Punti di VistaFree con Murasaki

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  1. Jotaro Jaku
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    Punti di vista


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    Quando Murasaki sciolse la tecnica della trasformazione, l'uomo viscido si rivolse alla sua guardia del corpo che stava piantonando la porta, e al barista.

    - Shintaro, oggi chiudi prima. -

    Il barista sbuffò, divincolandosi nelle stanze posteriori, mentre il tirapiedi chiuse la porta a chiave, per poi schioccare le dita, gesto che fece cadere all'unisono, tutte le tende del locale, rendendo di fatto il locale impossibile da scrutare dall'esterno. Quindi fece per avvicinarsi all'angolo dove si trovavano Murasaki e il suo ospite, per superarli e arrivare a pochi metri da loro, su di un grosso tappeto, che afferrò e spostò con forza, rivelando una botola piuttosto grande, in legno, mista con le assi del pavimento. Attese, osservando il suo capo.

    Il viscido fece un cenno col capo, ignorando per un attimo la ragazza, per poi assumere la posizione della capra, e sciogliere a sua volta la tecnica della trasformazione. Al posto del corpulento uomo viscido, una figura molto alta, magrissima, e completamente ammantata di nero, fece la sua apparizione davanti a Murasaki. Sul volto portava una maschera molto simile ad Oboro; i suoi movimenti erano cambiati, persino il tono di voce era diverso.

    - Sono sicuro che troverai quello che cerchi principessa. Andiamo ora, la Vespa ci aspetta. -

    Allo stesso modo, anche il tirapiedi sciolse la tecnica della trasformazione, rivelando lo stesso equipaggiamento, anche se, fisicamente, era lui ora l'individuo più robusto. Rivelando una calma e una voglia di scontro pari a zero, i due si avviarono alla botola, precedendo Murasaki, e iniziarono a scendere. Forse la ragazza aveva avuto un'idea molto, molto sbagliata su quello che stava accadendo sotto al suo naso. La botola nascondeva una scala che scendeva per una decina di metri sotto il locale, in quella che sembrava una grotta scavata nella roccia sotto il vecchio borgo, con un ulteriore corridoio, illuminato da torce, che proseguiva per un paio di centinaia di metri. Le due figure in nero, armate solo di torce, avrebbero preceduto la ragazza. In prima fila quello che fino a poco prima era il tirapiedi, subito dopo, avanti a Murasaki, se li avesse seguiti, l'ex uomo viscido.
    Alla fine del percorso, lasciandosi dietro la botola, che il barista aveva richiuso appena i tre erano discesi, si trovava una parete in metallo, con una porta dello stesso materiale, incastonate nella roccia, come se fossero state creare proprio dentro lo scavo. I due si fermarono proprio davanti alla porta, il capo si rivolse a Murasaki.

    - Mentre tu e il clone della Vespa fungevate da esca per attirare l'attenzione dei fuggitivi, abbiamo trovato e bloccato i responsabili della trappola in cui sei caduta. Sono oltre questa porta. Lei è già con loro. -

    Quindi il tirapiedi aprì la porta, rivelando una stanza non troppo grande, quadrata, circa 7 metri per lato, con un tavolo, un paio di sedie, un secchio che a giudicare dal contenuto era utilizzato come latrina, e una ulteriore porta spessa in metallo. La stanza era illuminata da torce, come il corridoio che Murasaki si sarebbe lasciata alle spalle, e ospitava 3 persone.
    La prima, ammantata, era chiaramente Oboro, in piedi davanti a due figure, appese per le mani al soffitto tramite delle catene. Le due persone, a giudicare dal modo in cui erano vestiti, erano chiaramente ninja della foglia. Un ragazzo e una ragazza. Entrambi erano feriti in maniera mediamente grave, forse erano privi di sensi. La donna era in evidente stato di gravidanza.

    Vieni.

    La voce metallica e graffiante di Oboro fu inconfondibile per la ragazza.
    Murasaki avrebbe potuto notare come Oboro avesse in mano quella che aveva tutto l'aspetto di una wakizashi riposta in un fodero, oggetto che non aveva mai visto addosso alla sua maestra. La teneva in maniera rilassata, come se aspettasse di farci qualcosa.

    I due individui che hai erroneamente accusato, e che ti hanno fiutata per la Hyuga che sei, nel momento esatto in cui ci siamo divise precedentemente stamattina, sono miei sottoposti. Calabrone e Fuco. Sono stati loro a passare al villaggio le informazioni riguardo i nostri fuggitivi. Fuggitivi che ora posso presentarti. Toru, e Kayato.

    Fuggitivi. Oboro non li aveva ancora mai chiamati così. Quella che fino alla mattina sembrava una missione di soccorso, stava rapidamente prendendo tutta un'altra piega. Murasaki aveva perso qualche dettaglio per strada, o semplicemente Oboro non le aveva detto tutta la verità ?

    I due genin che hai davanti hanno indugiato in una relazione intima, come puoi ben vedere. Disse Oboro indicando con il fodero, la pancia della donna.

    Il che, di per sè, non è minimamente un problema per il villaggio.

    - Lo diventa se cercano di uccidere un compagno per venderne il corpo a un villaggio nemico, e scappare col malloppo. -

    Oboro annuì quando Fuco, il capo dei due Anbu, completò la frase. A quel punto, la donna, che non era affatto priva di sensi, prese a contrarre il viso, e delle copiose lacrime iniziarono a solcarle il volto. Toru, l'altro genin prigionero, prese a parlare all'indirizzo del gruppo di carcerieri.

    - Volevamo...volevamo solo cambiare vita, per nostro figlio...Seiko ci ha ricattati, dicendo che avrebbe fatto del male a Kayato se non lo avessimo aiutato, che ci avrebbe rivoltato tutta la Foglia contro, facendoci passare per traditori. NON SIAMO TRADITORI, HO DOVUTO DIFENDERMI, HO DOVUTO DIFENDERE MIO FIGLIO, HO DOVUTO UCCIDERLO! -

    Oboro si voltò di scatto verso Murasaki, e alzò la spada, parallela al terreno, rivolta con l'elsa verso la ragazza, perchè lei la estraesse.

    Siete colpevoli di diserzione. Dell'omicidio di un compagno di squadra, e di aver teso una trappola che avrebbe ucciso altri ninja della Foglia che avessero cercato di trovarvi. Siete condannati a morte.

    Concluse Oboro, tenendo la spada sempre rivolta alla ragazza.
    Ora era chiaro, quale fosse in realtà la sua missione.
    Aveva svelto di diventare un soldato, aveva imboccato una strada, ora doveva accettare il risultato della sua scelta.

    Per un ninja non ci sono punti di vista. C'è la giustizia del villaggio, e ci sono obiettivi. L'obiettivo della tua missione oggi, è di porre fine a queste vite.

     
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