Patto di SangueContratto Evocazioni Kuroi

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    Nell'oscurità


    Post 7 ~ Legami

    Kato Yotsuki era uno shinobi tutto d'un pezzo, un animo d'accaio forgiato nelle fucine dell'inferno, inflessibile. Ma, come tutte le cose e le persone eccessivamente rigide, correva pur sempre il rischio di spezzarsi. Il punto di rottura tuttavia sembrava ancora ben lontano, e tanto il corpo quanto lo spirito dell'otese si levavano alti contro le ombre della foresta di Kuraidesu. Il giovane non aveva battuto ciglio di fronte alle affermazioni del suo doppio, e ne aveva incassato gli assalti senza piegare neppure un ginocchio. Una prova di forza, così come la pronta reazione che ne seguì. Nessuna domanda, solo disprezzo, in fin dei conti non molto dissimile da quello dimostrato dall'altro Kato, eppure più caldo, venato da un sentimento che poteva essere la rabbia, o un senso di superiorità per essere l'originale forse. La sensazione di combattere contro se stesso doveva essere almeno un minimo straniante, ma lo Yotsuki non battè ciglio. Aveva visto e fatto cose ben più strane in fondo. Il montante venne evitato dal Kato oscuro, che però subì il calcio, ritrovandosi sbilanciato. In quella posizione, schivare l'arte marziale del Suono fu impossibile, e la metà mancante venne sbalzata via, lontano, finendo al suolo dopo aver sbattuto con violenza contro il tronco di un albero. Una vittoria indubbia per Kato. Eppure, mentre lentamente si metteva a gattoni, l'altro se stesso sorrise, sebbene fosse un'espressione completamente priva di ogni reale moto d'animo. Allora non vuoi capire, feccia. Io sono te. O meglio, tu sei me. Sì, perché io sono la tua vera natura, il tuo destino. Continua sulla strada del potere, ed arriverai a me. E' inevitabile. Un lungo discorso, che avrebbe probabilmente distratto il ninja da quanto stava accadendo. Ai suoi piedi, tra le ombre del sottobosco, nascosto dalla fioca luce che superava le nubi e le fronde, una propaggine nera e liquida come la pece si sarebbe allungata verso di lui, fino a languirne la figura. Sarebbe bastato un minimo contatto perché improvvisamente Kato si ritrovasse a quattro zampe, con un dolore tale al petto da rendergli difficile perfino respirare, e con il suo avversario trionfo in piedi davanti a sé. Avrebbe immediatamente realizzato come si fossero scambiati di posto, ma non solo: ogni danno che aveva inflitto alla sua copia era diventato suo [Danni][Contusione] Media (Busto)
    [DnT Dolore] Medio (Busto)
    - 2 Velocità
    Stordimento
    . L'avversario si sarebbe fatto avanti, avvicinandosi minaccioso verso l'otese. Ad attirare la sua attenzione però sarebbe stato lo sguardo dell'altro Kato. Gli occhi rivolti verso il basso, stanchi, addirittura si sarebbe potuto azzardare tristi, se non che la parte mancante dello Yotsuki avrebbe dovuto essere priva di qualsiasi sembianza di sentimenti. Vi aveva rinunciato per arrivare ad avere il controllo assoluto, questo aveva affermato. Eppure, ad osservarlo un dubbio sarebbe sorto nella mente del chunin. Non puoi sconfiggermi. Non puoi sconfiggere te stesso, feccia. Te lo chiederò un'ultima volta, lascia che sia io a realizzare il tuo destino. Non c'è un'altra strada. Io sono ciò che ti manca, accettalo, oppure poni fine alla mia vita, e alla tua con essa. Un suggerimento per nulla invitante, che nascondeva però una sottile speranza per il ninja del Suono, ammesso che fosse prima riuscito a rimettersi in piedi.

    Shin avrebbe dovuto sbattere le palpebre diverse volte prima di realizzare dove di trovava. Poco per volta, prese coscienza del suo corpo, di dove si trovava, e di cosa era accaduto pochi istanti prima. Il suo fendente aveva staccato di netto la testa dal collo del nemico, ma un'esplosione oscura l'aveva travolto, scaraventandolo violentemente al suolo. Doveva essere stato in quel frangente che aveva perso momentaneamente i sensi. Per quanto la sua testa stordita glielo avesse permesso, il Kinryu si sarebbe rialzato in fretta, preoccupato di essere preso di mira dall'uomo corvino. Eppure, nella radura dove si trovava non c'era più nessuno, a parte lui. Nessuno di vivo, ad onor del vero. Perché ai suoi piedi giaceva il corpo nudo di una giovane, la cui testa era rotolata poco più in là. Attratto come un pezzo di metallo da un magnete, l'avrebbe raggiunta, inginocchiandosi davanti a lei, l'estremità della spada impugnata debolmente appoggiata a terra. Con un atto di pietà le chiuse gli occhi, rimanendo poi immobile, la mente completamente vuota. Era stato lui ad ucciderla, ne aveva quasi la certezza. Certo, aveva tutte le attenuanti del caso, ma ciò non cambiava la realtà dei fatti: era un assassino. Non era la prima volta che privava una persona della vita, ma si trattava di shinobi e soldati consapevoli del rischio, non di civili innocenti. Si sarebbe accorto solo dopo qualche minuto che aveva smesso di piovere, con i pensieri che vagavano altrove, fino a quando giunsero le voci. Era solo nella radura, ma le parole parevano formarsi direttamente attorno a lui, insinuandosi nelle sue orecchie come veleno in una ferita. Una mortale combinazione di sensi di colpa, di minacce, di allettanti proposte e incredibili promesse. Shin sapeva, dentro di sé, che dicevano il vero. Sul monte Yume aveva giurato, il ciondolo a forma di goccia era il simbolo di quel patto, del legame che lo legava con le kitsune. Se avesse ceduto all'oscurità, se avesse dato albergo alla malvagità nel suo cuore, si sarebbe spezzato, prova inconfutabile del suo tradimento. Il corpo del Kinryu fu travolto da un tremito. Paura forse, o rabbia. Non aveva fatto nulla per meritarselo, eppure la situazione era quella. Avrebbe dovuto accettare la proposta dei corvi? Nell'istante in cui prese in considerazione quell'idea, sentì un fitta al petto, ed una flebile sensazione di calore irradiarsi dal pendente. Il giovane, afferrata la catenina, lo estrasse da sotto i vestiti. Il cristallo trasparente stava rilucendo di una debole luce. Osservandola, l'anima del ragazzo parve calmarsi, mentre il battito cardiaco si faceva più lento. Pensavi che le volpi del santuario ti avessero lasciato solo con un tale fardello? La voce, femminile, proveniva dal fianco dello shinobi. La katana, che dopo le suadenti proposte corvine il chunin aveva lasciato cadere a terra, si era tramutata in una splendida fanciulla. Sul suo capo spuntavano due graziose orecchie volpine, e numerose code fluttuavano alle sue spalle, mosse appena dal vento. Quella era la vera forma di Anzu, la kitsune che Shin aveva liberato da quasi un secolo di prigionia, la più fedele tra tutte le volpi. Oggi Inari è la divinità del riso e del commercio, ma in origine era il patrono della metallurgia ed uno degli dei della guerra. Perché è l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende. Egli non ripudia l'omicidio in sé, ma giudica le sue motivazioni. Le parole della kitsune erano serie e profonde, ma dopo aver fatto una breve pausa si sarebbe avvicinata all'evocatore, poggiando una mano sulla sua spalla e riprendendo a parlare con un tono più dolce. Chiediti perché l'hai fatto. Volevi veramente uccidere un innocente, volevi semplicemente dare mostra della tua forza? Sappiamo entrambi che la risposta non è questa. ...io...volevo...voglio solo salvare le persone a cui tengo. Sto combattendo per proteggere un mio amico. Incerta, debole, eppure sincera, quella era stata la replica del Kinryu. Esatto. Se sei sinceramente dispiaciuto sono certa che le volpi del santuario capiranno. Perché si è trattato di un incidente, di un tragico, non voluto, incidente. Anzu sembrava ora quasi un genitore che consola un figlio dopo che ha commesso una marachella. Aiutandolo a rialzarsi, la fanciulla gli avrebbe stretto una mano, senza poi lasciarla andare. Ricordati che, se anche tutti ti voltassero le spalle, avrai sempre la mia fedeltà. E non solo perché mi hai salvato... Penso che tu ne sia degno, perché sei una brava persona. ...lo sono veramente? La kitsune sorrise, rassicurante. Certo, altrimenti il ciondolo non brillerebbe così. Fin che credi in te stesso, rischiarerà la tua via e ti proteggerà dall'oscurità. Il ragazzo strinse con forza la collana, puntandola alta sopra di sé. Voi corvi... Non sapete nulla di me, né del mio rapporto con le kitsune del monte Yume... Nel nome di Inari Okami-sama, lasciateci passare, creature dell'oscurità! Non aveva ancora terminato di pronunciare quell'ordine perentorio, che dal pendentefX4NijN di propagò un'ondata di luce tale da avvolgere l'intera radura in un bianco accecante.

    Chakra: 56,5/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 675
    Velocità: 700
    Resistenza: 600
    Riflessi: 675
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Cartabomba II × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Fasce da Combattimento × 12
    • Coltelli da Lancio × 5
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Accendino × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Maschera della Volpe × 1

    Note
    Anzu [Chakra 12/12 | Vitalità 9/9]

     
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18 replies since 18/2/2018, 18:11   266 views
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