Tre teste sono meglio di una

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  1. Jotaro Jaku
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    Forse almeno uno tra loro tre avrebbe pensato che quell'esperimento sarebbe stato un nulla di fatto; forse un giorno sarebbe accaduto di fallire, ma non era quello, il giorno. Quando il collegamento tra le tre menti fosse divenuto stabile, realmente stabile, Oda avrebbe potuto ritrovarsi come ospite in una realtà che comprendeva altri demoni, altri portatori; Raizen sarebbe comunque apparso in quella situazione, sebbene in forma quasi-spettrale, sottile, i suoi colori quasi accennati, ma qualcosa di Kurama era rimasto in lui, e quel qualcosa gli permetteva la permanenza, non solo, dava anche un "colore" alla presenza di Kurama.
    Si sarebbero trovati al centro di "qualcosa" totalmente estraneo per Oda ma non per Itai o Raizen, avvezzi alla dimensione dei portatori, eppure, nella zona dove di solito si manifestava l'essenza di Kurama, non vi era traccia della volpe, al suo posto, una pozza scura, la cui superficie era ricolma di bolle scoppiettanti, chissà per quale processo di ebollizione.
    Quella visione avrebbe immediatamente riportato alla mente di Raizen il suo incontro col cinque code assieme a Sho, era la stessa "corruzione", qualunque cosa vi fosse dietro a Kokuo quella volta, era collegata alla situazione attuale, a Kurama, a Shiro.

    Il tempo in quel luogo non era una manifestazione chiara, non sarebbe stato evidente da quanto "tempo" si sarebbero trovati lì dentro, ma non appena la mente di Oda avesse cercato di indagare la pozza, si sarebbe sentito scomparire la terra sotto ai piedi. Come in un battito di ciglia, Oda, o almeno una sua manifestazione fisica, si sarebbe trovato in caduta libera, come se fosse stato teleportato a qualche decina di km di altitudine e fosse stato lasciato cadere. Ne' Raizen ne' Itai sarebbero stati presenti fisicamente, ma sensorialmente dentro allo Yamanaka.




    La cosa allucinante era che il ragazzo avrebbe potuto percepire la gravità, la velocità, l'aria che sbatteva e strusciava contro il suo corpo completamente nudo. Si trovava così in alto da poter vedere la conformazione del continente, ed era chiaramente sopra il Paese del Fulmine, a di Kumo. Avrebbe continuato a precipitare dritto su un punto, come se fosse stato indirizzato. Quando fosse stato a pochi km di altezza, sopra il gruppo di isolette a nord della capitale Cremisi, uno dei tanti battiti di ciglia gli avrebbe mostrato tutta un'altra zona.
    Era di nuovo in aria, e stava nuovamente cadendo, stessa situazione, ma stavolta sentiva chiaramente che qualcosa della sua robusta "essenza" si stava come consumando, come se stesse precipitando attraverso un roveto particolarmente fitto. Era a nord del villaggio delle Sorgenti; ma non si schiantò.




    Mentre precipitava, sebbene la difficoltà nel tenere gli occhi aperti, dato l'attrito dell'aria, gli fu chiaro che una massa informe del color del petrolio si emanava dall'oceano, a sud-est. Qualcosa di primordiale, che non aveva nulla a che fare con l'energia di Kurama, o dei due ospiti, o dell'Altro che abitava i suoi recessi, era qualcosa di diverso.
    Nel giro di pochi istanti aveva coperto tutto l'oceano dei Kaiju, e come una nube che corrompeva l'aria e ricopriva con il suo limo le acque, sarebbe arrivato a lui, a loro, persino prima che fosse stato in grado di schiantarsi.

    La cosa peggiore era che se Oda avesse tentato, la connessione non si sarebbe interrotta. Quel "qualcosa" che stava per entrare in contatto con loro tre, era molto più forte dello Yamanaka, e non gli permetteva di divincolarsi fuori da quella realtà. Oda avrebbe potuto concentrarsi però, arrivare quasi a spappolarsi il cervello per rallentare l'avanzata della massa tumorale che stava per colpirli, ma prima o poi li avrebbe raggiunti...o nel caso migliore, si sarebbe schiantato prima che questo avvenisse. Senza avere idea di cosa avrebbe significato nella realtà.


    LA cOrRenTE cONsUma iL sAsSo





    Una mano. Non una mano normale, ma una mano palmata, o qualcosa del genere, afferrò Oda da sopra il capo, stringendolo con forma, tanto da fermare la sua caduta libera quasi istantaneamente. Lo sollevò in aria dove si trovava, come per caricare un lancio, e lo scagliò MOSTRUOSAMENTE più veloce di quanto stesse cadendo fino a poco prima, in una direzione a caso davanti a lui, dove un foro nel cielo, di colore blu-viola, apparve poco prima che il ragazzo ci finisse dentro, ad una velocità tale che il ragazzo avrebbe potuto sentire la sua stessa energia mentale allungarsi. Attraversato il foro, tutti e tre si sarebbero risvegliati, spaventati, ma incolumi.

    Forse senza che nemmeno loro sapessero come, avevano trovato Kurama, o qualcosa di simile, ma in due punti diversi, qualunque cosa significasse. Però erano stati scoperti, e quasi afferrati, se non fosse stato per quella strana mano apparsa dal nulla;

    Altre due cose sarebbero rimaste impresse nella loro memoria, la prima era che lì, nella realtà, Oda aveva una impronta di una sostanza simile al muco, o all'inchiostro, sulla testa, della forma di una mano palmata; la seconda invece sarebbe stata solo nella mente del giovane Yamanaka. In una frazione di secondo avrebbe visto suo fratello, sano e salvo, forte; ma completamente coperto di quel liquido oscuro che gocciolava dalle sue mani, dalle sue ginocchia, dal suo mento, dai capelli, e con gli occhi di un verde spettrale, da fargli gelare il sangue...



    Un presagio ?
     
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11 replies since 27/11/2017, 03:14   214 views
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