Ma quanti germi poteva portare il vento con sè?
Veramente così tanti così come si diceva in giro? O addirittura di più di quel che era riportato nelle migliori riviste scientifiche?
Il problema era serio lì, su quel palazzo nella periferie di Suna. Era una giornata abbastanza calda - come tutte a Suna - ma con più vento del normale, e la sabbia continuava ad entrare negli occhi di Sadako, facendola lacrimare.
In realtà era il timore per un'assurda idea che gli era venuta. Il vento soffiava da nord-est, quindi da Ame, e tutti sanno quanto è inquinata Ame.
Solo palazzoni, ferragli e pioggia. Quindi umidità. Quindi muffa e ferrugine.
Quindi infezioni.
Quindi morte.
Ma lei quel giorno aveva una missione. Doveva fermare un folle, membro di un'associazione criminale esterna, che era riuscito ad entrare nel Villaggio ma che aveva ucciso una coppia di mercanti, padre e figlio.
Sul rapporto c'era scritto che questi si erano solo proposti di insegnarli a fare i nodi adatti per fissare la sua tenda nel deserto... Ma si sa, questi rapporti dei civili sono sempre esagerati.
Fatto sta che lei aveva una missione, e l'avrebbe portata a termine. Era proprio davanti alla taverna dove alloggiava il folle, avrebbe atteso che fosse uscito per coglierlo di sorpresa... Questa era la sua idea. Ma non usciva da lì da due giorni.
Intanto i rischi di infezione aumentavano.
[...]
Nel frattempo, Shozo era appena entrato nella taverna.
Un postaccio da quattro soldi, neanche a Oto avrebbero chiamato quel luogo taverna, ma i soldi erano pochi e la sete molta, quindi ci si doveva arrangiare.
In tutta la sala, oltre a lui e all'uomo dietro al bancone, c'erano giusto un paio di tavoli occupati: un ubriacone addormentato con in un mano una bottiglie di vino e una coppia di giovani sbandati che giocavano a carte.
Era stato inviato lì per una ragione, stava solo ragionando cosa fare per mostrare a quegli incompetenti di Kurotenpi che era lui il migliore.
Nel frattempo, poteva andare bene anche un bicchiere di rum, per scaldare i pensieri e il corpo.
Un bicchiere di rum. Esclamò, sedendosi il bancone.
Detto fatto, l'oste, un uomo sulla cinquantina con una grossa pancia e una camicia così unta da sembrare vintage, gli preparò il bicchiere, versandogli 3 dita di liquore e lasciandogli il bicchiere davanti.
Shozo prese il bicchiere, quindi lo agitò.
Non si agita il rum. Disse l'oste, quasi soprapensiero, mentre sputava dentro ad un bicchiere con l'immaginaria idea di lavarlo.
Come dici?
