grande fiume. E proprio l'acqua sarebbe divenuta bene presto la caratteristica preponderante nell'ambiente che li circondava. Torrenti e laghetti si intersecavano tra di loro in mezzo agli alberi della foresta per cui il Paese era famoso, la quale a sua volta mutava di conseguenza. Quando era ormai da un pezzo che non incontravano nessuno, e il giorno declinava ormai verso il tramonto, raggiunsero la zona dove avrebbero dovuto svolgere la loro ricerca. Qui...dovrebbe esserci un villaggio, o un gruppo di case... Di fatti, sulla riva di un placido fiume dal fondo basso, circondato da mangrovie, salici ed altre piante amanti dell'umidità, sorgevano diverse abitazioni, ma lo stato in cui versavano faceva quasi dubitare che fossero abitate. Le casupole, alcune più simili a catapecchie, erano completamente in legno, ma le assi erano scrostate, intaccate in più punti dalle intemperie e ricoperte di edera e muschio. Le costruzioni erano basse, ma rialzate da un accenno di struttura a palafitta, probabilmente per via delle frequenti inondazioni, e non erano infrequenti i portici. Sebbene in giro non ci fosse nessuno, ai loro sensi allenati non sarebbe sfuggita la presenza di diversi occhi che li scrutavano da dietro le ante socchiuse, o dalle soglie sbaciate delle porte. Mmm...non esattamente un'accoglienza ospitale eh? Raggiunto lo spiazzo che pareva una sorta di piazza centrale, i due si sarebbero potuti guardare intorno. Nell'area lasciata libera dagli edifici sorgeva un modesto palco, privo di qualsiasi ulteriore connotato. Una delle strutture doveva essere una sorta di emporio, a giudicare dai sacchi e dalle scatole accatastate davanti alla porta, mentre davanti ad un'altra ondeggiava mossa dalla brezza serale un'insegna sbiadita di cui era impossibile riconoscere la figura. Forse una locanda? Difficile dirlo. Poco discosto, una costruzione insolita, dal tetto a spiovente estremamente acuto, più lunga che larga, era sormontata da alcune statue rozzamente intagliate nel legno, come se l'artista avesse utilizzato un'accetta anche per i dettagli. Le forme animalesche erano inquietanti e arcaiche, lontane anni luce dallo stile delle terre circostanti. Da ultima, una casa più grande delle altre, con robuste colonne ricavate da tronchi appena sgrezzati a sorreggere il soppalco, chiudeva l'irregolare piazzale sterrato. Questo posto mi da i brividi... Però potrebbero avere qualche informazione utile da darci... Restava all'Uchiha decidere l'approccio da tenere e da dove iniziare la loro indagine, senza perdere di vista il loro obiettivo.


     
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