Sono il Numero SeiAdd. Demone Masayoshi Shokuto

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    Squarci nel passato


    Villaggio di Suna - Chapter IV



    Avanzò a passi lenti e ragionati, curioso e al tempo stesso terrorizzato da ciò che la grotta celava al suo interno. Quando la goccia d'acqua urtò la sua guancia, Masayoshi sobbalzò.
    Si asciugò la pelle con il dorso della mano.
    Acqua pura.
    Fu in quel momento che si chiese come riuscisse a vedere all'interno di quell'ambiente, privo di luce o aperture verso l'esterno.
    Tutto era avvolto in un bagliore etereo, quasi magico, proveniente da chissà dove.

    Con coraggio il Genin continuò ad avanzare, guardandosi bene attorno e spingendo i sensi oltre il suo limite. Più scendeva in profondità e più aumentava la sensazione di non essere solo.
    Con la solita sfiga che lo contraddistingueva, Masayoshi dovette fare i conti con la pioggia; dal soffitto in pietra, numerose gocce d'acqua iniziarono a cadere sulla sua testa.
    Mph. Sbuffò, con i capelli bicolore appiccicati sulla sua fronte.

    CITAZIONE

    TU.. CHI SEI?!


    Una voce possente e non umana scosse l'intera grotta. Non era chiaro se il suono provenisse dalle profondità del luogo o dalle pareti stesse.
    Il Genin si fermò, pietrificato e scosso dalla potenza insita nella semplice domanda che gli era stata rivolta. Non vi era odio o rabbia nelle parole dell'entità e questo lo rassicurò un po'.
    S-Sono Masayoshi Shokuto. Rispose, dopo qualche secondo di silenzio, con il suo solito tono amichevole e allegro. Un attento ascoltatore, qual era il Rokubi, avrebbe percepito della normale paura nell'animo del sunese.

    CITAZIONE

    CHE COSA VUOI?!


    Le mura iniziarono a muoversi come fossero le pareti di un intestino.
    Con la mente occupata nella ricerca di una risposta adatta da fornire al demone, Masayoshi tentò in ogni modo di fermare la roccia che ben presto gli avrebbe impedito sia di proseguire sia di scappare, schiacciandolo come una piadina.
    Gomitate, pugni e calci non sortirono alcun effetto. Mentre si agitava come un condannato costretto a inginocchiarsi davanti al boia, il Genin percepiva chiaramente attorno a sé la presenza del Rokubi. Le pietre, l'acqua, ogni centimetro quadrato di quel luogo era permeato dal Bjuu a sei code.
    Diventare... più forte per proteggere... Senza nemmeno accorgersene, dai denti serrati del giovane ninja fuoriuscì una risposta. Che fosse stato il Bjuu a far emergere le motivazioni che lo avevano spinto fino lì?
    Impreparato a uno scontro psicologico di quella portata, Masayoshi si ritrovò in balia del demone.
    Venne costretto a rivivere i suoi peggiori traumi della vita.
    A differenza dei sogni, da cui si svegliava terrorizzato e grondante di sudore, in quel mondo interiore non sembravano esserci vie di fuga.

    In un attimo, davanti ai suoi occhi sofferenti, apparve il suo ex villaggio, distrutto e avvolto dalle fiamme.

    jpg
    I vestiti del Genin erano interamente sporchi di sangue.
    Davanti a sé, in ginocchio, vi erano sua madre, suo padre, il suo amato nonno e tutti gli abitanti con cui aveva stretto amicizia nei primi anni della sua vita. Torturati e incatenati, essi piangevano come bambini. Diverse parti del loro corpo erano state bruciate o amputate.
    Alle loro spalle e ai loro lati vi erano guerrieri enormi, muscolosi e armati di spade. I volti dei guerrieri dell'Ovest erano offuscati da una nebbia nera, impenetrabile agli occhi di Masayoshi.

    Privi di ogni speranza, i suoi ex concittadini invocavano a bassa voce l'arrivo e l'aiuto del Genin.
    Masayoshi salvaci...Masayoshi dove sei...Masayoshi puoi batterli...Masayoshi ti prego

    CITAZIONE

    ..PAGHERANNO PER QUELLO CHE CI HANNO FATTO..


    Divenne preda di un ira accecante, sconfinata... non umana. Prima che i suoi muscoli si attivassero per affrontare tutti i Kijin presenti, colpevoli di aver raso al suolo il suo paese, la folla sofferente si alzò in piedi.
    Lo avevano notato.
    Il loro salvatore era giunto, ma a differenza di prima, le loro espressioni erano diverse. Dai loro occhi trapelavano odio, rancore e rabbia...nei suoi confronti.
    In coro, insieme ai Kijin, i popolani iniziarono a maledire lui e i ninja di Suna.

    png


    Masayoshi traditoreCi hai vendutoTi sei salvato solo tu...perché? Sei un ninja di Suna traditoreÈ stata Suna a farci questo...e Masayoshi

    Le offese rivolte alla sua persona e alla Sabbia distrussero ogni freno inibitore.
    Come una bestia assetata di sangue, incapace di riconoscere abitanti e nemici, il ragazzo si fiondò verso l'individuo a lui più vicino, suo padre, colpendolo con una spallata così violenta da farlo esplodere in mille pezzi.
    A sua madre, posizionata alla destra del suo amato genitore, il Genin spezzòpng la schiena.
    Quando i suoi occhi indemoniati incrociarono quelli di suo nonno, il suo corpo si fermò. Il Genin ritornò a respirare. La sua parte più profonda si rifiutava di colpire l'uomo che lo aveva addestrato e lo aveva aiutato a fuggire.
    Il legame tra lui e suo nonno era qualcosa di indissolubile, reso ancora più forte dal dialogoLINK che aveva avuto con lui grazie all'aiuto di Haruki, qualche mese prima.


    Come una lunga pellicola, davanti ai suoi occhi iniziarono a susseguirsi scene della sua vita: il dialogo tra lui e suo nonno; l'arrivo nel villaggio della Sabbia; l'aiuto psicologico ricevuto dai suoi vicini; la riunione segreta organizzata da Hoshikuzu in cui aveva promesso di non farsi mai accecare dalla vendetta; la Veggente all'interno del tempio situato nel villaggio del Cielo e per ultimo, la vecchia Pinku, nel momento in cui aveva rivelato ai presenti i motivi per cui secondo lei il Genin non era affatto il candidato più adatto.

    In preda ai ricordi o alle allucinazioni, Masayoshi cercò di opporsi con tutte le sue forze al controllo del demone.
    Ho impiegato anni per superare quei traumi! Non sarai tu a cancellare tutti i miei sforzi! Gridò ad occhi chiusi.
    Smettila! Smettila! Sei proprio come mi hanno descritto: odioso e cattivo!
    Sono qui per avere il privilegio di ospitare in me la lumaca con sei code
    Aveva imparato a non trattarlo come un amico, ma se era destinato a diventare un Junchuuriki egli doveva instaurare un minimo legame con quell'entità millenaria.

    Concedimi questo onore.
    Non sarò il ninja più forte di Suna, ma lo diventerò. Sempre meglio che rimanere sigillato in un sarcofago no?

    Sarebbe stato sufficiente a convincerlo?
     
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11 replies since 30/1/2018, 23:58   257 views
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