Un pescecane nel Deserto

Atto I
Sciamaniche convocazioni †

Era sempre un evento che portava con sé catastrofi naturali come terremoti ed invasioni di cavallette una convocazione dal "neo"eletto consigliere di Kiri: Sanjuro. Quando Itai se ne andava chissà dove doveva necessariamente delegare le sue funzioni ad una figura: perché avesse scelto lo sciamano pazzo di Genosha ancora nessuno lo sa.
In ogni caso, ogni giorni che Dio metteva in terra era un'occasione per ricordarci che quella scelta era stata la cosa più stupida che potesse venire in mente ad una capra ricoperta di pece ammaestrata. Tipo quella fuori dalla palude di Sanjuro, sì.
Era proprio lì che mi stavo per dirigere. Lo sapete, per quanto quell'uomo avesse degli evidenti problemi, gli devo molte cose. È stato il primo volto che ho visto al mio ritorno a Kiri, dopo la riunione. Quando entrai nel suo ufficio come era solito chiamarlo - una tenda logora davanti a casa sua - mi accolse col suo solito calore. Ohhh amico mio, avevo bisogno di riferirti una cosa importantissima da giorni! Ho preparato una zuppa di funghi molto particolari, decisamente buona, a basso contenuto di grassi, ma che ti permetterà di fare il pieno di energia. Ne avrai bisogno per portare in giro quella masnada di ferraglia che tieni addosso. Oltretutto come effetto collaterale, a volte indurisce la pelle, così non dovrebbero nemmeno venirti delle piaghe da decubito sotto tutto quel metallo. Avevo avuto già più di una esperienza coi suoi funghi quindi sapevo bene che era saggio tenersene alla larga. Degli effetti collaterali, soprattutto, non mi interessava assolutamente niente. Poi mi porse la zuppa e tacque. Mi hai chiamato qui solo per questo, Sanjuro-sama? Dissi con tono paziente. Nel frattempo avevo preso la zuppa con la mano sinistra - certo che per lo meno con quell'arto non potessi essere contaminato in alcun modo - e l'avevo posta dentro un sacchetto, pronto a gettarla non appena abbastanza lontano dalla capanna. AH SI, E poi ci sarebbe una missione da fare, un maestro affilatore ci ha assoldato per fornire protezione a lui, alla moglie e al piccolo figlio, durante un incontro commerciale che si terrà a Suna. Hanno già una recluta con loro, ma ritengo sia più saggio che te ne occupi tu, l'incontro sarà dalla parte opposta del continente, nella regione desertica a nord di Suna, all'incirca due giorni fa. Troverai una locanda, penso, e un'accademica di Kiri, Hisae, trattala bene, deve ancora pagarmi la pompata per le verruche intime che le ho preparato un paio di settimane fa. L'Elmo si inclinò leggermente verso sinistra. Al di là del fatto che la missione pareva piuttosto semplice, almeno posta in quei termini, non mi era sfuggito il particolare che il saggio della Palude aveva detto con tanta noncuranza: L'incontro era due giorni fa?! Il silenzio e lo sguardo perso dello sciamano parlavano per lui. Dannazione Sanjuro ... bisbigliai tra i denti mentre la mano andava alla bocca, dopo aver composto cinque rapidi sigilli, e donava un po' di sangue al chakra che stavo richiamando tutt'attorno. Salve, Sanjuro-sama. È un piacere rivederla. Il canuto pipistrello della Grotta del Silenzio apparve dentro la tenda e similmente a come faceva nella sua terra natia ad Azumaido stava appeso ad una trave, a testa in giù, occupando praticamente tutta la struttura. Verso Suna, Kyofu! Dissi secco e con voce impostata; il pipistrello capì immediatamente la gravità della situazione. PORTATI LA CREMA SOLARE.

[...]

Non mi ci volle molto a localizzare la locanda, essendo essa una delle poche nel raggio di chilometri e chilometri di vasta sabbia. Quando scesi da Kyofu, come sempre in salto e come sempre nella mia scintillante armatura nera ed azzurra con le insegne di Kiri, prima ancora di osservare i membri della scorta e gli scortati, porsi le mie scuse a nome della Nebbia. Il mio nome è Kensei Hito, ninja ed Inquisitore della Nebbia. Vogliate perdonare questo irrispettoso ritardo ma ci sono stati dei problemi burocratici non dipendenti dal Villaggio. Dopo le mie parole atterrò anche il mammifero Albino limitandosi ad un semplice inchino di presentazione. Venni a sapere che anche loro erano arrivati con discreto ritardo e che niente, dunque, era saltato o già stato messo in atto. Osservai l'uomo anziano, la moglie più giovane di lui, il piccolo figlio in braccio alla madre e la ninja accademica di cui Sanjuro mi aveva accennato. È un piacere conoscerti, giovani Kunoichi. Il tuo nome? Chiesi cordialmente, seppur con la solita rigidezza nei modi. Hisae, Signore. Disse con voce tremante. Non avere paura e limitati a seguire passo passo le mie indicazioni. Avrai anche Kyofu al tuo fianco. Il pipistrello mosse il capo in segno d'assenso rivolgendosi alla ragazza. A quel punto parlai verso gli scortati. Ho delle semplici domande da fare: come mai ha richiesto una scorta? Chi crede possa attentare alla vita sua e della sua famiglia e per quale motivo? Ci è stata fornita una planimetria di questo gigantesco posto? Se non è stato fatto, ne ho immediato bisogno. Mi sarei voltato, nel caso di assenza di una mappa, verso Hisae, indicandole di cercarla e di reperirla. Nel caso non fosse stato possibile trovarne una, avrei mandato Kyofu in perlustrazione dell'albergo, al fine di trovare eventuali porte secondarie, accessi del personale, condotti d'aerazione o quant'altro fosse utilizzabile come accesso segreto. Quando si terrà l'incontro col mercante sunese? Quando venni informato che sarebbe stato il giorno successivo, avrei proposto quanto segue: È necessario che qualcuno stia all'interno della vostra stanza questa notte, per sicurezza - e mi proporrei io per questo compito. Il mio amico e questa fida kunoichi della Nebbia invece terranno libero il perimetro intorno alla stanza. Se preferite avere due occhi meno indiscreti, posso scambiare il mio ruolo con quello della mia creatura. Tacqui un istante. Per quanto riguarda invece l'incontro di domani, cercherei di far sì che avvenga in una stanza più chiusa possibile, anche a costo di doverlo fare in uno sgabuzzino, purché ogni ingresso ed ogni uscita sia di possibile osservazione. Il suo cliente immagino comprenderà la situazione, se crede che sia in pericolo la sua vita. In caso non la comprenda, sono disposto a farmi suo portavoce. Quella frase, a ben pensarci, sembrava una mezza minaccia. Non restava che attendere altre istruzioni.

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