FratelliFree GdR Cannella-Waket (ma aperta a tutti)

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    Fratelli


    Parte Prima
    Evasione

    Due lupi si aggirano per il Villaggio. La notte, fresca, porta una miriade di odori e suoni interessanti. Il più grande, dal pelo argenteo, guida il più piccolo, che ha il manto di un tenue color nocciola. Si fermano spesso, annusando ora un cespuglio, ora un muro. Così tanti odori. Il Villaggio non è affatto come la foresta. Là gli odori erano chiari, noti. Familiari.
    Il lupo color nocciola sa di non avere un olfatto buono quanto quello del fratello. Tra i figli di Mamma e Papà, lui è sempre stato quello con l'olfatto, la vista e l'udito peggiore. È anche il più lento, il meno forte e, in generale, il più strano. Mamma e Papà non glielo hanno mai fatto pesare, e neppure il Fratello che ora cammina con lui. Gli altri, però, soprattutto le Sorelle, a volte lo escludono. Ma ora le cose sono cambiate.
    Il lupo nocciola si ferma, perso nei propri pensieri. Gli avvenimenti degli ultimi tempi sono stati duri da mandare giù.
    Il fratello se ne accorge. Torna indietro, sfrega il muso conto il suo. Lo incoraggia a proseguire. Il più piccolo dei due uggiola la propria pena, e si sdraia a terra. Suo fratello capisce, si accuccia e inizia a leccargli il pelo sul collo. Una piccola nuvola di fumo, e il lupo castano scompare, sostituito da un ragazzo, nella stessa esatta posizione. Suo fratello non si scompone: ha visto diverse volte quel cambiamento repentino nel più immaturo del branco, e ci è abituato. Continua a leccarlo, mentre il ragazzo piange, continuando a uggiolare.
    Solo dopo un po' riesce finalmente a smettere. Si rialza, acquattandosi sui quattro arti. Il fratello argentato lo spinge, e insieme si rimettono in cammino.
    La notte porta con sé tanti odori, e ognuno è un'avventura da esplorare.

    [Un po' prima, alla tenuta degli Inuzuka]


    L'umano che, gli è stato spiegato da Papà, è una specie di Fratello, anche se in un modo che non ha capito bene, sta producendo quei suoni senza senso che continua a fare da quando si è presentato da loro, nella foresta. Il ragazzo si domanda spesso perché non parli come parlano tutti loro. Non vuole farsi capire? Eppure, Mamma e Papà sembrano capirlo. Come adesso, che dirigono il branco verso la zona adibita a tana. Con basso ringhio, Papà comunica che l'umano desidera che rimangano lì per la notte. Lo dice ogni sera. Come se potessero andare da qualche parte. Certo, la tana dell'umano è grande, ha anche una specie di foresta tutta sua (anche se puzza terribilmente di altri lupi, un altro branco forse), ma attorno alla foresta ci sono delle specie di montagne perfettamente lisce e verticali. Il ragazzo non ne ha mai viste di simili. Disobbedendo a Papà e Mamma, alcuni dei Fratelli e delle Sorelle hanno provato a scalarle, ma senza riuscirci. Nessun lupo si arrampica così bene. Un orso forse, o un animale più piccolo, ma non un lupo. Ad ogni modo, i Fratelli che ci hanno provato sono stati morsi da Papà.
    Ora, disteso al caldo accanto al fratello argenteo, il ragazzo ripensa alle cose che sono capitate nell'ultimo mese. L'arrivo dell'umano. La gioia di Papà e Mamma nel vederlo. Le spiegazioni, non del tutto chiare, sul perché quell'uomo e la sua lupa fossero membri del branco. I suoi genitori, i capibranco, si erano comportati in maniera strana da allora, e avevano deciso di spostare il branco in quel posto terribile, lontano dalla foresta e in mezzo agli umani.
    La rivelazione più terribile, però, era stata scoprire, grazie alle spiegazioni di Papà e all'aiuto di una pozza d'acqua, che lui e l'umano si somigliavano molto. Gli era venuto il dubbio, mai smentito, che potesse essere un umano anche lui. Aveva chiesto a Papà e Mamma, che avevano risposto semplicemente che lupi e umani, questi umani, erano un branco. Non c'era stato nient'altro da aggiungere. Il branco è il branco.
    Ma ora, nella notte, gli viene la curiosità di scoprirne di più su questi umani. Vuole capire come mai somiglia tanto agli umani, pur essendo un lupo. In silenzio si alza. Non riesce a fare neppure un passo, che un paio di zanne gli si chiudono attorno alla caviglia. Non stringono però. È suo fratello. I due si guardano, in silenzio, poi il lupo argentato si alza e segue il fratellino. Bastano pochi sguardi, per intendersi. Il branco funziona così.
    Le montagne lisce saranno anche invalicabili per un normale lupo, ma lui non è un lupo normale. Le sue zampe sono diverse, e sanno fare cose diverse. Solo ora si rende conto di quanto. Unendo le anteriori forma un appoggio per il fratello, che si dà lo slancio. Lui lo accompagna, e in un balzo il lupo più grande si ritrova di là dalle montagne. Il ragazzo, allora, prende la rincorsa, salta e si aggrappa alla cima delle montagne. Scalciando un po', riesce a issarsi sulla cima, strettissima, e a cadere dall'altra parte.
    Unisce le unghie come gli hanno mostrato Mamma e Papà, e due lupi, uno argentato e uno rossiccio, si avviano nella notte.

    [Adesso]


    Il ragazzo ferma il fratello ringhiando lievemente. Si trovano davanti alla tana di un umano, simile a quella del Fratello umano, ma più piccola. È da un po' di tempo che è incuriosito da quelle strane tane, che a prima vista sono così scomode per un lupo. Vuole capire come vivono, cosa fanno in quelle piccole tane dalle pareti innaturalmente regolari. Con un cenno del capo indica al fratello l'apertura della tana. O meglio, l'apertura nelle rocce lisce che la circondano. Sembra che tutte le tane umane abbiano qualche tipo di strana montagna intorno, pensa. Interessante. Entrano, silenziosi, acquattandosi nelle ombre.
    Non ha idea di come entrare, però, all'interno. Non sa neppure come reagirebbero gli umani. Con un lupo non avrebbe mai tentato di farlo, sa che è sbagliato e pericoloso entrare nella tana di un altro branco. Ma gli umani sono così diversi. Per quello che ha visto, non hanno paura dei lupi, né temono che possano rubargli la tana (non che i lupi vorrebbero farlo, vista la scomodità). Ma per ora ha interagito direttamente solo col Fratello umano della Mamma, e lui è del branco. Rimangono all'erta, annusando gli odori. Il fratello fa per Marcare, ma il ragazzo lo ferma. Non vuole entrare subito in competizione. Lo rimprovera con un basso ringhio, e l'altro abbassa le orecchie. Sa che, anche se il fratello è fisicamente più piccolo, in realtà è più anziano. Gli altri ignorano la cosa, com'è giusto che sia, ma lui è il più giovane, e rispetta l'autorità del fratello.
    Il ragazzo si rimette in cammino, verso il retro della tana, e nel farlo urta contro qualcosa. Qualcosa che manda odori fortissimi di cibo e altri ancora, e che nel ribaltarsi fa un rumore terribile, come quando cadono le rocce in montagna.
    Il primo incontro del ragazzo con un bidone dell'immondizia non potrebbe avvenire in un momento peggiore.

    Nota BeneQuesta giocata sarebbe pensata tra me e Waket (col suo pg Youkai il fantasmino), ed infatti il giardino in cui si infila il mio pg è il suo. Ciò non toglie che chi volesse può partecipare, basta che teniate presente che Tadashi e il lupo sono nel giardino di Youkai, quindi un intervento diverso dal suo dovrebbe provenire dalla strada, e non da dentro casa (a meno che non foste lì con lui :guru:)


    Edited by OldCannella - 15/2/2018, 15:01
     
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    Intrusi


    I



    Da quando gli era stato detto che presto sarebbe potuto diventare un guardiano, Youkai era stato messo sotto tirocinio, con ben poche pause durante il giorno. Nonostante quel ruolo fosse tra i più tranquilli, imparare e ricordare ogni misura di sicurezza onde evitare che qualcuno di nascosto e pericoloso potesse entrare era un bell'impegno. Quindi, oltre al lavoro d'ufficio, doveva portarsi a casa diversi appunti da dover studiare, cosa che faceva controvoglia fino a tarda notte, facendolo addormentare con gli appunti sparsi per tutto il letto.
    Il tremendo frastuono proveniente dall'esterno fece sobbalzare Youkai, svegliandolo di colpo. Pigramente, alzò la testa, non ancora sicuro se si fosse trattato di un sogno o di un rumore reale. Decise comunque di alzarsi, controllando prima dalla finestra della camera. Tutto normale sul retro. Di malavoglia, stropicciandosi gli occhi e sbadigliando, controllò dalla finestra del soggiorno, mettendo fuori il muso quel tanto che bastava per vederne bene l'entrata. E scoprire così la causa di quel baccano.

    Ah!? Lupo!!

    Per quello che ne sapeva poteva essere solamente un grosso cane (avrebbe avuto più senso, difficilmente dei lupi potevano entrare nel villaggio per caso), ma la stazza non lo rendeva meno spaventoso. Era pronto a chiudersi in casa quando notò un ragazzino di fianco al bidone della spazzatura, completamente rovesciato. Forse stava scappando dalla bestia, e cercando di lanciarvisi dentro l'ha fatto cadere. Doveva fare qualcosa!
    Uscì rapido dalla porta, lasciandola aperta alle sue spalle, per poi portarsi in mezzo ai due. Cercò di farsi grosso, nonostante fosse visibilmente impaurito, con l'intenzione di scacciare l'animale.

    Corri in casa, svelto!

    Parlò al ragazzino, che però sembrava non ascoltarlo. Per incitarlo, si sarebbe parzialmente voltato verso di lui, fissandolo preoccupato ed indicandogli la porta con la mano.

    Forza!

    Avrebbe fatto di tutto per proteggere qualcuno in difficoltà. Si era mosso d'istinto, non poteva lasciare quel ragazzino da solo. Certo, lasciare un enorme cane lupo in libertà non era un'idea altrettanto saggia, ma quanti ragazzini potevano esserci fuori a quell'ora, che rischiavano di venire attaccati? Youkai stava aspettando che il giovane dietro di lui si fiondasse in casa, per poi seguirlo lasciando così fuori l'animale. Nel frattempo, rimase in mezzo ai due, cercando di evitare che il lupo si avvicinasse a lui o al suo neo-protetto.

     
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    Fratelli


    Parte Seconda
    Incursione

    Il rumore rimbalza diverse volte tra le tane degli umani, per poi affievolirsi. Il ragazzo e il suo peloso fratello non fanno in tempo a reagire, che la tana alle loro spalle si apre, un rettangolo netto dal quale provengono luce e calore, e un umano corre fuori. È piccolo, probabilmente un cucciolo, nonostante abbia la pelliccia completamente bianca, come Papà sul muso. Evidentemente il ragazzo si era sbagliato. Forse gli umani difendono davvero le proprie tane, come i lupi.
    Se sono queste le sue intenzioni, però, non sta facendo un gran lavoro. Ha lasciato l'ingresso completamente sguarnito, nonostante le case degli umani si possano chiudere, e si è messo volontariamente tra i due fratelli. Nessun lupo sarebbe così stupido da farsi accerchiare di proposito. Sbigottito da quel comportamento, il ragazzo si guarda alle spalle, dentro la tana. Forse un altro membro del suo branco sta per venirgli in soccorso. No, la tana è vuota. E invitante, con tutte quelle cose strane che gli umani mettono nelle loro tane. Il ragazzo si domanda perplesso a cosa servano. Gli stessi pensieri gli sono già venuti in mente vedendo la tana del Fratello umano, della quale ha avuto però una visione solo fugace. La curiosità lo rode. Deve capirci di più.

    Nel mentre, il piccolo umano si è voltato verso di lui, e gli rivolge alcuni di quei suoi incongrui che quelli come lui si ostinano a produrre. Alza una zampa anteriore, e sembra indicargli l'interno della tana. Che voglia dire che quella è la sua, e che loro devono andare via? Né lui né il fratello percepiscono il forte odore della Marcatura, però, e l'umano ha un modo ben strano di difendere il territorio. Non solo si è messo da solo in mezzo a loro, ma non ringhia, non mostra nemmeno i denti, non ha neppure assunto una qualsiasi posizione offensiva riconoscibile. Anzi, a dire la verità, sembra piuttosto spaventato, almeno a giudicare dal suo muso. Il ragazzo lancia uno sguardo al fratello, che gliene dà la conferma: a quanto pare l'umano è davvero spaventato. Il lupo argenteo sente bene la paura, una cosa che l'olfatto limitato del ragazzo non è mai riuscito a percepire. A quel punto gli viene un'idea. Forse l'umano sa di non poter competere con loro, e sta rinunciando al proprio controllo sulla tana! Con un basso ringhio e un lieve latrato, il ragazzo comunica al fratello di iniziare a minacciare l'umano, per farlo arretrare verso l'ingresso. Lui stesso inizia ad arretrare, tenendosi basso sulle quattro zampe. Insieme, sperano di riuscire a spingerlo dentro, ad entrare a loro volta. Il lupo, dal canto suo, non capisce bene cosa abbia intenzione di fare il fratello, ma è abituato alle sue stranezze, e comunque si fida. Nel branco, tutti si fidano di tutti.

    Il ragazzo arretra ancora, fino ad entrare nella tana. Tutto tranquillo, non ci sono altri umani. Ora non gli resta che aspettare che anche l'umano e il fratello entrino dentro. Non vuole che vada a chiamare altri umani, potrebbero essere pericolosi. In un lampo di ispirazione, però, si ricorda della chiusura della tana, quel grosso pezzo di legno squadrato, e vi si piazza davanti. Non vuole essere separato dl fratello. È già brutto abbastanza avere quell'umano in mezzo a loro. Non si sa mai cosa aspettarsi, con gli umani.

    Il ragazzo si prepara ad abbaiare forte, aspettando di essere tutti dentro, per dare al fratello il segnale che la tana è loro. Solo allora questi potrebbe procedere alla Marcatura dell'ingresso. Se l'umano conoscesse anche solo un minimo le regole della proprietà, a quel punto sarebbe costretto a starsene buono in un angolo, e loro potrebbero esplorare la loro nuova conquista. Non è sicuro però, che gli umani siano in grado di capire queste cose, o di comportarsi civilmente. Meglio non rischiare.
    Per buona misura, si acquatta in posizione di attacco, nel caso l'umano facesse qualche mossa strana. Davvero meglio non rischiare.


    Edited by OldCannella - 15/2/2018, 17:59
     
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    Salvataggio disastroso


    II



    Nonostante gli incitamenti di Youkai nell'entrare in casa al sicuro, il ragazzino non si mosse. Guardava la porta, con aria piuttosto curiosa, ma non sembrava avesse alcuna fretta di entrarvici, al contrario dell'albino che temeva un attacco da parte del lupo.
    Il bambino ad un certo punto emise un verso simile ad un piccolo ululato. Il genin sobbalzò, temendo l'arrivo di un altro lupo, per notare invece la reale fonte di quel rumore. Non si spiegava il motivo, dopotutto era solo un bambino, forse non aveva capito la gravità della situazione e voleva divertirsi. La bestia di fronte a loro iniziò a ringhiare, e Youkai, rapido, prese in mano il coperchio del cestino appena rovesciato, usandolo a mò di scudo.

    Ah! B-buono, seduto...

    Dietro di lui, il ragazzino finalmente si decide a muoversi, in maniera decisamente insolita, ma se non altro efficiente, spostandosi più all'interno della casa. Il giovane tiene gli occhi purpurei incollati al lupo, pronto a difendersi se quest'ultimo avesse dovuto attaccare all'improvviso. Camminava all'indietro, andando a memoria, ricordava bene le misure di casa sua, e non aveva problemi ad infilarsi nella porta anche ad occhi chiusi. Certo, di solito non c'erano ostacoli davanti.
    Il bambino si bloccò di fronte alla porta. Youkai, di spalle, non se ne accorse, immaginando che fosse semplicemente sgattaiolato in casa, e dopo essersi dato un ultimo slancio per saltare in casa e chiudere la porta prima che il lupo potesse entrare, impattò contro il ragazzino, lasciandosi sfuggire un gridolino spaventato, finendo così a gambe all'aria. Il coperchio cadde poco distante, e la maniglia della porta gli sfuggì per la sorpresa.

    Ugh...Ma sei serio?

    Tentò di rialzarsi, aiutandosi con le braccia e massaggiandosi la testa. Un sussulto lo fece tornare alla realtà. Il lupo era ancora fuori, mentre il ragazzino era finalmente in casa. Gli diede nuovamente un ordine, frettoloso:

    Ah!! Chiudi la porta, presto!



    Piantina casa

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    Fratelli


    Parte Terza
    Appropriazione

    Il ragazzo non riesce a capire bene il comportamento dell'umano, che continua a ignorarlo, prendendo nelle zampe davanti un pezzo della cosa che poco prima aveva prodotto quel rumore assordante. Continua a concentrarsi sul fratello, senza degnare lui di uno sguardo. Come se la minaccia venisse soltanto dal lupo argentato.

    Poi, all'improvviso, mentre arretra, gli inciampa addosso, e cade rovinosamente a terra. I due fratelli rimangono totalmente esterrefatti: chi sarebbe così poco sveglio da cadere adosso ad un nemico? E soprattutto, perché gli umani si ostinano a muoversi su due zampe sole, quando potrebbero camminare normalmente ed essere molto più stabili? Deve anche essersi fatto male, perché si tiene la testa, e fa di nuovo quegli strani versi.
    Con la testa inclinata di lato, il ragazzo abbaia una volta, e il lupo lo segue all'interno, fermandosi per alzare la gamba all'ingresso. Ora la tana è Marcata, il proprietario sconfitto. Non hanno più nulla da temere.

    Avvicinandosi al piccolo trotto, il lupo si avvicina all'umano, ed inizia ad annusarlo. Incuriosito, anche il ragazzo si avvicina, ed imita il fratello. L'umano odora, beh, di umano, più o meno. Gli sembra di riconoscere qualcosa di diverso, però, ma non riesce a capire cosa. Guarda il lupo, che ha iniziato lievemente ad uggiolare. Allora anche a lui sembra che quel tipo abbia qualcosa di strano. Nessuno dei due riesce a capire cosa, però.
    Ad ogni modo, non sembra minaccioso, ed il lupo perde quasi subito interesse, dirigendosi più all'interno, annusando e curiosando in giro.
    Il ragazzo avrebbe voglia di seguirlo, ma è troppo affascinato dall'umano. Visto da vicino, sembra davvero giovane, e spaventato. Avvicinando il muso al suo, prova a tirargli su il morale leccandogli una guancia. Vuole fargli capire che non gli verrà fatto del male, che la tana spetta loro di diritto, ma lui potrà continuare a starci, se farà il bravo. Suo Padre sarebbe fiero per come si sta comportando, visto che non sta bene infierire sugli sconfitti.

    Woof!, esclama il ragazzo, per mettere coraggio all'umano. Dopodiché, si allontana trotterallando verso l'interno della tana. Poco più avanti, il fratello si è sdraiato sopra una specie di pelliccia sul pavimento, morbida e calda. Anche lui si gode per qualche momento la soffice sensazione sotto le zampe, poi la sua attenzione viene attirata da un qualcosa di colore grigio, con sul davanti una parte nera lucida, che somiglia ad una pozza d'acqua in una notte di luna. Affascinato, si avvicina e...dentro la pozza vede se stesso! Un piccolo se stesso prigioniero dentro una pozza d'acqua in verticale!

    Terrorizzato per quella diavoleria, scatta indietro, finendo addosso al fratello, in un caos di zampe e pelo, uggiolando disperato.
    Gli umani, pensa, mentre tenta di districarsi dal fratello, sono davvero creature mostruose! E come potrebbe mai liberare quel piccolo se stesso che sta annegando nella pozza?
     
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    Invasione


    III



    No, no! Stupido cane... Ouh, disgustoso.

    Il ragazzino non aveva chiuso la porta. E non solo, sembrava stesse... comuunicando con il lupo. Con il suo stesso linguaggio. Abbaiava come un vero cane. E il lupo, forse obbedendo a quel suo comando, si era preso la libertà di fare pipì sulla porta dell'albino. Leggermente frustrato, si voltò verso il ragazzino, forse confuso più di lui.

    Mi spieghi un po' la situazione?

    Entrambi si avvicinarono a Youkai, annusandoselo mentre lui se ne restava immobile, ancora leggermente impaurito, nonostante la situazione iniziasse a farsi chiara. I due erano chiaramente complici, e vedendolo così da vicino il ragazzo doveva far parte degli Inuzuka, clan di cui sapeva solamente fossero sempre accompagnati da un animale, per la maggiore un cane. Inoltre i tipici tatuaggi che portavano con orgoglio gliene darono conferma. I due erano evidentemente innocui. Il ragazzino gli fece le feste come un vero e proprio cane, leccandogli la guancia. L'albino lo fisso stranito, facendosi scappare una risatina e ripulendosi la bava con la manica.

    Ha. Ma sei serio? Cosa sei, un cane intrappolato nel corpo di un ragazzo?

    Lo osservò sorridendo, ormai tranquillizzato. Rialzandosi, andò a chiudere la porta, per poi ritrovare il lupo disteso sul tatami, ed il ragazzino che sembrava cercare protezione, forse spaventato dalla tv. Youkai rise di nuovo.

    Ah, i giovani d'oggi! Se la tv è spenta subito gridano!

    Sedendosi di fianco a loro, col telecomando alla mano, accese la tv, soffermandosi sul canale con dei cartoni animati. Doveva cercare di ottenere l'attenzione del ragazzino, e magari capire perchè fosse fuori a quell'ora. Sicuramente i suoi genitori non glielo avrebbero permesso, sempre se ne aveva, e in ogni caso era fortunato, aveva un intero clan che poteva occuparsi di lui. Allungò timidamente una mano verso il lupo, andando a cercare una carezza, giusto per assicurarsi che fosse addomesticato.

    Allora... Com'è che sei a zonzo a quest'ora della notte? Mamma o papà non ti hanno detto che quando fa buio non si esce? Posso sapere il tuo nome?

    Il ragazzo sembrava non voler rispondere, o non comprendere. A Youkai iniziò a venire il dubbio che quello non fosse un gioco, forse davvero non capiva. Poteva essere strano, certo, ma forse era una cosa normale tra i membri più giovani di quel clan, anche da adulti alcuni di loro restavano in un certo senso animaleschi. Gentilmente, poggiò le mani sulle spalle del ragazzino, in modo da costringerlo a guardarlo in faccia. Parlò lentamente, scandendo per bene le parole, così da facilitarlo a riconoscerle.

    Riesci. A. Capirmi? Come. Ti. Chiaaami?

     
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    Fratelli


    Parte Quarta
    Rivelazione

    L'umano si avvicina, del tutto rilassato, almeno per quanto possono capirlo i due lupi. Il ragazzo, terrorizzato per la pozza nera che imprigiona il suo doppio, cerca conforto nel fratello, che però non sembra interessato. Lo rimprovera con un ringhio per essergli caduto addosso, poi si alza e parte in esplorazione del resto della tana. È convinto di aver sentito odore di cibo, ed ha una certa fame.
    Nel mentre, l'umano si è seduto vicino al ragazzo, che lo lascia fare. In fondo non è una minaccia, o suo fratello se ne sarebbe accorto. Ma non sembra essere più neppure spaventato. Forse conosce davvero le regole della convivenza civile, e sa di aver perso il dominio sulla sua tana. Quindi adesso si comporta con deferenza e senza paura, come si addice ad uno sconfitto onorevole. Il ragazzo non ha neppure intenzione di scacciarlo, visto che non sembra pericoloso.
    Pericolose sono le cose che fa, però.
    Di colpo, il piccolo se stesso annegato nella pozza nera (se ne stava quasi dimenticando, perso nell'osservazione dell'umano dal pelo bianco) scompare, sostituito da una miriade di immagini colorate in movimento, di suoni incomprensibili. Un intero piccolo mondo dentro quel piccolissimo laghetto, e l'umano non sembra battere ciglio.
    Il ragazzo vede un coniglio dentro quel piccolo mondo e, anche se gli sembra un po' strano, la reazione istintiva è provare a prenderlo. Suo fratello sarebbe così fiero se riuscisse a prenderlo! Sicuro, si lancia verso la piccola pozza, deciso anche a bagnarsi per entrare in quel mondo ristretto. Non si aspettava certo quello che invece succede. Sbatte una violenta manata sulla pozza, che sembra essere ghiacciata, ma più dura, e meno fredda. Gli animali del piccolo mondo non sembrano spaventarsi all'arrivo del lupo. Al contrario, continuano le loro attività come se nulla fosse.
    Completamente confuso, il ragazzo si ritira dietro all'umano, in cerca di protezione da tutte quelle cose assurde.
    Non si aspettava che le tane degli umani fossero così bizzarre. Eppure, per l'umano tutto quanto sembra perfettamente normale. In un angolo del suo animo, invidia quella tranquillità, vorrebbe averla anche lui, anche se non rinuncerebbe al suo essere lupo.

    Nel mentre, l'umano continua a emettere quei suoi suoni incomprensibili, ma piano piano nella mente del ragazzo-lupo si affaccia un'idea bizzarra: che forse quei versi non sono solo versi, ma un modo, l'unico a disposizione degli umani, per comunicare. Il problema è che non riesce a trovarci nessun collegamento da cui partire per tradurre.
    Poi, l'umano fa una cosa bizzarra, ma che almeno è possibile interpretare: gli mette le zampe sulle spalle. Un contatto fisico, finalmente, quelli si possono capire! L'impressione è che voglia che gli dia la sua completa attenzione, e a quel punto gli viene un'idea. Forse, se fossero più simili, potrebbe provare a imitare quello che fa l'altro, e magari stabilire un contatto!

    Con il semplice movimento delle dita che conosce bene, il ragazzo scompare e al suo posto...compare un altro umano, perfettamente identico al primo. Il ragazzo appoggia le mani sulle spalle del suo doppio e, sforzandosi al massimo, prova a riprodurne i suoni, che gli rotolano innaturalmente sulla lingua.

    Wiesh. Awahirwi. Wowe. Wi. Wahwhi

    [Alla tenuta degli Inuzuka]


    Shiba Inuzuka si sveglia di soprassalto, con la convinzione che c'è qualcosa che non va. Ci mette un paio di secondo per realizzare che ci sono due figure accovacciate sul suo letto. Non appena si rende conto che sono Haimaru e Fujiko, i due capibranco del nuovo gruppo di lupi, capisce cos'è succeso. Suo nipote. Dev'essere fuggito, o loro non sarebbero lì.
    Vestendosi in fretta, un po' esasperato, Shiba Inuzuka si rivolge ai due lupi, ai quali si è aggiunta anche la sua Momoko.

    Portatemi da lui. E speriamo non abbia fatto danni.

    Non sarà facile, si dice, crescere quel ragazzetto.
     
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    Comunicazione


    IV



    Mentre il lupo decise che stare in compagnia dei due umani non era più divertente a sufficienza, spostandosi pericolosamente verso il frigo che Youkai sperava impossibile da aprire per l'animale, l'albino e il ragazzino rimasero davanti alla televisione. Quest'ultimo si dimostra interessato ad essa, ma non nel modo in cui si aspettava il genin: dopo una dolorosa zampata a quella che per lui doveva essere una sorta di cubo magico, il ragazzo lupo andò a cercare conforto da Youkai stesso, che ridacchiando gli scompigliò gentilmente i capelli, spegnendo la televisione.

    Sei poco pratico di roba umana tu, vero? Ma dove vi crescono voi Inuzuka?

    Arrivò poi il tentativo di comunicazione, la cui reazione fu decisamente inaspettata. Il ragazzino conosceva alcune tecniche ninja basilari, e si trasformò in una copia esatta del suo interlocutore, imitandone anche i gesti e... cercando di parlare?? Allora era vero, non sapeva parlare. Ma quel tentativo era un inizio! Il sorriso dell'albino si allargò, entusiasta, togliendo gentilmente le mani dell'altro dalle sue spalle.

    Sì, sì, facciamo progressi! Ok, uhm...

    Il genin si schiarì la voce, scrollandosi le spalle e fissando il ragazzo davanti a sè. Dopo qualche momento di pausa, si battè le mani sul petto un paio di volte, per poi pronunciare con tono chiaro:

    Youkai.

    Avrebbe ripetuto il processo un paio di volte se necessario, pronunciando il suo nome sempre più lentamente, enfatizzando la U. Doveva riuscire a fargli capire che quello fosse il suo nome, e poi pensare a come farsi dire il suo. Non sapeva parlare, era vero, ma in qualche modo dovevano pure chiamarlo, forse il suo nome era l'unica parola che conosceva. Forse avrebbe anche dovuto organizzarsi per cercare di riportare entrambi al loro clan e a casa loro, ma quella situazione stava iniziando a diventare divertente. Se non altro il ragazzino era al sicuro e rilassato, quindi non c'era fretta.

     
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    Fratelli


    Parte Quinta
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    Dalla stanza accanto viene un rumore di mascelle. Evidentemente il lupo grigio ha scoperto come aprire quella specie di grande scatola fredda che contiene il cibo. Il fratello, però, ha cose interessanti a cui pensare. L'umano, davanti a lui, sta continuando con i suoi strani suoni. Il ragazzo si domanda cosa vogliano dire, ma non riesce proprio a farsene un'idea. Sono così diversi, quei suoni, dal linguaggio dei lupi, che quasi non sembrano in grado di veicolare alcun messaggio. Intanto, i toni sono tutti sbagliati, per non parlare della mimica. Niente movimenti delle orecchie, niente zanne, e come faranno gli umani a capirsi senza coda?
    Il ragazzo è perplesso. Anche aver assunto la forma dell'altro non sembra aver sortito effetti, a parte che l'umano ha fatto un mezzo salto quando si è visto riprodotto così fedelmente. I suoni che ha provato a riprodurre sembrano aver sortito più effetto, ma non è sicuro di cosa volessero dire. Un saluto, forse? Spera di non aver involontariamente detto qualcosa di minaccioso. Con gli umani è difficile capire le intenzioni, mostrano le zanne di continuo, e poi vengono a coccolarti.
    Alla fine l'umano fa una cosa diversa. Inizia a battersi una zampa sul petto, e ripete diverse volte lo stesso suono. Ed è allora che il ragazzo ha un'illuminazione. Quel suono, e quel gesto, forse vogliono dire «sono umano». O qualcosa del genere, insomma. Forse indica il proprio branco, o la propria posizione al suo interno. Il ragazzo non è sicuro, non può esserlo, ma forse sa cosa rispondere.
    Con un rapido gesto, assume di nuovo la sua forma di lupoTecnica della Trasformazione dalla pelliccia rossiccia, si accovaccia sui quarti posteriori, e modula l'ululato che, da sempre, lo identifica all'interno del branco. Il fratello, dall'altra stanza, gli risponde brevemente, com'è educazione fare. Dopodiché ripete il suo ululato, una, due, tre volte. Da ultimo torna ad assumere la sua vera forma, quella che gli sembra sempre più simile agli umani. In quella forma ha appena scoperto di poter più o meno replicare i suoni degli umani, e forse può anche usare le zampe per fare le stesse cose.
    Batte una zampa sulla testa dell'umano.

    Wouuuuahi!

    Poi si punta la zampa al petto, come ha fatto l'altro, e ripete il proprio ululato. Con la coda dell'occhio vede il fratello, con qualcosa che gli penzola dalla bocca, guardarlo perplesso dall'altra parte della stanza. Si sta rendendo ridicolo, se ne rende conto, ma è troppo curioso di vedere se riesce a far comunicare l'umano come si deve!

    Wouuuuahi! Wouuahi! Au-Uhhh-Auh-Uh!

    [Per strada]


    Shiba Inuzuka, preceduto dai tre lupi, corre a perdifiato. Haimaru ha fiutato i due fuggiaschi, e gli fa capire che ormai non manca molto.
    Ad un tratto, da una casa sulla destra, sentono venire degli ululati. I lupi inchiodano sul posto, rischiando di far capitombolare Shiba. Beccati! Ora mi sentono quei due!
    Senza aspettare oltre, Shiba si precipita lungo il vialetto d'ingresso e spalanca la porta di violenza. I tre lupi si riversano in casa prima che possa fermarli.
    Davanti a lui, il nipote sta ululando in faccia ad un ragazzetto dai capelli bianchi, mentre Ginko, in cucina, sembra aver trafugato qualcosa da mangiare.
    Al materializzarsi dei genitori, il lupo argenteo e il nipote si accovacciano a terra, uggiolando disperati.
    Ecco, bravi, di questi due monelli occupatevenete voi.
    Mentre i lupi più anziani iniziano a rimproverare i più giovani a forza di bassi ringhi e morsetti, Shiba si rivolge all'allibito proprietario di casa, sedendoglisi davanti.

    Credo di doverle delle scuse, Signor...Qual'è il suo nome? Ad ogni modo, mi dispiace per il comportamento di mio nipote e del suo lupo. Sono arrivati da poco, e ancora devono ambientarsi. Spero che non le abbiano causato disturbi eccessivi, e che non abbiano fatto danni. Le ripagherò quello che Ginko, il lupo, ha trafugato dalla cucina. Ma vorrei capire come hanno fatto ad entrare, quei due monelli. Non le hanno fatto del male, vero? Se è così giuro che lo metto alla catena...

    Nel mentre, Momoko ha lasciato perdere il gruppetto e, con la sua solita compostezza è venuta ad accovacciarsi accanto al compagno di una vita.

    Ad ogni modo, il mio nome è Shiba Inuzuka, e credo forse di doverle delle spiegazioni.
     
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