Patto di SangueContratto Evocazioni Kuroi

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  1. ~Cube
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    Patto di Sangue


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    In quella notte accampati ai margini del villaggio, l’ultimo luogo dove ancora si poteva incrociare civiltà, Shin mi chiese diverse informazioni, sorprendendomi a dire il vero. Il Chakra Elettrico era una prerogativa degli Yotsuki, certo, ma non era esclusiva. Io ero mezzo sangue a tutti gli effetti e di conseguenza le parole del foglioso non erano così sbagliate: - Forse sono uno tra i maggiori conoscitori su come creare il Chakra Elettrico ma sono il primo a dirti che sono tra i peggiori utilizzatori di Raiton. So sferrare pugni possenti, ma colpire da lontano con i fulmini al momento è una capacità che non ho. Tuttavia la tua dimostrazione è interessante. Utilizzare il Chakra elettrico non solo per colpire di contusione ma anche di perforazione e lacerazione. E’ un qualcosa che non avevo mai pensato, a dire il vero. – Mi alzai, impugnando il mio tirapugni modificato. E da in piedi colpii, senza esagerare, il tronco dell’albero più vicino. Per Shin l’assocazione sarebbe stata evidente: - Quello che invece sono riuscito a fare è migliorare la potenza del Chakra Distruttivo. Ora riesco ad associarlo con i miei tirapugni, le conseguenze come puoi sono devastanti. Semplicemente ora mi sono limitato ma potevo benissimo far esplodere questo tronco. – a quel punto aggiunsi:- Pensa di unire tutte queste cose. L’aspetto distruttivo con quello tagliente. Diventeremmo entrambi dei mostri negli scontri corpo a corpo. Il Potere del resto è necessario se vogliamo giungere a dei risultati… – di sicuro ci sarebbe stato da discutere a lungo. E sicuramente Shin aveva dato via ad un’interessante conversazione.

    Il giorno dopo prese quella piega terribile. In poco tempo il meteo si fece terribile, il cielo diventò nero e nella foresta calò praticamente la notte. L’acquazzone che scese mi divise dal mio compagno, e in meno di un minuto persi tutti i riferimenti tanto che l’acqua scendeva così pesantemente a terra, ad appesantire le nostre spalle quasi come un fardello indesiderato.

    L’assenza di punti fissi, la mancanza di percorsi. L’inutilità dei miei richiami nei confronti di Shin… tutto quello mi riportava ai tempi andati. Alla Foresta di Kuraidesu. Già, perché io mi ero già perso in quel verde così diabolico. Fuggitivo, sporco dalla testa ai piedi di fango, merda e un odore assolutamente distinguibile da tutti gli altri: quello della paura.

    Avevo appena ucciso il mio patrigno, mia madre mi stava dando la caccia tramite i suoi segugi a due piedi, cani del villaggio pieni di rancore. Alla ricerca di un passatempo ben diverso. Scappavo, fuggivo, cadevo ma mi rialzavo ogni volta. Mi sentivo pesante, ora come allora, ma questo mi dava la forza perché significava una cosa sola: che ero ancora vivo.



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    Alzai lo sguardo, fiero, verso il vuoto. O per meglio dire il nulla. E una voce mi colpì, fino in fondo, fino dentro la testa e i più reconditi angoli del mio animo. Una voce che mai avevo udito prima. Difficile distinguere realtà da immaginazione. Mi pose una domanda, secca. Decisa. Sorrisi, anzi presi a ridere, sotto la pioggia. Una domanda dalla risposta facile.

    - Ah ah ah, io sono Morte in vita. Fin da quando sono nato. Io sono l’Oscurità. Perché ci sono nato. Io sono la Paura, perché ci sono nato. – attesi qualche secondo – E tu, chi sei? Come osi sondare il mio animo così in profondità? –

    Shin non avrebbe percepito molto di specifico. Forse delle velate risate, dei fruscii tra gli alberi. Dei movimenti alle sue spalle, si sarebbe potuto girare certo per individuare la fonte ma a quel punto i rumori sarebbero apparsi dalla parte opposta.

    Poche parole avrebbero raggiunto il Ninja: - Tu. Puzzi da Volpe. E l’odore viene proprio dal centro del tuo petto. Noi con le Volpi non vogliamo a fare nulla a che vedere! Sparisi e lasciaci il tuo compagno. –

    Parole secche, ordini che sarebbero suonati come ultimatum in pratica. E forse a perorare l’addio del Foglioso sarebbero stati degli oscuri rumori, proveniente ancora da lontano ma decisamente preoccupanti. Alberi disarcionati, rami spezzati e grugniti di difficile comprensione si sarebbero fatti via via sempre più intensi. Cosa fare per il foglioso?


     
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