Quella era una giornata primaverile nel bel mezzo della foresta del fuoco. Ad una tratto una fitta e fresca pioggia cominciò a cadere piuttosto fitta: foglie, rami, pietre e cataste di legno furono zuppe per non parlare delle persone. Un giorno non molto bello per Kumimaro sorvegliare una stupida segheria sotto la pioggia nel bel mezzo del nulla era un compito noioso ma per lo studente non era poi tanto male: aveva molte cose da potere disegnare nel suo blocco da disegno.
La segheria era un grosso capanno un po' mal ridotto
ma ancora piuttosto produttiva anzi molto remunerativa. La struttura: un edificio su due livelli a pianta rettangolare, più lunga che stretta, circa 50 metri di larghezza per quasi il doppio in lunghezza. Il sito produttivo sorgeva lungo il percorso di un torrente di medie dimensioni: il Kiso. Un bacino idrico abbastanza grande da alimentare la grande ruota del mulino ad acqua a cui erano collegate le sei seghe idrauliche, un sistema forse antico e superato ma con un impatto ambientale minimo e che utilizzava solo energia da fonte rinnovabile connubio ottimale tra passato e futuro. Poco distante, a nemmeno 10 metri, una piccola area era adibita a deposito a cielo aperto dei tronchi ancora da tagliare.
Generalmente lo stabilimento era sempre affollato di lavoratori ma non quel preciso giorno: era una festività per tutti i taglia legno di quella regione, il giorno della quercia. In pratica nessuno era a lavorare solo lo studente di mezz'età si trovava sul posto a sorvegliare il tutto. Nessuno prevedeva particolari problemi solo per prudenza si era deciso di sorvegliare il posto e così Kumimaro si trovava a fare la guardia.
Nel fitto del bosco una figura incappucciata aveva ricevuto ordine di fermare la produzione e arrecare più danno possibile approfittando della ridotta presenza di personale. Improvvisamente il guardiano sentì una fitta alle spalle e cadde al suolo stordito, una sfera d'elettricità lo aveva colpito; il tipo incappucciato era ai suoi piedi pronto ad eliminare il foglioso mentre una vera tempesta di pioggia cadeva sempre più fitta...
