o Ame o la morte.

Qualcosa agitava Yasuoka.
Le mie parole non lo convinsero. Mi chiesi quali fossero le motivazioni che lo spingevano ad alzarsi dal letto ogni mattina.

Curioso di vedere fin dove si sarebbero spinti i due Nukenin, assistetti a braccia conserte alla loro sceneggiata. Dopo tanti giorni di marcia, venivo ripagato con uno spettacolo comico; sembravano dei bambini dell'asilo o una coppia in procinto di separarsi, con il marito cacciato di casa dalla propria moglie.
Tagliamo la gola ad entrambi? Sorrisi alla proposta della seconda coscienza che risiedeva dentro me.

Dovetti intervenire quando Yozo ricevette un bel calcio sul piede con cui aveva impedito al mostro di chiuderci la porta in faccia.
Consapevole che ricorrere alla violenza all'interno di Sanbashi fosse una cattiva idea, mi limitai ad appoggiare la mano destra sulla superficie della porta, iniziando a spingereForza: 400 sul serio.

Se Yasuoka non avesse trovato un modo per contrastare la mia notevole forza, alla prima occasione utile mi sarei infilato all'interno della sua dimora, senza preoccuparmi del mio collega di lavoro, che per il sottoscritto poteva anche rimanere all'esterno.

Mi sarei posizionato davanti a lui, con un espressione facciale carica di rabbia.
Se fossi stato veramente sfigato, ti avrebbero bussato alla porta i ninja accademici. Avrei estratto la doppia lama.

O vieni con noi ad Amegakure o oggi sarà il tuo ultimo giorno di vita. Denaro e potere o la morte. A te la scelta. Un bluff.
Il nostro compito era di reclutarlo con ogni mezzo a disposizione, non di ucciderlo, ma dal mio sguardo era chiaro che quello sarebbe stato il mio ultimo avvertimento pacifico.